La prima partita giocata dalla Juventus campione d’Italia 2015 – 16 si è conclusa con l’ennesima vittoria, la venticinquesima su 26 partite dopo la sconfitta con il Sassuolo. Il tutto in un clima di festa e quasi pre-vacanziero, sia sugli spalti, sia pure in campo, almeno all’inizio; poi con il passare dei minuti, bianconeri che hanno voluto onorare il pubblico e il campionato, non concedendo più nulla agli avversari, ancora impegnati nella lotta per non retrocedere.
Non è stata una partita ai livelli di una amichevole, al contrario, il Carpi aveva necessità di punti, ha fatto la sua partita, molto difensiva, capitolando solo nel finale di primo tempo e resistendo in partita fino a 10' dalla fine: semmai chi ha provato ad accenderla è stato Irrati, che, in una gara corretta anche se combattuta, ha trovato modo di ammonire sei giocatori bianconeri, di cui tre nel finale ed uno colpevole di avere subito un netto fallo!
Per quanto riguarda i singoli, mi pare proprio che Hernanes voglia rimanere in bianconero, e non solo per il gol realizzato: non è, ripeto un centrocampista centrale arretrato, ma oggi lo si è visto insolitamente attivo anche in fase di interdizione, e se è vero che non è adatto a gestire il possesso palla, a suo merito va detto che prova a smistarlo sempre di prima intenzione; bene pure Zaza, ancora a segno quando subentra in partita.
La giornata di campionato
A parte lo scudetto e la prima retrocessione ufficiale, quella del Verona, altri verdetti devono ancora arrivare. O meglio: Napoli e Roma sono matematicamente sicure di giocare in CL il prossimo anno, ma non è detto che arrivino in questo ordine, visto che sono separate da due soli punti, e vedremo il prossimo turno con i partenopei impegnati a Torino contro i granata, che a questo punto rischiano di rompere uno dei due gemellaggi, essendo alleati contro ogni avversaria della Juventus. Sono pure certe del piazzamento in Europa League Inter e Fiorentina, e in questo caso sembrano volerci arrivare con il freno a mano, la prima sconfitta contro la Lazio (evidentemente giocare contro i biancazzurri a maggio non porta loro bene), la seconda non oltre il pareggio contro il Chievo. Ennesima figuraccia del Milan, pari con affanno e rigori generosi per recuperare in casa contro il Frosinone, penultimo in campionato, e adesso superato dal Sassuolo, come dire a rischio esclusione per il terzo anno di fila dall’Europa. In coda, si profila uno sprint all’ultima gara tra Palermo e Carpi, e molto dipenderà dal prossimo turno con i siciliani a Firenze e il Carpi in casa contro la Lazio.
Le mie postille
1 – Stadio Grande … Orbassano.
Un lettore, Cristian M., mi scrive:
“abitando a Torino, mi permetto di spiegarti il perchè del nome attribuito al Grande Torino (se non lo sapessi già). Come tu ben sai, i trionfi in quello stadio, il vecchio comunale, sono stati tutti i nostri (bianconeri) da Boniperti, Sivori, Zoff, Platini. In quello stadio abbiamo vinto tutto, loro solo uno scudetto nel 1976 e qualche derby per loro storico. Purtroppo i tifosi del toro, avendo dei complessi di inferiorità perenni, hanno sempre invidiato la concessione da parte del comune per lo J Stadium: infatti in tutti i ritrovi e le marce che fanno, ci sono cori contro il comune e la giunta per non essere stati celeri alla costruzione del loro Filadelfia. Cosa fa il comune? Fassino? Stefano Gallo (assessore allo sport di fede granata)? Due mesi prima delle amministrative (il 5 giugno 2016), in piena campagna elettorale Fassino & company, finalmente hanno anticipatamente vinto le elezioni! Come? Accaparrandosi ultimi voti dei cittadini, gli incerti ed i devoti per aver finalmente dato il nome alla nuova casa granata (a spese dei contribuenti). La politica, dovrebbe stare fuori dallo sport, indipendentemente se uno è rosso o nero …”
Caro Cristian, e cari lettori, il Torino FC è stato da decenni IL VERO problema politico – sportivo per chi ha amministrato la città di Torino, e questo non lo dico io, ma lo dicono i fatti. A cominciare dalla gestione comune del vecchio Delle Alpi, e ricordo sempre le polemiche per uguale costo di gestione richiesto alle due società, con le solite accuse di ostilità verso la società granata nei confronti di amministratori comunali che, per almeno un ventennio di fila, sono stati tifosi granata dichiarati, Diego Novelli, Valentino Castellani, Sergio Chiamparino. Fassino è il primo sindaco juventino dal 1993, cosa che lo condiziona, dato che se lui non facesse quello che invece non fecero i suoi predecessori, sarebbe linciato in pubblica piazza. E così, ciò che un amministratore tifoso granata come Chiamparino non fece, l’ha dovuto fare, anche per le ragioni elettorali che indichi tu, uno che ha una fede calcistica diversa. Ma questo secondo me, è il meno. Il problema serio è l’altro, ossia che il Torino, a differenza della Juventus, è da sempre un costo per la città di Torino, mentre la Juventus si autofinanzia e di fatto finanzia pure il comune. L’acquisto dell’area del vecchio Delle Alpi, per la realizzazione del nuovo stadio; l’acquisto dell’area della Continassa, per la “città bianconera”, tutte operazioni fatte a prezzi superiori a quelli di mercato, e fatte con amministrazioni a guida Chiamparino, tifoso granata, e assessore allo sport dell’epoca che, da mie notizie, è addirittura presidente di un club granata della città: come dire gente che non ha in ogni caso fatto sconti alla società bianconera. Eppure l’arma del ricatto è stata quella, ossia accusarli di avere regalato due aree ai bianconeri (e in quel “regalo” anche i costi di smaltimento e stoccaggio rifiuti e materiali inerti a carico della Juventus, oltre che risanamento ambientale dell’area, altro risparmio per la città di Torino), per ottenere in cambio qualcosa a favore di una società ed una squadra che, ad onta dei proclami su “Torino è granata”, a stento riesce a riempire una curva dello stadio la domenica, e per fare il pieno aspetta il derby, grazie agli spettatori di fede bianconera. La vicenda del Filadelfia è emblematica: il Torino usufruirà della ricostruzione di questo stadio, con costi a carico del Comune di Torino, perché l’opera è considerata di interesse storico monumentale dunque di pubblico interesse. E nel frattempo avrà la denominazione che vuole, di uno stadio, nato nel 1933 come Stadio Comunale, che fino ai primi anni ’50 era solo lo stadio della Juventus, stadio naturalmente in concessione onerosa e non gratuita. E così quello che fu il palcoscenico che vide la prima grande impresa dei 5 scudetti consecutivi, che fu calpestato con grandi risultati da Boniperti, Sivori, Charles, la grande Juve degli anni ’70 (appunto: perché non si deve mai parlare di Grande Juventus, con riferimento a quella che, unica squadra tutta italiana, vinse la prima coppa europea nel 1977, oltre allo scudetto dei 51 punti?), Platini, etc., adesso a furor di popolo, deve invece celebrare la memoria di una Grande Squadra, che VA CERTAMENTE ONORATA PER QUELLO CHE RAPPRESENTA, ma non certo intestando ad essa proprio lo stadio che ha avuto protagonista la Juventus. Ma a quanto pare, questo problema i tifosi granata non se lo pongono, contenti loro, del resto quel nome l’hanno inaugurato come ormai fa quella squadra da tempo, con una figuraccia e una sconfitta senza attenuanti contro il Sassuolo.
2 – Zazzaroni della settimana.
Il Pro-Cesso del lunedì di Varriale non finisce di sorprenderci, quando si pensa che abbia toccato il fondo della spazzatura. E ieri si è letteralmente superato. Dovendo celebrare l’impresa del Leicester in Premier League (tranquilli amici lettori non mi accodo, anzi ci metto sopra un bel “chissenefrega”), con quel solito retro-significato anti juventino, l’ex ospite di vacanze del cinepanettonaro napolista, ha proposto il seguente sondaggio ai propri telespettatori:
“Per avere una favola come quella del Leicester anche in Italia, servirebbero: - Iscrivere la Juve in un campionato estero; - Diritti tv ripartiti diversamente e stadi di proprietà; - Moviola in campo”
Vedete, se un sondaggio del genere fosse stato fatto in una emittente privata napoletana, romana, milanese, magari ci sarebbe stato da ridere e ironizzarci su. Ma che una idiozia del genere sia fatta dalla Tv di Stato, quella che paghiamo tutti con il canone estorto sulla bolletta elettrica, è un fatto di estrema gravità. Specie in un contesto quale quello calcistico italiano, dove da anni sciagurati giornalisti e opinionisti veri ultras da curva di stadi, con la copertura della presunta imparzialità ed obiettività, e con l’arma micidiale della grande risonanza mediatica data dalle apparizioni televisive, hanno letteralmente inondato di veleni a senso unico l’informazione sportiva, creando odi viscerali a danno di una sola squadra. Io sarei ben lieto che la Juventus abbandonasse il calcio italiano per emigrare altrove, poi vedremmo che valore avrebbe la Serie A, che come ricordate nel 2006 – 07, risultò meno seguita della serie B, con la conseguenza di un inevitabile crollo del valore di vendita dei diritti televisivi. Come pure vorrei vedere come si potrebbe giustificare una diversa ripartizione dei diritti televisivi, che invece di favorire l’elevazione di valore del calcio, finirebbe necessariamente con l’impoverire le società che teoricamente potrebbero competere in Europa.
Infine, e consideratela una postilla alla postilla. La beatificazione di Ranieri, come solito, sta avvenendo in palese intenzione antijuventina, dato che il “non detto” che si fa trasparire è che altrove altre possono vincere perché le cose sono più trasparenti e tutti hanno pari possibilità di vincere, magari dimenticando che il Leicester è di proprietà del solito riccone orientale, tailandese in questo caso, con stipendi per i giocatori al cui cospetto quelli della Juventus potrebbero anche impallidire. Si dimentica, in questa opera di disinformazione, che il Ranieri alla Juventus, non vinceva contro l’Inter di Mancini e Mourinho, che all’epoca proprio gli interisti ironizzavano pesantemente su Ranieri, che successivamente Ranieri alla Roma stava per compiere il miracolo, ma l’anno dopoe fatto scappare ignominosamente dopo una partita persa in malo modo a Genova (da 3 – 0 a 3 – 4 in 40 minuti), e che infine all’Inter venne esonerato dopo una sconfitta contro la Juventus, per affidarsi la squadra all’allenatore della formazione Primavera. Bene, quelli che più di altri si stanno sgolando ad esaltare il Leicester e Ranieri, sono proprio romanisti e interisti …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|