Ormai è fatto, la Juventus è praticamente campione d’Italia per la quinta volta di fila e per la trentaquattresima volta nella propria storia, grazie alla netta vittoria sulla Lazio. Partita senza storia, che già poteva essere chiusa nel primo tempo, e solo a causa di precipitazione dei nostri, unita alla puntuale grande serata allo Stadium di Marchetti, si è andati al riposo con un solo gol di vantaggio. Ed ora appuntamento a domenica sera, dove troveremo una Fiorentina a giocarsi la partita dell’anno, partita che invece per la Juventus è solo la trentacinquesima giornata di campionato.
I singoli: sull’altare
Da questa volta in avanti, ometterò le considerazioni tecnico – tattiche, del resto ormai ci sarebbe poco da dire, squadra con un modulo atipico ma ben collaudato, dove chi entra sa già come collocarsi in campo e cosa fare. Andando ai singoli, Dybala è già adesso un fuoriclasse, ha tecnica, ha determinazione, ha intelligenza, soprattutto ha grande voglia di scalare le vette più alte. Pogba ha sbagliato per eccesso di presunzione il più facile dei gol, ma ha incantato la platea; Mandzukic (che sia benedetto il suo acquisto), ha segnato di rapina, ha ideato il terzo gol, ha lavorato alla grande, dimostrando che non si tratta di un "mediano" che gioca avanti, ma di un giocatore a tutto campo, che dà il meglio da punta centrale che collabora con i compagni, ma non disdegna affatto di aiutare in fase di non possesso palla; Khedira quest'anno ha dimostrato che, se la condizione torna ad essere ottimale, non ha molti rivali al mondo. Degli altri, quasi tutti ben sopra la sufficienza, mi preme ancora evidenziare la buona prestazione di Rugani, e a questo punto l’averlo preservato da parte di Allegri, credo sia stato un fatto positivo.
Da Rivedere
Un pò in difficoltà ho visto Hernanes, ma non per quanto fatto, anzi in un paio di situazioni è stato provvidenziale il suo modo di coprire e raddoppiare; il suo limite è che non mi appare ottimale quale vice Marchisio, magari non sbaglia passaggio ma mi sembra arrivarci un attimo dopo, mentre lo vedo meglio quando giostra più avanzato.
Cominciamo a tirare le somme
Per l'aritmetica mancano quattro punti al trentaquattresimo scudetto, per la logica invece la Juventus è già campione d'Italia, esito quest'anno meno scontato visti i cambi notevoli di organico e l'inizio disastroso di stagione. Quest'anno si è dovuto anche fare i conti con il serio problema degli infortuni a catena, praticamente non c'è stato alcun momento della stagione con l'organico al completo, e adesso anche la tegola Marchisio; tuttavia, e questo lo dico ad uso e consumo di chi critica i metodi di allenamento, contrariamente a chi sosteneva di una Juventus in calo fisico, queste ultime due gare confermano quanto vistosi lo scorso anno, la condizione migliore la squadra la raggiunge nella seconda parte della stagione, c'è stato un minimo calo, più psicologico che fisico, dopo Monaco, ma adesso si è inarrestabili, e non credo di dire eresie se ritengo il primo tempo di ieri sera, uno dei migliori in assoluto mai disputati dai bianconeri quest'anno, almeno in campionato. Altro luogo comune che credo vada sfatato, è quello ossessivamente propagandato da certi soloni di dubbia competenza e onestà intellettuale, secondo i quali non è la Juventus la squadra che gioca il miglior calcio del campionato. Affermazione idiota di per sé: nello sport di squadra, il miglior gioco è quello che fa vincere, sempre, visto che l'obiettivo è vincere le singole gare e/o fare più punti di tutte le concorrenti nei campionati a girone; ma, se si vuole ragionare in termini di estetica del calcio, mi fa ridere chi sostiene che quello della Juventus non è bel calcio, evidentemente, fissati come sono in modo maniacale di cercare ad ogni costo l'episodio arbitrale che ci possa aiutare, costoro si perdono, ad esempio, le giocate viste ieri di Dybala e Pogba, gli inserimenti intelligenti di Khedira, i movimenti di Mandzukic, la compattezza del trio difensivo, come chiude in maniera perfetta gli spazi, e come organizza l'inizio della manovra. Voglio citare due azioni ad esempio di quello che dico, ossia di calcio bello esteticamente ma straordinariamente efficace nella esecuzione degli schemi e dei movimenti dei singoli giocatori: - nel primo tempo Dybala, sulla trequarti laziale, di testa appoggia male sul lato sinistro, la Lazio conquista palla e parte in rapido contropiede, arrivando in area di rigore bianconera, azione però vanificata da una provvidenziale chiusura: bene, chi è andato a chiudere nell'area di rigore bianconera? Dybala stesso. - Mandzukic riceve palla a centrocampo, pressato da due avversari, di spalle serve sullo spazio libero sulla destra Khedira che si inserisce e punta verso l'area di rigore, arriva e subito servizio per l'accorrente Dybala, che dribbla di sinistro un avversario e realizza con un tiro sotto la traversa, di destro e quasi in caduta. Domanda ai competentoni: queste sono azioni da calcio brutto, inguardabile esteticamente, o è gioco di grande qualità, che non volete vedere, impegnati come siete a cercare solo episodi che possano giustificare i vostri pianti e i vostri lamenti?
La giornata di campionato
I giochi in vetta sono praticamente fatti, nel senso che, salvo apocalittici cataclisma, si sa già chi è campione d’Italia, e chi non ha speranze di agganciare l’Europa di prima fascia. Invero con le due sconfitte di ieri, salutano ogni speranza di agganciare il terzo posto, sia l’Inter, sia la Fiorentina; mentre la Roma, quasi certa del terzo posto, teoricamente potrebbe ancora sperare nel sorpasso, specie se dovesse vincere lunedì prossimo in casa contro il Napoli. I partenopei si sono agevolmente sbarazzati di un Bologna che non ha certo lottato come aveva fatto in precedenza contro le altre grandi, Juventus, Roma, Inter e Fiorentina, nel girone di ritorno non aveva perso con nessuna di queste, per dire. In coda il provvidenziale pareggio del Carpi al Meazza contro il Milan, dà qualche speranza in più agli emiliani di permanenza nella massima serie, mentre si aggrava la posizione di Frosinone, pesantemente sconfitto a Verona dal Chievo, e Palermo, non oltre il pari interno contro l’Atalanta.
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