Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
|
9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
7 |
15 |
4 |
3 |
0 |
16 |
7 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 23.12.2006
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Jacolino
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di Bidescu
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Prodotto del vivaio juventino, Jacolino veste la maglia della prima squadra nella stagione 1969-70, totalizzando solamente una presenza in campionato ed una in Coppa Italia. Salvatore merita, comunque, un posto di riguardo nella storia della Juventus rivestendo, per molti anni, il ruolo di allenatore delle squadre giovanili bianconere.
Eccolo intervistato nel febbraio del 1988.
Salvatore Jacolino da 3 anni circa allenatore della “«Primavera” bianconera ed, anche se per un solo anno, ex giocatore della Juventus di un non troppo lontano passato; Salvatore è infatti ancora molto giovane, essendo nato 37 anni fa ad Agrigento. Per incominciare, mi piacerebbe che tu mi parlassi un po’ della tua carriera di calciatore. «Dunque: dopo 10 anni trascorsi nel settore giovanile bianconero, ho esordito in serie A nel 1969-70 proprio nella Juventus, dove sono rimasto una sola stagione disputando, a dire il vero, poche partite; l’anno successivo sono passato al Piacenza che allora si trovava in serie C, poi due stagioni con la Ternana (la prima in B, la seconda in A), quindi altri 5 tornei tra i “cadetti” (4 con il Brescia ed 1 con la Spal) ed infine 3 campionati di serie C con la Biellese, dove ho concluso la mia avventura pedatoria nel 1980, a sali 29 ani e mezzo». Dopodichè, hai ricominciato subito a respirare l’aria della casa madre, vero ??? «Esatto: quando infatti mi venne prospettata la possibilità di un inserimento nello staff tecnico juventino, non esitai un attimo, come si suole dire, ad appendere le scarpe al chiodo e così cominciai quasi subito, con enorme entusiasmo, il nuovo incarico di allenatore delle giovanili bianconere, dove poco alla volta ho compiuto tutta la trafila, iniziando con i ragazzini più piccoli, per poi passare, nel 1984, alla guida della formazione “Primavera”». Quale è stato lo stimolo che ti ha spinto ad abbandonare in età ancora così verde il calcio attivo per dedicarti ai giovani ??? «L’aver trascorso 10 anni nel settore giovanile della Juventus, dove tra l’altro ho incontrato grandi maestri di calcio e di vita quali Pedrale e Rabitti, mi ha arricchito molto dal punto di vista professionale ed umano ed ha fatto sì che, nel mio animo, si sviluppasse una profonda passione per l’insegnamento del calcio e di un certo qual stile di vita sano e formativo, come credo sia quello proprio di chi pratica fin da ragazzo uno sport organizzato e guidato in una certa maniera organica». Quali sono i tuoi progetti per il futuro ??? Dove vorrebbe arrivare lo Jacolino allenatore ??? «Sinceramente non ho mire ed ambizioni particolari perché mi trovo benissimo qua in Juventus e, soprattutto, a Torino; quando avevo un anno e mezzo partii da Agrigento con la mia famiglia alla volta di Torino, città alla quale, dopo una militanza di 35 anni, sono molto legato, come del resto sono assai attaccato alla formazione “Primavera” ed ai suoi ragazzi: ecco, il mio unico desiderio sarebbe quello di poter rimanere il più a lungo possibile alla guida di tale squadra». Passiamo ora allo Jacolino calciatore: quali erano le tue caratteristiche ??? «Giocavo preferibilmente da mezzala ed ero tecnicamente valido, ma peccavo forse un po’ nella continuità e non ero sorretto da un fisico molto potente. Nonostante ricoprissi tale ruolo, ho sempre segnato parecchi goals; insomma, nel complesso non ero niente male. Dopo aver accumulato una ormai ventennale esperienza in diversi ambiti societari (ragazzo delle formazioni minori, calciatore di serie A ed ora allenatore), sei forse tra le persone più indicate per formulare un parere obiettivo e complessivo su quelle peculiari caratteristiche che fanno della Juventus una meta appetibile da chiunque viva nell’ambiente calcistico: che cosa puoi dire in proposito ??? «Secondo me ciò che più contraddistingue questa società rispetto ad altre sta nel suo attaccamento alla tradizione, non disgiunto da una profonda competenza ed una serietà di fondo; i ragazzi che vivono tale realtà, ne escono sicuramente maturati perché vi ricevono un importante insegnamento di vita ed una notevole educazione comportamentale». Questo è Salvatore Jacolino: un uomo di notevole stile e fair-play che è parso anche particolarmente risoluto e dotato di un certo qual carattere; credo che egli possegga tutti quei crismi indispensabili per continuare ad affermarsi, oltre che nella vita di tutti i giorni, anche in un ruolo così delicato e nevralgico quale è quello di allenatore di giovanotti su per giù diciottenni, non ancora del tutto formati né calcisticamente né dal punto di vista umano.
http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
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