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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
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Vittorie |
927 (59,42%) |
114 (22,22%) |
Pareggi |
372 (23,85%) |
118 (23,00%) |
Sconfitte |
261 (16,73%) |
871 |
Fatti |
2.738 |
472 |
Subiti |
1.379 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 02.11.2015
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Juventus - Torino 2 - 1 - COME L'ANNO SCORSO
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di Antonio La Rosa
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Vincere un derby all’ultimo secondo è sicuramente una goduria che ciascun tifoso si augura di vivere almeno una volta, e dunque averlo vissuto la scorsa stagione, con quel gol a 4 secondi dalla fine, sembrava un evento straordinario ma irripetibile: invece si è ripetuto nuovamente quest’anno, praticamente stesso minuto di gara, e stessa esplosione di gioia di uno stadio intero rassegnato quasi a vivere l’ennesima beffa stagionale e continuare a bere l’amaro calice di un campionato finora più che deludente. Ma non è stato come lo scorso anno: per chi ha buona memoria, il gol in extremis di Pirlo a ben vedere riuscì a nascondere una prova dei bianconeri tutto sommato anonima, furono i granata a farsi preferire sul piano del gioco, non rischiarono molto, venendosi pure a trovare in superiorità numerica; quest'anno il pareggio che stava maturando allo Stadium aveva il sapore della beffa per i bianconeri, e quindi il gol di Cuadrado è stato come il segno di quel "dio del calcio", che ha voluto fare giustizia una volta tanto, di situazioni sfortunate manifestatesi sia in questa gara, sia gare in precedenti, ammesso che sfortuna e Gervasoni siano sinonimi. Certamente, vista la distanza dalla vetta, ormai non è il caso di fare proclami, ma solo di vivere alla giornata, però l’auspicio è che finalmente la svolta ci sia.
Il modulo di gioco
Formazione iniziale che lasciava qualche dubbio, un possibile ritorno al trequartista, con Hernanes dietro la coppia d’attacco Dybala – Morata, rientro di Marchisio e Khedira, con Padoin a destra in difesa: invero Hernanes giocava da finto centravanti, un pò per fare uscire uno dei centrali granata dalla linea di difesa, e con Morata e Dybala posizionati molto larghi per consentire gli inserimenti per vie centrali ai centrocampisti; poi l'infortunio di Khedira, e squadra nuovamente stravolta, con l'ingresso di Cuadrado, tridente offensivo con Morata punta esterna, con maggiori compiti tattici; modulo poi ulteriormente corretto in 4 – 4 – 2 nella ripresa, specie dopo il pareggio granata, che aveva creato un po’ di smarrimento nella squadra. Sembrerebbero mosse di chi è in confusione, ma forse, almeno a mio modo di vedere, sono stati cambi tattici consequenziali a situazioni contingenti in campo.
Le sostituzioni
Cuadrado per Khedira penso siano il segnale di quella che è una convinzione di Allegri, ossia che il colombiano è incompatibile (ed in effetti è così) con il trequartista, e dunque il cambio ha prodotto anche una modifica del modulo tattico; le altre sono state sostituzione in un certo senso della disperazione, Morata troppo logoro dal dovere giocare da ala, sostituito da Mandzukic, ossia il giocatore d’area di rigore per sfruttare palloni alti, e quello finale, accompagnato da fischi dello stadio intero, Alex Sandro per Dybala, mossa apparentemente incomprensibile, ma si dà il caso che proprio il brasiliano abbia servito l’assist decisivo.
I singoli: sull’altare
Il primo tempo di Pogba era stato finalmente all'altezza del suo valore, e non solo per il gol, ma anche per le sue giocate finalmente concrete; fase di fiacca nella ripresa, ma l'azione finale è in parte merito suo. Bene ancora Dybala, che alla fine non ne aveva più per quanto corso e lottato; Cuadrado ha il merito del gol vittoria, che impone di perdonargli qualche leziosità e qualche individualismo di troppo; Buffon decisivo in una occasione sul colpo di testa di Glik, ma forse sorpreso sulla conclusione forte ma centrale (e diciamolo casuale) di Bovo. Per il resto, Padoin incerto nel primo tempo, almeno quando c'era da spingere, è migliorato nella ripresa, Marchisio in crescita, ma non ancora al suo livello.
Da rivedere
Non mi ha convinto la retroguardia nel suo complesso: mancando Chiellini, abbiamo perso tutti i contrasti aerei in area di rigore, ed in una situazione ci poteva pure scappare il vantaggio granata. La cosa dovrebbe fare riflettere Allegri, forse l'esordio di Rugani, migliore centrale della scorsa stagione, ritengo sia indifferibile, almeno per provare nuove soluzioni difensive.
Le prospettive
Io non so se questa vittoria rocambolesca, nel modo come arrivata, ma meritata per quanto vistosi, a differenza della scorsa stagione, possa costituire finalmente l’attesa svolta di un campionato ancora deludente e deficitario per i colori bianconeri. E forse è meglio non dare troppa enfasi a questi tre punti, se non per avere la soddisfazione di avere ancora una volta confermato il primato cittadino. Cosa apparentemente non rilevante, visto che da immemore i granata non si sono più trovati avanti ai bianconeri in classifica, ma appunto quest’anno l’evento era avvenuto, al punto che in tanti osservatori ritenevano favoriti i cugini granata nel derby. Partita con luci ed ombre, come questo inizio di campionato, buon primo tempo ma ancora una volta poca concretezza in fase offensiva; momento di pericoloso sbandamento a metà ripresa, dopo il pareggio avversario, e non è la prima volta che la squadra sbanda paurosamente dopo avere subito un gol. Anche Allegri è apparso ai più in stato di confusione, con i cambi finali: certo, abbiamo vinto, ma a ben vedere, se le cose fossero andate diversamente, a quest’ora si parlerebbe d’altro, i processi sarebbero celebrati ovunque. Diciamo quindi che il finale del derby può avere due significati in prospettiva, o l’inizio di una nuova fase per i bianconeri, più rosea in campionato, con la squadra che si libera di timori e di debolezze più mentali che tattiche; o si è rinviata di poco la crisi e le polemiche. In ogni caso, molto dipenderà dagli esiti in CL, dalla gara di domani sera che, in caso di risultato positivo, potrebbe costituire il lasciapassare per gli ottavi.
La giornata di campionato
E’ proprio il campionato del gambero. Fughetta iniziale dell’Inter, poi sorpasso della Fiorentina, quindi altro sorpasso della Roma, ed ora nuovamente Inter in testa, con la Fiorentina, e Roma ad inseguire. Come dire, in assenza (si spera temporanea) della Juventus dalle posizioni di vertice, come negli anni scorsi, le altre faticano ad imporsi e candidarsi seriamente ad essere le favorite per la vittoria finale. Inter – Roma è in un certo senso la partita paradigmatica del percorso delle due squadra, vincono i nerazzurri con un solo vero tiro in porta, giocando male, ma riuscendo a non subire, anche grazie alla vena di Handanovic; Roma che si ferma sempre quando sembra avviata a compiere il balzo decisivo in avanti. Si riprende la Fiorentina, ma il Frosinone si è rivelato poca cosa, gara chiusa in 45’; Napoli bloccato a Genova e fallisce quindi l’aggancio alle battistrada. Al punto che il Milan, con tre vittorie di fila, è praticamente rientrato nelle posizioni di vertice, a conferma che forse solo a dicembre potremo avere idee più chiare.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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