Seconda vittoria stagionale della Juventus, in scioltezza stavolta, contro un’Atalanta decisamente rinunciataria.
E così siamo alla terza partita utile in campionato e terza partita senza subire reti in settimana, come dire squadra che comincia a prendere una fisionomia ed una solidità che mancava nelle prime giornate;
Gara a senso unico, praticamente chiusa ad inizio ripresa, e risultato tutto sommato bugiardo, almeno nelle proporzioni: se proprio dobbiamo trovare il pelo nell'uovo, nonostante una maggiore concretezza e pericolosità del gioco bianconero, si nota ancora eccesso di leziosità in fase di rifiniture e di conclusione in porta.
3 - credo che gli assetti della squadra siano in fase di perfezionamento, difesa e centrocampo almeno presumo che non varieranno più, quantomeno come modulo, se non come giocatori; in avanti invece credo che qualcosa vada migliorato ancora, anche se il tridente, come modulo, ritengo sia il migliore;
4 - grande protagonista del pomeriggio, Paulo Dybala, una gol, un assist e il rigore procurato, poi fallito da Pogba: e con questa prova, speriamo finisca il tormentone;
5 - finalmente una buona prestazione di Pogba, rigore fallito a parte; cresce pure l'affiatamento tra Marchisio e Khedira, come dire l'assetto di centrocampo è definitivo; infine, invece di ritenersi Alex Sandro un flop, penso sia meglio evidenziare il momento d'oro di Evra, attualmente insostituibile;
6 - Mandzukic, beccato nel primo tempo, ha risposto con un gol e un secondo tempo dignitoso; semmai gli eccessi di confidenza di Bonucci sono stati gli unici momenti di ansia per Buffon;
Il modulo di gioco
Allegri ha operato qualche significativa correzione sul piano tattico, schierando una sorta di 4 – 3 – 3, che già con Pereyra, ma ancor di più con Asamoah, è apparso come 4 – 3 – 2 – 1, per la posizione “tra le linee” che spesso prendeva Dybala, quasi a volersi ripetere lo stesso modulo della scorsa stagione con Tevez da centravanti arretrato.
A centrocampo l’asse Marchisio – Khedira di fatto si è rivelato una sorta di doppio play, visto che i due si alternavano avanti alla difesa a ricevere palla nella fase di inizio della manovra, con Pogba più libero nelle sue incursioni in avanti, cosa di cui il giocatore ma soprattutto la squadra, hanno tratto beneficio.
Le sostituzioni
Il primo cambio è stato di necessità, e in un certo senso a sorpresa, uscendo Pereyra, si poteva ipotizzare l’ingresso di Hernanes, per una sorta di trequartista dietro le punte, o Sturaro per una linea sempre a tre di centrocampo, possibilmente liberando in avanti Khedira; invece è entrato Asamoah, piazzatosi da esterno avanzato, ma non proprio da terza punta, diciamo in quel ruolo che un tempo sarebbe stato definito “mezzala di punta”, e i risultato sono stati più che confortanti.
Gli altri cambi più che altro per fare rifiatare Mandzukic, ancora non al meglio della condizione, e Khedira, anche se ormai eravamo a fine gara o quasi.
I singoli: sull’altare
L’eroe del pomeriggio è stato proprio il giocatore più al centro dell’attenzione durante la settimana, ossia Paulo Dybala.
E la sua prestazione, dopo giornate di polemiche anche aspre, da parte di media e del suo ex presidente, Zamparini, potevano pure condizionare: invece il ragazzo è apparso molto carico fin dall’inizio, ma soprattutto molto concentrato e “freddo”, con una maturità che probabilmente non gli veniva riconosciuta.
Un gol con un tiraccio con forte effetto che ha ingannato Sportiello, un altro paio di conclusioni a rete, sventate dal portiere atalantino, l’assist per Mandzukic, e il rigore procurato nel finale, poi fallito da Pogba, insomma prestazione davvero sontuosa, a conferma che il più caro acquisto estivo vale l’investimento.
Bene pure Pogba, rigore a parte.
Intanto è tornato nel suo naturale ruolo di mezzala, mentre da ultimo, per esigenze tattiche si era trovato a giostrare quasi da esterno di centrocampo a 4; inoltre, l’avere una sorta di doppia copertura Marchisio – Khedira, lo ha liberato da compiti di stretta interdizione.
Nota di elogio per Evra, e ritengo sia la sua condizione straordinaria la vera ragione per cui attualmente Alex Sandro non gioca.
Da rivedere
A ben vedere, parlandosi di una partita che è stata un monologo bianconero, giocatori insufficienti non ce ne sono stati.
Potremmo però dire che per almeno un tempo Padoin ha avuto diversi grattacapi al cospetto di Maxi Moralez, e che Mandzukic aveva sbagliato di tutto e di più; solo che nella ripresa entrambi si sono sicuramente riscattati, il secondo con il gol (più difficile rispetto a quelli falliti nel primo tempo) e una prova molto più valida almeno agonisticamente.
Semmai, da evidenziare qualche eccesso di confidenza nei disimpegni, da parte di Bonucci, che non si vedevano da tempo: ecco, sono stati questi gli unici momenti in cui Buffon avrà avuto qualche timore per la propria porta, non certo per gli attacchi degli avversari.
Le prospettive
Sette punti in tre gare non sono ancora sufficienti per dare ai bianconeri una classifica almeno dignitosa, la squadra è ancora sul lato destro della classifica, diciamo ancor più chiaramente, ultima tra le grandi o cosiddette tali, dietro pure al Milan in perenne crisi di identità.
A mio giudizio il problema non sta nella forza delle concorrenti, dal mio punto di vista la Juventus rimane ancora la più forte di tutte, qualche squadra concorrente comincia a perdere colpi, le vere possibili pretendenti stanno emergendo adesso ma non le ritengo davvero insuperabili, anzi.
Ma in una stagione lunga, con ancora 29 partite da disputare, la regolarità del cammino deve essere la dote necessaria per arrivare in testa a fine campionato, e si può anche essere più forti delle concorrenti, ma se si perdono colpi ancora, diventa sempre più difficile poter raggiungere le avversarie.
Anche perché, se è vero che il ritmo stagionale non è molto elevato (una capolista con meno di 20 punti, se la memoria non mi inganna, fu la Juventus 2011 – 12), è anche vero che non ricordo una squadra campione d’Italia con soli 12 punti dopo 9 giornate.
Peraltro il mezzo passo falso in CL, contro il Borussia Moenchendgladbach, costringe i bianconeri a non abbassare ancora la guardia, e doversela giocare la qualificazione quantomeno fino alla penultima giornata, a seconda di come andrà il match di ritorno tra il City e il Siviglia, per cui non si potrà pensare affatto di dosare le forze per puntare ad un immediato recupero in campionato.
Quindi d’ora in avanti, almeno fino a dicembre, occorrerà vivere alla giornata, pensare a vincere o comunque a fare sempre punti, per non perdere intanto altro terreno rispetto alle battistrada.
La giornata di campionato
La classifica comincia a prendere una fisionomia più chiara, le vere concorrenti per la vittoria finale stanno emergendo, e si stanno ridimensionando le formazioni “sorpresa”.
Nuova capolista, ed è la terza nel giro di quattro giornate, dopo l’Inter e la Fiorentina, adesso in vetta solitaria c’è la Roma, che da quando ha deciso di giocare in undici, in campionato almeno sta ottenendo migliori risultati; folto gruppo al secondo posto, a cominciare dall’Inter che non vince da quattro giornate, vanificando quindi il filotto di vittorie iniziali, a proseguire nella Fiorentina, alla seconda sconfitta di fila, contro Napoli prima e Roma domenica; lo stesso Napoli, che per adesso appare la squadra più in forma, e la Lazio, che zitta zitta si ritrova in una posizione di classifica che all’inizio nessuno avrebbe pronosticato.
In coda, si fa difficile la situazione di Carpi, sfortunato peraltro contro il Bologna, e Verona.
Le mie postille
1 – Che massacro mediatico!
La domenica calcistica è stata caratterizzata da evidenti errori arbitrali, in gare decisamente delicate, e come solito i media sportivi hanno letteralmente inscenato autentiche campagne a denunciare il campionato ritenuto falsato da questi gravi errori.
In Milan – Sassuolo è stato concesso un rigore ai rossoneri, su una clamorosa simulazione di Bacca, che oltre alla massima punizione ha provocato l’espulsione del portiere emiliano, Consigli; in Fiorentina – Roma, il portiere giallorosso Szczesny‬ prende palla con le mani fuori area, ma non viene espulso, né viene assegnata la punizione ai viola; infine in Chievo – Napoli, Higuain prende nettamente palla con la mano, ma né l’arbitro, né l’assistente di porta vedono pur posizionati in maniera favorevole.
Sono errori di buona fede, in un calcio pulito e gestito da autentici galantuomini al di sopra di ogni sospetto, quali Galliani, Lotito, Preziosi, e il loro referente federale Tavecchio.
Ma purtroppo i nostri giornalisti sportivi non vogliono sentire ragioni, già parlano di campionato falsato, per Bacca si invoca la prova tv e punizione non meno esemplare di quella che venne propinata a Krasic a suo tempo, per la Roma si evidenzia che siamo al quinto errore arbitrale a favore, più o meno determinante, e per il Napoli che ormai prendere palla con le mani in area di rigore è diventata una abitudine che mai viene sanzionata, visto che un rigore contro i partenopei è diventata una rarità da musei.
Io condanno queste forme di terrorismo che vengono fatte dai nostri giornalisti: sono errori di buona fede, tutto alla fine si compensa, non si può toccare la legittimità dei risultati ottenuti sul campo da Milan, Roma e Napoli, che avrebbero certamente vinto le loro gare, anche se gli arbitri negli episodi incriminati avessero deciso correttamente …
Come dite? Nessun giornale ne parla oggi? Nemmeno i talk show domenicali televisivi ne hanno parlato? Tutto sotto silenzio quindi e nessuno che urla allo scandalo e campionato falsato?
Quindi mi dite che ho sognato tutto …
Forse avete ragione voi, anche perché, nel frattempo, avevo pure letto pagine in tutti i quotidiani sportivi nazionali, di inchieste approfondite sullo scandalo Infront, di denuncia del malaffare etc. etc..
E a quanto pare, voi mi dite che né il fogliaccio rosa milanese, né il corriere di trigoria, e neppure Tuttosport hanno scritto due righe sulle indagini che riguardano Infront.
Decisamente sarò visionario io …
2 – Infront … a voi tutti!
Seriamente, vi siete accorti come tutti hanno posto sotto silenzio la vicenda Infront, e le indagini della procura di Milano, che hanno anche portato all’arresto di qualche consulente, che è comune sia agli affari di questa società, sia pure alle vicende della trattativa per la presunta vendita di quote del Milan a mister Bee Taechaubol?
Qualche articoletto sperduto su Corriere della Sera e su Repubblica, un servizio al Processo del Lunedì, e poi … calato il sipario ovunque.
Eppure ci sarebbe molto da dire e da informare, affari milionari a danno dello sport, perché di questo si tratta, interferenze anche in relazione alle regolari iscrizioni di squadre nei campionati, come dire campionati falsati fin dall’origine.
Per molto meno nel 2006 si scatenò il finimondo, su alcune intercettazioni telefoniche, e si decisero le sorti di società e squadre.
Ve la ricordate la moralissima Gazzetta dello Sport? Ecco, mi sarei aspettato che anche in questo caso, visto come ci tengono al calcio e allo sport pulito, facessero articoli su articoli, ed invece nulla.
Non sarà perché da alcuni mesi trasmette un canale televisivo denominato “Gazzetta TV”, gestito interamente da Infront?
Ad ogni modo, il silenzio rumorosissimo dei media sulla vicenda Infront, vi spiega meglio di ogni altra cosa come sia libera ed obiettiva l’informazione in Italia, specie quella sportiva.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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