La Juventus ritorna alla vittoria interna, dopo tre delusioni di fila, superando il modesto Bologna. Gara ancora una volta in salita, ospiti in vantaggio dopo pochi minuti, a prima occasione e su evidente distrazione collettiva della retroguardia; ma a differenza della gara con il Chievo, i bianconeri stavolta hanno reagito con maggiore lucidità, specie nella ripresa, a tutti gli effetti un monologo bianconero. E dopo la pausa, finalmente l’organico sarà al completo o quasi, dovrebbero rientrare tutti gli acciaccati, come dire, riparte davvero la stagione bianconera: e nel frattempo un saluto di ben rientrato va dato ad Asamoah, nuovamente in campo dopo una annata davvero sciagurata.
Il modulo di gioco
Credo che Allegri sia arrivato alla “soluzione finale” dei problemi tattici, con un modulo che non è corretto definire 3 - 5 - 2, ma semmai, come mercoledì sera in CL, 3 - 1 - 4 – 2: linea di centrocampo a 4 con Evra esterno sinistro, Khedira e Pogba centrali, Cuadrado a destra, Hernanes più arretrato davanti la difesa, che, in fase di non possesso palla, diventa 4 - 4 - 2, con Evra che scala sulla linea difensiva, Barzagli che si sposta a destra da esterno difensivo, ed Hernanes che si posizione sulla linea a 4 di centrocampo, con Pogba che si defila a sinistra. Cambieranno probabilmente i giocatori, ma la via ritengo sarà questa, e viene sicuramente permessa dall'inserimento di un giocatore tecnicamente e tatticamente straordinario come Khedira, ma di questo ne parlerò oltre.
Le sostituzioni
Questa volta si è trattato di cambi per fare rifiatare, a risultato acquisito o quasi, e comunque cambi che non hanno snaturato l’assetto tattico, Lemina per Hernanes, con il francese interprete diverso del ruolo di centrale di centrocampo davanti alla difesa, Zaza per Morata, e infine il meritato riconoscimento a partita quasi completata, ad Asamoah, di ritrovare il rettangolo di gioco.
I singoli: sull’altare
Dicevo di Khedira, la cui prova è stata anche premiata dal gol, il primo in Italia: è un giocatore straordinario a mio giudizio perchè interpreta al meglio quella che secondo me deve essere alla base del calcio, ossia le cose semplici fatte bene, e lui fa bene cose semplici, tenere palla quando c'è da tenerla, passarla di prima e al compagno meglio piazzato quando occorre velocizzare; inserirsi negli spazi quando vengono creati, coprire i compagni quando occorre raddoppiare o ricevere lo scarico della palla, e cosa che non guasta, servire assist o finalizzare assist altrui. Per quanto riguarda gli altri, bene sicuramente Morata, protagonista nelle tre marcature, in maniera diretta o indiretta, ma erroraccio imperdonabile a inizio ripresa, gol che poteva chiudere già prima del tempo la gara; bene pure Dybala, ma deve crescere ed essere più cinico, specie in area di rigore; Cuadrado sicuramente dirompente ma qualche volta si innamora troppo della palla; come pure nota di merito per Lemina, che conferma di avere personalità.
Da rivedere
Il gol preso, l’ennesimo, ma anche una incertezza precedente, confermano che attualmente la nostra retroguardia tende a distrarsi, o a fidarsi troppo delle proprie qualità. E la cosa non può passare inosservata, dato che è vero che la squadra concede pochissimi tiri agli avversari; ma se questi pochissimi tiri in percentuale si trasformano in maniera elevata in reti subite, qualcosa non funziona. E non mi riferisco ad un giocatore in particolare, probabilmente la cosa deriva da questa sostanziale doppia fase difensiva, con o senza palla, qualche movimento ancora va sistemato, ma farsi bucare per via centrale come accaduto ieri, non è da difesa che fino a qualche mese fa veniva considerata la migliore o almeno tra le migliori al mondo.
Nella polvere
Sono il solo che vede ormai puntualmente un problema Pogba? Intendiamoci, non è che abbia giocato male stavolta, una sufficienza stiracchiata possiamo pure riconoscergliela, ma chi si ricorda il Pogba delle stagioni precedenti, la sua ascesa esponenziale, e la faccia tosta che spesso mostrava nel giocare, anche assumendosi le responsabilità di giocate estemporanee ma straordinariamente efficaci, non può non ritenere questo giocatore la controfigura di quello che giustamente era considerato “mister cento milioni di euro”. Non si comprende come mai non provi più le sue giocate migliori, ed invece si intestardisca in giocate inutili da circo, o in combinazioni impossibili, quando potrebbe meglio gestire palla o provare il tiro da fuori. Diciamo solo che avendo visto il peggio del francese, finora, non potrà che migliorare pure lui;
Le prospettive
Se non ci fossero state le distrazioni contro Udinese e Frosinone, avremmo una classifica diversa, pur nella partenza negativa di inizio campionato, saremmo a un solo punto dal Napoli e tre dalla Roma, con gli scontri diretti in casa al ritorno; ma le distrazioni ci sono state e così ci ritroviamo dietro pure al Milan. Intendiamoci, anche ieri la distrazione puntuale c'è stata e rischiava di complicare la gara, per l'ennesima volta gol preso a primo tiro subito; diversa però la reazione soprattutto nella ripresa, e gara finalmente messa al sicuro anzitempo, ma con il rovescio della medaglia, che diventa quasi una costante di questo inizio stagione, squadra sprecona, tendente ad un narcisismo esagerato in fase d’attacco, si specchia troppo in certe bellezze di giocate, dimenticando il fine ultimo del calcio, ossia segnare, come non importa, i gol valgono anche se brutti e frutto di mischie caotiche, o di tiracci di punta, e non valgono doppio le conclusioni da cineteca che finiscono fuori. Ad ogni modo il mese di ottobre si apre in maniera molto diversa, squadra che con l’andamento positivo in CL spero acquisisca maggiore convinzione anche in campionato, la pausa arriva al momento giusto, e dopo potremo farci una idea più realistica della Juventus di questa stagione, avendo due gare molto importanti in campionato, Inter fuori casa e derby, oltre alla gara interna di CL contro il Borussia Moenchengladbach. Quello che è certo, la Juventus non deve più perdere colpi in campionato e chiudere quanto prima la questione qualificazione agli ottavi in CL.
La giornata di campionato
La testa della classifica è cambiata, adesso in solitaria fuga si trova la Fiorentina del “gobbo di emme” Pauso Sousa (parole e musica della sportivissima tifoseria viola, che però gode solo quando acquisisce esperienze di giocatori e tecnici provenienti proprio dalla odiata gobba bianconera …). Non so se durerà la squadra viola, ma sicuramente sei vittorie in sette gare non sono un ruolino da sottovalutare, diciamo che per adesso è l’unica squadra che mostra regolarità di risultati e di gioco. L’ex capolista Inter ha rischiato pesantemente a Genova contro la Sampdoria, rimediando nel finale, e come suo costume, quando le cose non vanno bene, puntuale i pianti contro le decisioni arbitrali, e se penso che dopo la pausa, ci sarà Inter – Juventus, non penso sia impossibile ipotizzare una settimana di passione mediatica con Simoni, Ronaldo, Zanetti che vinceva “senza ruvvare”, o il Materazzi in smoking bianco, probabili protagonisti. Continua la caduta libera del Milan, e il campo conferma l’incompetenza dei nostri giornalisti sportivi, che accreditavano i rossoneri di una possibile stagione scudettata, a conferma che spesso scrivono solo per onorare i padroni. Per il resto, mi pare che le vere candidate alla lotta scudetto, si stiano assestando, ossia Roma e Napoli, anche se maramaldeggiare contro questo Milan non è certo impresa epica.
Le mie postille
1 – Sotto assedio Come prevedevo, il mio commento, o meglio appello, dopo Napoli – Juventus, ha avuto reazioni discordanti, qualcuna anche esageratamente polemica, che fatico pure a ritenere proveniente da tifoso juventino, dato che, nella critica, un tifoso che si dice juventino non può mai arrivare al disfattismo totale ed all’autolesionismo. Ritengo tuttavia di dovere una integrazione, e sotto forma di replica ad un amico, Domenico, che mi ha posto una domanda specifica su Twitter, ossia per quale ragione la tifoseria dovrebbe stringersi attorno a società e squadra, quando la dirigenza se ne infischierebbe dei tifosi, sia in riferimento alla chiusura delle curva sud dello JS, sia in relazione al divieto di trasferta a Napoli, al San Paolo. Caro Domenico, hai proprio citato due esempi che dimostrano come la Juventus sia ancora una volta sotto assedio, e questa volta in maniera più subdola. Sulla questione squalifica della curva sud, a parte il fatto che la società ha difeso le ragioni dei tifosi in tutte le sedi, ma è proprio la motivazione scellerata di quella sentenza definitiva che dovrebbe fare riflettere: dunque si prende atto che chi ha lanciato la bomba non era entrato regolarmente con biglietto, non era nella lista dei tifosi juventini ammessi nel settore ospiti, aveva un DASPO e dunque doveva essere controllato dalle forze dell’ordine preventivamente, è entrato con la connivenza di steward dipendenti dal Torino FC 1906, in un settore mal controllato perché il Torino FC 1906 non ha installato sistemi di sicurezza e di ripresa video; si prende atto che non vi è in questo alcuna responsabilità della Juventus FC, ma, udite udite, siccome quello era un “tifoso” che stava nel settore ospiti, chi ne deve rispondere è la società bianconera! Stesso dicasi per il provvedimento del famigerato osservatorio (di cosa non si sa) nazionale: tifosi juventini non possono andare al San Paolo, per ragioni di ordine pubblico, in quanto lo stadio del Napoli non è affatto sicuro, anzi. Orbene, uno stadio insicuro, che mette a rischio l’incolumità del pubblico, DEVE ESSERE DICHIARATO INAGIBILE E CHIUSO A TUTTI, non solo ad un settore di tifosi; inoltre, se ci sono problemi di ordine pubblico, chi non deve andare allo stadio sono quelli che mettono a rischio l’ordine pubblico, non le tifoserie che vanno alla partita solo per vedere calcio e tifare la propria squadra del cuore. Sono segnali questi, di un clima, di media che, consapevoli di non poter costruire una seconda farsopoli, mancando l’ascaro interno, ci vanno di sponda: ad esempio, da ultimo è tornato a scrivere in quel fogliaccio sciagurato rosa milanese, il ventriloquo di certi poteri forti in Federcalcio, ossia Palombo Ruggero, uno che in vita sua non ha mai scritto due righe di commento al calcio o a eventi sportivi, ma che dal 2006 e fino ad oggi ha scritto capi d’accusa e sentenze farsopolare, avendo guarda caso il grande potere di anticipare anche gli esiti dei processi, con precisione davvero encomiabile. Ecco, il Palombo ci anticipa che la FIGC potrebbe agire per danni nei confronti della Juventus, dopo le motivazioni della sentenza della Cassazione sul processo Moggi, motivazioni, ti ricordo, scritte dall’ex giudice componente la Disciplinare di Lega Nazionale Dilettanti, presieduta da Tavecchio, dal nome Grillo Renato, giudice nominato alla Commissione Disciplinare, guarda caso, da Franco Carraro, nel 2005! Aggiungici le dichiarazioni di Tavecchio e Malagò, di cui ho parlato in una precedente postilla, entrambe all’unisono nel senso di dire che se la Juve vince, non fa il bene del calcio, e mi pare chiaro intanto prendere atto che vincere per quattro anni di fila è stata una impresa straordinaria. Aggiungici pure lo strano interesse del quotidiano satellite di chi controlla il Milan (mi riferisco a Libero, come sai in quell’ambiente le vendette le compiono usando sistemi collaterali, dunque non Il Giornale), al gossip e alle vicende personali di Andrea Agnelli, o a creare allarme per i bilanci della società bianconera. Con Agnelli isolato in Federazione e in Lega, con il cosiddetto sistema che gradirebbe vittorie di altre piazze. E noi tifosi juventini cosa dovremmo fare? Fare sostanzialmente il gioco di chi, non potendo costruire una seconda farsopoli, cerca di logorarci in altro modo? In questi cinque anni la squadra è stata riportata ai vertici che le competono, quest’anno stiamo iniziando non nel migliore dei modi, l’odio verso i colori bianconeri aumenta in maniera direttamente proporzionale ai successi conseguiti, e dovrebbe essere la tifoseria bianconera a fare il gioco di chi ci ha provato già a distruggerci e non ha mai davvero abbandonato quel sogno? Ecco, ora dimmi tu, ditemi voi, se non sono queste ragioni valide per essere comunque vicini a chi attraversa, calcisticamente, un momento delicato.
2 – Scemo della settimana. Il signor Rossi (Delio) è il pittoresco allenatore del Bologna, che ha praticamente avuto il merito di avere portato la sua squadra in A, subentrando solo nella fase di play off al precedente allenatore rossoblu, Lopez, e grazie alle traverse colpite dalle concorrenti nei minuti finali, altrimenti giocherebbe ancora in cadetteria. Ma soprattutto è uno che sarà rimasto ancora traumatizzato dalle cinque pere che a domicilio subì dai bianconeri quando era allenatore della Fiorentina. E non credo abbia smaltito la botta, dato che la sua memoria lo tradisce. Infatti, come forse saprete, nel dopopartita, il nostro Rossi ha contestato il rigore concesso alla Juventus, insinuando che è prevedibile che rigori del genere, a suo dire generoso, possano essere concessi ai bianconeri in casa. Certo, uno che a suo tempo vinse a Torino con la Sampdoria, grazie ad un netto rigore non concesso alla Juventus, ed una mancata seconda espulsione di un suo giocatore, può parlare davvero in questo modo. Poi, però vado a vedere le moviole varie (esclusa quella romanista della RAI), e scopro che: - il rigore c’era ed era netto; - forse ce ne era uno nel primo tempo; - due fuorigioco inesistenti fischiati a Cuadrado e Morata, che si involavano da soli davanti al portiere avversario; - una gomitata a Morata non sanzionata; - un calcio di punizione fischiato a favore del Bologna, per fallo subito da Dybala. Che dire? Forse ha ragione il signor Rossi, con un altro arbitro chiudevamo il set già nel primo tempo, anziché vincere solo con tre reti fatte …
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