La Juventus a zero punti dopo due partite, con un solo gol fatto, e grazie ad un pallone perduto da un avversario (non dunque su manovra costruita), credo fosse solo una lontana ipotesi da incubo notturno o da Play Station opportunamente alterata. Invece è la realtà iniziale di una stagione incredibile, almeno per i verdetti vistisi finora, con i bianconeri ultimi in classifica unitamente alle neopromosse e all’Empoli. E il verdetto dell’Olimpico, in un certo senso, è stato anche fin troppo generoso verso i colori bianconeri, sconfitta più netta del punteggio finale, soprattutto mortificazione della squadra sul piano del gioco da parte dei giallorossi (con Totti in panchina, cosa che non credo sia casuale …). Se proprio vogliamo vedere un lato positivo, siccome peggio di così la squadra non potrà giocare, e siccome il numero di orrori tecnico – tattici compiuti da Allegri in queste due gare è così esorbitante che non potranno essere più ripetuti in tale quantità, mi pare evidente che, dopo la pausa, non potremo non vedere un’altra Juventus, e dunque non potremo che conseguire ben altri risultati.
Il modulo di gioco
Ancora una volta squadra schierata in maniera incomprensibile con il 3 – 5 – 2, e, ripeto ancora una volta, senza avere gli elementi adatti. Allegri ha continuato ad insistere con il suicidio di Padoin centrale di centrocampo, così togliendo qualità alla manovra e interdizione a centrocampo; Sturaro al posto di Pereyra doveva essere un rinforzo per arginare il gioco avversario, ma si è sempre trovato preso tra due, come dire o risucchiato fuori zona o sempre in ritardo sul portatore di palla avversario. In sostanza la Roma non avendo da predisporre contromisure alla costruzione del gioco bianconero, ha potuto gestire a suo piacimento il gioco, supremazia sulle fasce, libertà di movimento nelle zone centrali, quasi un allenamento più impegnativo, almeno fino a quando si è cambiato assetto. Ed invero le cose si sono sicuramente meglio sistemate per i bianconeri quando, tardivamente, si è passati ad un più logico 4 – 4 – 2, vanificato in parte dalla espulsione (cercata scientificamente da Rizzoli), di Evra: ma se con un giocatore in meno ed un 3 – 4 – 2 in campo, i minuti finali sono stati di marca bianconera, al punto di essersi sfiorato un incredibile pareggio nel recupero, è evidente che Allegri ha da recitare il mea culpa per avere perseverato in un errore marchiano già manifestatosi alla prima di campionato.
Le sostituzioni
Anche stavolta tardive, ma almeno direi logiche. Morata sicuramente più tonico e funzionale rispetto ad un Mandzukic troppo statico in avanti (anche se, a sua attenuante, non è mai stato imbeccato a dovere dai centrocampisti); Pereyra per un evanescente Lichtsteiner, ha almeno dato qualità al gioco, con i suoi inserimenti e le sue progressioni; infine Cuadrado in campo ha finalmente frenato l’intraprendenza di Digne, costringendo la Roma ad essere guardinga sul suo lato sinistro, e non ci voleva molto a notare che i gravi problemi alla Juventus provenivano sempre da quel lato.
I singoli: sull’altare
Se ancora una volta quelli che vanno sulla sufficienza o poco più, sono i difensori, la cosa è una aggravante per la squadra. Buone parate di Buffon, ma secondo me non proprio esente da colpe sul gol di Pjanic, ormai sa bene come il bosniaco batte le punizioni, gli sarebbe bastato fare il classico passo verso il centro porta per poter intervenire su un tiro a ben vedere non proprio angolato. Bene i tre difensori, ma nel senso che, privi totalmente di copertura del centrocampo, non potevano fare proprio miracoli, e diciamo che tutto sommato si è davvero subito in due sole situazioni, il palo di Pjanic nel primo tempo e il raddoppio di Dzeko, subìto quando la squadra si doveva sistemare meglio in campo, dopo l’espulsione di Evra. Dybala ha segnato il suo primo gol in campionato, primo per i bianconeri, e conferma di essere giocatore su cui puntare. Discreta pure la prestazione di Pereyra, ha almeno dato qualità al gioco, e il gol è in gran parte merito suo.
Da rivedere
Mandzukic è un attaccante che fa ottimamente il “centroboa” d’attacco, nel senso che attira su di sé i difensori per creare varchi ai compagni, non si può quindi pretendere che arretri per ricevere palla, così rimane isolato e di fatto inutile per la squadra. Cuadrado, poco tempo in campo, ma almeno ha tenuto meglio la fascia, costringendo Digne sulla difensiva. Morata deve ancora entrare in condizione, sicuramente più temibile la sua presenza per gli avversari, ma a ben vedere non ha inciso più di tanto.
Nella polvere
Potrei ripetere i giudizi di Juventus – Udinese. E ripetere che Padoin una cosa non potrà mai fare, il regista di una squadra, soprattutto se quella squadra si chiama Juventus; che Pogba ha bisogno di una doccia gelata a -20 di umiltà, ma soprattutto deve dimostrare adesso di essere un vero leader, visto che alla sua età gente come Del Piero, e non cito altri, sapeva come mettersi di buona lena e caricarsi la squadra nei momenti difficili. Aggiungo che in questo inizio stagione si è visto il peggior Lichtsteiner di sempre, che Sturaro è stato in balia degli avversari, ma anche perché mal schierato e ancor peggio supportato, meglio quando si è defilato in un centrocampo a 4.
Le prospettive
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, ma adesso Allegri ha tutte le buone ragioni per cambiare totalmente registro e impostare una squadra completamente diversa da quella vistasi finora e da quella dello scorso campionato. Io non escludo che in questo flop iniziale ci siano diverse cause che abbiamo concorso, sicuramente il precampionato, iniziato tardi e con tournee ed amichevoli di cui si poteva fare a meno, solo per ragioni di cassa; sicuramente gli infortuni, che hanno impedito di collaudare un impianto di gioco che presumibilmente si fondava su Marchisio centrocampista centrale e Khedira in sostituzione di Vidal; sicuramente la confusione finale nel mercato, ove mi pare evidente che non vi fosse una precisa strategia. Contrariamente a quello che si dice in giro, io sono convinto che, così com’è, la Juventus sia la squadra da battere, sia sicuramente molto più forte di quella vistasi nelle due prime giornate, e sicuramente molto più forte delle concorrenti, Roma compresa, che invero mi sembra molto meno competitiva di come viene descritta; tuttavia se un vero limite devo individuare, oltre agli errori tattici delle prime due partite ed il ritardo di preparazione, è anche il fatto che in questo scorcio di mercato la dirigenza mi sembra si sia mossa male, ingenerando anche dubbi e timori nei giocatori che erano già in organico, e qualche mal di stomaco invero è trapelato. Vedete, la vicenda Draxler, troppo enfatizzata a mio giudizio, ha però aspetti su cui non si può non riflettere: ossia la mancanza di un vero progetto alternativo al momento del verificarsi degli infortuni dei nostri centrocampisti. Mi spiego: come ho avuto modo di dire in sede di presentazione, solo il madrileno Isco poteva essere il giocatore adatto ad una Juve competitiva in Europa, il trequartista di qualità ma anche di quantità, perfetto per il gioco di Allegri; altri secondo me erano soluzioni di ripiego, buona quella di Oscar, meno buone quelle diciamo tedesche, ricordando a me stesso come i giocatori provenienti dalla Germania, escluso Matthaeus nel recente passato, e molto prima, Haller e Schnellinger, abbiano poco convinto in Italia: Reuter alla Juve non rese come sperato, idem Klinsmann all’Inter, Briegel al Verona fu devastante il primo anno, poi, capito come giocava, si smarrì anche lui, Brehme buono ma non è che non si potesse trovare di meglio in Italia, Moeller grande ma ancor più grande nella discontinuità e nella carenza di personalità nei momenti decisivi, Kohler due buone stagioni ma poi Lippi gli preferì Vierchowod a fine carriera e Montero successivamente; e potrei continuare con i vari Doll, Hansi Muller, Berthold, Voeller. Per cui mi auguro che le perplessità su Draxler fossero tecniche (ed invero, visto all’opera mi sembra, per chi se lo ricorda, un Denilson teutonico, vediamo se in futuro dovrò rimangiarmi il giudizio …), dato che, alla luce della cifra pagata dal Wolfsburg, praticamente identica a quella sostanzialmente offerta dalla Juventus; se le ragioni fossero altre, saremmo di fronte ad una figuraccia delle società bianconera, dato che una grande, se decide che un giocatore E’ UN PROPRIO OBIETTIVO, lo deve prendere, a quelle cifre. Che non erano affatto esorbitanti ed inspiegabili come certe cifre girate per altre operazioni di mercato da sceicchi ricconi che giocano con le figurine. E sono le cifre che di fatto stanno creando una sorta di “non mercato” di tanti giocatori destinati a rimanere a lungo in panchina, giocare pochissimo, eppure rimanere tranquilli a fare panchina, visti i lauti guadagni per non giocare. Ma, finita questa divagazione, mi pare evidente che Hernanes è un ripiego, ed è una operazione che, se fosse dipeso da chi vi scrive, mai sarebbe stata da fare, e non per le ragioni che leggo in giro, bensì perché dopo la vicenda Guarin, sarebbe stato fondamentale non intrecciare più trattative con personaggi di dubbia qualità, che si rimangiano gli impegni presi solo perché qualche decina di focosi tifosi inscenano una protesta! Ad ogni modo adesso l’organico è delineato, su questo organico il tecnico dovrà sperimentare le soluzioni possibili, e siccome peggio non sarà possibile fare, non potremo che vedere qualcosa di meglio. A cominciare, mi auguro, dal provare sul campo certi nuovi arrivi: a che serve avere il migliore talento difensivo italiano, Rugani, se lo si lascia in panchina? O a che serve avere l’attaccante della Nazionale e non dargli neppure un minuto in campionato in due gare nelle quali non si segnava, ma neppure si tirava in porta? O prendere Alex Sandro, ideale come esterno nel centrocampo a 5, e non avere il coraggio di schierarlo, preferendogli Evra, che già lo scorso anno diede prova di non adattarsi al meglio come esterno di centrocampo a 5? Anche perché l’esordio in CL sarà tra due settimane, e lì non potremo sbagliare.
La giornata di campionato
Come volevasi dimostrare, la principale candidata allo scudetto 2016 è la redazione del fogliaccio rosa che si stampa a Milano, con la sua squadra del cuore, a punteggio pieno in due gare vinte nei minuti finali, la prima in superiorità numerica, la seconda grazie anche ad un macroscopico rigore negato al Carpi, ed al puntuale rigorino finale concesso, e potete immaginarvi cosa sarebbe accaduto se fosse stata la Juventus a trovarsi a punteggio pieno con episodi del genere. Purtroppo è questa la vera grande tragedia del calcio italiano, nove anni fa per salvare dal tracollo finanziario tanti personaggi che avevano investito, facendosi trascinare dai deliri di Moratti, si inventò una farsa gigantesca, anche grazie alla presenza di qualche interessato ascaro in famiglia, che ebbe i suoi trenta denari con onori e prebende di altro genere; oggi l’ascaro non c’è, né c’è il Guido Rossi di turno, o il governo amico a poter pilotare secondo i desiderata, ma c’è sempre da salvare Moratti dal tracollo finanziario, visto che, come sapete bene, Tohir non sta investendo nell’Inter, ma sta solo prestando soldi alla società nerazzurra, e per rientrare sta giocando di fatto una personale partita a poker rilanciando in sequenza, nella speranza di potersi aggiudicare il piatto finale senza che nessuno veda. E per non “vedere” nessuno, occorre un solo risultato a fine stagione. Che peraltro le concorrenti possono anche agevolare in altro modo, visto che dopo due giornate, in testa ci stanno squadre come Sassuolo, Chievo, Palermo e Torino, e forse solo quest’ultima è squadra che sta facendo un deciso salto di qualità (e mi viene di ripensare quando qualche anno addietro, indicai in Baselli allora all’Atalanta, quale talento da portare in bianconero, è sì arrivato a Torino, ma sponda granata); la Roma, come detto, non la vedo in ascesa, non inganni il risultato di domenica; il Napoli è ancor più enigmatico, un solo punto in due gare; il Milan ha vinto contro l’Empoli una partita nella quale ha perso la faccia; la esaltata Fiorentina della prima giornata ha preso tre sberle, tornando con i piedi per terra, per non parlarsi della Lazio umiliata dal Chievo. Insomma, il campionato vero deve ancora iniziare.
Le mie postille
1 – Se questo è un telecronista.
Penso che un po’ tutti conoscerete il famigerato Zampa Carlo, ex speaker allo stadio Olimpico della A.S. Roma, poi cacciato a calcioni nel sedere dalla società giallorossa, ed ora apprezzato (si fa per dire) commentatore delle partite dei giallorossi, nella cronaca “tifosa” di Mediaset Premium. Cronaca che, se è giusto che sia fatta in maniera più passionale da un telecronista di fede della squadra (come Zambruno o Zuliani per la Juventus), non dovrebbe mai oltrepassare i limiti del rispetto per gli avversari, siano essi più o meno “detestati” dal telecronista. Ma questo signore, pagato anche grazie ai soldi degli abbonati juventini a Mediaset Premium, e dunque con le tasche piene anche di soldi di provenienza bianconera, non pare avere rispetto per le minime regole di civiltà, nella sua veste, ascoltate qua:
http://video.corriere.it/da-nasone-chiellini-juventini-infuriati-contro-telecronista-premiun/e9b49190-4fd6-11e5-8a95-dfd606371653
A quanto pare, le bravate di questo tizio sono state molto apprezzate dal pubblico romanista: contenti loro, io mi vergognerei se Zambruno o Zuliani, nelle loro cronache, dovessero comportarsi come il peggiore tifoso curvaiolo da stadio. Ad ognuno i propri telecronisti tifosi; io mi limito a dire solo che ogni partita ha il suo ritorno, nel quale il signor Zampa Carlo dovrà venire a Torino, a commentare la sua Roma, e magari a trovarsi faccia a faccia con il “nasone” Chiellini, e con i coatti, coattoni, Pereyra e Bonucci.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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