Tutte le partite ufficiali della stagione |
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N |
19 |
34 |
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13 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.582 |
Giocate |
3.090 |
2.508 (54,74%) |
Vittorie |
1.699 (54,98%) |
1.175 (25,64%) |
Pareggi |
838 (27,12%) |
899 (19,62%) |
Sconfitte |
553 (17,90%) |
8.195 |
Fatti |
5.379 |
4.460 |
Subiti |
2.911 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
513 |
Giocate |
1.560 |
281 (54,78%) |
Vittorie |
927 (59,42%) |
114 (22,22%) |
Pareggi |
372 (23,85%) |
118 (23,00%) |
Sconfitte |
261 (16,73%) |
871 |
Fatti |
2.738 |
472 |
Subiti |
1.379 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 01.06.2015
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CAMPIONATO FINITO ... E ORA A BERLINO
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di Antonio La Rosa
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Prima di scrivere il punto finale della stagione 2014 – 15, ho voluto rileggermi, una volta tanto, cosa avevo scritto all’inizio della stagione:
http://www.juworld.net/articolo.asp?id=21125
Devo dire che, una volta tanto, non mi sono molto allontanato dagli esiti finali della stagione, che, a mente fredda oggi, erano agevolmente prevedibili, senza alcuna necessità di poteri paranormali. Avevo scritto: “ … la Juventus, nonostante sia la squadra campione in carica, non viene annoverata tra le favoritissime stagionali … la cosa potrebbe non essere un fattore negativo, ed anzi motivo di stimolo maggiore per la squadra, come pure elemento di stimolo sarà doversi nuovamente cimentare in Europa, e cercare di cancellare le delusioni della stagione appena trascorsa.” Così è stato, le vicende estive, sulle quali non intendo tornare, hanno quasi certamente costituito uno stimolo maggiore per il gruppo, una scommessa ancora più affascinante e rischiosa, dato che un po’ tutti gli osservatori ci davano in irreversibile declino. Diciamo che è stata la sconfitta dello scetticismo e delle contestazioni estive verso la società e verso Allegri, a conferma, per l’ennesima volta, che noi tifosi i giudizi verso l’operato della società e verso i soggetti scelti per guida tecnica o per scendere in campo, dovremmo sempre darli a fine stagione e mai all’inizio. Non mi escludo neppure io, ho confessato il mio scetticismo su Allegri, sono fieramente contento di avere preso un granchio, rifaccio pubblica ammenda per l’ennesima volta. 87 punti conquistati, quarto risultato di sempre per tornei a 20 squadre, nonostante la frenata finale, 17 punti sulla seconda, e per la seconda stagione di fila stesso distacco, campionato vinto a quattro giornate dal termine, evento che mai era successo per i bianconeri nel passato diciamo post bellico, decima coppa Italia, terza volta in assoluto accoppiata scudetto – coccarda tricolore (1960 – 1995 – 2015) e … aspettiamo il 6 giugno. Che potrebbe segnare l’apoteosi, ma che in ogni caso costituisce già una grande impresa di cui essere fieri: era già un successo il raggiungimento dell’obiettivo minimo, essere tra le prime otto; è diventato un grande risultato l’essere arrivati in semifinale; è stato un trionfo avere eliminato i campioni in carica e adesso potersi giocare il trofeo più importante contro il Barcellona. Sull’esito della gara non mi pronuncio, ma di una cosa sono certo: nella storia del calcio guai a snobbare gli italiani, guai a snobbare i colori bianconeri, come sta accadendo in questi giorni. Quindi rispetto per tutti, rispetto per una squadra fortissima, ma mai paura degli avversari, si chiamino Barcellona, si chiamino Messi o in qualsiasi altro modo.
Andando a vedere la stagione delle concorrenti, intanto non posso non evidenziare un dato: questo campionato era praticamente finito da almeno tre settimane, c’era solo una incertezza in relazione ai piazzamenti per le coppe europee, ma non per chi li potesse conseguire, bensì per l’ordine di arrivo. Come dire, da tre settimane abbiamo assistito mediamente a sei sette partite amichevoli di fine stagione, l’ultima giornata in particolare ha visto solo una gara davvero decisiva, Napoli – Lazio, dove i partenopei si giocavano le residue speranze di agganciare in extremis il terzo posto … salvo poi arrivare addirittura quinti!
Tornando al mio commento pre campionato avevo scritto: “ … un po’ tutti ritengono la Roma favorita dell’anno. E mi chiedo la ragione di questa valutazione, cui si unisce quella del Napoli principale concorrente dei giallorossi alla vittoria finale. La Roma in sostanza ha la stessa squadra dello scorso anno, cui si aggiungono una vecchia gloria come Ashley Cole ed un promettente Iturbe, ma sta perdendo Benatia … Avrà un Totti più vecchio di un anno, un Maicon che sarà probabilmente ancor meno dirompente … e soprattutto non avrà più l’effetto sorpresa…. Dal canto suo il Napoli mi pare anche più indebolito, non ha operato colpi di mercato rilevanti, ha ancora un reparto difensivo lacunoso, un centrocampo nel quale deve soprattutto recuperare il miglior Hamsik …. Delle altre, la Fiorentina praticamente non ha cambiato nulla, e potrebbe non essere una buona notizia, anche se il vero colpo di mercato potrebbe essere il pieno recupero di Giuseppe Rossi … Discorso a parte per il Milan. Squadra che quest’anno va temuta moltissimo, per la forza “fuori dal campo”, dato che come organico non è che abbia fatto grandi passi in avanti, almeno finora … basteranno Menez, Alex, Armero e un portiere come Diego Lopez, a far diventare da scudetto una squadra arrivata a 45 punti di distanza dalla vetta? In altri termini, molto dipenderà dal rendimento di Galliani …”
In sostanza l’unica previsione chiaramente errata, si riferiva all’Inter, pensavo potesse fare meglio: ma probabilmente ho sottovalutato il fatto che … essendo l’Inter, anche quando potrebbero partire con buoni auspici, riescono sempre a trovare il modo per dare soddisfazione agli avversari. Ecco, in questo caso accade sempre il rovescio di quello che accade in casa bianconera, la tifoseria che condiziona la dirigenza, la quale tende a compiere scelte non in funzione di un progetto, bensì in relazione agli umori di piazza, come si era ad esempio visto lo scorso anno con la vicenda Guarin – Vucinic. Mazzarri non era ben visto dalla piazza, che ne ha voluto la testa, è arrivato Mancini, ha avuto i giocatori che voleva nel mercato di gennaio, il tutto per fare peggio del suo predecessore, che almeno quinto lo scorso anno c’era arrivato, e che aveva lasciato una squadra già qualificata per le fasi successive di Europa League. Come dire, Mazzarri, molto più umile del suo successore, probabilmente non poteva ottenere di più da quel gruppo, Mancini è riuscito quindi a fare peggio, nonostante la benevolenza dei media. E visto che sto parlando di Mazzarri, penso che l’annata sia stata in fondo una sua piccola rivincita, anche in relazione al campionato del Napoli. Benitez si è insediato sulla panchina partenopea ereditando una squadra in CL, in quanto seconda assoluta, ed è riuscito ad arrivare lo scorso anno terzo, quest’anno quinto, ha vinto una coppa Italia, ma l’aveva vinta pure il suo predecessore: e per i misteri del calcio, dopo due anni fallimentari si vede premiato dalla panchina del Real Madrid, a conferma che spesso i movimenti nel panorama calcistico, sono irrazionali … o forse dipendono da altri interessi non proprio chiarissimi. Roma e Milan praticamente sono state deludenti, la prima è sì arrivata seconda, ma con quindici punti in meno rispetto alla scorsa stagione: intendiamoci anche la Juventus ha fatto quindici punti in meno, ma a differenza della scorsa stagione, quando il campionato si decise praticamente solo alla terzultima di campionato, e il distacco dipese dalle tre sconfitte finali dei giallorossi, quest’anno la Roma è stata praticamente fuori dai giochi fin da gennaio, rischiando addirittura il secondo posto, acciuffato per i capelli solo alla penultima giornata, e con una Lazio che può recriminare per la sfortuna. Ed è secondo me proprio la Lazio la vera rivelazione stagionale, che in prospettiva potrebbe diventare la vera competitrice per il prossimo campionato. Ed ora il solito “rompete le righe” appuntamento ad agosto con la nuova stagione calcistica.
Le mie postille
1 – Nel regno di Pulcinella (ovvero, scemi di fine stagione) Mettete una terra che da secoli ha prodotto il meglio della commedia e della comicità italiana; provate ad immaginare un duetto tipo quelli indimenticabili tra Totò e De Filippo, il risultato non sarà mai uguale a quello realizzato dalla conferenza stampa congiunta, giovedì della scorsa settimana, che hanno tenuto Rafa Benitez ed Aurelio Delaurentiis, per annunciare la fine del rapporto tra il Napoli e il futuro allenatore del Real Madrid (sic!). Ovvero uno spettacolo di comicità allo stato puro, una delle pagine davvero più indimenticabili di cabaret partenopeo. Sarebbe difficile farne un sunto forse è meglio vederla tutta, e poi direte voi:
https://www.youtube.com/watch?v=najxYa4kBg0
Tra le perle, tralasciando di evidenziare che la Juventus è l’incubo di questi signori, visto che più che parlarsi del Napoli hanno parlato dei bianconeri, ci sono state: - l’attribuzione del crollo della squadra, in fase di rimonta a gennaio (ma quando?), del gol ritenuto irregolare di Caceres; - il solito discorso del fatturato pari ad un terzo di quello della Juventus. Il picco è stato toccato quando Delaurentiis, non avendo più con chi prendersela, nell’attribuire a disegni altrui le sconfitte napoletane, ha testualmente detto: “Eravamo il regno più ricco d'Italia prima che quel parac… di Camillo Benso Cavour si fottesse tutto.” Francamente solo il cinepanettonaro potrebbe meglio spiegarci che nesso c’è tra le figuracce del Napoli e Camillo Benso conte di Cavour. O forse si: come saprete, la Juventus FC è nata grazie ad una iniziativa di fine ottocento da parte di studenti del liceo D’Azeglio di Torino; Massimo D’Azeglio, scrittore, di Camillo Benso di Cavour quale ministro del suo governo, ancora regno di Sardegna. Quindi il cerchio si chiude, Camillo Benso conte di Cavour andò al governo in quanto juventino e da juventino ha conquistato il regno delle due Sicilie, per impedire al Napoli di vincere scudetti e coppe. Elementare, no?
Chiudo dicendovi che volevo scrivere qualcosa in merito allo scandalo FIFA, che ha portato all’arresto di alcuni collaboratori di Blatter, per un giro di corruzione, definito imponente, per assegnazione di mondiali ed altri affari. Pare che uno dei filoni sia quello dei rapporti tra calcio e media, diritti televisivi e gestione degli stessi, e tra gli indagati ci sarebbe anche il nipote di Blatter, quel Philippe, fondatore e presidente di Infront Sports & Media, da cui discende la succursale italiana che sta a cuore a Galliani. Penso che questa estate avrò di che scrivere se le cose si evolvono in un certo senso. Aspettiamo …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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