Da questa gara di campionato e fino alla fine, il mio commento alle partite sarà di tipo diverso. Da un lato perché il campionato è già vinto, per cui queste ultime gare hanno valore molto relativo, dall’altro perché, dal mio punto di vista, non conta più da qui a fine campionato, il risultato delle ultime gare da disputarsi, anche se quando arriverà il Napoli spero che si giochi sul serio contro di loro. Conta invece concentrarsi esclusivamente sui rimanenti obiettivi stagionali, che saranno almeno due o speriamo tre gare ancora: quindi fa bene Allegri a pensare soprattutto a quello, visto che dopo la matematica conquista dello scudetto, queste gare sono poco più che amichevoli: e le amichevoli, per quanto di prestigio possano essere, servono a provare schemi, giocatori, far rifiatare o far accumulare minuti ai giocatori. Ritengo più che corretta la scelta di Allegri di risparmiare gente che dovrà essere determinante al Bernabeu, di schierare giocatori che devono invece acquisire condizione, e di mettere in campo chi deve dimostrare che può dire la sua nella Juventus.
Per la cronaca, è finita in parità la gara contro il quasi retrocesso Cagliari, che evidentemente allo JS si trova a proprio agio, tre pareggi finora su quattro gare, potrebbe non essere un caso: diamo atto che hanno fatto la loro onesta partita, a vederli oggi non si direbbe trattarsi di squadra destinata alla retrocessione, un "maestro" degli esoneri aveva accusato i giocatori di non capirlo, è bastato che arrivasse qualcuno che invece si facesse capire, sette punti in tre gare.
Gli elementi che a mio giudizio vanno presi in considerazione e valutati sono, ad esempio, il rendimento complessivo, nelle varie fasi della gara, dei reparti della squadra, e se nel primo tempo tutto sommato l’impianto di gioco, l’equilibrio fra i reparti, la manovra nel complesso, sono stati accettabili, nella ripresa qualche nodo è venuto al pettine, ed effettivamente la “Juventus B” non è neppure lontana parente della formazione campione d’Italia.
Doveva essere testata la condizione di Pogba, ed effettivamente il suo rientro è apparso più che confortante, ma non saprei dire se pronto per mercoledì: ha segnato, anche se con una deviazione, si è mosso bene, alcune giocate delle sue, però è al rientro dopo 50 giorni. In difesa, Barzagli sembra decisamente in buone condizioni, mentre Romulo ha avuto un andamento alterno, troppo timido all’inizio, cresciuto con il passare dei minuti, ma calato nel finale, e del resto anche lui al rientro in squadra dopo sei mesi. Coman conferma di avere grandi numeri, ma di non avere ancora la personalità giusta, ma ricordiamoci che è un '96, deve maturare, e secondo me deve maturare rimanendo alla Juventus non andando in giro. Viceversa, Matri che appare davvero involuto, Pepe davvero lontano da quel giocatore che ricordavamo, e spiace dirlo, ma forse non ha più altro da dare alla Juventus: o meglio, spero proprio di sbagliarmi, perché il Pepe dei primi anni in bianconero è stato tra i trascinatori della squadra.
La giornata di campionato
Dunque, la Juventus fa un mezzo passo falso, pareggiando in casa contro il Cagliari e il suo vantaggio … aumenta! Roma sconfitta al Meazza dal Milan, Lazio sconfitta in casa dalla gemellata Inter, Napoli pari esterno a Parma, ultima della classe. Tutte partite, queste, con episodi strani, e non mi riferisco solo a decisioni arbitrali, Lazio furente per la direzione di Massa, che li ha lasciati in 9 uomini, convalidando peraltro una reta forse irregolare; Napoli in crisi di nervi a Parma, ma di questo parlerò a parte. Diciamo che il turno è stato favorevole, in ottica piazzamenti europei, per la Fiorentina, che si è aggiudicata il derby toscano passando ad Empoli, e per le genovesi: la Sampdoria che ha espugnato Udine, e il Genoa che stasera ha dilagato contro il Torino, che nelle ultime tre gare ha conquistato un solo punto, però hanno vinto il derby … Notazione: Lazio e Inter hanno le tifoserie gemellate; Genoa e Torino idem, adesso sappiamo che questi gemelli sono uno Caino e l’altro Abele!
Le mie postille
1 – La testa a mercoledì
E’ inutile girarci attorno, mercoledì sera al Bernabeu si giocherà gran parte della stagione bianconera, il confine tra una annata eccellente, e una annate che può diventare straordinaria. Nonostante la vittoria all’andata, la Juventus rimane ancora sfavorita per il passaggio del turno: a Madrid sarà dura, il fattore ambientale e anche la direzione di gara saranno sicuramente elementi con cui fare i conti; ma soprattutto occorrerà scendere in campo pensando invece che non siamo affatto in vantaggio, e ricordarsi che se da un lato il Real può essere vulnerabile in difesa, dall’altro rimane sempre la formazione campione d’Europa in carica, che all’andata ogniqualvolta manovrava sulla nostra trequarti, dava sempre la sensazione di poter fare male, che ha tutti giocatori di tecnica sopraffina, dunque da non sottovalutarsi. La Juventus sarà pure il brutto anatroccolo in semifinale, la cenerentola, vittima predestinata, ma intanto è ben in corsa per un traguardo che ai più appariva quasi impossibile, conquistare la finale di Champions League, e per questo solo fatto dobbiamo ringraziare tutto il gruppo, dirigenti, allenatori, giocatori, per averci consentito di vivere una annata sicuramente piena di grandissime soddisfazioni, che, qualunque sarà il risultato al Bernabeu, ha visto la definitiva consacrazione della crescita bianconera anche sul panorama europeo; se poi quel sogno dovesse rivelarsi realtà …
2 – I ristoranti da cento euro.
Vi ricorderete bene la famosa dichiarazione del nostro ex allenatore, subito dopo l’eliminazione in semifinale di Europa League ad opera del Benfica, e a campionato praticamente vinto. A distanza di un anno esatto da quelle dichiarazioni, penso che si possa fare questo ragionamento: nei ristoranti da cento euro spesso non conta solo con quanti soldi in portafoglio si entra, ma come si entra e come ci si atteggia e comporta. Quindi se un distinto signore con dieci euro in tasca, entra, è vestito in maniera elegante, che so, in smoking, ha maniere affabili, può anche solo ordinare un aperitivo, saperlo assaporare, mostrare classe e finezza anche assaggiando i salatini, e alla fine da tutti i presenti, siano essi commensali, personale di servizio, titolari del ristorante, non potranno che ritenere questa persona, un "Gran Signore". Indubbiamente, se poi questa persona ha un portafoglio pieno di soldi e ordina le cose più prelibate e raffinate del ristorante, l'immagine si eleva ancora di più. Può accadere però che nel ristorante da cento euro ci entri uno pieno di soldi, ma vestito in maniera pacchiana, che si ingozza di pietanze senza saperle scegliere e coordinarle, che magari si mette il tovagliolo al collo e pranza facendo rumori vari. Ecco quello li può avere anche migliaia di euro in tasca, farà sempre figuraccia al cospetto del distinto signore in smoking di cui parlavo prima. A buon intenditor ...
3 – Pulcinellate (ovvero scemo della settimana).
Dopo il sorteggio, il Napoli si sentiva già con la Coppa UEFA (o Europa League se preferite) in tasca, avere pescato il Dnipro, dato da tutti come la più scarsa delle otto semifinaliste europee, e la prospettiva di una finale tutta italiana contro la Fiorentina già battuta diverse volte, erano insomma segni che avevano dato euforia nell’ambiente. Poi, come sempre accade, arriva il verdetto del campo, e il vincitore quasi scontato della coppa non riesce ad avere ragione della squadra più scarsa del lotto. E siccome quando il Napoli non vince, la colpa non va ascritta mai a demeriti propri, ma a congiure altrui, a fine gare l’ineffabile cinepanettonaro presidente della società, Delaurentiis, ha inveito contro … Platini, colpevole di volere una vincente spagnola, e per ottenere ciò, avere fatto mandare un arbitro ostile ai colori partenopei. Si da il caso che il designatore arbitrale europeo è un italiano, il famigerato Kollina Pierluigi, e si da il caso che sia lui in piena autonomia il soggetto che designa chi deve arbitrare le gare delle varie coppe europee. Insomma, non potendosi per timore o vigliacchieria accusare un designatore italiano per una direzione di gara che non è piaciuta, si attacca il presidente UEFA (nonché ex calciatore della Juventus, cosa che a Napoli fa sempre presa, visto il lavaggio del cervello che da anni viene fatto verso la tifoseria partenopea). Il seguito di questa sceneggiata è avvenuto domenica a Parma, dove il Napoli non è andato oltre il pareggio. Le vicende del dopopartita le conoscerete già, screzio tra Mirante ed Higuain, per avere quest’ultimo di fatto rimproverato i parmensi di essersi impegnati troppo in campo; dichiarazioni di fuoco di Donadoni e di Palladino, anche nei confronti di dirigenti del Napoli. In pratica i campionissimi in azzurro sono rimasti scornati dal fatto che una squadra già retrocessa e definita da loro “fallita”, abbia onorato il calcio, come aveva già fatto prima, pareggiando a Roma, battendo la Juventus, pareggiando al Meazza contro l’Inter. Una mentalità, quella manifestata dai napolisti, che fa onore al calcio.
4 – A proposito di Higuain
Stagione 1980 - 81, a Torino si gioca Juventus - Perugia, gli umbri penalizzati di 5 punti per lo scandalo calcioscommesse, nettamente staccati in coda, Juventus in corsa per lo scudetto. A fine gare un giocatore perugino, tale Celestino Pin, riferisce che Bettega gli avrebbe chiesto di non impegnarsi troppo, tanto ormai erano in B; poi si corregge dicendo che la frase sarebbe stata "ma chi ve lo fa fare, visto che siete già in B". Uno sfottò in sostanza, quasi a fine gara con la Juventus in vantaggio 2-1. Deferito Bettega, si indaga sulla vicenda, passano le giornate, nel frattempo il Perugia si ricorda di essere in B quando va a Roma (Roma - Perugia 5 - 0), e finalmente Bettega squalificato per 3 giornate, ma squalifica che arriva puntuale prima di Juventus - Roma, gara decisiva o quasi. Gara nella quale giocammo in 10 anche per l'espulsione di Furino ad inizio ripresa, ma che tutti ricordano per il gol (irregolare) di Turone. Ho voluto citare questo episodio, perché è identico a quello che ha visto coinvolto ieri Higuain a Parma: bene, nessuno oggi ne sta parlando, nessuno ha chiesto il deferimento del giocatore, tutto normale quindi. E forse è vero, è la maglia bianconera che rende comportamenti del genere, illeciti, da condannare, da biasimare pubblicamente.
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