Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.582 |
Giocate |
3.090 |
2.508 (54,74%) |
Vittorie |
1.699 (54,98%) |
1.175 (25,64%) |
Pareggi |
838 (27,12%) |
899 (19,62%) |
Sconfitte |
553 (17,90%) |
8.195 |
Fatti |
5.379 |
4.460 |
Subiti |
2.911 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
513 |
Giocate |
1.560 |
281 (54,78%) |
Vittorie |
927 (59,42%) |
114 (22,22%) |
Pareggi |
372 (23,85%) |
118 (23,00%) |
Sconfitte |
261 (16,73%) |
871 |
Fatti |
2.738 |
472 |
Subiti |
1.379 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 04.05.2015
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Sampdoria - Juventus 0 - 1 - DITE TRENTATRE!
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di Antonio La Rosa
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E sono ufficialmente 33, adesso pure per l’aritmetica. Ma solo per l’aritmetica, dato che per la logica del calcio, questo campionato era a mio giudizio virtualmente finito a marzo, dopo il pareggio conseguito dai bianconeri all’Olimpico di Roma, logica peraltro accentuata dal fatto che, pur avendo subito di recente due sconfitte in tre gare, il distacco non si è accorciato, a conferma di un dominio incontrastato della Juventus anche in questa stagione. Semmai c’è da notare che questo dominio ha chiuso il campionato praticamente con quattro giornate d’anticipo, a mia memoria non ricordo uno scudetto della Juventus maturato con tanto anticipo, ricordo nella migliore ipotesi scudetti vinti con due giornate d’anticipo, forse tre. Come dire, non è stata l’annata della cavalcata straordinaria dei 102 punti, ma non per questo impresa meno straordinaria, anzi.
Non credo sia utile stasera parlare di una gara che peraltro vi confesso ho seguito distrattamente: cosa che mi accade raramente, ovvero quando sono di fronte ad una amichevole della Juventus di poco interesse (che so, quelle estive di preparazione), o quando sono inconsciamente convinto che l’esito sia scontato a nostro favore: ed invero la gestione tranquilla della gara, contro una avversaria che lotta per i piazzamenti EL, necessitante dunque della vittoria, è apparsa fin dai primi minuti, quasi nessun rischio reale, eccettuato uno a metà ripresa su un pallone perso sulla trequarti, un gol al momento giusto, una amministrazione delle risorse fisiche e mentali direi da grande squadra, quella grande squadra che ci auguriamo tutti di vedere nella semifinale contro il Real Madrid. Mentre ritengo sia il caso di ripercorrere in soldoni la storia di questo campionato.
– Vincere quattro scudetti di fila, nel dopoguerra, era una impresa riuscita solo al Grande Torino, e oggi cade l’anniversario della tragedia di Superga, quindi consentitemi di rendere onore ad una squadra rimasta nella leggenda, a prescindere dalla passione calcistica. Non riconosco, da fazioso, analogo valore invece ai quattro scudetti vinti dall’Inter post farsopoli, e non credo sia il caso di ripetere qui le ragioni. Lo stesso grande Milan di Capello vinse tre volte di fila, alla quarta dovette inchinarsi alla Juve del primo anno di Lippi; poi le strisce vittoriose erano state al massimo due scudetti di fila. Quindi siamo di fronte ad una impresa che in avvenire sarà ricordata come impresa storica di una grande squadra quale questa Juventus si è rivelata. Ma non era affatto un risultato scontato, anzi. Il tumultuoso precampionato, le improvvise ed impreviste dimissioni di Conte, l’arrivo a Vinovo di un nemico del recente passato quale Massimiliano Allegri, allenatore di quel Milan contro cui si era combattuto in campo e soprattutto fuori campo, non erano buoni presagi, e non a caso le tifoserie avversarie erano tutte in preda a grande euforia. Dobbiamo avere tutti l'onestà di ammettere che a luglio scorso eravamo quantomeno smarriti, e pochissimi avrebbero giurato su un Allegri vincente al suo arrivo, io non ero tra questi; ma forse abbiamo cominciato a vincere proprio dal 16 luglio, dalla prima conferenza stampa di presentazione del nostro tecnico, pacata, non direi "difensiva", ma di uno che sapeva bene di arrivare in un ambiente più che ostile, e tuttavia accettava la sfida. Allegri in quella conferenza stampa aveva detto che i tifosi vanno conquistati con il lavoro, con l’impegno e la professionalità: dunque niente proclami, parole semplici che rilette oggi si rivelano essere state il suo migliore biglietto da visita.
- I momento decisivi della stagione:
Juventus - Roma 3 – 2 Il punto debole delle squadre di Allegri era ritenuto l’inizio campionato, ancora ci si ricorda delle cinque sconfitte di fila a Cagliari, poi cancellate da una splendida cavalcata successiva, e pure al Milan, nella prima stagione, gli inizi furono difficili. Quest’anno invece l’inizio è stato con sei vittorie di fila, e una striscia del genere iniziale ricordo (correggetemi se sbaglio) accadde solo nel 1981 – 82, meglio ancora nel 1976 – 77 e 1985 – 86, insomma gli anni della Juventus di Boniperti – Trapattoni. La sesta vittoria appunto è stata quella del big match stagionale contro la più accreditata concorrente per lo scudetto, anzi la squadra data universalmente per favorita, la Roma. Vittoria sofferta ma meritata soprattutto per la caparbietà mostrata nella ripresa, e in quel momento le due squadre sostanzialmente si equivalevano, tenuto conto che la Juventus non era al completo, anzi, a ben vedere quest’anno non lo è mai stata per ragioni varie. A Roma hanno preferito costruire l'alibi dell'arbitraggio ostile, anzichè cercare di capire perchè avevano perso quella gara, e da quell'atteggiamento vittimistico quanto spocchioso, è iniziato il loro lento e progressivo calo.
Napoli - Juventus 1 – 3 I bianconeri provenivano da una striscia non brillantissima, diversi pareggi, due di fila in casa, contro Sampdoria e Inter, in entrambi i casi rimontata e con dei secondi tempi al limite dell’inquietante. Era insomma più che concreto il rischio di essere pericolosamente avvicinati o addirittura sorpassati dalla Roma, ma come spesso nella sua storia è accaduto, la Juventus riesce a trarre le migliori energie e i massimi stimoli nei momenti di difficoltà: a Napoli forse si è vista la migliore Juventus della stagione, prestazione davvero da grande squadra, su un campo difficile da ultimo, nel quale non si vinceva da 14 anni. Quella vittoria ha ridato slancio alla squadra, e da quel momento il distacco delle inseguitrici è andato progressivamente aumentando.
Roma - Juventus 1 – 1. Per i giallorossi era la partita della disperazione, vincere ad ogni costo per almeno provare a riaprire la lotta scudetto (in quel momento la Lazio era molto più staccata). In quel lunedi di marzo, secondo me è finito nella sostanza il campionato, un pareggio peraltro maturato nel finale quando i bianconeri ormai avevano mollato, che toglieva ogni speranza alle teoriche inseguitrici.
Juventus - Lazio 2 – 0. Il cesello finale, dopo una sconfitta a Parma, al termine della peggiore gare stagionale. Anche se rimaneggiata per infortuni e squalifiche, la Lazio era effettivamente la squadra più in forma del momento, e a Torino ha confermato tutto quanto di buono espresso fino a quel momento. Solo con una prova di grande autorevolezza la Juventus poteva ottenere il massimo risultato, ed effettivamente i bianconeri si espressero in maniera superlativa, insomma l’ennesima riconferma dello stradominio bianconero sul campionato.
I protagonisti Di Allegri ho già detto, semmai mi è tornato indietro il modo come lo chiamavo quando era al Milan, ossia "l'ossimoro", visto che grazie a lui stasera siamo tutti allegri e non tristi. Tutti i giocatori, impiegati durante la stagione, in maniera più o meno intensa, vanno elogiati per come hanno contribuito all’impresa; penso però di non fare torto a nessuno nell'indicare come principali protagonisti stagionali dello scudetto, nell'ordine, Tevez, Buffon, Marchisio, Bonucci. Tevez era stato già fondamentale nella scorsa stagione, arrivato con molto scetticismo, si era invece affermato quale degno erede di quella tradizione che in bianconero ha visto quasi sempre numeri 10 giocatori stelle di prima grandezza. Quest’anno è andato oltre, superando anche quello scetticismo che lo accompagnava nelle sue prestazioni in Europa, e se lo scorso anno il suo score si era fermato ad una sola rete, quest’anno il suo contributo è stato decisamente notevole anche in fatto di marcature. Buffon, ogni anno di lui si dice che è iniziata la fase calante, eppure se già la scorsa stagione era stata più che positiva, quest’anno si può dire che è tornato decisamente ai suoi momenti migliori, spesso decisivo in alcune gare. Marchisio è il “principe ritrovato”, era il giocatore che aveva un po’ subito la grande esplosione di Pogba, finendo spesso in panchina; ad Allegri va dato atto di avere compreso che avere quattro giocatori di quel livello imponeva di schierarli tutti, e così Marchisio è tornato stabilmente titolare; gli infortuni stagionali di Pirlo lo hanno fatto spesso esibire come play basso della squadra, e i risultati sono stati decisamente notevoli. Infine, e non proprio ultimo, Bonucci. Il suo limite negli anni scorsi erano state certe amnesie spesso derivanti da un eccesso di sicurezza nei suoi mezzi, in quanto giocatore dotato di notevole tecnica, cosa non comune nei pari ruolo, di buona visione di gioco e in grado di fare ripartire l’azione, e con buona propensione agli inserimenti offensivi e alle realizzazioni. Quest’anno amnesie sue non se ne sono viste quasi per nulla, e così ha dimostrato che in questo momento non ha eguali in Italia, e non sfigura di certo in Europa-
Ed ora testa al Real. Ad inizio stagione si sperava di arrivare almeno tra le prime otto, adesso siamo tra le prime quattro, quindi la prima grande soddisfazione c'è stata; delle quattro semifinaliste, tutti dicono che la Juventus sia la più debole, e non escludo che sia la verità, ma so anche che storicamente la Juventus ha lottato, sofferto e fatto sputare sangue ad avversarie ben più forti fino all'ultimo istante; il Real è campione in carica, annovera il pallone d'oro, acquisti multimilionari tipo Bale e Jaime Rodriguez, ma anche una difesa che non è precisamente ermetica. Non a caso si annuncia un modulo più accorto, senza Benzema, con una linea di centrocampo a 4 e coppia d’attacco Bale – Ronaldo: quasi a significare che Ancelotti punta ad una gara d’attesa e ripartenze veloci con i due assi d’attacco. Loro sono i superfavoriti, come lo erano nel 1996 e nel 2003; io solo ricordo, a mia memoria, che finora ci hanno superato due volte e sempre per gravi errori arbitrali, nel 1986, Juventus di Marchesi (ed ho detto tutto), per un gol regolare annullato a Manfredonia al Bernabeo che ci avrebbe consentito di pareggiare all’andata; e al ritorno nella lotteria dei rigori loro furono più precisi dal dischetto. Nel 1998 ad Amsterdam ci superarono solo grazie ad un gol irregolare di Mijatovic, anche se onestamente i bianconeri non disputarono una grande partita, e proprio quella sera ci fu l’infortunio di Del Piero, che finì anche con il condizionare il suo rendimento ai mondiali di Francia. Lo scorso anno, nel girone eliminatorio, quel Real Madrid, non molto diverso da quello che incontreremo domani sera, ci superò a Madrid di misura e anche in quel caso la direzione di gara non fu proprio amichevole nei confronti dei colori bianconeri, mentre al ritorno solo due disattenzioni consentirono loro di conquistare un pareggio non molto meritato per quanto vistosi. Vedremo domani sera.
E per questa sera chiudo qui, essendo un commento per una vittoria, non ritengo utile aggiungere le solite postille, che di norma sono un angolo delle mie personali polemiche. Però una cosa adesso ritengo di doverla dire a chiusura: mi auguro che alcuni signori abbiano la dignità di non salire sul carro adesso, dopo che per mesi e messi hanno dileggiato squadra e allenatore, arrivando anche al punto di tifare contro i colori bianconeri pur di poter dire che avevano ragione.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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