I fatti extracalcistici che hanno caratterizzato questo derby, mi impongono di ridurre all’essenziale il commento della partita. Che in un certo senso si commenta anche facilmente, nel senso che per la legge dei grandi numeri, dopo venti anni doveva pur arrivare la vittoria dell’altra squadra di Torino, ed è arrivata proprio in una partita nella quale sicuramente non meritava di vincere. Tre pali colpiti, due grandi parate di Padelli, altre clamorose occasioni da rete fallite di un soffio, a fronte di due gol subiti, uno in maniera grottesca quanto comica (rimballi sbagliati e stop sbagliato che diventa un assist a sé stesso per Darmian, in una zona dell’area bianconera libera da difensori!), l’altro per un pallone perduto malamente sulla trequarti di campo, e nulla più a favore degli avversari.
La Tattica
Allegri ripropone il modulo 4 – 3 – 1 – 2, molto turn over in difesa, con Ogbonna e Padoin, Sturaro a centrocampo al posto di Marchisio, e in avanti coppia Morata – Matri. Bianconeri che per tutto il primo tempo controllano agevolmente le iniziative avversarie, anzi non sembra che il centrocampo granata, formalmente in superiorità numerica, nei fatti riesca davvero a prendere il controllo, e già prima del vantaggio la Juventus aveva creato almeno due situazioni buone per trovare la rete. Come detto il pareggio inopinato, almeno per l’andamento della gara fino a quel momento, del Torino è la chiave di lettura della gara, e la ripresa invero accentua questa casualità del raddoppio granata, tra due pali colpiti dai bianconeri. Il finale è un monologo veemente quanto inutile, altro palo colpito, due parate provvidenziali di Padelli, palloni che spariscono e non vengono restituiti ai giocatori, perdite di tempo e quant’altro per assicurare ai padroni di casa una vittoria che mancava da due decenni.
La Squadra
Nonostante il notevole e giustificato turn over, non si può dire che la squadra non abbia tenuto il campo, anzi. Effettivamente la fase difensiva ha lasciato a desiderare soprattutto nelle due reti granata, ma anche in qualche altro frangente si è notato uno scarso coordinamento tra i quattro di difesa. Il centrocampo secondo me ha funzionato a dovere, qualità e quantità, ma anche buona interdizione. E’ mancato l’attacco, ma ci sarebbe molto da dire, Morata in giornata no ma anche tartassato da Maximovic, Matri che spesso ha litigato con il pallone, ma che poteva pure andare a rete; e poi troppa frenesia da pareggio a tutti i costi.
I singoli
Su tutti Pirlo, avrà pure perduto pericolosamente dei palloni davanti alla difesa, ma ha illuminato il gioco, ha segnato su punizione e nella ripresa sempre su punizione ha colpito un palo. Degli altri, onestamente non ho visto la prestazione negativa che tanti hanno visto in riferimento ad Ogbonna, né di Sturaro, sicuramente entrambi sufficienti; idem Vidal, a corrente alternata si, ma mi pare confortante la sua crescita intanto fisica e poi mentale. Semmai ritengo davvero deludente la prova di Lichtsteiner, davvero sotto tono, Padoin in difficoltà sulla fascia con Darmian e l’attacco nel suo complesso, molta buona volontà di tutti, ma scarso rendimento effettivo.
Le prospettive
Nelle ultime tre gare di campionato la Juventus ha perso due volte, eppure il vantaggio da 15 punti è sceso a 14, come dire, non è successo nulla. Anche perché questo campionato è davvero chiuso da tempo, c’è solo da stabilire il momento in cui l’aritmetica assegnerà il titolo, non sarà più mercoledì nel turno infrasettimanale, ma visto come vanno le avversarie, non è detto. La mente è per la semifinale di CL. Perché sarà quello il momento fondamentale di tutta la stagione. Momento neppure tanto preventivato ad inizio stagione, ma conquistato sul campo e che costituisce il vero momento del salto di qualità definitivo del percorso dei bianconeri da quando Andrea Agnelli è presidente. Come sapete già, la Juventus ha pescato il Real Madrid, e come avrete già avuto modo di leggere, qualcuno mette le mani avanti ritenendo che i madrileni, detentori in carica della CL, nonché squadra dove gioca il fuoriclasse vincitore di due edizioni consecutive del pallone d’oro (o FIFA World Player, se preferite), siano la squadra meno forte delle altre tre rimaste. Solita mentalità sciocca italica, quando si vuole in prospettiva ridimensionare un successo di chi non si gradisce, si usano questi strumenti, dire che si è vinto contro nessuno, salvo poi, in caso di sconfitta, dire l’esatto contrario. Parlando invece in maniera “obiettiva”, io ritengo che a questo punto della competizione, una formazione vale l’altra, si deve dare il tutto per tutto in 180 minuti complessivi, e di conseguenza molto conterà il valore degli organici, conterà pure la condizione psico-fisica dei giocatori, e anche la componente fortuna. Sicuramente la squadra campione in carica, che ancora è in lizza nel campionato spagnolo, non può essere considerata squadra abbordabile, specie se, avesse come unico obiettivo la conquista del titolo continentale, ove in campionato dovesse arrivare qualche altro passo falso. Come dire, la Juve è sfavorita, ma non parte sicuramente battuta. Ha soprattutto un grossissimo vantaggio psicologico, derivante dal fatto di avere comunque vinto il campionato e poter vincere pure la Coppa Italia, è il Real che se viene eliminato ha fallito la stagione. E poi, noi siamo la Juventus, come ben sanno da quelle parti, visti gli ultimi confronti diretti.
La giornata di campionato
Roma sconfitta al Meazza dall’Inter, e Lazio che non ne approfitta, facendosi imporre il pareggio in casa dal Chievo. Praticamente sembra che entrambe stiano facendo il gioco del Napoli, ancora vittorioso contro una Sampdoria che si è letteralmente suicidata con orrori vari. Anche la Fiorentina continua nel suo andamento negativo, addirittura sconfitta in casa dal Cagliari, che con questa vittoria comincia a nutrire qualche minima speranza di salvezza.
Le mie postille 1 – La bufala di carta (anche stampata).
Se pensate che io stasera vi parlerò delle scene da far west all’arrivo del pullman della Juventus allo Stadio Olimpico, vi sbagliate: non c’è nulla da dire, semmai solo da guardare quelle immagini e basta, vedere fino a che punto l’ottusità del tifo contro possa arrivare a Torino, al punto che genitori istigano pure ragazzini a gesti inconsulti. Del resto non è una novità, scene analoghe sono avvenute nel recente passato anche a Bologna e a Napoli, il tutto liquidato con “folklore, tifo caloroso” e stronzate del genere. Dentro lo stadio, come sapete, è esploso un rudimentale ordigno, petardo o bomba carta non si sa, nel settore della curva sud, che, per memoria di tutti, bovini compresi, era le vecchia curva Filadelfia del Comunale, e della vecchia curva Scirea dell’Olimpico, quando lì vi giocava la Juventus. Bene: nessuno sapeva esattamente cosa fosse successo, si parlava di feriti da questa esplosione, ma già i commentatori delle partite, ossia la sciagurata coppia Caressa – Bergomi, e la non meno sciagurata coppia Pardo – Serena, attribuivano il gesto ad ultras juventini del settore ospiti dell’Olimpico. Tesi ripetuta in maniera parossistica per tutto il pomeriggio e in serata, con autorevoli interventi di Tavecchio, Alfano, Malagò, tutti soggetti sempre pronti a presentarsi davanti ai microfoni per un momento di esaltazione pubblicitaria della propria persona. Stamattina non sembrava vero che a giornali, radio e televisioni, fosse stato servito un piatto così prelibato, poter definire la tifoseria juventina teppaglia violenta che getta bombe carta sui tifosi avversari. Poi … colpo di scena: dalla procura della Repubblica di Torino, esce fuori la notizia che, alla luce dei video acquisiti, l’ordigno potrebbe non essere stato tirato da altri settori, specificamente da quello ove si trovavano i tifosi juventini, ma potrebbe essere esplosa mentre veniva preparata in loco, insomma un incidente occorso a chi la stava preparando o la stava accendendo per farla esplodere. Apriti cielo! Siccome non è possibile che non si possa attribuire un fatto negativo alla Juventus, o a chi possa essere direttamente o indirettamente collegato alla società bianconera, è immediatamente partito il fuoco di sbarramento contrario. Arriva un comunicato della Polizia, ossia il corpo che doveva (e non ha saputo) assicurare l’ordine attorno allo stadio Olimpico, in base al quale, dalla visione dei filmati, l’ordigno sarebbe stato lanciato dal settore dei tifosi juventini. Ho visto e rivisto tanti video stasera, e credo di non essere accusabile di faziosità se sostengo che da nessuno di essi si possa davvero individuare chi abbia eventualmente tirato l’ordigno e se davvero si sia trattato di un ordigno tirato.
Ad esempio, questo sembrerebbe escludere totalmente che si tratti di ordigno lanciato:
https://www.youtube.com/watch?v=o9FTsZOZbpA
L’esplosione la vedrete al minuto 0.42, e non sembra affatto si sia trattato di un ordigno lanciato; ma ripeto, è necessaria una indagine seria, approfondita che accerti intanto le responsabilità, e che produca comunque una condanna di ogni forma di violenza all’interno del mondo calcistico. Mentre invece, ancora una volta, mi pare che l’interesse vero di media e organi sportivi dirigenti, sia ben diverso, e cioè non condannare la violenza in quanto tale, da qualunque lato provenga, bensì speculare ancora una volta contro qualcuno, e questo qualcuno è come sempre la Juventus, i suoi tifosi, i suoi giocatori. Insomma, una bufala di carta, anche stampata, dei colpevoli sbattuti in prima pagina senza prove, tanto non pagheranno mai lor signori della carta stampata o del mezzobustismo televisivo.
2 – Se questo è un giornalista.
E’ più pericoloso un ordigno rudimentale che può al massimo produrre dei feriti non gravi, o un articolo di un giornalista che, nel giorno della partita più sentita e delicata per una città, sciorina fango e veleno contro la squadra odiata, in quanto tifoso dell’altra? Vi potrà sembrare una domanda cinica, da soggetto insensibile, che equipara fatti diversi, il primo più grave perché produce danni fisici, mentre il secondo no. Ed invece no, io sono fermamente convinto che il vero male, il vero fenomeno da debellare, che produce odio calcistico, che legittima anche i comportamenti violenti, che produce indulgenze verso alcuni e condanne verso altri, è quello di un sciaguratissimo modo di fare informazione o di parlare di calcio. Come ha fatto il signor Ormezzano Gian Paolo, noto tifoso bovino (non potrebbe essere diversamente, vista la sua corporatura), che in un suo intervento pubblicano nel più sciagurato quotidiano sportivo italiano, dal colore diverso dal bianco, ha sciorinato quanto di peggio possa dire il più feroce antijuventino da bar sport! Gravissimo quanto scritto da questo sedicente ex giornalista oggi autoproclamatosi scrittore, ancor più grave che un giornale sportivo ospiti un delirio del genere, autentica molotov lanciata nel prepartita, e ancor più deprecabile quella sorta di omertà e spirito di autotutela della categoria, che ha portato molti a minimizzare l’articolo di questo signore. Soprattutto, tutti a fare a gara a negare collegamenti tra un articolo come quello del signor Ormezzano (l’ennesimo direi), e quanto poi accaduto all’arrivo allo stadio del pullman della Juventus. Una volta tanto, la risposta della società è stata abbastanza decisa, Marotta ha detto chiaramente che fatti del genere sono conseguenza di forme di intolleranza, compiuta da alcuni giornalisti che spesso usano un linguaggio assolutamente inaccettabile contro la società bianconera. Risposta però incompleta, perché se la Juventus si sente lesa da queste testate giornalistiche, da questi pseudo giornalisti ma veri tifosi antijuventini, un semplice comunicato stampa, una semplice dichiarazione televisiva non risolve nulla. E come sempre, in questi casi la vera ritorsione non può che essere economica, visto che il gruppo economico, cui appartiene la Juventus, è un eccellente fornitore di pubblicità alle varie testate giornalistiche.
3 – Scemo della settimana.
E per finire, sullo stesso tema, anche l’ospite di questa rubrica. Gianni Mura, considerato l’erede di Brera, considerato il migliore giornalista sportivo italiano, nella sua foga antijuventina non ha trovato di meglio che … invertire addirittura il campo dove si è giocato. In sostanza, modo di accusare la Juventus come società di pessima gestione anche dei controlli negli ingressi allo stadio, quasi una sorta di connivenza con chi introduce ordigni pericolosi, e quindi può arrecare danni fisici ad altre persone. Ha ragione, anzi ha tutte le ragioni di questo mondo, effettivamente è biasimevole che una società di calcio, che deve controllare chi entra allo stadio e come ci entra, consenta che entrino anche petardi e bombe carta. Solo che quella società colpevole era … il Torino!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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