Una sconfitta apparentemente inspiegabile, quella maturata per la Juventus al Tardini contro il disastrato Parma, ma che tale non è, per quanto vistosi in campo. Nel senso che i bianconeri poco hanno fatto per vincere, ancor meno dopo l’inopinata rete di Mauri. Forse la tensione per martedì prossimo, forse la rilassatezza dopo la conquista della finale di Coppa Italia, sta di fatto che il campanello d’allarme è suonato e non è il caso di sottovalutarlo, o quantomeno di rendersi conto che nel nostro campionato non esistono partite dall’esito scontato.
La Tattica
Allegri rivoluziona nuovamente la squadra, difesa a 4 ma senza Bonucci, con Ogbonna centrale in coppia con Chiellini, Padoin a sinistra, centrocampo a tre, Vidal – Marchisio – Sturaro, ed una sorta di tridente offensivo, con Llorente punta centrale supportata da Pereyra e Coman. Invero sul campo Pereyra non svolge il ruolo di punta esterna, ma come suo solito tende ad accentrarsi, e la cosa crea un certo caos nelle azioni d’attacco, che comunque ci sono, e in un paio di situazioni i bianconeri vanno vicino al vantaggio. Nella ripresa, dopo lo svantaggio, con i cambi si provano diverse soluzioni, da un momentaneo 4 – 2 – 3 – 1, ad un 4 – 4 – 2, infine un ritorno al 3 – 5 – 2, ma tutte soluzioni che di fatto scombussolano la squadra senza effetti positivi sulla manovra, e non a caso occasioni per pareggiare non se ne vedono più.
La squadra
E’ difficile dare un giudizio complessivo, per quanto vistosi nei 90’ sul campo. Potrei dire che in fondo la difesa inedita ha tenuto, il gol subito è più errore tattico dei nostri centrocampisti, e della puntuale scivolata di Chiellini (ma non sarebbe arrivata ora di cambiare scarpe e tacchetti?); semmai è mancato totalmente filtro a centrocampo, ma anche diligenza nella gestione del possesso palla, pochissime verticalizzazioni, sporadiche accelerazioni e solo quando provate si è costruita qualcosa. Attacco davvero evanescente, anche se Coman almeno ci ha provato un paio di volte.
I singoli
Direi che non si salva nessuno, o quasi. O meglio, non boccerei del tutto la fase difensiva, dunque Ogbonna e Padoin sufficienti, almeno in relazione al resto della squadra; tutto sommato non malaccio Sturaro, e poi basta. Probabilmente ha inciso anche l’eccessiva determinazione degli avversari, consentita anche da una direzione di gara sulla quale tornerò oltre, ma mi è proprio sembrato che gente tipo Lichtsteiner, Marchisio, Vidal, Chiellini stesso, abbiano pensato ad evitare rischi per arrivare al meglio martedì sera. Ma ritengo che alcune considerazioni vadano fatte sul nostro tecnico e sull’arbitro
Allegri
Il nostro tecnico parla sempre di usare la testa e non farsi prendere dalla frenesia, ma stavolta temo che la testa non l'abbia usata lui. La formazione iniziale ci poteva stare e, a ben vedere, non è che avesse poi sfigurato, pur avendo giocato sotto ritmo e con qualche equivoco tattico (Pereyra per dirne uno); quello che francamente appare incomprensibile è la sequenza dei cambi nella ripresa, tutti illogici, sia nei cambiamenti tattici, sia nelle scelte dei giocatori da sostituire: Morata per Pereyra, poi Pepe per Sturaro, infine Vitale per Coman, come dire nessuno dei tre entrati in campo per sostituire un pari ruolo in campo. E così, alla fine la squadra non ci ha più capito nulla su stravolgimenti tattici derivanti dalle sostituzioni, 4 - 3 - 3, poi 4 - 2 - 3 - 1, poi 4 - 2 - 4 e infine 3 - 5 – 2, con gente che non sapeva più dove posizionarsi sul rettangolo di gioco. Probabilmente le mosse più logiche dovevano essere Morata per Llorente, e Matri per Coman, e non le ha fatte.
L’arbitro Gervasoni
Per spiegare meglio la direzione di gara, penso che le statistiche servano più di ogni altra cosa. Non mi riferirò certo al rigore negato su Llorente (vi immaginate se si fosse trattato, che so, di Totti, o di Icardi, o di Higuain?) ma quando, ad inizio ripresa, Juventus 8 falli commessi ha già 3 ammoniti, mentre il Parma, 14 falli commessi, ha 0 (leggasi zero) ammoniti, mi pare chiaro il messaggio che si manda, come dire una squadra può randellare come vuole, un’altra deve stare attenta anche a fiatare. Mendes e Belfodil a commettere falli a ripetizione spesso non sanzionati, e neppure richiamati; diversi falli neppure fischiati ai parmensi, mi pare ovvio che, in una situazione del genere, chi è in campo, specie chi sa di dovere giocare martedi sera, comincia a tirare indietro la gamba, è stato il caso di Marchisio, vittima di fallacci nel primo tempo, è stato il caso di Chiellini, ammonito al primo fallo neppure tanto duro, è stato il caso di Vidal, peraltro in giornata no, è stato il caso di Lichtsteiner, che di falli duri ne ha subiti almeno tre nella prima mezzora. Duramente criticata la prestazione di Llorente, ma se viene placcato in area o subisce gomitate in faccia o in qualsiasi contrasto duro subito non si vede fischiare fallo a favore, non so fino a che punto dipenda da lui o da altro la prova deludente; Coman troppo molle, vero, ma quante punizioni gli sono state fischiate tutte le volte in cui è finito a terra sulle entrate dure di Mendes? Il capolavoro è stata l’ammonizione di Ogbonna, entrata pulita e chiaramente sul pallone, ed invece ritenuto responsabile di entrata dura sull’avversario. Ad ogni modo bisogna capirli questi arbitri, visto come hanno distrutto la carriera dei vari Bertini, Pieri, Dattilo, De Santis, ci pensano due volte prima di fischiare un fallo a favore dei bianconeri, potrebbe sempre spuntare un Auricchio guidato da un Narducci … O una polemica nel dopopartita a reti unificate: ed invero vi risulta qualche trasmissione nella quale si sia criticato l’operato di Gervasoni?
Le prospettive
Leggo in giro qualche immotivato allarmismo, che non condivido. Nulla secondo me è cambiato, il campionato è deciso, inutile provare masturbazioni mentali per ritenere che si possa riaprire il discorso: solo se la Juventus decide scientemente di regalare ad altri lo scudetto, che questo campionato si può riaprire. I punti di vantaggio saranno certamente scesi a 12, da 14, a otto giornate dal termine, quota scudetto è scesa a 82, adesso la seconda è la Lazio, che sabato prossima sarà ospite allo Juventus Stadium, e anche a volersi ammettere per assurdo una sconfitta, solo perdendo con quattro reti di scarto i punti si ridurrebbero a 9 reali ma 8 virtuali, mentre qualsiasi altro risultato praticamente chiuderebbe anzitempo il discorso. Qualcuno ricorda ad esempio che nel 1999 – 2000 la Juventus di Ancelotti aveva 9 punti a 8 giornate dalla fine: appunto, nove punti e non dodici, in una situazione notevolmente diversa, anche di carattere ambientale. Bene, quel “sorpasso” maturò in queste condizioni: - Milan - Juventus, anticipata stranamente ad un venerdì, per consentire ai sudamericani del Milan di essere presenti, partita arbitrata da Paparesta (vi dice nulla?), rigore inesistente dato al Milan, e rigore netto negato alla Juventus, De Ascentis che falcia in area Del Piero; - Juventus - Lazio, arbitro Farina (vi dice nulla?), ci caccia fuori Ferrara per doppia ammonizione, e subito dopo subiamo il gol dei laziali, poi Farina fa il Gervasoni di sabatoeri, non facendoci più giocare; - Verona - Juventus, entrambi i gol di Cammarata in fuorigioco; - settimana precedente l'ultima di campionato: Cragnotti che tuona contro la federazione, con strani messaggi; Nizzola che pubblicamente si scusa con la Lazio; Gaucci che minaccia i suoi giocatori di ritiro punitivo fino al 30 giugno; incidenti a Roma in Via Allegri, tra sostenitori della Lazio, che celebravano il funerale del calcio, e forze dell'ordine che presidiavano la sede della federcalcio; - poi il diluvio perugino. Certo, se si ricreassero queste condizioni ambientali, allora potremmo temere qualcosa, ma ci sono tre punti in più da recuperare, non credo proprio sia agevole la cosa, pensando al calendario anche delle presunte concorrenti, che avranno lo scontro diretto alla penultima di campionato.
La giornata di campionato
E’ stata la giornata del sorpasso della Lazio, larga vittoria contro l’Empoli (arcigno a Torino quanto flaccido all’Olimpico), sulla Roma, fermata a Torino dai granata. Riscatto del Napoli, dopo lo smacco della eliminazione in Coppa Italia, a danno di una Fiorentina che puntualmente quando sembra sul punto di diventare una grande, torna nell’anonimato; le milanesi ancora con risultati alterni, stavolta è l’Inter a vincere fuori casa, mentre il Milan esaurisce il suo mini ciclo di vittorie (due, anche troppo enfatizzate dai media), contro la Sampdoria. In coda, dopo questa giornata, credo che i verdetti siano decisi, Cagliari, Cesena e Parma ormai in B
Le mie postille
1 – Scemo della settimana.
Visto che ho già affrontato diversi argomenti in sede di “Postille del dopo Pasqua”, stasera mi limiterò solo alla mia solita rubrica. E stavolta non può che essere, a furor di popolo, il giocatore della Roma Florenzi, autore di un teatrino singolare nel dopo partita, culminato anche con l’abbandono dell’intervista stessa. Il nostro romanista (non solo di divisa, visto il significato che ha assunto il termine “romanista”), non ha trovato meglio che polemizzare contro le squadre che si lamentano sempre per ottenere arbitraggi consezienti, aggiungendo che d’ora in avanti anche la Roma comincerà a lamentarsi. Si, avete capito bene, un giocatore di una squadra che ha costruito la sua storia sui pianti e sui lamenti per torti arbitrali, veri o presunti, subiti, ci annuncia che d’ora in avanti la Roma comincerà a lamentarsi degli arbitri! Mi chiedo quale squadra alleni tale Rudy Garcia (con l’accento sulla a) o di quale squadra sia capitano tale Totti Francesco, sicuramente non saranno né allenatore ne compagno di squadra di questo talento del microfono …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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