1 – Juventus – Empoli
Causa streaming di scarsa qualità, stavolta non sono riuscito a vedere la partita di campionato dei bianconeri contro l’Empoli. O meglio, ho visto a tratti la gara e poi gli High – Light, che comunque sono serviti a farmene una idea: partita vinta dai bianconeri con notevole cinismo, rischiando pochissimo contro una squadra decisamente ostica quale l’Empoli. Almeno così pensavo, prima di ascoltare Sarri nel dopopartita, e certi intervistatori al cianuro, alla ricerca del parallelo tra questa partita e quella (scandalosa certamente) costata l’eliminazione dei toscani dalla Coppa Italia contro la Roma. E così abbiamo già bello e pronto un allenatore per panchine di rilievo, che so, Inter, Roma, Napoli, Milan stesso: uno che troverà sempre un buon alibi per giustificare le proprie sconfitte e i propri errori.
2 – Tre bacioni a Firenze
Di cosa penso della attuale coppetta Italia, penso che i pochi miei affezionati lettori sappiano già, competizione notevolmente svilita come formula e come valore, visto che chi vince è equiparato praticamente a chi arriva quinto o sesto in campionato, un posto in Europa League. Quindi non mi esalto se la Juve va avanti nella competizione, non mi abbatto se viene eliminata. Ma … c’è sempre un “ma” anche quando si partecipa a tornei diciamo di seconda fascia, che è costituito da ragioni di orgoglio, di prestigio, di reazione a certi atteggiamenti degli avversari, delle tifoserie e via di seguito. In questo caso, era stata davvero insopportabile l’enfasi con cui era stata accompagnata la vittoria della Fiorentina allo Juventus Stadium, unita alla solita spocchia di una tifoseria che ci odia, pur non essendo mai stata la Fiorentina veramente in competizione con i bianconeri, se non in qualche rarissima stagione. Non ci speravo molto nel rovesciamento del verdetto dell’andata, a maggior ragione vista l’emergenza di formazione, con l’assenza pure di Tevez e Lichtsteiner all’ultimo momento. Quindi non è che ci fossero tante speranze, dovendosi scendere in campo senza Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Caceres, Pirlo, Pogba, Tevez, per non dimenticare Asamoah e Romulo, quest’ultimo praticamente mai entrato in squadra; dover schierare Padoin esterno destro di difesa (ennesimo ruolo ricoperto quest’anno), un centrocampo totalmente inedito, con Sturaro, Marchisio e Vidal e Matri in coppia per la prima volta in assoluto con Morata. Ed invece abbiamo assistito ad una delle più belle imprese dei bianconeri, un perentorio 3 – 0, che in un certo senso fa torto a quanto vistosi in campo, potendo essere la vittoria della Juventus anche più larga. Così, contro ogni pronostico, bianconeri nuovamente in finale di coppa Italia, traguardo non programmato forse a inizio stagione, ma conseguito, e da onorare nella finale contro la Lazio.
3 – Siamo tutti giuristi
Come saprete già da tempo, la Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda tragicomica denominata “farsopoli”, con una sentenza salomonica, che nella sostanza mi pare stia cercando di salvare capra e cavoli, evitando da un lato gli scempi giudiziari dei primi due gradi di giudizio, ma senza il giusto coraggio di dire che si trattava di una impostura dall’inizio alla fine. In altri termini, tutti gli arbitri sono stati assolti, escluso De Santis, per due gare nelle quali la Juventus non c’entra completamente (Fiorentina – Bologna e Parma – Lecce), e dichiarata la prescrizione per Racalbuto, in relazione a Roma – Juventus (una di quelle nelle quali era emersa una pressione di Carraro affinchè non si danneggiasse la formazione giallorossa); soprattutto, Moggi e Giraudo prosciolti definitivamente da ogni ipotesi di frode sportiva, come dire non hanno alterato o tentato di alterare i risultati di partite di campionato, ma applicata la prescrizione nei loro confronti in relazione alla associazione a delinquere. Che a questo punto si riduce ad una sorta di circolo della bocciofila, dove Moggi, Giraudo, e qualche altro si riunivano per parlare di sesso degli angeli. Naturalmente occorrerà leggere le motivazioni per capire meglio le ragioni per cui la Cassazione è pervenuta a questo verdetto, anche se è certo che di quel teorema iniziale, ossia una cupola comandata da Moggi, che manipolava designatori arbitrali, arbitri e dirigenti federali, è davvero rimasto pochissimo, anzi le uniche due partite diciamo alterate sarebbero quelle che alla fine produssero la salvezza della Fiorentina a danno del Bologna. Tuttavia, per giorni avrete ascoltato e letto tanti soloni spiegare la loro interpretazione della sentenza della Cassazione, e soprattutto cercare di spiegare che quella prescrizione è una conferma della accusa, quasi fosse una condanna degli imputati. Strano paese l’Italia, tutti ritengono di poter parlare di leggi, di sentenze, di interpretazione di norme e quant’altro: addirittura mi è anche capitato di ascoltare un giornalista, tale Ordine Franco, affermare che il prof. Paco D’Onofrio sbagliava a spiegare la sentenza della Cassazione in un certo modo (ricordo a tutti che Paco D’Onofrio è professore universitario, Docente di Diritto Sportivo). Eppure esiste un corso di laurea in Giurisprudenza, occorrono studi post universitari, tirocini, master e quant’altro, superamento di concorsi, per potersi quindi divenire operatori nel settore, Avvocati, Magistrati e Docenti Universitari, perché lo Stato prevede questi studi se tutti ne possono parlare? Una cosa, tuttavia, da modesto operatore, sicuramente “meno capace” di tanti opinionisti pseudo sportivi a parlare di leggi e di sentenze, voglio dirla fin da ora: dai miei mediocri studi universitari, e successivamente dalla mia mediocre esperienza di Avvocato, mi è sempre risultato che la “prescrizione” è un istituti giuridico che determina l'estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo, e detto istituto si spiega perchè, a distanza di molto tempo dal fatto, viene meno sia l'interesse dello Stato a punire la relativa condotta, sia la necessità di un processo di reinserimento sociale del reo; inoltre è diritto dell'imputato ad un giusto processo in tempi ragionevoli, dal fattore tempo che rende oggettivamente più difficile (ad esempio per l'inquinamento delle prove, la scomparsa o minore memoria e attendibilità dei testimoni) sia l'efficacia dell'azione penale che l'esercizio del diritto di difesa, quanto più le indagini e il processo avvengono anni dopo il fatto oggetto di reato. Almeno così credevo. Dato che in tanti hanno cominciato a spiegare che in realtà la prescrizione equivale alla condanna, in base a quali norme non vi so dire, ma loro ne sono sicuri. Compresi giornalisti dipendenti di un famoso personaggio che di prescrizione ha beneficiato più volte …
4 – Uomini, mezzi uomini, ominicchi … e Ravezzani
Uno dei trucchi usati abitualmente dagli impostori è quello di manipolare un fatto, far degenerare la discussione quando gli si contesta e dimostra la manipolazione, quindi fare la vittima dell’aggressione di chi gli contesta la manipolazione, per cercare solidarietà in chi non è a conoscenza di quanto accaduto. Questo naturalmente per sfuggire al confronto, e dunque non consentire all’interlocutore di dare piena prova che, avendo manipolato i fatti, è appunto un impostore. Vi starete chiedendo il perché di un pistolotto così lungo e oscuro. Presto serviti: debbo fare un passo indietro, e richiamarmi ad una vecchia diatriba che mi ha visto coinvolto con il famoso, o famigerato (scegliete voi), conduttore dei programmi sportivi di Tele Lombardia, Ravezzani Fabio. Il tutto si fondava sulla mia critica alle interferenze nelle trasmissioni sportive fatte da Infront Italy, che scientificamente imponeva (e impone tutt’ora), presenza di opinionisti di proprio gradimento nei vari talk show sportivi, quale “prezzo da pagare”, per avere le testate giornalistiche televisive, spazi nelle conferenze stampa pre e post gara, spazi anche nelle sale stampa e postazioni radio televisive di trasmissione delle partite, nel poter trasmettere gli high lights e via di seguito. Con l’ovvia conseguenza che questa massiccia presenza di opinionisti “graditi” di fatto altera l’informazione e falsa pure la interpretazione delle vicende calcistiche, a favore delle società amiche di Infront Italy, e a danno di quelle osteggiate da questo monopolista della gestione e distribuzione delle immagini del calcio italiano. All’epoca sfidai a confronto il Ravezzani, che negava ci fossero interferenze nelle sue trasmissioni da parte di Infront Italy, confronto che non ci fu proprio perché il sunnominato fece degenerare la discussione per evitare il confronto. Mi sembrava una questione finita lì, ma da ultimo il nostro esperto in “semiologia” (lo ha detto lui, non io) è tornato alla carica, su un famoso social network, scrivendo un tweet che vi riporto testualmente:
“ …Ricordo solo che 2 anni fa un demente qui accusò la mia tv di prendere soldi da Infront …”
Inutile precisare che il “demente” di cui sopra, non è altro che chi scrive qui. Ora forse comprenderete meglio il pistolotto iniziale, e siccome a differenza del semiologo, io riporto fatti e non imposture, ritengo di dovere una replica, diretta.
Egregio Ravezzani Fabio, io capisco che devi fare nuovamente la vittima per renderti credibile, e inventarti di sana pianta un fatto mai accaduto, per mostrarti vittima di aggressioni bieche, e trovare solidarietà. Vedi, se tu fossi una persona affidabile, ti sfiderei a dimostrare quanto hai sostenuto, ossia che io abbia mai scritto da qualche parte che Tele Lombardia prenda soldi da Infront Italy, ma non ti sfido per una sola ragione, perché come la volta scorsa, quando ti diedi la disponibilità ad un confronto presso l’emittente, alla fine hai trovato il modo di sfuggire al confronto, facendo degenerare la discussione, e sono certo che faresti anche stavolta la stessa cosa. Però Twitter è un social network nel quale rimane sempre traccia di quello che si è scritto, e dunque sfido chi da credito a te, di trovare un solo rigo, dove si possa leggere che io abbia affermato una balla come quella da te attribuitami. Dato che io non ho mai scritto una impostura del genere, essendo diversa dalla tua, la mia formazione culturale e personale. Io ho scritto che diversi ospiti fissi delle tue trasmissioni gravitano nell’orbita Infront Italy, a cominciare da Mauro Suma, da Milan Channel, canale fondato da Bogarelli, presidente di Infront Italy, a proseguire a Cristiano Ruiu, giornalista della cerchia di Galliani, a continuare nei giornalisti provenienti dalla redazione sportiva de Il Giornale, di proprietà Berlusconi, presidente del Milan, ed ex datore di lavoro e socio di coloro che hanno fondato Infront Italy. Cosa che accade anche in altre testate giornalistiche sportive televisive, in questo sei in buona compagnia. Ma visto che hai ripreso una polemica sopita per me, allora mi costringi a controbattere, anche perché se c’è una cosa che non sopporto è l’arroganza di chi ritiene di poter prendere in giro gli interlocutori, ritenendosi più furbo. Anche se Infront Italy volesse dare soldi alla tua emittente, Tele Lombardia, non sarebbe necessario farlo, visto che ci sono strumenti più raffinati rispetto all’arcaica dazione di denaro: ossia l’essere in affari. Già, perché dovresti sapere bene, egregio Ravezzani Fabio, che Tele Lombardia ha in comune gli studi di trasmissione con una altra emittente, che trasmette sui canali satellitari, Rock TV. Sai chi è il fondatore di Rock TV? Gianluca Galliani, figlio di Adriano Galliani. Sai chi è proprietario di quote di maggioranza di Rock TV? Seven Music Entertainment, ossia Galliani. E sai chi ha quote di minoranza di queste Seven Music Entertainment? Tele Lombardia! A questo punto la domanda te la faccio io: CHI E’ IL DEMENTE? Chi come me non ha mai scritto quello che tu mi attribuisci, o chi finge di non sapere che l’emittente presso cui lavora è socia in affari con il figlio del vice presidente della Lega Serie A, nonché A.D. dell’A.C. Milan, nonché ex socio dei vari Bogarelli & C. , amministratori di Infront Italy? Ai lettori l’ovvia risposta …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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