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 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
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1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 12.01.2015
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Napoli - Juventus 1 - 3 - CAMPIONI D'INVERNO!
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di Antonio La Rosa
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Dopo quattordici anni, la Juventus torna a vincere al San Paolo contro il Napoli, con una prestazione direi da grande squadre, più con il cinismo e la determinazione, che con il bel gioco. Non era certo facile, anche per il solito contesto ambientale preventivo, che ha prodotto ad esempio l’assenza della tifoseria bianconera dagli spalti dello stadio; solo che il gruppo ha fatto tesoro degli errori di Doha, che non sono stati solo quelli dal dischetto, bensì di gestione complessiva di una gara che poteva essere vinta ed invece si è sprecata due volte, prima nei tempi regolamentari e poi nei supplementari. Inutile dire che nella città che, da un lato, ha prodotto grandezze culturali, letterarie, musicali, ma dall’altro anche “sceneggiate” e “pulcinellate”, una sconfitta netta quanto bruciante come quella di domenica sera non poteva che produrre i soliti pianti e lamenti, e chi meglio del cinepanettonaro poteva distinguersi come campione di antisportività?
La Tattica
Allegri ripropone il modulo ormai “tipo”, 4 – 3 – 1 – 2, con la sola variante di Caceres al posto di Licthsteiner, mentre il Napoli riconferma il 4 – 2 – 3 – 1, Higuain punta centrale supportato dalla linea Callejon – Hamsik – De Guzman. Sembrerebbe la riproposizione della situazione tattica di Doha, ma invece non sarà così: i bianconeri invero mantengono molto più basso del solito Pirlo, non c’è un trequartista ma tre centrocampisti praticamente sulla stessa linea, e che intelligentemente si inseriscono tra la linea dei due centrocampisti bassi e i tre avanzati del Napoli. Come dire, un rimedio a mio modo di vedere ottimale per spezzare in due il modulo degli avversari: in pratica, Higuain nella morsa dei due centrali bianconeri, i due esterni a fronteggiare Callejon e De Guzman, per approfittare così della scarsa propensione dei due alla copertura, e l’asse Marchisio – Vidal – Pogba, sempre in superiorità verso i due incontristi partenopei. Vero che in questo modo la Juventus a lungo ha rinunciato ad affondare, preferendo il possesso palla, ma anche vero che quelle poche volte che l’ha fatto, è stato sempre in maniera micidiale, due sole volte nel primo tempo, gol di Pogba, come suo solito contro il Napoli, da cineteca, e occasionissima di Caceres, il tutto a fronte di una sola azione degna di nota degli avversari, più casuale che voluta. Stesso clichè nella ripresa, almeno fino al momentaneo pareggio partenopeo, da palla inattiva, e direi fino al secondo gol bianconero; dopo Napoli sempre più sbilanciato in chiave offensiva, Juventus che si abbottona, con una linea difensiva praticamente a 5, ed invero la tanto temuta reazione degli avversari si spegne su una azione individuale di Higuain, l’unica della gara. Il terzo gol poi è il sigillo del trionfo.
La Squadra
Dicevo all’inizio vittoria da grande squadra, ed invero la Juventus ha dapprima irretito gli avversari, con una sorta di melina prolungata, a tratti quasi irritante a vedersi, ma unico modo per aspettare che gli avversari venissero un po’ fuori per colpire al momento opportuno e con gli inserimenti negli spazi lasciati dal Napoli. Direi che il lavoro egregio è stato compiuto dalla difesa, nonostante qualche svarione nel finale di gara, ed invero Buffon non ha dovuto compiere interventi di rilievo. Centrocampo direi magari meno spettacolare nelle giocate, rispetto ad altre partite, compresa quella di martedì sera, ma sicuramente tatticamente più diligente, ognuno ha svolto il compito richiesto, e così pochissimi spazi per la manovra degli avversari. Semmai la nota dolente è stata in avanti, e ancora una volta se Tevez non gira al meglio, la squadra ha difficoltà a concludere a rete.
I singoli
Quando si vince a Napoli, in una situazione difficilissima soprattutto ambientale, e contro una squadra sicuramente ostica, il merito va dato al gruppo per intero. Sugli altari naturalmente Pogba, meno lezioso di altre volte, e che a quanto pare è abbonato a gol spettacolari contro i partenopei; bene al suo rientro Caceres, e non solo per il gol; bene Marchisio, per tutto il lavoro svolto di interdizione e di cucitura tra i reparti, e direi bene pure Vidal, tornato nuovamente “rubapalloni” di centrocampo, e il gol ne sigilla la prestazione. Sufficienza di stima per i due attaccanti, ma va detto che hanno dovuto sacrificarsi moltissimo, a discapito della incisività nelle azioni d’attacco.
Le prospettive
Per il quarto anno di fila la Juventus è campione d’Inverno, titolo simbolico, ma che per i bianconeri significa moltissimo, specie quest’anno. Intanto perché conquistato con una giornata d’anticipo, e proprio nella giornata in cui i gufi mediatici avevano già pronta la festa per il sorpasso giallorosso; inoltre perché conquistato con una vittoria su un campo dove non si vinceva da tanto tempo (tempi di Edwin Van Der Sar e Darko Kovacevic in bianconero, per dire); infine perché smentisce tutti coloro che pensavano che il cambio di guida tecnica alla Juve, avrebbe comportato lo sfaldamento del gruppo. Certamente le ultime prestazioni avevano lasciato qualche perplessità, due pareggi di fila in casa non si vedevano da tempo, pur con tutte le recriminazioni del caso (ma anche, a dire il vero, con l’ammissione che in entrambi i casi si è pure rischiata la sconfitta); solo che mi pare emergere una novità rispetto agli anni scorsi, la Juventus di Allegri è più squadra corsara. Escluso Firenze, i bianconeri da novembre in trasferta hanno sempre segnato a raffica direi, tre reti all’Olimpico contro la Lazio, tre a Cagliari, anche se non è precisamente una impresa con la squadra all’epoca ancora di Zeman, tre reti al San Paolo. Ad ogni modo, mi pare evidente che, d’ora in avanti, il vero avversario per i bianconeri sarà presente più fuori che dentro il rettangolo di gioco, si è già visto ieri sera nel dopopartita, e nelle trasmissioni sportive, nelle quali, dopo settimane in cui ci hanno spiegato che le partite non vanno giudicate per episodi e possibili errori arbitrali, è tornato il “feticcio” del campionato falsato e della Juventus aiutata … Ne parlerò in seguito.
La giornata di campionato
Si aspettava da molti il sorpasso, la Roma in testa a fine serata, ed invece la Juventus ha nuovamente allungato sui giallorossi, bloccati sul pareggio nel derby dalla Lazio. Dietro, le squadre che lottano per il piazzamento nei posti per l’Europa, continuano a sprecare, e così la classifica nuovamente si accorcia, Sampdoria, Fiorentina e Inter sole vincenti, che si avvicinano al terzo posto della Lazio, mentre il Milan non va oltre il pareggio a Torino, e il Genoa, dopo avere toccato il terzo posto in solitario, sembra essersi smarrito. In coda, prima vittoria di Zola e del Cagliari tra le mura amiche, mentre si fa ancora più difficile la posizione di Parma e Cesena, adesso ben distanziate dalle altre.
Le mie postille 1 – Il re del nulla. Quella che doveva essere la giornata trionfale per la squadra di Garcia, con l’accento sulla a, è invece diventata la giornata trionfale per Francesco Totti: e se capite la sottiglienza, capite pure la ragione per cui a Roma non si costruirà mai nulla di realmente vincente nel tempo. Vedete, ieri era davvero la giornata fondamentale per i giallorossi per la conquista della vetta della classifica, e per la terza volta di fila, non solo non ne approfittano, ma addirittura perdono terreno: e se l’ambiente capitolino fosse un ambiente mentalmente vincente, si penserebbe agli errori tecnico tattici di Garcia, con l’accento sulla a, in partite chiave come contro Sassuolo e Milan, o come ieri pomeriggio nel derby; si prenderebbe atto che una squadra che deve puntare allo scudetto non può non avere un attaccante di grande valore; ma soprattutto si noterebbe che la Roma sta giocando decisamente male da un po’ di tempo, e si affida a prestazioni individuali dei suoi giocatori, per cui può succedere che ancora oggi Totti sia fondamentale, e il suo essere fondamentale nel derby, a ben vedere, è la condanna dei suoi compagni, ma anche del suo allenatore. Invece oggi a Roma tutti in giuggiole per il record di Totti, gol nei derbies, 11, tutti ad esaltare il secondo gol del capitano, tutti ad enfatizzare la “truzzata” del selfie sotto la curva e via di seguito. Come dire, invece di fare autocritica per la terza occasione di fila perduta per conquistare la vetta della classifica, tutti contenti a Roma per il loro “cappetano”. Che sarà un re, ma non un leader vero. Basti ricordare, che un vero leader, è chi come Vialli, in una certa gara del dicembre 1994, messasi male nel primo tempo per i bianconeri, sotto di due reti, appena raggiunto il pareggio, anziché sbruffoneggiare sotto la curva dei tifosi bianconeri, prese subito il pallone per portarlo celermente a centrocampo e fare riprendere la partita, messaggio chiaro ai compagni per dire che la partita si poteva vincere, ed infatti la si vinse con quello che forse rimane il gol più bello della carriera di Alessandro Del Piero in bianconero. Ci sono tifoserie e tifoserie, alcune che hanno come motto “fino alla fine”, per dire che fino a quando c’è fiato si deve provare a vincere; altre che pensano ai selfie del loro giocatore bandiera, contenti loro.
2 – Leonardo Bonucci, uno di noi. Il calcio pulito delle vittorie con errori arbitrali della Roma, ieri sera è tornato nuovamente ad essere inquinato dai complotti a favore dei bianconeri, e tutto per un episodio che poi tanto dubbio non è, il gol REGOLARE di Caceres, anche se ci hanno provato ancora a taroccare le immagini. Ma ieri sera finalmente si è assistita ad una reazione direi vigorosa, anche se non sufficiente a mio modo di vedere, di dirigenti e tesserati juventini, al cospetto dei soliti cronisti dell’impostura, e così i vari Marotta, Allegri, Buffon, hanno finalmente cominciato a rispondere per le rime alle cialtronate di un cinepanettonaro e del cicciobello che sta in panchina ai pulcinella. Ma il meglio l’ha dato Leonardo Bonucci, ascoltate:
https://www.youtube.com/watch?v=ZEeNeG83N-Y
3 – Scemo della settimana. Gli errori arbitrali sono di due categorie: a) – di buona fede e che non inficiano il risultato finale, se sono a favore di avversarie della Juventus, o a danno dei bianconeri; b) – di malafede e prova delle ruberie juventine, se a favore dei bianconeri e contro le avversarie. Questo teorema funziona alla perfezione quando l’avversaria in questione è il Napoli: sono quindi errori di buona fede il fuorigioco di Callejon dello scorso anno, il gol regolare annullato a Toni nella stagione 2010 – 11; le bergonzonate del 2007 – 08. E così, dopo il fair play di Doha del cinepanettonaro, quest’ultimo è ritornato in sé, ossia nel solito clichè di uomo antisportivo e spocchioso per eccellenza. Così ieri sera, subito dopo la partita, il cinepanettonaro dal tweet scemo più veloce al mondo, ha inveito contro Tagliavento e i suoi collaboratori, auspicando che siano fermati per mesi. In effetti come hanno osato convalidare un gol regolare per far perdere una squadra che in casa le ha buscate pure con squadroni come il Chievo o beccato tre pappine dal Cagliari? Ma siccome al peggio non c’è limite, un cotale dirigente calcistico non può non avere degni tifosi, tra cui oggi si è messo in evidenza tale avvocato Marra, napolista, che ha annunciato di avere denunciato Tagliavento! Del resto se a Roma presentano interpellanze parlamentari, a Napoli per non essere da meno si presentano denunce penali, nella speranza del Narducci di turno …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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