 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 24.11.2014
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Lazio - Juventus 0 - 3 - UNA PURA FORMALITA'
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di Antonio La Rosa
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Juventus devastante quella vistasi sabato sera all’Olimpico letteralmente dilagare contro la Lazio. Vittoria netta proprio in una serata che era giustamente stata presentata come una potenziale trappola per i bianconeri, non solo per la forza della Lazio, ma anche per le numerose defezioni in casa Juve, ultima delle quali quella di Vidal, rientrato tardi dal Cile. E vittoria beneaugurante in vista delle prossime due settimane, nelle quali la squadra si giocherà il prosieguo in Europa, oltre ad avere delicati confronti di campionato, a cominciare dal derby di domenica prossima.
La Tattica
Bianconeri ancora in emergenza difensiva, e dunque costretti a schierare Padoin esterno sinistro difensivo; per il resto riconfermato l’albero di Natale, con Marchisio e Pogba mezze ali, nuovamente Pereyra e Tevez fra le linee e Llorente unica punta. La fase iniziale della partita è stata sostanzialmente equilibrata, con la Lazio ad adottare quello che ormai è un clichè delle avversarie della Juventus, i tre giocatori avanzati a fare pressing sui nostri difensori per impedire il giro palla di inizio azione e rendere difficoltosa la partenza della manovra bianconera, nonché sorta di gabbia a centrocampo su Pirlo. In questo modo veniva puntualmente lasciato più libero tra le linee Pereyra, primo a ricevere assieme a Tevez gli appoggi sulla metà campo, e nella sostanza questa libertà goduta soprattutto dal primo è stata la chiave dello sviluppo successivo della gara, dato che, per chiudere su Pereyra, la Lazio è stata costretta a lasciare spazio ora a Pogba, ora a Marchisio. Non è credo casuale che le tre reti siano arrivate su azioni sostanzialmente sviluppatesi nello stesso modo, anche se la prima sul lato sinistro chiusa da un centrocampista, la seconda sul lato destro, chiusa da un attaccante, e il terzo gol, per via centrale, grazie ad un intelligente pallone di Pereyra a liberare in area Pogba. Va evidenziato pure che la squadra, ridottasi in 10 per l’espulsione discutibile di Padoin, non ha mutato atteggiamento tattico in campo, e gli stessi cambi, Vidal per Pirlo e Mattiello per Pereyra, hanno consentito ai bianconeri di mantenere il costante predominio a centrocampo, pur in inferiorità numerica.
La Squadra
Il cambio modulo per adesso sta funzionando a dovere, anche perché la squadra comincia ad interpretarlo in una maniera che per adesso dà i suoi frutti. Nella sostanza, il centrocampo bianconero rimane sempre a 5, pur con due più avanzati e tra le linee degli avversari, e così basta l’inserimento sulla fascia di un difensore, a turno Lichtsteiner o Padoin, per produrre due situazioni tattiche di vantaggio, se a chiudere sulla fascia è una punta si crea una sorta di 2 contro 1 tra la linea di gioco Pogba – Tevez, da un lato, e quella Marchisio - Pereyra e il centrocampista avversario in zona; mentre se a chiudere è il centrocampista avversario, si crea il corridoio libero per la nostra mezzala: si rivedano i gol, e si noti come Pogba abbia trovato il corridoio libero sul primo, mentre Tevez era praticamente smarcato sul secondo. Si nota pure che i nostri centrali difensivi rimangono più guardinghi, non si sono notate le sgroppate di Chiellini, e lo stesso Bonucci ha soprattutto curato la fase difensiva, andando poche volte in avanscoperta. Semmai stavolta è sembrato più avulso dal gioco Llorente, e forse giocandosi così può essere più utile una punta che sappia partire da lontano, come Morata.
I singoli
Parlare di Pogba stratosferico (e se avesse segnato nel primo tempo con il suo giro alla “Del Piero”, magari veniva giù il settore ospiti …), è in un certo senso riduttivo, a quanto pare vuole davvero onorare al meglio la nomination per il pallone d’oro, che non vincerà quest’anno, ma non è detto che non lo vinca presto. Mi piace però evidenziare la prestazione degli altri “P”, a cominciare da Padoin, giocatore modesto, umile, snobbato, ma sempre utilissimo e instancabile; a proseguire a Pereyra, che credo ormai si sia definitivamente consacrato come giocatore “da Juve”; a finire a Pirlo, che adesso sempre meno obbligato a dovere per forza badare al possesso palla o farsi trovare sempre pronto per lo scarico del compagno, e più portato all’appoggio di prima intenzione e alle verticalizzazioni, in modo da rendere più rapida la manovra. E non va trascurato Tevez, capocannoniere, o Marchisio, forse il vero elemento di equilibrio del nuovo assetto di gioco, per la sua notevole capacità di svolgere entrambe le fasi, interdizione – ripartenza.
Le prospettive
Dicevo, adesso ci aspettano due settimane estremamente impegnative, e soprattutto la prima, con la trasferta in Svezia, contro il Malmoe, gara decisiva per la qualificazione agli ottavi in CL, e domenica il derby, partita da non prendere mai sottogamba, nonostante la tradizione ultra favorevole dell’ultimo decennio. Presentarsi a questa fase delicata della stagione, in testa al campionato, e abbondantemente in corsa per la qualificazione, dopo un momento di appannamento, due sconfitte di fila, anche se al termine di partite non interpretate male dai bianconeri, in CL, una sconfitta rocambolesca a Genova, dopo un altro pari a Sassuolo, può essere fatto positivo e che può far vedere con fiducia e serenità i prossimi impegni. Ma intanto occorre vincere in Svezia, per non arrivarsi all’ultima gara con l’acqua alla gola e un solo risultato utile per passare il turno. Il resto sarà consequenziale.
La giornata di campionato
La Roma continua a mantenere il passo della Juventus, anche se a fatica e con una direzione di gara che ha fatto infuriare Colantuono e Marino: ma naturalmente sono le solite lamentele di chi non sa perdere, dato che la Roma vince sempre contro gli arbitri, e se viene aiutata è parte lesa … Per il resto è stata una giornata nella quale il fattore campo è saltato del tutto, nessuna vittoria casalinga (mancando tuttavia Genoa – Palermo), Napoli che si fa rimontare in maniera quasi comica dal Cagliari, Torino sconfitto in casa dal Sassuolo, derby milanese finito in parità e chiara conferma della mediocrità calcistica delle due squadre, nonostante l’enfasi che ha accolto il ritorno dell’uomo che vince sempre (cit.). Unica ad avere approfittato, nella corsa alle posizioni di prestigio in classifica, la Fiorentina, vittoriosa a Verona. Le mie postille
1 – A Totti il premio Facchetti. Lunedì scorso c’è stata la cerimonia presentata con la solita enfasi dall’ineffabile fogliaccio rosa milanese, di consegna al signor Totti del “Premio Facchetti – il bello dello sporti”, che, a leggere sempre il citato fogliaccio, trattasi di “premio internazionale”, insomma sulla falsariga del pallone d’oro, o cose del genere. Concordo con l’assegnazione: un premio che prende il nome da chi parlava con arbitri ancora in attività, o si raccomandava per avere arbitri amici, o per fare truccare sorteggi etc. etc. etc., non poteva che andare al giocatore che meglio di altri interpreta il bello dello sport, ossia sputi, calcioni, simulazioni e quant’altro in repertorio, che non mi pare sia il caso di richiamare, tanto le memorabili gesta del coatto sono universalmente riconosciute e ricordate …
2 – Romeo all’Inter. Questo è l’ultimo arrivo in casa nerazzurra, e non sto parlando di un centravanti che segna gol a volontà, ma del nuovo team manager. Nulla da dire, se non fosse che si tratta dell’ex arbitro di serie A, collocato a riposo la scorsa estate e subito rientrato in altra veste, in casa interista. Mi piacciono tutti questi soloni che ogni tanto, a giustificazione delle sconfitte, parlano di arbitri che aiutano la Juventus: però quelli che poi fanno carriera sono o i Kollina che danneggiano i bianconeri, o quelli come Paparesta, Cesari, De Marco, che finiscono a Mediaset, o altri ancora che come Longhi o Pieri diventano opinionisti RAI – Roma Channel. Almeno l’Inter li assume in via diretta, e dopo Nucini che ha trovato lavoro grazie a Facchetti, adesso Romeo proprio nei ranghi societari.
3 – Scemo della settimana. Garcia (con l’accento sulla a): “la Roma ha la migliore difese del campionato, se non avesse preso tre gol irregolari a Torino”. Beh … dopo tutte le dispute dei vari moviolisti, da cui è emerso che il gol di Bonucci era regolare, il rigore su Pogba netto, e semmai discutibile il primo rigore alla Juve, ma inesistente quello dato alla Roma, una frase del genere pronunciata dal francese con nome spagnolo e carattere acquisito di Trigoria, non può che essere perla da premiare in questa rubrica!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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