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Classifica campionato di Serie A
Squadra Pti Squadra Pti
Inter 71 Torino 40
Napoli 68 Genoa 39
Atalanta 61 Como 36
JUVENTUS 59 Verona 32
Bologna 57 Cagliari 30
Lazio 56 Parma 28
Roma 54 Lecce 26
Fiorentina 53 Venezia 24
Milan 51 Empoli 24
Udinese 40 Monza 15
Classifica completa, risultati, calendario
Le prossime gare in calendario
Data/Ora Cmp Partita
21.04 20:45 A Parma-Juventus
27.04 18:00 A Juventus-Monza
04.05 20:45 A Bologna-Juventus
11.05 15:00 A Lazio-Juventus
18.05 15:00 A Juventus-Udinese
25.05 15:00 A Venezia-Juventus
19.06 03:00 Mon Al-Ain-Juventus
22.06 18:00 Mon Juventus-Wydad
26.06 21:00 Mon Juve-Manchester City
       
Calendario completo
Tutte le partite ufficiali della stagione
G. Pti Vit Par Sco Fat Sub  
24 47 13 8 3 39 21 C
20 31 7 10 3 27 21 F
1 0 0 0 1 1 2 N
45 78 20 18 7 67 44 T
Ultime 10 gare ufficiali
Data Cmp Partita Ris
16.02 A Juventus-Inter 1-0
19.02 CL PSV Eindhoven-Juventus 3-1
23.02 A Cagliari-Juventus 0-1
26.02 Ita Juventus-Empoli 1-1
03.03 A Juventus-Verona 2-0
09.03 A Juventus-Atalanta 0-4
16.03 A Fiorentina-Juventus 3-0
29.03 A Juventus-Genoa 1-0
06.04 A Roma-Juventus 1-1
12.04 A Juventus-Lecce 2-1
Punti 17 - Vinte 5 - Pari 2 - Perse 3
Gol fatti 10 - Gol subiti 13 - Vedi tabellini
Tutte le partite ufficiali della stagione
M Giocatore Pre Min Pan Gol
10 Yildiz 44 3012 10 8
5 Locatelli M. 42 3193 7 1
19 Thuram K. 42 2656 14 4
4 Gatti F. 40 3203 7 1
8 Koopmeiners 40 2853 7 4
16 McKennie 38 2716 10 5
29 Di Gregorio 1 37 3329 7 -36
27 Cambiaso 37 2532 11 2
9 Vlahovic 37 2488 11 14
22 Weah 36 2055 16 6
15 Kalulu 35 2831 6 1
37 Savona 33 2033 17 2
7 Conceiçao 1 32 1779 17 5
51 Mbangula 30 1075 33 4
11 Nico Gonzalez 29 1784 7 3
26 Douglas Luiz 22 794 21 -
21 Fagioli 22 773 26 -
6 Danilo 1 16 809 15 -
20 Kolo Muani 13 929 4 5
6 Kelly 11 923 2 -
1 Perin 9 750 35 -8
12 Renato Veiga 9 701 1 -
32 Cabal 9 618 8 -
3 Bremer 8 636 - -
40 Rouhi 6 208 38 -
17 Adzic 5 55 25 -
2 Alberto Costa 4 102 13 -
44 Pugno 1 6 2 -
36 Anghelè 1 5 1 -
23 Pinsoglio 0 - 45 -
38 Daffara 0 - 3 -
41 Gil Puche 0 - 3 -
43 Owusu 0 - 2 -
46 Pagnucco 0 - 2 -
42 Montero A. 0 - 1 -
45 Papadopoulos 0 - 1 -
48 Pietrelli 0 - 1 -
47 Rizzo 0 - 1 -
18 Arthur 0 - - -
39 Barbieri 0 - - -
46 Comenencia 0 - - -
44 Gonzalez 0 - - -
48 Hasa 0 - - -
14 Milik 0 - - -
20 Miretti 0 - - -
43 Muharemovic 0 - - -
41 Nicolussi 0 - - -
- Pogba 0 - - -
49 Sekulov 0 - - -
18 Soulé 0 - - -
33 Tiago Djalò 0 - - -
Contributo reparti in fase realizzativa
Difesa 6 - Centrocampo 24 - Attacco 35
Altre statistiche
Giocatori utilizzati 29 (almeno 1 pres.)
Giocatori in gol 15 (51,72%)
Rigori segnati 6 - Sbagliati 0 - Parati 1
Ammonizioni 70 (22 giocatori)
Espulsioni 3 (3 giocatori)
Tutte le statistiche
La Juventus dal 1900 ad oggi
Gare ufficiali   Serie A
4.608 Giocate 3.108
2.520 (54,69%) Vittorie 1.708 (54,95%)
1.183 (25,67%) Pareggi 844 (27,16%)
905 (19,64%) Sconfitte 556 (17,89%)
8.233 Fatti 5.406
4.491 Subiti 2.933
C. Europee   Era 3 pti (uff.)
518 Giocate 1.586
283 (54,63%) Vittorie 939 (59,21%)
115 (22,20%) Pareggi 380 (23,96%)
120 (23,17%) Sconfitte 267 (16,83%)
876 Fatti 2.776
478 Subiti 1.410
Tutti i numeri della Juventus
Top 10 - All Time (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
705 Del Piero 290 Del Piero
685 Buffon 179 Boniperti G.
561 Chiellini 178 Bettega R.
552 Scirea 171 Trezeguet
528 Furino 167 Sivori
502 Bonucci 158 Borel F.
482 Bettega R. 130 Anastasi
476 Zoff 124 Hansen J.
459 Boniperti G. 115 Baggio R.
450 Salvadore 115 Dybala
Classifiche complete
Top 10 - Rosa attuale (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
174 Locatelli M. 55 Vlahovic
172 McKennie 18 McKennie
138 Vlahovic 17 Milik
103 Gatti F. 12 Yildiz
91 Bremer 8 Bremer
76 Cambiaso 7 Gatti F.
76 Yildiz 7 Weah
75 Milik 5 Cambiaso
71 Weah 5 Conceiçao
56 Perin 5 Kolo Muani
Classifiche complete
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Pubblicato il 10.11.2014

Juventus - Parma 7 - 0 - TEMPESTA BIANCONERA!

di Antonio La Rosa
In una giornata di pioggia intensa, una grandinata di reti si abbatte sul malcapitato Parma, allo Juventus Stadium.
Era da tanto tempo che non si verificavano punteggi del genere a Torino, diciamo mai nel nuovo stadio, ove, a mia memoria non sono mai state superate le quattro reti in una gara, mentre fuori casa la quaterna da ultimo era stata superata a Firenze e a Pescara; bisogna insomma risalire alla CL 2003 – 04, sette reti rifilate proprio all’Olympiacos, e addirittura alla stagione 1983 – 84, al vecchio comunale, contro l’Ascoli.
E quando ci sono risultati così fragorosi non si può mai stabilire fin dove arrivano i meriti di chi vince e invece in che modo il risultato sia stato agevolato dai demeriti dell’avversaria: e se da un lato è vero che il Parma aveva già la peggiore difesa del campionato, dall’altro è anche vero che aveva dato filo da torcere alla Roma, e che proveniva dalla vittoria netta contro l’Inter.

La Tattica

Diciamo intanto che le premesse non erano affatto rosee per i bianconeri, diverse defezioni, ultima delle quali, quella di Pirlo, neppure in panchina: e così Allegri costretto a cambiare modulo, per avvicinarsi a quello a lui più congeniale, ma non con l’organico al completo, dunque modulo diciamo ad “albero di Natale”, 4 – 3 – 2 – 1, ma con tante scelte iniziali che potevano lasciare perplessi, a cominciare da Padoin esterno difensivo di sinistra, Romulo terzo sul lato destro a centrocampo, Pereyra e Tevez più avanzati, con Llorente unica punta.
Parma invece con un modulo che sarebbe stato speculare al precedente 3 – 5 – 2, difesa a tre, una sola punta vera, Cassano, e Ghezzal a supporto.
Risultato a parte, i due moduli contrapposti hanno evidenziato a mio modo di vedere da un lato dove sta il limite del 3 – 5 – 2 quando si deve confrontare con squadre che giocano con il tridente più o meno effettivo e difesa a 4: ossia che sulle fasce il 3 – 5 – 2 è vulnerabile tendendo a lasciare spesso isolati gli esterni di centrocampo, o costretti ad un lavoro estenuante, se non vi è un effettivo aiuto del centrocampista più vicino; mentre dall’altro, i tre centrali difensivi, se poi debbono trovarsi a fronteggiare punte che partono più arretrate, sono costretti a turno a salire, sguarnendo il settore di pertinenza.
Non è un caso che la Juventus ha dilagato sul lato destro d’attacco, e neppure il cambio Gobbi – De Ceglie, ha dato risultati positivi agli ospiti; e non è neppure un caso che 4 delle sette reti siano state segnate dalla punta centrale, Llorente prima e Morata poi, giocando appunto in posizione di “centravanti”.

La Squadra

Premessa: la partita di ieri non può e non deve fare testo, nel senso che va preso come riferimento solo la vittoria e non la dimensione della vittoria, che non va enfatizzata troppo.
Detto questo, il cambio di modulo va verificato in avvenire, ma qualche elemento di valutazione lo consente già, considerato che anche in CL, la svolta contro l’Olympiacos c’era stata appena Allegri, nel momento più delicato della gara, ha stravolto l’assetto della squadra.
E’ vero che la difesa a quattro libera un giocatore in attacco, ma più in particolare consente agli esterni difensivi di poter partire da lontano, dialogare con il centrocampista diciamo “di riferimento” nel proprio settore, creare quella superiorità numerica specie quando, come ieri, si gioca con due “mezze punte” tra le linee, tanto che spesso le azioni venivano combinate, a destra da un trio Lichtsteiner – Romulo – Pereyra, a sinistra da un trio Padoin – Pogba – Tevez, salvo ogni tanto gli interscambi di settore tra le due mezze punte, in modo che l’esterno parmense si veniva a trovare o isolato o anche se aiutato da un centrocampista, la superiorità numerica non poteva essere tamponata se non con il finire fuori zona uno dei centrali difensivi.
In un sistema del genere, è evidente che il centrocampista centrale deve stare più arretrato, un po’ per ricevere lo scarico dei compagni in fase di possesso palla, un po’ per mantenere una sorta di copertura ai due centrali di difesa, ed in questo Marchisio ha svolto perfettamente le sue mansioni.
Il resto dovrà essere rivisto in avvenire, sulla effettiva tenuta della retroguardia e quando le avversarie giocano curando anche esse la fase di possesso palla in modo da avere superiorità numerica a centrocampo.
Altra considerazione: finalmente si è vista una squadra che tira sovente da fuori area, e non a caso due reti sono la conseguenza di tiri da fuori di Pogba, mentre il gol che praticamente ha dato la svolta definitiva alla gara, quello di Lichtsteiner, è appunto una conclusione da fuori area.

I singoli

Quando si vince in maniera fragorosa, è ovvio che, a parte i demeriti dell’avversaria, non ci siano state prestazioni di singoli che possano ritenersi insufficienti, insomma il plauso va alla squadra per intero.
Detto ciò, e rilevato che il primo gol di Tevez, nel giorno del quarantesimo compleanno di Del Piero, è stato il migliore omaggio possibile a quella mitica maglia numero 10, vorrei evidenziare intanto la prestazione tatticamente perfetta di Marchisio, play basso anche con compiti di copertura svolti in maniera impeccabile; lo stesso dicasi di Bonucci, e spero di non essere stato l’unico ad avere notato la sua prova davvero sontuosa in fase di inizio della manovra; Padoin ha ancora una volta dimostrato di essere un giocatore tanto snobbato quanto utilissimo nei momenti di emergenza; Romulo non sembra essere una meteora, ora che finalmente si è rimesso in sesto; infine due parole sull’attacco “baby” del finale, Coman ha ancora confermato di avere grandi numeri e un potenziale da fuoriclasse, Morata, convocato in Nazionale, di essere già un grande attaccante.

Le prospettive

Con troppa enfasi oggi ho letto in giro che sarebbe nata la Juve di Allegri.
Direi meglio invece che Allegri, trovatosi ad allenare a preparazione iniziata una squadra da lui non costruita, ed arrivato nello scetticismo generale, compreso quello di chi vi scrive, ha saputo finora gestire in maniera diligente quello che aveva trovato, senza snaturarlo, e preso atto che ormai quel modo di giocare della Juventus era ben conosciuto dalle avversarie, vuoi per esigenze di cambiamento, vuoi per emergenze di organico, per la prima volta in stagione ha dovuto procedere ad un cambio radicale.
Rischioso a dire il vero, trattandosi di una formazione inedita, che in pratica giocava assieme per la prima volta in questo modo, con giocatori di fatto esordienti stagionali o quasi, come Romulo e Padoin, ma ogni tanto il rischio paga, ed invero se una cosa si era acquisita in questo scorcio di stagione, era che il modulo precedente, collaudato e vincente, era ormai ben conosciuto dalle avversarie, le contromisure praticamente standardizzate, pressing alto con tre giocatori sui nostri centrali, ingabbiamento di Pirlo, e così impossibilità per la squadra di far partire in maniera rapida l’azione, difficoltà a verticalizzare la manovra, e difficoltà nell’andare al tiro.
Cose queste in parte coperte dal rendimento e dai risultati conseguiti in campionato, anche se il pareggio contro il Sassuolo e la sconfitta inopinata e assurda quanto si vuole, ma pur sempre sconfitta, a Genova, erano più che un campanello d’allarme.
Presumo che questa svolta sarà irreversibile per la Juventus, ma non ancora stabilizzata.
Si pone intanto un problema non secondario a centrocampo, che è quello del trequartista, se si dovesse optare per il 4 – 3 – 1 – 2, o come ieri per un secondo trequartista da affiancare a Tevez, e secondo me una soluzione possibile ci sarebbe, anche a costo di sembrare allo stato assurda.
Mi spiego: dato atto che Vidal e Pogba rendono al meglio giocando naturalmente da mezze ali classiche, e che Marchisio da centrale basso appare una sicurezza, si potrebbe pensare al ritorno di Pirlo a quello che era il suo ruolo di inizio carriera, ossia di trequartista, come giocava ad esempio a Brescia e a Reggio Calabria.
Vero che Pirlo ormai da anni gioca in maniera magistrale da regista a tutto campo, davanti alla difesa, ma per le idee di Allegri, il centrocampista arretrato deve avere soprattutto grande capacità di interdizione e copertura, che poi era la ragione per cui, nel suo Milan, quando Pirlo si infortunò, preferì schierare un mediano ruvido quanto si vuole ma di quantità come Van Bommel: in questo senso Marchisio sarebbe un netto passo in avanti, essendo soprattutto centrocampista di qualità, ma con grande capacità di interdizione, sicuramente superiore a Pirlo.
Come pure, il secondo tempo di ieri, per certi aspetti, dà ulteriori grattacapi al nostro allenatore, Morata è difficilmente considerabile “panchinaro”, Coman scalpita e può essere utilizzato in maniera più frequente, Romulo non pare essere il tipo che accetta il ruolo di rincalzo, Padoin non è un fuoriclasse, ma è giocatore di straordinaria diligenza e dedizione, utile quando occorre; per non parlare di Giovinco che finora ha sempre fatto bene quando utilizzato, o degli assenti che si chiamano Barzagli, Caceres, Pepe (piuttosto, impressionanti le foto della gamba operata, che dicono tutto su due anni di calvario del giocatore), oltre agli indisponibili di ieri, Vidal, squalificato, e Pirlo, indisponibile all’ultimo momento.
Insomma saranno grattacapi per Allegri, ma forse di quei grattacapi che ogni allenatore vorrebbe.

La giornata di campionato

Si è ricomposto il trenino della scorsa stagione, la Roma ha vinto agevolmente contro il Torino, praticamente mai sceso in campo all’Olimpico, il Napoli ancora una volta corsaro a Firenze, contro i padroni di casa, ormai in crisi di gioco e di risultati, e che non possono più trincerarsi nella giustificazione delle assenze.
Le altre “inseguitrici” (si fa per dire), tutte bloccate, sconfitta della Lazio ad Empoli, pareggio del Milan a Genova contro la Sampdoria, pareggio casalingo dell’Inter contro il Verona (piuttosto, Mandorlini da allenatore non aveva mai conquistato punti al Meazza finora …) e pareggio dell’Udinese a Palermo.
In coda preziosa vittoria del Chievo contro il Cesena, che adesso appare in seria difficoltà.

Le mie postille

1 – Una sconfitta trionfale
Dopo la disfatta epocale subita in casa dalla Roma contro il Bayern, mercoledì a campi invertiti i giallorossi sono riusciti a contenere (…) il divario in due sole reti, contro i padroni di casa in formazione rimaneggiata.
Sconfitta netta, maturata al termine di un monologo dei bavaresi, ma salutata dal tecnico romanista Garcia (con l’accento sulla a, in quanto francese), con frasi tipo “la Roma con la prestazione di stasera ha cancellato la vergogna dell’andata”.
Come dire, una sconfitta umiliante, è stata cancellata dalla Roma con un’altra sconfitta, meno umiliante come punteggio, ma pur sempre sconfitta: evidentemente da quelle parti ci si accontenta di poco.

2 – Tutti a cena
Rimanendo sempre dalle parti della Capitale, penso saprete della cena di finanziamento elettorale organizzata a Roma dal capo del governo e segretario piddì, Matteo Renzi.
Che c’entra in un sito calcistico bianconero questa notizia?
Poco o nulla a dire il vero, se non fosse che a quella cena erano presenti il presidente e alti esponenti della dirigenza della A.S. Roma 1927, e da quanto si dice, doveva pure essere presente Totti, salvo defezione dell’ultimo minuto.
Quindi dopo le interpellanze di certo Miccoli Marco, parlamentare piddì romano-romanista, a seguito di Juventus – Roma, dopo gli elogi alla tifoseria juventina di tale Nobili Luciano, vicesegretario piddì romano-romanista-renziano, adesso siamo alle manifestazioni pubbliche di finanziamento del piddì da parte della dirigenza giallorossa.
La cosa non mi sorprende affatto: uno scudetto vinto con i fascisti, un altro con i democristiani, il terzo con il clero giubilare, come dire occorre preparare il terreno per il quarto …

3 – Scemo della settimana.
Bentornato in questa rubrica, mister Zeman!
Il nostro, evidentemente in crisi quando i media non parlano di lui, e alla ricerca di una vetrina per esibire il nulla calcistico, ossia sé stesso, è tornato alla ribalta con una intervista, nella quale come suo costume, torna a parlare di doping nel calcio, ma naturalmente senza fare menzione di chi e come.
Ma questo è argomento trito e ritrito, ormai non fa più notizia, neppure per l’intervistatore, che per trovare altri scoop ha cercato di scavare meglio nella personalità del boscemo, e facendo leva sulla notoria megalomania del personaggio, gli ha chiesto di grandi occasioni perdute nel passato.
E così il nostro eroe ci ha rivelato di essere stato davvero ad un passo dal sedersi nella panchina del Barcellona, tutto pronto e praticamente firmato, salvo un intoppo dell’ultimo momento, per cui non se ne fece nulla.
Tranquilli, cari amici, voi tutti starete pensando al grande club catalano, quello di Messi, Iniesta, Neymar etc., ma non è così: all’intervistatore sarà sfuggita la seconda parte del nome, cioè Barcellona … Pozzo di Gotto (provincia Messina), onesto girovagare negli anni tra la serie C e il Campionato Nazionale Dilettanti.
Egregio Zeman, forse l’età avanza, perché la squadra di Barcellona che probabilmente ti voleva non si chiama così, ma Nuova Igea, ed ha i colori giallorosso e non azulgrana!


E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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