 Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
|
24 |
47 |
13 |
8 |
3 |
39 |
21 |
C |
20 |
31 |
7 |
10 |
3 |
27 |
21 |
F |
1 |
0 |
0 |
0 |
1 |
1 |
2 |
N |
45 |
78 |
20 |
18 |
7 |
67 |
44 |
T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
|
Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
|
Pubblicato il 27.10.2014
|
Juventus - Palermo 2 - 0 - UNA PURA FORMALITA' ...
|
di Antonio La Rosa
|
Ritorno alla vittoria della Juventus, ai danni di un Palermo rinunciatario, al termine di una gara non certo brillante. In effetti non è agevole poter giocare al meglio quando le avversarie scendono in campo con lo scopo esclusivo di non fare giocare, e i siciliani, a differenza del Sassuolo che almeno ha provato diverse volte a ripartire velore e provare a far male ai bianconeri, di fatto si sono visti nella metà campo avversaria sporadiche volte senza impensierire mai la porta di Buffon. Ma era importante tornare alla vittoria dopo una settimana difficile, nella quale è riaffiorato più di un mugugno.
La Tattica
Solito modulo 3 – 5 – 2 per i bianconeri, con Ogbonna spostato a destra nei tre di difesa, Pereyra esterno destro a centrocampo, Marchisio al posto di Pogba e in avanti coppia Tevez – Llorente; Palermo schierato in maniera quasi speculare, con Vasquez praticamente arretrato sulla linea dei centrocampisti, con Dybala unico attaccante. Per una buona mezzora il dispositivo di Iachini funziona, Juventus in difficoltà di manovra, per l’ormai ben nota mossa degli avversari di portare tre – quattro giocatori a pressare alto e non far partire la manovra con gioco a terra, Pirlo ingabbiato, così da costringere i bianconeri ad appoggiare sempre la manovra sugli esterni, non avendo sbocchi per vie centrali; il tutto fino all’azione del vantaggio, nato dall’unica azione costruita con ripartenza veloce dei bianconeri, grazie ad un recupero palla di Pereyra. Allegri cambia assetto tattico nella ripresa, scambiando di zona Bonucci e Ogbonna, ma arretrando Asamoah in modo da costruire una linea difensiva a 4; con l’ingresso di Lichtsteiner per Pereyra e poco dopo di Pogba per Pirlo, a raddoppio già conseguito, si vede un assetto diverso, Marchisio più basso e centrale, Pogba sul lato sinistro e Vidal più avanzato, quasi da trequartista, e manovra più fluida, anche se la cosa potrebbe essere conseguenza del risultato praticamente acquisito dalla squadra.
La Squadra
Penso sia più utile parlare della squadra per quanto vistosi nella ripresa, dato che il primo tempo non è che abbia fatto entusiasmare, anzi. Ormai gli avversari hanno capito l’antifona, e pressando in particolare Bonucci e Ogbonna, costringono Chiellini a dovere fare ripartire l’azione, come dire dei tre quello che ha minore precisione nei passaggi e che spesso viene costretto a dover avanzare anche più del necessario prima di liberarsi del pallone: bene, nella ripresa, con un sostanziale 4 – 4 – 2, poi evolutosi in 4 – 3 – 1 – 2, il pressing alto dei rosanero è stato elegantemente aggirato, e la Juventus è riuscita meglio ad aggirare la diga di centrocampo degli avversari. Ritengo anche interessante, ma da verificare in altri impegni più sostanziosi, questa sorta di doppio regista che si è evidenziato con Marchisio “basso” e Pogba mezzala pura, con Vidal quasi a ridosso delle punte.
I singoli
In una gara non proprio memorabile, anche se insufficienze vere e proprie non ne ho viste, pochi sono stati i giocatori che effettivamente si siano distinti da una sufficienza più o meno stiracchiata. Sicuramente Vidal, che ha giocato soprattutto contro le malizie fatte girare su di lui da ultimo; sicuramente Ogbonna, meglio da centrale, e credo che un po’ tutti dobbiamo ripensare alle critiche passate e a come lo avevamo considerato “non da Juve”; sicuramente Llorente, tornato al gol, e ancora una volta subissato da falli non rilevati; e sicuramente Marchisio, che forse in questo periodo è il giocatore realmente fondamentale della squadra.
Le prospettive
Dopo otto giornate di campionato credo che un primo bilancio anche se approssimativo, possa essere tirato, e ciò in relazione a quelle che erano state certe “preoccupazioni”, chiamiamole così, che avevano accompagnato l’arrivo di Allegri questa estate. La Juventus ha gli stessi punti della stagione 2012 – 13, tre in più rispetto allo scorso anno, sei in più rispetto alla stagione 2011 – 12, come numero di gol fatti siamo nella stessa media, gol subiti ancor meno rispetto al passato; se poi consideriamo quello che si diceva ad inizio anno, circa il riavvicinamento di forze tra bianconeri e giallorossi, potremmo anche evidenziare che la Roma lo scorso anno aveva cinque punti di vantaggio, ed in questo momento si trova distaccata di tre punti, come dire mentre la Juventus è stabile, altre sono andate indietro. Non diversamente in Europa. A fine girone d’andata, abbiamo gli stessi punti del primo anno (tre pareggi), uno in più dello scorso anno, identiche possibilità di qualificarci, semmai i risultati sono stati diversi ma non certo in relazione al gioco, perché se da un lato si sono subite due sconfitte esterne di misura, in gare che potevano andare diversamente, solo nel primo anno, 2012 – 13, nelle prime tre gare ci fu una prestazione decisamente di qualità a Stamford Bridge contro i campioni in carica del Chelsea. Quindi, il crollo, lo stravolgimento del passato, il depauperamento di un patrimonio tecnico – tattico costruito nel recente passato, ad oggi rimane inalterato. Come dire, Allegri, allenatore che, ripeto, non mi ha mai convinto in passato, e che vedo meno grintoso e carismatico, ha avuto però un impatto ottimale mostrando finora intelligenza e buon senso, non stravolgendo troppo quello che era l’assetto di una squadra collaudata e vincente, ma cominciando a poco a poco (e ieri si è notato) a portare quelle variazioni, in relazione al fatto che il gioco della Juventus ormai lo conoscono tutti e bene o male anche formazioni di bassa classifica sanno come contrapporsi. Ma mi pare evidente pure che questo non basta ancora, perché le vere somme saranno quelle che si tireranno a maggio. Adesso ci aspettano due gare in trasferta, non certo facilissime contro Genoa ed Empoli, poi il Parma in casa, prima della sosta, e sono tre gare nelle quali è fondamentale fare quanti più punti possibile.
La giornata di campionato
La Roma non è andata oltre il pari, sabato sera, sul campo della Sampdoria, anche se qualche malizioso potrebbe dire l’esatto contrario, tenuto conto che i giallorossi erano provenienti dalla disfatta di CL: e così i punti di distacco tornano a 3. Nelle posizioni valide per l’Europa, continua ad esserci l’Udinese, vittoriosa in casa contro l’Atalanta, e con un Di Natale ancora protagonista, mentre il Milan non approfitta per piazzarsi al terzo posto solitario, facendosi raggiungere in casa da un Fiorentina non certo trascendentale. Successo fragoroso del Napoli contro il Verona, ma il risultato non deve ingannare, perché se è vero che il Verona è letteralmente crollato nei minuti finali, fino al 3 – 2 aveva anche avuto altre occasioni per pareggiare. In coda si fa critica la posizione del Parma, alla settima sconfitta su otto gare.
Le mie postille
1 – Le Ultime Parole Famose Quei rari lettori che riescono stoicamente a seguirmi, sanno bene che io ritengo esistente il “dio del calcio”, ossia quella entità suprema che decide di premiare chi merita e di punire che non merita e magari si comporta in maniera antisportiva. La settimana scorsa avevo avuto modo di parlare del portiere della Roma, De Sanctis Morgan, e della sua delirante intervista rilasciata al fogliaccio rosa milanese, intervista nella quale, tra le tanti perle, aveva dichiarato che avrebbe voluto insegnare a Buffon come si vince. Puntualmente è arrivata la “lezione” per chi parla troppo, e anche per chi crede troppo a parolai come questo tizio, o come qualche altro suo compagno di divisa, o di panchina, o scribacchino fazioso, ed è stata la disfatta casalinga dei giallorossi contro il Bayern. Adesso sappiamo che almeno una cosa De Sanctis potrà insegnarla a Buffon, come si possono incassare sette reti in una sola partita, e magari cinque in una sola frazione di gara, cosa che, come sapete, Buffon non ha mai avuto l’onore e il piacere di vivere in gare ufficiali da quando ha fatto il suo esordio in serie A. E siamo certi che la lezione dell’ineffabile Morgan, non verrà mai ben imparata dal nostro Gigi!
2 – Scemo della settimana. Stavolta questa rubrica è un omaggio alla continuità. Perché l’addio definitivo (?) di Moratti Massimo dal mondo del calcio, conseguente alle sue dimissioni da presidente onorario della F.C. Cartonati & Prescritti, poteva togliere un ospite quasi abituale, ed invero stavo pensando ad un elogio “funebre” dei bei momenti del passato quando costui era sempre prodigo di perle da inserire negli annali e da celebrare in questa postilla. Ma è stato un momento breve di scoramento, dato che, nella migliore tradizione e continuità, i nuovi padroni e dirigenti del club azzurronero, hanno voluto ricordare a tutti che il cambiamento è solo di facciata, come dire Moratti è andato via ma è rimasto il morattismo. Tutto in conseguenza di una battuta tutto sommato innocua di Andrea Agnelli, che in pratica aveva solo punzecchiato l’ex presidente interista per avere accettato il regalo dell’ex dirigente interista, ex presidente telecom, e commissario FIGC, Giuda Rossi, dello scudetto 2005 – 06, vinto con – 15 punti di distacco dalla Juventus e – 9 dal Milan. Apriti cielo! Nel sito della F.C. Cartonati & Prescritti è uscito un comunicato ufficiale il cui contenuto penso avrete letto e riletto in questi giorni e che credo non meriti commento alcuno, tenuto conto che chi si è rifugiato nella prescrizione per non rispondere di illecito sportivo reiterato, non può certo dare lezioni circa la reputazione altrui. Ma si tratta di un comunicato che ha un merito: quello di dirci chiaramente che Thohir e il nuovo staff dirigenziale, non saranno da meno di quello del recente passato, per cui avremo modo ancora di elogiarli per la copiosa quantità di perle che ci offriranno …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|
|
|
|