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 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
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1.183 (25,67%) |
Pareggi |
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905 (19,64%) |
Sconfitte |
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Fatti |
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Subiti |
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C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 10.02.2014
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Verona - Juventus 2 - 2 - PRESUNTUOSI!
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di Antonio La Rosa
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Due punti gettati alle ortiche grazie ad un secondo tempo che definire irritante è generoso, ecco il risultato conseguito da una Juventus presuntuosa e leziosa oltre il tollerabile, contro il Verona. Partita dai due volti, quasi perfetta nel primo tempo, Buffon spettatore non pagante, ma anche troppo narcisismo in avanti, e così due soli gol quale frutto di un monologo bianconero cui i padroni di casa non sembravano riuscire a trovare contromosse; poi una ripresa iniziata male, sprecato banalmente il terzo gol e subito dopo subito quello di Toni, occasionato peraltro da un pallone perso banalmente a centrocampo, con successiva punizione dalla trequarti, e con azione praticamente analoga la beffa finale nei minuti di recupero. E se Conte ha ragione ad infuriarsi con i giocatori, qualcosina stavolta dovrebbe rimproverarsela pure lui.
La tattica
Formazione tipo per i bianconeri, con il rientro di Buffon in porta e Caceres al posto dell’acciaccato Barzagli; Verona con un finto 4 – 3 – 3, ma invero Toni unica punta avanzata, Iturbe e Jankovic praticamente trequartisti a sostegno. Non è sembrata una buona mossa quella di Mandorlini, quella di giocare con un centrocampo numericamente inferiore e due trequartisti che coprono poco, ed invero, come cennavo, il primo tempo non ha storia sul piano del gioco, Pirlo sempre libero di gestire palla, gli esterni mai efficacemente contrastati, ed anzi il doversi i centrocampisti scaligeri spesso decentrarsi in copertura consentiva i puntuali inserimenti per vie centrali dei nostri centrocampisti, e a Tevez di poter spesso ripiegare tra le linee per ricevere palla e cercare le triangolazioni. Tuttavia il “campanello d’allarme”, poteva ritenersi proprio l’avere concretizzato pochissimo, due reti, mole notevole di gioco, poche altre occasioni da rete, quasi un volersi troppo compiacere, dopo avere conseguito il doppio vantaggio in appena venti minuti. Situazione che come si comprende agevolmente, può consentire la riapertura della gara a primo episodio casuale, ed invero, il gol di Toni nei minuti iniziali della ripresa, può ritenersi episodio casuale, essendo stata la prima vera azione d’attacco per i padroni di casa. Da quel momento la dinamica della gara cambia, Juve che continua a fare il suo gioco, ma con minore intensità e cattiveria, Verona che ha anche la sua occasione per pareggiare, ci pensa per fortuna Buffon, con un miracolo a deviare una conclusione angolatissima e ravvicinata di Toni; l’ingresso di Osvaldo ravviva anzi l’attacco e il neo acquisto ha subito l’occasione per chiudere la gara, ma la sua conclusione supera Rafael, facendo la barba al palo. E poi il finale sconcertante, che è inutile raccontare, ma che è l’epilogo logico di una gara che deve fare riflettere, come all’andata fu Firenze.
La Squadra
Come detto, se nel primo tempo c’è stato un monologo a tratti incontenibile dei bianconeri, va anche rilevato che, a parte le reti, le conclusioni davvero pericolose sono state poche: sono in sostanza mancate le conclusioni a rete dei nostri centrocampisti, eccettuato qualche tiraccio velleitario. Questo perché il nostro centrocampo, in netta superiorità numerica, tecnica e tattica, rispetto al reparto avversario, non era come dire in giornata di grazia, ha spesso giochicchiato, non ha affondato a dovere, e nella ripresa ha decisamente perso le misure e i riferimenti: ho notato diverse volte iniziative personali troppo leziose, passaggi stucchevoli in orizzontale, e se Pirlo si è dovuto dedicare anche all’interdizione, mi pare evidente che qualcuno non stesse facendo il proprio compito a dovere. La difesa non è andata a mio giudizio male come leggo in giro, Caceres nel primo tempo ha operato una chiusura da antologia, e mi pare abbia sempre tenuto bene posizione, semmai i problemi sono derivati da un Chiellini non proprio ineccepibile (non da Bonucci, come al solito criticato a prescindere), mentre Ogbonna, entrato nel finale, non ha neppure avuto il tempo per inserirsi correttamente in campo. In attacco, credo che l’arrivo di Osvaldo sia salutare, dato che ormai le avversarie hanno capito il gioco di Llorente, e lo raddoppiano in maniera asfissiante, non a caso con il cambio in avanti la squadra è tornata ad essere molto pericolosa in avanti.
I Singoli
Tevez è stato decisamente una spanna sopra gli altri, non solo per le due realizzazioni, ma per come si è battuto per tutta la gara, facendosi sempre trovare dai compagni, lottando su ogni palla, cercando sempre le triangolazioni veloci a sfondare per vie centrali la retroguardia avversaria. Degli altri, penso che il mio giudizio sia molto condizionato dalla ripresa: dunque bene Buffon, incolpevole sulle due reti veronesi; direi pure bene gli esterni, soprattutto Asamoah, e Caceres, sicuramente sufficiente Pirlo, e sicuramente confortante l’esordio di Osvaldo. Male invece Vidal e Pogba, e se il primo va capito non potendo sempre girare a mille, il secondo mi pare cominci a peccare troppo di narcisismo, gli piacciono gli applausi per la giocata ad effetto, e spesso manca di concretezza.
Parliamo di Conte adesso. I suoi meriti non si discutono, la sua grande capacità di caricare i giocatori nemmeno, ma ogni tanto si innamora troppo delle sue teorie tattiche e delle sue scelte. E soprattutto con i cambi ogni tanto non ci azzecca proprio. I minuti iniziali della ripresa sono stati la proiezione di quello che si sarebbe visto dopo, finale compreso, come dire, la beffa si annusava già. Quindi chi doveva subito entrare a mio giudizio doveva essere Marchisio, o al posto di uno tra Vidal o Pogba (forse più il primo davvero quasi mai in partita), o di un esterno di centrocampo, per ridisegnarlo diversamente: ciò per garantire maggiore copertura, in considerazione che l’assetto alquanto offensivo dei veronesi, con due giocatori tra le linee, in fase di non possesso palla è stato un serio problema per la retroguardia bianconera. Giusto l’inserimento di Osvaldo, obbligato quello di Ogbonna nel finale, ma perché quel cambio Asamoah – Peluso?
Le prospettive
Qualcuno mi aveva criticato per essere stato (permettetemi il gioco di parole) “critico” nei confronti della squadra per il finale della gara contro l’Inter, ma suppongo che la partita di ieri abbia confermato puntualmente critiche e perplessità che quel finale mi avevanno lasciato. Dopo Verona sappiamo bene di avere sprecato l’occasione per uccidere definitivamente il campionato, e ritengo che quel finale della gara contro i nerazzurri non fosse un caso: o questa squadra tende a distrarsi troppo quando in netto vantaggio, o c’è qualche problema di condizione atletica che per il momento non consente un rendimento ottimale superata l’ora di gioco. Andare a + 11 virtuali, come dire + 8 nella peggiore ipotesi (non è detto che ad aprile la Roma riesca davvero a battere il Parma), e come dire poter permettersi anche tre – quattro gare senza vittoria, prima del ritorno delle coppe europee, sarebbe stato davvero un colpo quasi mortale per una Roma che, a dispetto dell’enfasi con cui i media romani e quelli non romani (antijuventini per tradizione, mentalità e faziosità irreversibile), la esaltano, invero non è decisamente all’altezza dei bianconeri, e da qualche turno mi pare mostrare la corda, come vistosi pure ieri nel derby. Invece il distacco rimane invariato, e soprattutto non si potranno commettere passi falsi, sarebbe davvero un pericolo arrivare alla penultima di campionato con meno di tre punti reali di vantaggio, la polpetta avvelenata è pronta, statene certi, e ci vorrà allora una grandissima Juventus per restituirla ai mittenti. Il calendario adesso non sarà a nostro favore, domenica il Chievo, disperatamente bisognoso di punti, quindi presumibilmente innalzerà le barricate; poi il derby, gara che da anni è a nostro favore, ma è sempre gare avente storia a sé, quindi Milan fuori e Fiorentina in casa, il tutto intermezzato dalle gare dei sedicesimi di EL, che ricordo, si giocheranno di giovedì, e che sempre di giovedì si giocheranno i turni successivi, sperando che tutto vada al meglio. Per questo era fondamentale portare a casa la vittoria ieri, perché avremmo potuto guardare con maggiore serenità il prosieguo della stagione, nel quale ritengo indispensabile un sostanzioso turn over, non potendosi pensare che ci siano tutti i giocatori in organico (specie quelli considerati titolari), capaci di reggere due gare a settimana. Ci sarà da pensare ad una difesa per il campionato ed una per la coppa, magari con cambio di modulo; ci sarà da pensare ad un centrocampo senza Pirlo, che a mio giudizio dovrà essere utilizzato soprattutto per una delle due competizioni, come dire, se gioca in EL, ogni tanto dovrà rifiatare in campionato; e ci sarà pure da valutare il turn over per l’attacco, o di entrambe le punte, o di modulo, ossia provare il tridente offensivo. E siccome a mio giudizio non va sprecata proprio la grande occasione della finale a Torino di EL, mi pare ovvio che in campionato si dovrà rischiare qualcosa nelle prossime gare. Ma anche su queste cose si diventa grandi allenatori e si consolidano le grandi squadre, e vedremo se entrambe le cose a fine stagione potranno essere dette una volta per tutte e senza parentesi o “ma” per Antonio Conte e la sua Juventus.
La giornata di campionato.
Giornata con esiti tutto sommato scontati e prevedibili. Il derby romano è finito a reti inviolate, cosa alquanto prevedibile, dato che Reja ha registrato meglio la squadra e la Roma non è che sia quello squadrone che tutti vorrebbero fare credere: anzi la semifinale di Coppa Italia ha mostrato i veri limiti di una squadra che sa solo giocare di rimessa e che non ha proprio una retroguardia impermeabilissima. Il Napoli è tornato alla vittoria, in maniera agevole, più di quanto dica il risultato, contro un Milan che non è ancora quello di Seedorf, ma non è neppure quello pallido di Allegri; l’Inter ha compiuto una impresa clamorosa, riuscendo a battere di misura uno squadrone quale il Sassuolo, che ha cambiato metà squadra e allenatore; la Fiorentina è tornata alla vittoria, ma stavolta a recriminare sono gli avversari, su decisioni arbitrali davvero sconcertanti come errori. Naturalmente lo scandalo è la decina di centimetri del piede di Tevez in occasione del secondo gol bianconero, non, che so, il metro di Toni oltre la linea dei difensori bianconeri …
Le mie postille
1 – Scemo della settimana Le strisce neroazzurre sono certamente fornitrici importanti di questa rubrica, ed anche questa settimana qualcuno di tale provenienza non si è fatta sfuggire l’occasione per la nomination. E’ stato il caso del neo acquisto, primo in assoluto della gestione indonesiana, Hernanes, detto “il profeta”, di non si sa cosa: costui non ha infatti perso tempo per qualificarsi davanti ai propri tifosi, dimostrando di essere “degno” di loro, con le dichiarazioni rese in sede di presentazione, che possono così riassumersi: - ha scelto l’Inter perché non è mai stata in B; - l’ha scelta pure perché è società che ha una storia fatta di onestà; - ha capito quanto fosse rispettata l’Inter, quando a Torino ha visto come la Juventus si difendeva quando i nerazzurri attaccavano (contento lui … n.d.a.). Tralasciamo la balla del “mai stati in B”, detta poi da uno che ha giocato fino a pochi giorni addietro ha militato con una squadra che la B l’ha fatta spesso per punizione sportiva, e tralasciamo pure la balla dell’onestà detta da uno che ha giocato assieme a chi scommetteva sulle partite della sua squadra; la chicca maggiore è, come vi rendete conto facilmente, la terza, a meno di supporsi che il cosiddetto “profeta” sia stato in giro a predicare il verbo e sia arrivato allo stadio solo nel quarto d’ora finale. Gli manderemo la videocassetta della parte che si è perso …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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