 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 28.11.2013
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Juventus - Copenaghen 3 - 1 - Re Arthur ...
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di Antonio La Rosa
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Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma quanta sofferenza! Sofferenza non certo perché si sia rischiato molto contro gli onesti pedatori danesi, formazione volenterosa, ordinata ma non certo di prima grandezza; ma perché non si è giocato con il giusto piglio, direi si è entrati in campo con l’ansia da prestazione, forse la necessità di dovere vincere ad ogni costo ha un po’ paralizzato le gambe dei giocatori, e non a caso c’è voluto un rigore “regalatoci” da Jacobsen, per sbloccare il risultato. Juventus che però si è vista in buona parte nella ripresa, dopo l’inopinato gol del pareggio realizzato dall’ex Mellberg. Ed ora si può guardare con maggiore serenità all’ultima giornata in terra turca.
Anche stavolta poco da dire sulla gara, le emozioni si sono concentrate tutte nel finale di primo tempo (fino a quel momento una sola occasione da rete sprecata da Pogba, tutto solo davanti al portiere danese) con il rigore mirabilmente trasformato da Vidal; quindi l’inaspettato pareggio del Copenaghen, su mischia e conclusione finale di Mellberg, rabbiosa reazione dei bianconeri, secondo rigore della serata (a mio giudizio fallo su chiara occasione da rete, dunque con espulsione non comminata al difensore danese, lo stesso Mellberg), quindi gol del risultato definitivo, perfetto cross di Pogba e colpo di testa “pennellato” di Vidal, eroe della serata, sul palo opposto e nulla da fare per il portiere del Copenaghen. La cronaca della gara sta tutta qui.
La Squadra
Lo scorso anno, nella gara più delicata del girone eliminatorio, quella contro il Chelsea, si era vista la migliore Juventus di tutta la competizione, e quella gara praticamente ci aveva qualificati con un turno di anticipo; stavolta non si può dire lo stesso. Ancora una volta la retroguardia ha peccato di brutto su palloni vaganti, praticamente il gol del Copenaghen in un certo senso è quasi fotocopia di quello dell’andata, e successivamente la stessa situazione si è riproposta di nuovo: il mio sospetto è che i difensori siano talmente ossessionati dal recuperare palla e smistarla a terra e non spazzarla alla meno peggio, che anche quando occorrerebbe liberare l’area di rigore senza tanti fronzoli, vadano sempre a cercare la giocata “tecnica”. Il centrocampo mi è sembrato alquanto “molliccio”, non ho visto aggressività e cattiveria, al contrario spesso ci si è smarriti in giocate in orizzontale, anche perché gli avversari si chiudevano bene: a mio giudizio la cosa deriva dal modulo, non è un caso che le migliori cose i bianconeri le abbiano mostrate contro il Real, ossia difesa a 4 e tridente offensivo con due giocatori più arretrati a sostegno dell’unica vera punta centrale. Infine: quando la smetteremo di battere gli angoli nel solito modo ormai conosciuto, al punto che le avversarie mettono pressione con un secondo marcatore vicino al giocatore juventino che deve ricevere palla da Pirlo, finendo sempre con lo sprecare una azione d’attacco?
I Singoli
Per Vidal parlano da soli i fatti, tre gol, due rigori trasformati con grande freddezza, in una serata che, onestamente non era stata, almeno nel primo tempo, tra le sue migliori da quando veste il bianconero. Buona ancora la prova di Llorente, che dimostra di essere attualmente giocatore insostituibile, per come lotta, tiene palla, crea spazi e dialoga con i compagni; gli altri direi con sufficienza più o meno stiracchiata, forse il solo Tevez, alla ricerca direi ossessiva del gol europeo, è apparso meno determinante del solito.
Le prospettive
E’ stata la Juventus a complicarsi il cammino di questo girone, con due pareggi inopinati nelle prime due gare, dovrà essere appunto la Juve a tirarsi fuori dai guai completando l’opera il 10 dicembre ad Istanbul. Certo, brucia un pochino il vedere che sarebbe bastata un pizzico di concentrazione maggiore nell’esordio casalingo contro il Galatasaray, per essere già qualificati con un turno di anticipo, mentre ora sarà decisiva la gara contro i turchi. C’è da dire una cosa: il Galatasaray rischia di essere eleminato anche vincendo, se per caso il Copenaghen dovesse dal canto suo fare il colpaccio finale contro il Real Madrid, ormai qualificato e primo del girone, per cui ha una situazione ancora più disperata di quanto si potesse supporre, mentre la Juventus ha due risultati su tre per poter proseguire il suo cammino. Ma non dovrà giocare come ieri sera. La squadra di Mancini finora ha deluso anche nelle prestazioni casalinghe, è squadra di notevoli individualità in attacco ma inconsistente in difesa, come dimostrano le reti subite, compreso ieri sera in superiorità numerica. Come dire, non si può rischiare giocando d’attesa, la gara d’andata deve essere presa ad esempio, dato che pur avendo subito le offensive bianconere per quasi tutta la gara, hanno comunque trovato la via della rete nelle due sole occasioni concesse dalla Juventus. E va presa pure in seria considerazione di variare il modulo tattico, visto che contro il Real Madrid si sono finora viste le cose migliori dei bianconeri. Detto ciò, ribadisco ancora una volta la mia critica a questa formula del tubo, ci sono gironi già definiti con una o due giornate d’anticipo, ci sono squadre cuscinetto che finiranno a zero punti o uno al massimo, e ci sono gironi ancora da definire nell’esito, con situazioni davvero singolari: il caso ad esempio del Napoli, che rischia di essere eliminato anche arrivando a 12 punti, come le altre del girone, e squadre che passeranno con meno di 10 punti. Ripeto la mia idea che è quella di una sorta di tabellone tennistico, al limite anche con teste di serie che eviterebbero in maniera totale i turni preliminari, fino ad arrivarsi a 16 squadre, quattro gironi di 4 squadre con le vincenti a disputarsi una sorta di “final four”. Sicuramente ne guadagnerebbe lo spettacolo, perché i 4 gironi finali con le migliori 16, essendo più equilibrati e imprevedibili, avrebbero come esito che le vincenti sarebbero davvero le quattro più forti.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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