 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 31.10.2013
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Juventus - Catania 4 - 0 - POKER IN SCIOLTEZZA
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di Antonio La Rosa
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Poco più di un allenamento, con qualche ombra qua e là, la netta vittoria della Juventus nel turno infrasettimanale contro un Catania decisamente in crisi. Partita che la Juve ha vinto in scioltezza, non dando quasi mai l’impressione vera di forzare, anzi spesso cadendo in momenti di fiacca, che, almeno nella fase iniziale o in qualche occasione nella ripresa, potevano essere pagati a caro prezzo se gli ospiti avessero meglio sfruttato queste ripartenze. Non so se sia dipeso dal turn over abbastanza ampio fatto da Conte, anche se va detto che forse le cose migliori si sono viste dai rincalzi.
La tattica
Come dicevo, Conte sfrutta il turno infrasettimanale casalingo per far riposare diversi titolari, approfittando pure delle assenze di rilievo tra le fila degli etnei, schierando Caceres per Barzagli, Isla e De Ceglie esterni di centrocampo, oltre a Marchisio che torna titolare dall’inizio, al posto di Pogba; Catania decisamente in emergenza, al punto da dovere schierare un difensore quale esterno di centrocampo, Biraghi, in un modulo quasi speculare rispetto a quello bianconero. Poco da raccontare sulla gara invero, fase iniziale con Juve decisamente abulica e fuori fase, gli avversari in due occasioni potrebbero anche colpire in contropiede, senza esito per fortuna. Poi il monologo bianconero, aperto prima da una realizzazione fortunosa di Vidal, e successivamente dalla punizione pennellata di Pirlo, che consente ai bianconeri di chiudere (detto tra noi, per la terza gara di fila) il primo tempo in doppio vantaggio. Sterile reazione del Catania ad inizio ripresa, anzi l’unico pericolo deriva da una scivolata maldestra di Bonucci, che di fatto consente a Bergessio di presentarsi a tu per tu con Buffon, e solo un disperato quanto provvidenziale intervento di Chiellini evita la marcatura. Il pericolo corso, scuote i bianconeri e, dopo un palo esterno colpito da Marchisio, arriva la terza segnatura di Tevez, abile a riprendere un pallone vagante e superare Andujar, e successivamente gloria pure per Bonucci che sfrutta un intelligente assist di Giovinco. Il finale è ancora una volta con Guida protagonista, secondo giallo per Guarente e Catania in 10 (a quel punto della partita poteva evitarselo), quindi fallo inutile di Chiellini a centrocampo su Bergessio, direi da cartellino arancione.
La Squadra
Si è vinto e bene, ma solo un brutto Catania ha consentito ai bianconeri di dilagare in una serata non certamente da incorniciare. Per intenderci, gli etnei finora, dal loro ritorno in serie A, a Torino erano sempre stati ostici, imbattuti quando si giocava all’Olimpico, sconfitti due volte allo Juventus Stadium, ma sempre con notevole fatica, e in particolare lo scorso anno solo nei minuti di recupero: questo la dice lunga su che squadra si sia affrontata ieri, rimaneggiata certamente, ma indebolita dal mercato estivo, oltre che dagli infortuni. La difesa ha ballato troppo, Keko (che è una riserva, lo ricordo), sembrava un fuoriclasse imprendibile, Bergessio due volte liberissimo al tiro, e due volte “chiuso” da interventi provvidenziali di Chiellini. A centrocampo Vidal è sembrato parecchio svogliato, cosa di cui si sarà reso conto da solo, praticamente scusandosi con il pubblico pur avendo segnato in maniera rocambolesca, e in attacco c’è stata una involuzione rispetto a domenica.
I Singoli
Qualche nota lieta invece è arrivata dai rincalzi. Ad esempio De Ceglie, che dopo due stagioni con pochissime luci e molte ombre sembrava perduto alla causa, ha sfoderato una prestazione diciamo ai livelli della stagione 2010 – 11, prima dell’infortunio al Meazza contro il Milan, quando di lui si parlava addirittura in ottica Nazionale; direi pure bene Isla, non sta ancora brillando come ad Udine, ma è già un passo avanti vedere in campo un giocatore tatticamente diligente che sbaglia pochissimo; e diciamo pure che nella ripresa si è rivisto il Marchisio che tutti abbiamo ammirato in passato. Aggiungerei che per l’ennesima volta Giovinco che entra dalla panchina incide meglio sulla partita, e se si recupera al meglio quello che era il trio meraviglia di una Juve “primavera” che a suo tempo incantava, penso che tutti i problemi di Conte sarebbero praticamente risolti. Inutile elogiare l’ennesima prova di carattere di Tevez e il solito Pirlo, magari non a pieno regime, ma sempre alla grande quando ha deciso di giocare come sa. Al contrario, è la seconda gara di fila con parecchi svarioni di Bonucci, come pure ritengo davvero negativo l’atteggiamento di Chiellini, che, dopo una prestazione maiuscola, va a beccarsi un inutile “giallo”, a gara praticamente chiusa, con un fallo gratuito a centrocampo.
Le prospettive
Lo scivolone di Firenze sembra riassorbito, o quantomeno attenuato, dato che la squadra ha approfittato del doppio turno casalingo per far sua l’intera posta e mantenere la seconda piazza all’inseguimento della Roma, in coppia con il Napoli. Sei punti che però vanno confermati nel prosieguo, che vedrà impegni certamente più seri, con la trasferta di Parma, sempre ostica per i colori bianconeri, e successivamente il Napoli in casa, dopo il turno di CL contro il Real Madrid. E come ho avuto modo di scrivere, sarà soprattutto la gara contro i partenopei quella fondamentale, in questa fase, per le prospettive di scudetto, vincerla significherebbe allungare su una diretta concorrente e rimanere unica squadra all’inseguimento della Roma, che peraltro in questa fase avrà un calendario molto più agevole dovendo ricevere in casa stasera il Chievo, e in concomitanza al big match dello Juventus Stadium, il Sassuolo, come dire, difficilmente vedremo una riduzione del distacco tra le due squadre almeno fino agli inizi di novembre. La cosa che lascia bene sperare è vedere che la squadra con il passare del tempo, sembra salire oltre che di condizione, anche di atteggiamento mentale, e non è un caso che comunque in una gara come quella di ieri sera, se da un lato non si è visto il solito atteggiamento aggressivo ed arrembante, si è però visto un cinismo quasi insolito, di una squadra che ha giocato quasi come il gatto con il topo, colpendo a suo piacimento, e vedere che i cosiddetti rincalzi, o alcuni di essi, non fanno sentire le assenze di quelli che rifiatano in panchina. Del resto la Juve di Conte ci ha abituato a fasi iniziali con qualche incertezza salvo poi avere una crescita costante con il passare del tempo, anche se quest’anno, oltre che fare conto sulle proprie forze, occorre pure sperare che in vetta qualcuna rallenti. Ultima notazione: non mi sono affatto piaciuti i fischi “preventivi” nei confronti di Motta. Premesso che qualunque giocatore indossi la maglia bianconera va comunque applaudito o quantomeno non osteggiato, se la indossa facendo tutto quanto in sua possibilità, i fischi li posso capire se si gioca male, se si è irriguardosi verso il pubblico; ma ritengo fuori luogo e deprecabile avere un atteggiamento del genere verso un giocatore che non sarà certo un fuoriclasse, che in passato ha avuto annate deludenti in bianconero (ma non altrettanto deludenti a Bologna e Catania, come dire, sarà modesto ma non precisamente uno scarpone), ma che oggi è in organico, e solo per questo va almeno incoraggiato.
La giornata di campionato.
Quando ancora deve scendere in campo la Roma, contro il fanalino di coda Chievo, le posizioni di classifica si sono ulteriormente sgranate, nel senso che le inseguitrici dei giallorossi sono rimaste solo Juventus e Napoli, con l’Inter che perde terreno, bloccata a Bergamo dall’Atalanta, e Fiorentina sconfitta in casa proprio da partenopei. Polemiche a parte, in merito al clamoroso rigore negato nel finale ai viola, con espulsione di Cuadrado, va detto che la Fiorentina rischia di ripercorrere lo stesso cammino dell’Inter dello scorso anno, dopo la vittoria in casa dei bianconeri: già c’erano stati segni di cedimento contro il Chievo, ieri sera, a ben vedere, contro il Napoli non è che abbiano fatto grandi cose, potevano semmai conquistare un pareggio, ma non oltre. Continua inoltre il momento negativo del Milan, fermato dalla Lazio, in una gara che ha pure rischiato di perdere, ma del resto la squadra rossonera è questa, se non si chiamasse Milan lotterebbe per la salvezza, basta vedere chi schiera in difesa, che centrocampo ha, al punto che Kaka, andato via da Madrid diciamo sul viale del tramonto, sembra di un altro pianeta rispetto agli altri.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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