 Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
|
24 |
47 |
13 |
8 |
3 |
39 |
21 |
C |
20 |
31 |
7 |
10 |
3 |
27 |
21 |
F |
1 |
0 |
0 |
0 |
1 |
1 |
2 |
N |
45 |
78 |
20 |
18 |
7 |
67 |
44 |
T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
|
Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
|
Pubblicato il 07.10.2013
|
Juventus - Milan 3 - 2 - I GOL DI MUNTARI ... SONO INUTILI!
|
di Antonio La Rosa
|
Una Juve non certo bella da vedersi, ha avuto ragione del peggiore Milan che io ricordi al termine di una gara che sicuramente non rimarrà nella memoria degli appassionati di calcio, quantomeno sul piano dello spettacolo espresso, anche se forse ci rimarrà per altre ragioni. Partita che ha concentrato le sue cose migliori nel primo quarto d’ora del primo tempo, e nella seconda metà della ripresa, il resto è stato un ampio repertorio di giocate asfittiche da parte dei bianconeri, errori di misura e palloni perduti, contro una avversaria che voleva solo portarsi a casa un punticino, senza provare seriamente ad attaccare se non aspettando l’errore avversario. E partita che andrebbe meglio esaminata alla moviola, per diversi episodi avvenuti in campo, ma trattandosi di episodi considerabili “a danno” della Juventus, non degni di attenzione da parte dei media, ma questa è un’altra storia, anzi la solita storia della faziosità mediatica imperante.
La tattica
Conte deve fare i conti con gli infortuni e così ripropone in avanti la coppia Tevez – Quagliarella, Padoin a centrocampo quale esterno destro, Marchisio dal primo minuto e Pogba in panchina; Il Milan si contrappone con il 4 – 3 – 1 – 2, Montolivo a supporto della coppia Robinho – Matri, per la prima volta dopo anni avversario dei bianconeri. Neppure il tempo di sistemarsi in campo e Milan in vantaggio, azione davvero singolare, dove due errori di fila (tiro sbilenco che diventa assist per un solissimo Muntari in area di rigore, con conclusione più di istinto che di precisione) producono il vantaggio dei rossoneri. La reazione della Juventus è immediata, veemente quanto frenetica e confusa, Abbiati impegnato con due bordate da fuori, prima di Asamoah, poi di Chiellini, fino alla punizione procurata da Tevez, atterrato poco fuori area da De Jong, con fallo da dietro che, a volere essere fiscali, sarebbe stato da rosso diretto e non da ammonizione. Punizione poi magistralmente trasformata da Pirlo. La partita di fatto si esaurisce, almeno nel primo tempo, in questo quarto d’ora, davvero nulla da segnalare, Juve a tratti irritante nelle sue manovre scontate e prevedibili, puntualmente prive di sbocchi, Milan ben arroccato nella propria metà campo, qualche sporadica sortita in avanti di Montolivo e Robinho a smuovere le acque. Stesso clichè nella ripresa, e dopo un tiro da fuori di Vidal, che impegna Abbiati, è il Milan ad avere l’occasione per passare in vantaggio, grazie ad un pallone, l’ennesimo, perduto dai bianconeri, e una errata chiusura, l’ennesima, di Padoin, per fortuna Buffon non si fa sorprendere e devia in angolo la conclusione ravvicinata di Robinho. La dinamica della gara cambia con l’ingresso dapprima di Pogba, al posto di un evanescente Padoin, e quindi con l’ingresso di Giovinco, ed è quest’ultimo a trovare la via della rete con un perfetto inserimento in area e doppio dribbling che fa fuori i difensori rossoneri e gli consente di battere Abbiati. Pochi minuti dopo è sempre Giovinco a costringere all’ennesimo fallo Mexes, a pochi metri dall’area di rigore: sacrosanta espulsione per somma di ammonizioni del francese, punizione nuovamente battuta da Pirlo in maniera impeccabile che colpisce la traversa, palla a Chiellini che di prima intenzione batte a rete, peraltro di destro. Il finale è accademico, anche troppo, al punto che dall’ennesimo pallone perduto dai bianconeri, stavolta da Pogba, scaturisce l’azione che porta nuovamente al tiro Muntari, palla deviata da Bonucci quanto basta per mettere fuori causa Buffon.
La Squadra
Quello che va sicuramente salvato dalla gara di ieri sera, come da altre in precedenza, è il risultato, per cui può anzi auspicarsi che se la Juve, giocando in maniera poco brillante, quasi con supponenza, e con una condizione fisica non ancora ottimale per tutto il gruppo, ottiene sei vittorie ed un solo pareggio, in avvenire non potrà che migliorare. Ancora una volta la squadra subisce reti, casuali per quanto si voglia, ma a questo punto deve ritenersi che qualcosa non funziona se la casualità si ripete ad ogni partita del bianconeri, che ricordo hanno finito con la rete inviolata solo una gara ufficiale finora. Io credo che il problema stia in un centrocampo che non fa filtro come lo scorso anno, che spreca troppi palloni, ma soprattutto che è prevedibile nel modo come gestisce la manovra, non a caso diversi passaggi in orizzontale sono stati intercettati dai rossoneri, come pure, sapendosi quali sono le fonti del gioco, le avversarie in fase di non possesso palla schierano sempre tre giocatori in pressing alto sui nostri difensori. Ed un centrocampo che spesso è lento, poco fantasioso, costringe, come è accaduto sovente ieri sera, gli attaccanti a dover giocare spalle alla porta, come dire non in grado di poter impensierire la retroguardia avversaria. Rovescio della medaglia, subito dopo il vantaggio rossonero, e con gli ingressi in campo di Pogba e Giovinco, la squadra ha mostrato cattiveria, determinazione, direi pure anche grande forza mentale nel cercare ad ogni costo prima di raddrizzare il risultato e poi di vincere la partita: come dire, se ancora qualcosa manca sul piano fisico e tattico, a tratti l’aspetto mentale sta ritornando.
I Singoli
A mio giudizio il migliore tra i bianconeri è stato proprio il grande ex, Andrea Pirlo, ma più che per invenzioni di gioco, per le due magistrali punizioni che nella sostanza hanno dato la vittoria ai bianconeri. Aggiungerei pure la buona prestazione di Giovinco, evidentemente l’essere finito in panchina e dovere cercarsi spazi, lo ha “incattivito” al punto giusto: un gol fortemente voluto, la punizione procurata, con espulsione di Mexes e dalla quale è arrivato il gol di Chiellini, un atterramento in area non visto da Rocchi, oltre ad altre buone giocate. Degli altri, peccato l’erroraccio nel finale di Pogba, da cui è scaturito il secondo gol rossonero, ma certo è meglio un campione adattato a esterno destro, che un onesto mediano come Padoin, mostratosi assolutamente inadatto al ruolo; il criticatissimo Buffon, ha al suo attivo due interventi provvidenziali, soprattutto il secondo; Marchisio deve ritrovare condizione, spesso è sembrato fuori partita; come pure Vidal una volta tanto è stato anche troppo sprecone nei passaggi, anche se spesso ha rimediato con recuperi provvidenziali.
Le prospettive
Permettetemi di fare il “bastian contrario”, e dunque di esprimere le mie critiche alla squadra, dopo una vittoria importante contro una avversaria di nome. Ripeto, “di nome” e non di sostanza, se ripenso al Milan nettamente sconfitto dalla prima Juve di Conte nell’ottobre di due anni addietro, e soprattutto al modo come venne annichilito quel Milan. Io ho visto una brutta Juve per lunghi tratti della partita, e a fine gara, quei minuti di recupero, con il timore che da qualche pallone sporco potesse scaturire la beffa finale contro una squadra in inferiorità numerica, quanto tecnicamente modesta, non li ho di certo digeriti. E ritengo che non sia soltanto una questione di condizione atletica o di sazietà da vittorie, cose entrambe che in minima parte possono pure incidere in certi momenti della gara, visto che i cali di tensione sono quest’anno un pochino più frequenti rispetto al passato E’ anche una questione di modulo e di schemi di gioco, ormai tutte le avversarie sanno che contro di noi debbono, nell’ordine, fare pressing alto sui tre difensori, mettere qualcuno alle costole di Pirlo, provare a mantenere bassi i nostri esterni di centrocampo, o quantomeno fare in modo che siano gli esterni, non proprio adattissimi al compito, a diventare fonti del gioco offensivo. Conte dice di non avere i giocatori adatti per cambiare il modulo; ma francamente mi chiedo se sia un esterno adatto al centrocampo a 5 uno come Padoin, in caso di assenza di Lichtsteiner, o se Asamoah, adattato e comunque spesso efficace, sia davvero ottimale in questo ruolo, o per caso non renderebbe di più nel suo più congeniale ruolo di mezzala. Come pure, altra notazione, ormai le difese sanno bene che la Juventus cerca sempre l’ingresso in area di rigore con manovre palla a terra e triangolazioni rapide, per cui non sarebbe male provare a cambiare qualche schema e puntare più decisamente ad un gioco offensivo che abbia varianti aeree, o preveda un centravanti fisicamente forte per poter scardinare meglio le retroguardie avversarie quando fin troppo chiuse. Del resto una soluzione lui l’avrebbe, ed è quella di ricordarsi il primo anno in cui venne allenato da Ancelotti: 3 – 4 – 1 – 2, rinunciando dunque al gioco per vie esterne, non avendo gli esterni adatti, una linea a 4 possibilmente con un esterno di centrocampo più portato alla copertura e l’altro più offensivo, e un trequartista tra le linee. O magari provando anche quel 4 – 2 – 3 – 1, molto in voga in Europa, che peraltro sarebbe molto vicino al suo originario 4 – 2 – 4.
La giornata di campionato.
Contrariamente a quanto si supponeva ad inizio stagione, la testa della classifica nel giro di due giornate si è nettamente ristretta, ed ora c’è quasi un abisso, rispettivamente di sette e cinque punti di stacco, tra le tre di testa e la quarta. La Roma continua a marciare spedita, e a questo punto non può più essere considerata meteora o sorpresa: sette vittorie di fila, tra cui derby e trasferta a Milano (anche se al Meazza, sponda nerazzurra, la Roma ha sempre avuto una tradizione favorevole), venti gol fatti uno solo subito, e certi risultati non arrivano per caso, potranno magari rallentare, perdere prima o poi qualche colpo, ma è evidente che chi deve vincere lo scudetto dovrà fare i conti con i giallorossi. Dopo il passo falso interno contro il Sassuolo, pure il Napoli si è rimesso in carreggiata, con la seconda vittoria di fila, abbastanza larga, contro un Livorno che finora non aveva demeritato; continua a perdere terreno la Fiorentina, che dimostra di avere una rosa molto corta per essere già competitiva, mentre, come avevo peraltro indicato in sede di presentazione al campionato, è il Verona la squadra rivelazione di questo inizio, quinta assoluta, migliore tra le neopromosse. In coda ennesima sconfitta di Sassuolo e Bologna, la Sampdoria ancora a secco di vittorie, come dire, la situazione di queste tre comincia a farsi non dico preoccupante, ma tale da imporre riflessioni, come dire, tre panchine a rischio. Come vedete non sto parlando di problemi derivanti da errori arbitrali, veri o presunti, eppure ce ne sono stati a iosa, ma come solito, non essendoci di mezzo la Juventus, tutti diventano buonisti e comprensivi, ne parlerò a parte.
Le mie postille
1 – La moviola logora chi non la gestisce! A Torino: - rigore negato alla Juve per atterramento di Tevez, nel primo tempo; - rigore negato alla Juve per atterramento di Giovinco nella ripresa; - sfugge alla terna arbitrale il pugno proditorio di Mexes su Chiellini, che a termini di regolamento sarebbe stato rigore per la Juventus ed espulsione del milanista. Commenti unanimi, Rocchi ha arbitrato bene, non ha inciso sul risultato. A Milano: - rigore concesso alla Roma, ma il fallo viene commesso fuori area; - gol annullato all’Inter, ma non sembra esserci fallo di Ranocchia su De Sanctis. Commenti unanimi, errori scusabili, la Roma ha dominato ed avrebbe vinto comunque. A Genova: - gol non dato alla Samp, per fine anticipata del tempo di recupero; - rigore concesso al Torino, ma il fallo forse non c’era; - stesso dicasi per il rigore decisivo concesso alla Samp, nei minuti di recupero. Gervasoni condannato unanimemente, ma stranamente assolto da Ventura, nel senso che il tecnico granata, molto polemico la settimana prima per l’esito del derby (non solo lui, ma anche il suo presidente e i suoi giocatori), sostanzialmente assolve l’arbitro per gli errori commessi. Dove sta allora il problema? Semplice, gli episodi di Juventus – Milan sono spariti eccettuato il pugno di Mexes, ma probabilmente se ne è parlato per le dichiarazioni a caldo di Chiellini che non potevano essere ignorate; che gli errori di Milano sono stati mostrati ma solo per giustificare l’arbitro che deve decidere in una frazione di secondo, che comunque la Roma aveva dominato ed avrebbe vinto comunque; che gli errori di Genova sono frutto di una giornata storta dell’arbitro, non di condizionamento del medesimo. Ecco, ora ripensare alla indegna cagnara scatenata dopo il derby di Torino, gara che ha visto zero (ripeto ZERO) tiri totali della squadra padrona di casa, il Torino, con il loro portiere migliore in campo: ovvero solo se la Juve vince gli errori sono determinanti e frutto di condizionamento e di potere oscuro!
2 – Scemo della settimana Questa settimana c’è proprio l’ingorgo mediatico in rubrica, per cui dovrò ridurre i “premiati”. Dopo la indegna telecronaca del duo Trevisani – Adani, in occasione del derby, e soprattutto della figuraccia rimediata dai due in occasione del pugno rifilato alla schiena da Meggiorini a Marchisio, pensavo che a Sky avessero proprio toccato il fondo, arrivando a negare anche l’evidenza. Mi sbagliavo. Ieri sera la premiata ditta fratelli “venite avanti, Fabio & Beppe”, ha davvero superato ogni immaginazione. Mi riferiscono che tra i due c’è stato un bel dialogo a commento delle immagini relative al pugno rifilato da Mexes a Chiellini, ed in particolare il nostro Beppe Bergomi, dovendo comunque trovare una spiegazione tale da addossare la colpa allo juventino, non ha trovato di meglio che dare la spiegazione “forse l’ha provocato”, e, alla osservazione corretta (una volta tanto) di Caressa che non si vedeva alcun gesto provocatorio di Chiellini, per non darsi vinto l’interista ha ripetuto che forse Chiellini a Mexes l’avrebbe provocato prima. Insomma, uno juventino deve avere torto, e se non trova la spiegazione di questo torto, la si ricerca magari nei tempi passati, un po’ come la famosa favola del lupo e l’agnello di Fedro. Ma sempre a proposito di commento di immagini, non meno encomiabile è stato quello dell’ossimoro in panchina, mister Allegri, il quale ha recisamente negato che quello rifilato da Mexes a Chiellini fosse un pugno. Bene, cari amici bianconeri, d’ora in avanti, se lo incontrate, potete pure ripetere tranquillamente nei confronti di Allegri, lo stesso gesto di Mexes a Chiellini, tanto non si tratta di pugno, e dunque non potete fargli in alcun modo male. Parola dell’ossimoro in panchina …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|
|
|
|