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 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
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C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
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Vittorie |
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115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 04.10.2013
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Juventus - Galatasaray 2 - 2 - SVEGLIA!
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di Antonio La Rosa
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Un pareggio che complica dannatamente il prosieguo in CL, quello conseguito dalla Juventus contro il Galatasaray dell’interista (mentalmente rimasto tale) Mancini. Pareggio letteralmente regalato dai bianconeri per due errori difensivi particolarmente gravi, e così una squadra che sporadicamente ha varcato la metà campo, e che praticamente non ha mai tirato in porta è riuscita dapprima a passare in vantaggio, e poi a pareggiare nel girò di un minuto, il gol del provvisorio vantaggio siglato da Quagliarella. Ma, errori e sfortuna a parte, quello che mi pare certo in questo scorcio di stagione, è che da quando Conte è alla guida della Juventus, i giocatori non scendono in campo con la dovuta determinazione e “cattiveria”, finendo con il regalare un tempo agli avversari, salvo poi farsi prendere dalla frenesia quando il risultato è compromesso. E, notazione mia personale da spettatore allo stadio, forse anche lo Juventus Stadium ha perso un pochino di quel calore che finora aveva accompagnato le prestazioni casalinghe dei bianconeri: sindrome da appagamento anche della tifoseria?
Fatta questa premessa, e non essendo il caso di raccontare oltre la gara, sotto il profilo tattico, se non per evidenziare che il cambio in corsa del modulo ha consentito dapprima di rovesciare il risultato, ma anche di subire inopinatamente il pari definitivo, andiamo alle valutazioni di squadra e singoli.
La Squadra
Due gravi errori difensivi potrebbero far pensare ad una prestazione disastrosa della retroguardia, ma un giudizio così drastico farebbe torto al rendimento complessivo del reparto, che invero non ha mai consentito, neppure in qualche insidiosa ripartenza, alla squadra di “bellicapelli”, di poter seriamente impensierire Buffon. Ritengo che l’errore di Bonucci sia anche conseguenza di un atteggiamento sistematico, quasi in maniera ossessiva, di far ripartire l’azione in maniera manovrata, anche in situazioni diciamo non ottimali, per cui se ogni tanto in situazioni del genere i nostri difensori fossero magari più di maniere spicce e non temessero il rilancio alla “viva il parroco”, non sarebbe cosa negativa; mentre nel gol del pareggio è stata decisivo il fatto che qualcuno non ha ben capito il cambio di modulo, e dunque la squadra si è trovata a dovere fronteggiare l’azione avversaria con due soli centrali senza copertura alcuna. Ma questo spiega solo in parte la ragione del passo falso. Il modulo 3 – 5 – 2 come applicato dalla Juventus, è noto a tutti ormai, e a ben vedere si rivedono sempre le solite gare con le avversarie che si preoccupano solo di non far giocare i bianconeri, per poi colpirli in contropiede: il Galatasaray ha posto Sneijder a “schermare” Pirlo, ha fatto spesso pressione su Bonucci, costringendo così Chiellini a provare ad impostare o portare palla senza trovare sbocchi: e così la manovra si sviluppava con frequenti cambi di gioco e lanci lunghi sulle fasce, ove raramente i bianconeri riuscivano a sfondare decentemente. Aggiungiamoci l’infortunio di Vucinic, che sembrava in serata dalle prime giocate, e quello di Lichtsteiner, si comprende che la manovra non poteva che diventare ancora più asfittica, e solo il passaggio ad un fin troppo spregiudicato 4 – 3 – 3, con due esterni adattati nella linea a 4 difensiva, ha rovesciato decisamente l’andamento della partita. Cosa che stava anche dando i suoi frutti, purtroppo in campo c’era Isla …
I Singoli
Stavolta partiamo dai “meno”. Appunto Isla, credo sia quasi definitivamente irrecuperabile alla causa bianconera: lo scorso anno almeno c’era l’attenuante del rientro da un grave infortunio, quest’anno francamente, dopo qualche sbiadito bagliore di precampionato, la sua presenza in campo è più una iattura, forse si giocherebbe meglio in inferiorità numerica. Non azzecca una iniziativa personale, non azzecca un cross, è spesso in ritardo sui lanci dei compagni, e, cosa davvero inspiegabile, in occasione del pareggio turco, si crogiolava beatamente sulla fascia senza recuperare la posizione in campo che doveva essere di esterno difensivo, dunque obbligato a chiudere in diagonale sull’attaccante avversario. Mi chiedo che fine abbia fatto quel giocatore ammirato ad Udine, temo anche per lui lo stesso risultato di Martinez, incontenibile a Catania, meteora a Torino. Di Bonucci si è detto, lo svarione in occasione del primo gol, ricorda il suo primo anno di Torino, quando spesso si aveva paura dei suoi disimpegni difensivi; Pogba credo debba tornare con i piedi per terra, forse i troppi complimenti gli hanno fatto un pochino indigestione, e dunque si perde in leziosità fini a sé stesse, ma poco utili alla squadra; Tevez non può sempre caricarsi il peso di tutto il gioco dalla trequarti in avanti, e se lo si costringe a ripiegare per avere palloni giocabili, non sempre può trovarsi a giocare lucido negli ultimi metri. Come dire, da salvare c’è il solo Quagliarella, nota lieta della serata, giocatore che forse avverte di avere maggiore spazio e fiducia, e sta ripagando con prestazioni di rilievo; aggiungerei pure Llorente, non ha segnato, ma il suo ingresso ha sostanzialmente scardinato l’assetto difensivo del Galatasaray.
Le prospettive
Come dicevo, cammino compromesso ma non del tutto pregiudicato, anzi. Vero, avremo a che fare con il Real Madrid nelle prossime due gare, ma non è detto che questo sia un problema maggiore per i bianconeri, visto come di solito rendono in maniera meno brillante quando gli avversari sono meno altisonanti e si chiudono a riccio. Sicuramente con i madrileni non vedremo una avversaria arroccata, ma che anzi farà la sua partita, e dunque la Juventus potrà avere pure i suoi spazi di manovra; aggiungiamo pure che la squadra di Ancelotti, in questo inizio stagione sembra stentare un pochino quando deve giocare in casa e fare la partita, al punto da subire una sconfitta interna nel derby di campionato e, contrariamente a quanto può sembrare dal finale, ha faticato più del dovuto contro il Copenaghen. Ma naturalmente si dovrà vedere altra Juve, altra determinazione, e soprattutto fare punti, possibilmente vincendo uno dei due incontri. Perché appunto la presenza del Real, teoricamente, è una garanzia maggiore per la Juventus: lo scorso anno il girone rimase incerto fino alla fine appunto perché il favoritissimo Chelsea, bloccato sul pari dalla Juventus all’andata, fu sconfitto dallo Shakthar, e così, prima del confronto diretto a Torino, c’era una classifica che vedeva praticamente gli ucraini virtualmente qualificati (bastava loro vincere contro i danesi e comunque avevano l’ultima in casa contro la Juventus), e bianconeri costretti alla vittoria ad ogni costo contro gli inglesi, ma sempre incerti di passare il turno, dovendo almeno pareggiare a Donetsk; quest’anno si presume che nella peggiore ipotesi i madrileni non dovrebbero suicidarsi in casa contro il Galatasaray, che pertanto, anche a vincere le due gare contro il Copenaghen, si troverebbe alla penultima partita al Bernabeu con 7 punti, mentre la Juventus (almeno si spera) conseguendo almeno una vittoria contro il Real, potrebbe trovarsi a 5 prima della gara casalinga contro il Copenaghen. Come dire, il Real Madrid, per non avere sorprese, dovrebbe vincere o quantomeno pareggiare in casa contro i turchi, il che potrebbe produrre una gara ad Istanbul con bianconeri e Galatasaray a pari punti o addirittura con la Juventus avanti di un punto, e in caso di differenza reti, il pesante rovescio dei turchi in casa contro i madrileni potrebbe essere decisivo, a favore dei bianconeri. In sostanza la situazione teoricamente potrebbe essere meno complicata per la Juventus, rispetto allo scorso anno Ma nei fatti, se la possibilità di passaggio del turno, è quantomeno non inferiore rispetto allo scorso anno, quello che occorre è ritrovare una cattiveria ed una grinta che in questo inizio di stagione non si è vista se non a tratti, e solo in supercoppa contro la Lazio. E in questo anche Conte deve darsi una regolata. Per carità, lungi dallo scrivente criticare l’allenatore che ci ha regalato quattro titoli in due anni, due scudetti e due supercoppe italiane, ma se il Conte del primo anno, era un allenatore alla ricerca di soluzioni ottimali per il gioco della squadra, da un anno a questa parte mi pare troppo avvitato sulle sue idee, e su quel 3 – 5 – 2, che per farlo deve adattare i giocatori ad esterni di centrocampo, quando uno, Lichtsteiner, è un difensore esterno, il suo sostituto, Isla, non da ancora segni di vita in bianconero juventino, dall’altro lato gioca un centrocampista centrale da esterno sinistro, e un difensore sinistro in un ruolo avanzato, Peluso. Quindi è questo un modulo “adattato”, non con giocatori che naturalmente possono svolgere i ruoli di esterni di centrocampo, per cui, non vedo perché non possano adattarsi altri giocatori in ruoli utili per altri schemi di gioco. Dico questo perché nel dopopartita Conte ancora una volta ha sostenuto di non avere i giocatori adatti al 4 – 3 – 3, mancandogli ancora Pepe. Io invece credo che con i giocatori che ha, può benissimo provare soluzioni tattiche diverse, e avrebbe potuto farlo già mercoledì sera: ad esempio, sarebbe bastato inserire Marchisio per Lichtsteiner, rinunciare al centrocampo a 5, e provare un trequartista a sostegno dei due attaccanti, avanzando o Pogba o lo stesso Marchisio. Come pure, preso atto della mancanza di veri esterni, assestare la squadra in 3 – 4 – 1 – 2 o anche in 3 – 4 – 2 – 1, ossia con due mezze punte a sostegno di un attaccante terminale offensivo, rinunciandosi a esterni, ma pensando ad un centrocampo a 4 senza esterni di ruolo (Marchisio, Pirlo, Vidal, Pogba); o viceversa provare un tridente d’attacco, e adattando uno come Giovinco che, a mio modo di vedere, potrebbe rendere molto meglio se defilato sull’esterno o magari tra le linee, tornando naturalmente alla difesa a 4 (dunque Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci e Chiellini). Una cosa è certa, qualcosa va cambiata, anche a costo di rischiare: del resto le due gare di CL, per non tacersi del campionato, credo diano prova che la fase del modulo 3 – 5 – 2 è in via di esaurimento.
Chiudo infine con una notazione, che se volete è una postilla infrasettimanale. E’ stata la gara di esordio per Roberto Mancini sulla panchina del Galatasaray, e il nostro eroe, “l’uomo che vince sempre”, come a suo tempo titolarono i suoi amichetti del fogliaccio rosa milanese, non ha perso tempo a rinfrescarci la memoria dei tempi che furono, quando le sue armi migliori in panchina erano fare il piangina e attaccare la Juventus. Infatti il nostro, a fine partita, commentando il rigore concesso alla Juventus, per netto quanto ingenuo fallo di un suo difensore su Quagliarella, sulle chiarissime immagini non ha trovato di meglio che dire “per me il rigore non c’è”. Insomma non si arrende neppure di fronte all’evidenza, come nei gloriosi tempi passati quando era in panchina di quella squadra milanese che sappiamo. IL bello è che, per l’ennesima volta, nella conferenza stampa pre partita, ha ricordato di essere stato un tifoso della Juventus! Cosa che mi convince sempre di più che la tifoseria bianconera dovrebbe mettersi a dieta e perdere diverse unità tra le sue fila, ad esempio i vari Mancini, Travaglio, Guariniello, Di Pietro, Veltroni, Vespa, Baudo etc. …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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