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 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
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1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 30.09.2013
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Torino - Juventus 0 - 1 - CALCIO BATTE CALCI!
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di Antonio La Rosa
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Visto che di questo derby si parlerò soprattutto del dopogara e delle polemiche (come solito a senso unico), questa settimana il commento alla partita sarà più breve, dovendo dare spazio a tutto il resto, come dire non potrò parlare tanto di calcio, ma del resto in Italia di tutto si parla tranne che di calcio giocato, per cui dovrò adeguarmi. Derby modesto, non certo all’altezza di quelli “veri” degli anni ’70 – 80, con il solito clichè, una squadra (la Juventus) prova a giocare a calcio, l’avversaria invece preferisce giocare a calci; una squadra pensa a costruire, l’altra a distruggere il gioco altrui senza porsi neppure il problema di provare a costruire qualche manovra, al di là di qualche palla lunga e “speriamo che Cerci salti gli avversari”. Risultato finale? La squadra che ha provato a giocare e che ha almeno tirato in porta ha vinto, mentre l’altra che ha fatto zero tiri in porta, varcando la metà campo si e no 3 – 4 volte per tempo, ha perso.
La tattica
Conte ripropone quasi la formazione migliore, con le varianti di Pogba centrale di centrocampo, conferma di Marchisio, e in avanti Giovinco a fare coppia con Tevez; Torino con un modulo 5 – 3 – 2, che con un centrocampo composto da Brighi – Vives – El Kaddouri, e Immobile in marcatura su Pogba, ha fatto subito intendere che tipo di gara voleva fare, ossia difesa ad oltranza. Così è stato, anche quando i granata in possesso palla, hanno preferito sempre giocare per vie orizzontali e tentare qualche sporadica quanto velleitaria verticalizzazione. senza esito. Quindi, zero occasioni totali per i padroni di casa, due per i bianconeri nel primo tempo, con Giovinco e Tevez, e almeno quattro nella ripresa, la prima sprecata malamente da Giovinco, liberato alla grande da Tevez, poi il gol contestato (su cui tornerò oltre), quindi una conclusione di Tevez di pochissimo fuori, infine una conclusione a botta sicura in diagonale di Vucinic, con Padelli che compie un miracolo. Tutta qui la gara.
La Squadra
Il ritorno della difesa titolare ha comportato una grande sicurezza alla squadra: con ciò non intendo condannare Ogbonna, bensì rilevare che ormai i tre titolari sono talmente affiatati fra di loro che sanno sempre come muoversi e cosa fare. Concettualmente anche corretta la mossa di inserire Giovinco, ed invero le combinazioni sullo stretto e in velocità dei due attaccanti hanno spesso creato problemi ad una retroguardia folta sì ma anche molto lenta. Per quanto riguarda il centrocampo, in effetti l’assenza di Pirlo si è sentita, sul piano della creatività di gioco, Pogba ha fatto del suo meglio nel primo tempo, ma quando nella ripresa è tornato nel suo ruolo più congeniale, con l’accentramento di Vidal, le cose sono decisamente andate meglio.
I Singoli
Tevez tra i migliori in campo (anzi il migliore) non fa più notizia, a conferma che si è calato anche nel ruolo di leader e di colui che si carica il peso della squadra soprattutto quando ci sono difficoltà. Bene Pogba, specie nella ripresa, e bene il pacchetto difensivo; gli altri diciamo sulla sufficienza stiracchiata, Vidal e soprattutto Lichtsteiner hanno reso meglio in altre occasioni.
Le prospettive
Fino ad oggi non è stata una grande Juve, anzi, concretizza poco, quattro vittorie di misura, meno gol fatti rispetto agli anni scorsi, più gol subiti, una sensazione complessiva di squadra che non aggredisce gli avversari come in passato, che forse inconsciamente pecca di presunzione, sentendosi la più forte ma non di doverlo dimostrare gara dopo gara. Ma a ben vedere, anche negli anni scorsi, la Juventus di Conte a settembre non ha espresso continuità di rendimento e qualità notevoli di gioco: io ricordo il primo anno due pareggi di fila contro Bologna e Catania, poi la netta vittoria contro il Milan, ma a ottobre nuovamente due pareggi di fila contro Chievo e Genoa; lo scorso anno pari a Firenze, esordio in CL con pareggio conquistato nel finale contro il Chelsea e pari fortunoso interno contro lo Shakthar, gare queste intervallate dalla sonante vittoria contro la Roma di Zeman. Sicuramente in questo periodo pesano anche diversi fattori, la preparazione diversa tra i reduci della Confederation Cup, o quelli impegnati in altre competizioni estive (il mondiale under 20 ove è stato impegnato Pogba), e chi l’ha iniziata a Chatillon; gli impegni fin troppo ravvicinati, per cui giocandosi praticamente ogni tre giorni è difficile tenere sempre altissima la concentrazione. Prendiamo allora il bicchiere mezzo pieno, ossia in tre gare, con un consistente turn over sono arrivati nove punti, e guardiamo fiduciosi intanto alla gara di mercoledì contro il Galatasaray, fondamentale per il cammino in CL, quindi al confronto di domenica prossima contro il Milan
La giornata di campionato.
Nulla di nuovo o quasi, sotto il sole: la Roma continua il suo cammino, ridicolizzando il Bologna, il Napoli torna alla vittoria dopo il passo falso interno contro il Sassuolo, Inter fermata sul pari dal Cagliari, Milan che torna alla vittoria, e nelle zone basse qualcosa comincia a muoversi, prima vittoria del Catania, secondo punto del Sassuolo, Atalanta che mette in crisi l’Udinese. Come dire, la testa della classifica si consolida anche se sgranandosi un po’, adesso c’è una capolista solitaria, le inseguitrici sono sempre a due punti, ma l’Inter ora è a quattro punti di distanza, e ancora deve giocare la Fiorentina. Giornata caratterizzata da diversi errori arbitrali, a Genova, a Verona, a Reggio Emilia, ma naturalmente l’unico in malafede è quello del derby, che come al solito non è durato 90’, ma solo quei pochi secondi riguardanti il gol di Pogba. Per cui adesso passiamo alle discussioni extracalcistiche.
Le mie postille
1 – Il potere logora chi ce l’ha! In questi giorni sto scoprendo che il teorema andreottiano, valido un po’ ovunque, trova una unica eccezione nel calcio, e vi spiego il perché. Premetto che non parlerò dell’episodio di per sé preso (anche se qualche amico pomeriggio mi ha fatto notare che i moviolisti di regime hanno tracciato la linea del fuorigioco prendendo a riferimento i piedi dei giocatori granata, ma non il corpo del difensore che tratteneva Tevez, ed in particolare la testa, cosa rilevante dato che il fuorigioco va considerato con riferimento alle parti con cui si può colpire il pallone, dunque gambe e testa: https://fbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/1378487_10200735346601751_337281529_n.jpg ), episodio che può essere valutato in qualsiasi modo, compresa la prevalente tesi che il gol di Pogba doveva essere di conseguenza annullato: ma quello che francamente mi disturba è il modo come si rappresenta un errore arbitrale a favore della Juventus, dunque di come sia nuovamente iniziata la caccia alle streghe, il sentimento popolare diffuso, e dunque oggi di nuovo il calcio, pulito per anni, è tornato ad essere marcio, condizionato, la Juve ruba, e via di seguito. E non potevo non pensare al famoso aforisma del “Divo Andreotti”, che evidentemente non vale per la Juventus, capacissima di comandare, in maniera esclusiva, nel calcio italiano, anche quando non ha potere alcuno. Vedete, nel 2006 ci raccontarono la balla che il calcio era marcio perché la Juventus aveva dirigenti, Moggi e Giraudo, che avevano la loro rete di potere, gli arbitri amici, i dirigenti subalterni a loro, e così potevano truccare campionati a favore dei bianconeri (che poi il processo di Napoli abbia detto ben altro non conta, per i nostri media). Venne fatta pulizia, i biechi Moggi e Giraudo cacciati, idem Mazzini, l’arbitro De Santis, unico che ci favoriva facendoci perdere contro Palermo e Inter due volte, sono arrivati nuovi dirigenti, insomma si è fatta piazza pulita. Bene, dal 2007 ad oggi il presidente di Federazione è Giancarlo Abete, eletto quando la Juve era in B, e presidente sempre in polemica con la società bianconera, che notoriamente non l’ha mai appoggiato con convinzione; presidente di Lega è Maurizio Beretta (per cronaca, era l’addetto stampa di Montezemolo in Confindustria, meditate gente, meditate …), rieletto lo scorso anno con il voto contrario della Juventus, che sosteneva la candidatura Abodi, e rieletto su una operazione guidata da Galliani, con l’appoggio anche del presidente granata Cairo, che ha portato Lotito e Pulvirenti al Consiglio Federale, oltre alla esclusione dal Consiglio di Lega di Juventus, Inter, Fiorentina e Roma. Presidente dell’AIA, da diversi anni è Marcello Nicchi, responsabile CAN (ossia designatore), dopo il puro Kollina dal 2010 è Braschi, personaggio dunque scelto dai nuovi dirigenti ripuliti e onestizzati del calcio; Giudice Sportivo dal 2006 è Giampaolo Tosel, Commissione Disciplinare e CAF sono quelle praticamente insediate nel 2006, almeno in gran parte dei componenti, tra cui spicca ancora quel Piero Sandulli che spesso parla anche a sproposito contro la Juventus. Insomma, la società bianconera è totalmente fuori dalle cosiddette stanze dei bottoni, non è attualmente in grado di interferire su decisioni fondamentali nella vita del calcio italiano, e nonostante tutto … RIESCE ANCORA A CONDIZIONARE ARBITRI E POTERE CALCISTICO A SUO FAVORE E A SUO PIACIMENTO! Perché a questa conclusione si deve pervenire, ascoltandosi certi commenti in giro, le reazioni scomposte di quotidiani sportivi, marciume televisivo Sky-Mediasettaro, RAI etc. Evidentemente sanno bene che il popolo calcistico ha bisogno di questi messaggi e dunque facendo comodo a tutti poter scaricare le colpe dei propri fallimenti su complotti altrui, meglio dire che la Juve vince perché ruba e condiziona il calcio, anche quando è totalmente isolata all’interno del Palazzo, come si è pure notato nell’ultima vicenda scommessopoli. Quindi, amici bianconeri, rassegnamoci, nel calcio comandiamo solo noi, condizioniamo e corrompiamo arbitri, dirigenti etc., mentre chi ha il potere nel mondo pallonaro … non conta un tubo!
2 – I soliti idioti. Tranquilli, amici, non mi riferisco al film omonimo, dunque non sfuggite alla lettura. Mi riferisco invece a quelli che, puntualmente, in questo periodo, non possono esimersi dal manifestarsi come tali, con esternazioni degne di miglior causa. Invero ero ancora sorpreso del fatto che non avessero detto la loro il Marco Travaglio, sedicente tifoso juventino che parla male di tutto ciò che rappresenta la Juventus e la juventinità; il Bonolis Paolo, sempre pronto a dire la sua al veleno contro i bianconeri. La scorsa settimana i due hanno fatto il loro esordio, con amenità degne di miglior causa: il Savonarola dei piccoli ha detto che Agnelli Jr non ha lo stile dello zio, ed è peggio di Moggi; il pupazzetto televisivo dei piccoli invece ha come solito esternato che quando ci sono errori a favore della Juve non può che pensare male. Mi ricollego a quanto detto nella precedente postilla: ma se dal 2006 il calcio è pulito, come si spiega che diventa sporco solo quando vincenti sono i colori bianconeri? Domanda alla quale i soliti idioti non sapranno mai rispondere, ma a loro non interessa, del resto gonzi che ci credono alle loro balle ce ne sono e tanti.
3 – Scemo della settimana. Oggi vi parlo di una coppia di scemi. Ieri sono stato costretto a seguire la partita dei bianconeri su Sky go, dove non è possibile scegliere la telecronaca “amica”, e così non ho potuto ascoltare quella di Zambruno, per cui mi sono dovuto sorbire un romanista in servizio permanente effettivo (Riccardo Trevisani) e un ex violaceo-interista quale Daniele Adani. Chi l’ha seguito il commento di questi due sa cosa ho dovuto sopportare di faziosità, ivi compreso il fatto che nella ripresa, per almeno 30 minuti non hanno fatto altro che ripetere che la Juve era in vantaggio per un gol irregolare. Ma le perle migliori sono state a commento del fallaccio di Immobile (da giallo per Trevisani, quasi quasi fallo di gioco per Adani), e del pugno proditorio di Meggiorini a Marchisio, episodio nel quale si sono davvero superati, negando l’evidenza. Trevisani: “dalle immagini si vede che non c’è fallo su Marchisio”. Adani: “è evidente, Marchisio cade da solo e si fa male alla schiena”. Questo mentre si vedeva nettamente il pugno alle spalle di Marchisio, sferrato da Meggiorini … E dire che questi tizi guadagnano il loro lauto stipendio soprattutto grazie al fatto che il 40% circa degli abbonati è di fede bianconera. Se una volta per tutte mandassimo a dieta Sky e Mediaset …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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