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 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
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1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
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Fatti |
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Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 26.08.2013
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Sampdoria - Juventus 0 - 1 - L'ASSALTO DEL FORTE "APACHE"
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di Antonio La Rosa
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Dopo la netta vittoria in Supercoppa, la prima di campionato conferma che i timori per la stagione bianconera, emersi in sede di precampionato, erano abbastanza infondati. Vittoria di misura come risultato, ma netta come andamento di gara, quella conseguita su un campo difficile, direi anche fin troppo ostico per i colori bianconeri da ultimo, quale quello della Sampdoria, formazione ordinata e compatta, nella quale si nota la guida di un allenatore esperto e affidabile quale Delio Rossi, con giocatori davvero interessanti, Obiang e Gabbiadini in particolare. Gara decisa dal primo gol in serie A di Tevez, al termine di una azione da manuale del calcio, partita gestita con grande intelligenza dai bianconeri, che anche stavolta hanno mostrato una sicurezza e una padronanza di campo, da grande squadra.
La Tattica
La Juventus è scesa in campo praticamente con la stessa formazione e lo stesso modulo tattico della scorsa stagione, uniche varianti, e non di poco, Pogba al posto dell'infortunato Marchisio, e Tevez in coppia con Vucinic; Sampdoria schierata a specchio, ed anzi potremmo dire più correttamente in 5 - 3 - 2, avendo gli esterni di centrocampo più bassi e praticamente in marcatura agli esterni bianconeri. Come dire, i padroni di casa hanno impostato la gara secondo la logica dell'attendere i bianconeri e provare a sorprenderli con ripartenze veloci, non si sono viste marcature aggressive "alte" su Pirlo, ma squadra corta, ripiegata in maniera intelligente nella propria metà campo, due punte molto mobili ben supportate da un centrocampo agile. Nonostante ciò, non si è vista una partita "bloccata", e monotona, la Juventus ha diciamo condotto in prevalenza il gioco, per scardinare le linee avversarie spesso una delle due punte, in particolare Tevez, si è arretrata tra le linee, quasi da trequartista, mentre Vucinic ha soprattutto provato a giocare più defilato, da seconda punta esterna. Occasioni vere e proprie da rete se ne sono viste poche, nel primo tempo la Juventus è stata pericolosa su un tiro da fuori di Pirlo, quindi su una azione d'angolo con colpo di testa di Asamoah, infine con una conclusione di Tevez dai sedici metri, e in tutte e tre le circostanze il portiere doriano si è ottimamente disimpegnato; sull'altro fronte nessuna conclusione di rilievo, ma un paio di spunti degni di nota di Gabbiadini, che ha messo spesso in seria difficoltà Chiellini. Il gol decisivo è arrivato nella ripresa, proprio quando Conte preparava dei cambi per cercare di ancor meglio scardinare l'assetto tattico avversario, ed è arrivato con una azione direi tipica del gioco voluto dal nostro tecnico: azione che parte dalla nostra metà campo con Pogba che verticalizza in avanti per Vucinic defilato sulla sinistra, quest'ultimo traversa al centro per Vidal, che di prima intenzione serve in area di rigore proprio per l'accorrente Pogba, che liberissimo, invece di provare a tu per tu con il portiere la conclusione personale, traversa al centro per il liberissimo Tevez che non ha difficoltà a mandare il pallone in rete. Qualche brivido per i bianconeri subito dopo il vantaggio, un gol giustamente annullato per fuorigioco a Costa, una conclusione di Obiang fuori di poco, ma anche la possibilità per il raddoppio sprecata da Lichtsteiner, di testa poco fuori, su perfetta imbeccata in area di Pogba.
La squadra
La partita ha confermato quelle che erano le impressioni dopo la vittoria in Supercoppa, il modulo tattico rimane invariato, si avverte un ulteriore aumento della solidità difensiva della squadra e della autorevolezza del nostro centrocampo, ma si evidenzia soprattutto che quest'anno sembra finalmente esserci quel qualcosa che mancava la scorsa stagione, ossia una maggiore concretezza offensiva. Come dire, Tevez sembra proprio il giocatore adatto agli schemi di Conte, iu suoi movimenti sono tipici da prima punta naturale, sa muoversi anche ad "elastico" spesso arretrando tra le linee, e questi movimenti, uniti alla nota abilità di Vucinic quando svaria sul fronte offensivo, danno la sensazione che la squadra possa colpire in qualsiasi momento della gara, senza rischiare più di tanto sugli attacchi avversari. Siamo ancora ad inizio stagione, per adesso c'è la certezza che questo assetto di gioco funziona e potrebbe anche migliorare, e che ha soprattutto delle interessanti possibilità di variazione, quando rientrerà Pepe e quando Marchisio sarà nuovamente a disposizione.
I singoli
Ritengo che il podio trovi un pò tutti d'accordo, nel senso che le prestazioni di Tevez, Pogba e Asamoah, si siano elevate rispetto agli altri. Del nostro "Apache" ho già parlato diffusamente sopra, e non c'è altro da aggiungere; Pogba è stato il protagonista della azione decisiva, ma non solo, a conferma che sta ulteriormente maturando a vista d'occhio e che nessun traguardo può ritenersi precluso ad un giocatore che ha solo venti anni; Asamoah dimostra una ulteriore crescita nella fase difensiva, rimanendo sempre lucido e pungente nelle sue iniziative d'attacco. Per quanto riguarda gli altri, non può certo dirsi che qualcuno abbia giocato al di sotto della sufficienza, lo stesso Vidal, giudicato ingiustamente sotto tono, forse sarà stato meno appariscente di altre volte, ma è sua la giocata intelligente che ha messo Pogba praticamente solo davanti al portiere con Tevez liberissimo a centro. Semmai qualche battuta a vuoto l'ha avuta Chiellini, basti pensare che i pochissimi pericoli creati dai doriani sono nati dal suo lato, e in questo va anche evidenziata quella che in prospettiva è una buona notizia per i bianconeri, ossia che Gabbiadini è un investimento sicuro per l'avvenire.
Le prospettive
Partire bene, fa sempre bene, non c'è che dire, e soprattutto conseguire la vittoria contro una formazione che da ultimo è stata una sorta di bestia nera per i bianconeri, è ancora più confortante. Non battevamo i blucerchiati a domicilio dalla stagione 2005 - 06, gol decisivo allora di Nedved, nel periodo post farsopoli una sola vittoria, e lo scorso anno due sconfitte, che, pur con storie diverse, sempre due sconfitte sono. Non so quante squadre riusciranno a conseguire la posta intera a Marassi sponda doriana, e non penso saranno in tante, anzi la sensazione è che quest'anno la Samp farà un campionato sicuramente migliore di quello passato, e questo dà maggiore valore alla vittoria dei bianconeri. Archiviata la prima però c'è da pensare all'esordio casalingo, contro la Lazio, ancora scottata dalla dura sconfitta in Supercoppa, e ci sarà da scommettere (non certo tramite Mauri ...), che i biancocelesti vorranno riscattarsi o quantomeno, giocheranno con maggiore accortezza provando a fare tesoro della lezione subita all'Olimpico. Gli ultimi precedenti ci ricordano gare molto ostiche per i bianconeri, risoltesi nel finale, o finite a reti inviolate, sempre con grandi prestazioni del loro portiere, Marchetti.
La giornata di campionato
In attesa dell'esordio della Fiorentina, nella gara sulla carta più equilibrata della prima di campionato contro il Catania, la giornata inaugurale non ha dato grandi sorprese, ma anzi ha evidenziato un particolare insolito per il nostro campionato. Mi riferisco al rendimento delle medio - piccole, di solito più "pronte" ad inizio stagione, e in grado di meglio ostacolare le grandi, non ancora al meglio della condizione: ciò non è accaduto, agevole vittoria del Napoli sul Bologna, stesso dicasi della Roma fuori casa, contro il neopromosso Livorno, l'Inter vittoriosa in casa contro il Genoa è nei canoni ordinari. Semmai dovrebbe fare scalpore la sconfitta del Milan nella "fatal Verona", città davvero ostica per i colori rossoneri, ma per chi ha visto la partita, e soprattutto si ricorda dell'andamento dei rossoneri la scorsa stagione, il risultato finale non sarà stato di certo sorprendente. In sede di presentazione avevo indicato infatti il Verona come formazione neopromossa attrezzata ad un campionato di rilievo, diciamo da ben oltre una tranquilla salvezza, ed invero la formazione scaligera ha messo in mostra quali siano le debolezze dei rossoneri, difesa grottesca e centrocampo privo di idee, per cui, se non arriva l'aiutino o l'arbitro non dà credito agli svenimenti di Balotelli (calciatore che è un pò lo Zeman del rettangolo di gioco, idolatrato non si capisce perchè dai media, ma dai risultati decisamente modesti finora). Tornando al discorso generale, ho l'impressione che quest'anno vedremo accentuarsi ulteriormente la forbice tra le grandi e le piccole, almeno l'esordio stagionale dice questo, poi magari gli ultimi movimenti di mercato e il prosieguo della stagione mi smentiranno, certo la remissività di Genoa, Livorno e Bologna, oltre all'evanescenza del Sassuolo visto contro il Torino, fanno pensare che queste squadre dovranno decisamente sudarsela la permanenza in A.
Le mie postille
- La Gazzetta dello Sciocco!
Vi confesso che questo inizio stagionale quasi in sordina, senza le solite campagne ostili verso i colori bianconeri, e senza le solite esternazioni "intelligenti" dei soliti noti, mi stava gettando nel profondo sconforto, non dandomi spunti degni di nota per le mie ormai abituali postille. Certo, manca quest'anno un protagonista assoluto di queste mie rubriche, Zdeneck Zeman, decisamente abbandonato dai media dopo la "brillante" figuraccia rimediata a Roma; l'arrivo dell'indonesiano Thohir all'Inter, quale proprietario pronto a dilapidare denaro per i colori nerazzurri, dopo l'inizio estate pieno di enfasi da parte dei soliti giornali milanesi e delle reti televisive, non si è concretizzato e forse non si concretizzerà; nonostante i proclami di Galliani, e la benevolenza mediatica, il Milan dimostra sul campo di essere squadra poco più che mediocre, e mancano tanto le amenità di mister "ossimoro" Allegri; Lotito ha esaurito il suo "lationorum" domenica scorsa; De Paola non riesce ancora a trovare qualche idea sua geniale per essere citato; Abete è meno loquace del solito. Insomma ancora tutto il mondo pallonaro deve carburare come si deve, e dunque spunti degni di nota non se ne vedono per ora. Per fortuna c'è il fogliaccio rosa milanese che mi toglie le castagne dal fuoco. E così, dopo una prima giornata che ha avuto come vere prove da prima pagina la vittoria netta del Napoli, con un Hamsik in condizioni strepitose, o quella della Roma fuori casa, netta come risultato e come prestazione di squadra, per il quotidiano farsopolaro per eccellenza la notizia da copertina è stata questa:
http://www.gazzetta.it/primapagina/
Quindi il protagonista principale della prima giornata sarebbe stato Mazzarri, per avere vinto affannosamente nell'ultimo quarto d'ora una gara contro una formazione rivelatasi decisamente modesta e che avrà, allo stato attuale, serie difficoltà di salvezza, dopo avere evitato nella maniera che sapete tutti, una sacrosanta penalizzazione per il processo "scommessopoli". Cari gazzettieri, lo sappiamo ormai bene che siete al servizio della squadra del petroliere di Via Durini, ma a questo punto perchè nascondervi ancora? Potete compiere l'ultimo decisivo salto, cambiare il colore della carta da rosa in azzurro, e così con le scritte in nero tipografico, sarete definitivamente riconosciuti anche da quei (pochissimi) che credono voi siate un giornale di informazione sportiva!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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