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 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
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Sconfitte |
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C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
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283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 02.04.2013
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Inter - Juventus 1 - 2 - SCUDETTO PIU' VICINO
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di Antonio La Rosa
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Per il secondo anno consecutivo la Juventus passa al Meazza contro l'Inter, vendicando in parte la sconfitta interna della gara di andata, e mettendo un altro importante tassello per la conquista dello scudetto 2013. Non è stata una grande prestazione quella dei bianconeri, contro una avversaria che paradossalmente ha il suo punto di forza nel fatto di non avere una identità di squadra, e dunque di non avere un suo gioco, con la conseguenza che studiare contromosse o scelte tattiche non sempre finisce con il premiare; ma è stata una vittoria da grande squadra, passata immediatamente in vantaggio, la Juventus ha saputo resistere al ritorno più forsennato che ragionato degli avversari, non si è smarrita dopo il pareggio, trovando anzi quasi subito il gol decisivo e tenendo il risultato fino alla fine senza correre poi tanti grossi pericoli. E così vantaggio invariato sulle inseguitrici, ma con una giornata in meno, come dire, solo il suicidio collettivo potrebbe privarci del trentunesimo scudetto.
La Tattica
Juventus con il 3 – 5 – 2 ormai collaudato, ma con delle novità sulle fasce a centrocampo, Padoin a destra e Asamoah a sinistra, e soprattutto coppia offensiva Matri - Quagliarella; Inter quasi a specchio, con la variante Alvarez dietro le due punte Cassano e Palacio. Come all'andata, è la Juve a trovare quasi subito la via della rete, azione tutta in linea, Pirlo - Marchisio, velo di Matri per Quagliarella, quest'ultimo si aggiusta la palla e da fuori area tira all'incrocio dei pali, dove Handanovic non può arrivare. Padroni di casa che reagiscono più con folate occasionali che con vere azioni corali, ci deve pensare due volte Buffon però a salvare i bianconeri, su tiro di Cassano deviato da un difensore prima, e su colpo di testa ravvicinato di Palacio poi, e sono questi gli unici veri sussulti offensivi dell'Inter, con buona pace dei commenti post partita. Passata la fase difficile, Juventus nuovamente a fare gioco, occasionissima per Vidal, finito però a terra su uscita scomposta di Handanovic, con Rizzoli a lasciar correre, e nel finale di tempo, un rasoterra di Pirlo costringe il portiere nerazzurro ad una difficile parata in angolo. Ripresa che si apre sullo stesso clichè del finale di primo tempo, Inter meno pericolosa rispetto al primo tempo, anche se più offensiva; il pareggio però arriva in maniera casuale, pallone giocato male a centrocampo da Pirlo, ripreso da Alvarez, e veloce ripartenza nerazzurra, con combinazione finale Cassano - Palacio, quest'ultimo tutto solo in area non ha difficoltà a superare Buffon: c'è tuttavia da rilevare che nell'azione non viene notata una vistosa gomitata lontano dal pallone, di Guarin su Chiellini, sufficiente ad impedire la diagonale di quest'ultimo in chiusura, e dunque lasciare un varco nella difesa bianconera. La Juventus tuttavia non accusa il colpo, anzi sul rovesciamento di fronte, è Padoin ad avere l'occasione ghiotta, il suo tiro di prima intenzione, da centro area, viene deviato in angolo da Handanovic; passa qualche minuto bianconeri nuovamente in vantaggio, daVidal per Quagliarella, quest'ultimo proprio dalla linea di fondo campo traversa per Matri che di prima intenzione batte, facendo passare palla sotto Handanovic. Da quel momento la gara prende una fisionomia diversa, Inter che cerca di raggiungere il pareggio, cambia diverse volte modulo in campo, finendo praticamente con quattro punte e un centrocampo sguarnito, ma di fatto produce solo qualche mischia in area e un tiro nel finale di Guarin fuori di poco. Fischio finale che vede un fallaccio inutile quanto violento e criminale di Cambiasso sul subentrato Giovinco.
La squadra reparto per reparto
Difesa
Ha avuto qualche difficoltà ad inizio gara, diciamo che i movimenti di Palacio creavano qualche problema, non sempre si riusciva a chiudere al meglio su di lui, anche se per fortuna ci ha pensato Buffon ad evitare guai. Con il passare dei minuti, il reparto ha trovato le giuste contromisure, tanto che a mio modo di vedere sul gol è stata decisiva l'azione fallosa su Chiellini, impedito a recuperare posizione e completare la diagonale corretta, cosa che ha lasciato un buco in zona centrale difensiva.
Centrocampo
Nel primo tempo il reparto ha avuto nettamente il sopravvento sugli avversari, bene il presidio sulle fasce, Vidal praticamente moto perpetuo, Pirlo solito direttore d'orchestra, Marchisio abile guastatore. Semmai nella ripresa si è faticato a prendere le giuste misure con il cambio tattico avversario, e l'ingresso di Guarin, vero trequartista, e sugli esterni Padoin e Asamoah (poi sostituito), sono stati spesso sulla difensiva.
Attacco
Hanno segnato entrambi, peraltro su azioni che li hanno coinvolti nelle giocate (velo di Matri nel primo caso, assist di Quagliarella nel secondo) e questo basterebbe. Da aggiungere pure che Quagliarella si è visto davvero a tutto campo, anche in fase di copertura, come dire, ha voluto dimostrare di poter dire e dare molto ancora ai colori bianconeri.
Le certezze
Dicevo, è stata vittoria da grande squadra, e in questi casi, molto dipende anche dalla panchina. Conte ha azzeccato le scelte, specie in attacco, ha nuovamente puntato su Padoin, meno brillante di altri, ma molto diligente, ed è stato davvero utilissimo il suo lavoro sul lato destro; ha azzeccato pure la tempistica dei cambi, Asamoah è sicuramente in crescita, ma dava l'impressione di non averne più, ci ha dunque pensato Peluso a sistemare quel lato, mentre Pogba ha ulteriormente dato freschezza e compattezza ad un centrocampo che sembrava avere qualche sofferenza a contenere gli avversari. Si aggiunga, ma non è una novità, che il pacchetto difensivo e la linea centrale di centrocampo, difficilmente sbagliano partite come questa.
Gli interrogativi
Io non ho visto un grande secondo tempo dell'Inter, contrariamente a quanto ho sentito nei commenti post partita. Al limite ho notato un certo calo di lucidità nella gestione del possesso palla e nelle ripartenze, come dire, la squadra non riusciva a ripartire a dovere, pur avendo superiorità numerica nella zona centrale, e maggiore qualità. Potrebbe anche essere conseguenza di un certo gioco abbastanza sopra le righe dei nerazzurri (Pereira, Gargano, Samuel), ma potrebbe anche derivare dal fatto che si sia pensato alla gara di martedi sera contro il Bayern.
Le prospettive
Le due trasferte di fila contro un Bologna dato in gran forma (ed effettivamente lo era e lo è), e contro un'Inter che comunque poteva trovare grande slancio da un risultato di prestigio contro i bianconeri, hanno dato sei punti che diventano pesantissimi in ottica scudetto, e non solo perchè hanno consentito alla Juventus di mantenere i nove punti, dieci reali, di vantaggio sul Napoli, ma perchè adesso mancano solo otto giornate alla fine, con la possibilità per i bianconeri di poter perdere anche tre volte, senza subire gravi conseguenze, sempre a patto che le inseguitrici le vincano tutte. Cosa impossibile, visto che almeno nel confronto diretto al Meazza, una tra Milan e Napoli dovrà perdere punti, non trascurandosi il fatto che i rossoneri poi dovranno venire a Torino, mentre i partenopei avranno un calendario tutt'altro che agevole fino a fine stagione. In un certo senso, la giornata "chiave", nella corsa per lo scudetto, potrebbe essere fra due turni, quando la Juventus giocherà in posticipo, di lunedi, contro la Lazio, e il Milan riceverà il Napoli. Anche se non va sottovalutata la prossima gara interna contro il Pescara, tenuto conto dell'emergenza che la Juventus avrà a schierare una difesa efficace (Barzagli e Chiellini squalificati, Caceres indisponibile), ma anche perchè trattasi di gara nel mezzo del doppio impegno in CL, contro il Bayern. Non dimenticandosi che lo scorso anno, proprio contro il Lecce quasi retrocesso, in casa, i bianconeri stavano rischiando di compromettere la conquista dello scudetto.
La giornata di campionato
Le inseguitrici della Juventus continuano a vincere e magari a sperare in qualche crollo dei bianconeri in vetta, anche se più realisticamente ritengo ormai pensino di lottare per la seconda piazza, ossia qualificazione diretta alla CL. Certo, questa lotta porta pure delle novità, il Napoli doveva entrare in diretta concorrenza con il Milan per vedersi fischiare contro un rigore, anche se poi ha fatto propria l'intera posta a seguito di un black out del Torino, che in vantaggio a 10' dal termine, è riuscito nell'impresa di subire tre reti in poco più di cinque minuti. Delle altre, tutte sconfitte le altre pretendenti al terzo posto, ossia Fiorentina e Roma, mentre la Lazio torna alla vittoria, superando a fatica il Catania. In coda invece poche speranze per il Pescara, mentre torna nuovamente a sperare il Palermo, dopo la netta vittoria sulla Roma, sconfitta dopo una miniserie positiva.
Le mie postille
- Scemo della settimana - I Stante l'ora tarda e le festività pasquali, rinvio ad altra sede altri argomenti di cui avrei voluto scrivere. In compenso, visto che in questi giorni sono stati in tanti ad essersi messi in mostra per parole o azioni degne di encomio, ne citerò quelli più significativi. Il primo è il solito ineffabile pelato milanista, che ha parlato di campionato falsato, in relazione alla vicenda di Is Arenas. Cosa che potrebbe avere una sua logica, se vista correttamente la cosa, ossia che esista una squadra di serie A, chiamata Cagliari, che indica come proprio stadio per le gare di casa, il "Nereo Rocco" di Trieste, e poi ottiene delle deroghe per giocare in uno stadio realizzato con i "Lego" a Quartu Sant'Elena. Invece l'uomo dal gol di Muntari sul telefonino e dagli arbitri amici sul campo, ha lamentato l'irregolarità derivante dal fatto che il Milan ha giocato ad Is Arenas pieno, mentre altre vi hanno giocato a stadio vuoto o in campo neutro. Naturalmente senza dire che Cagliari - Milan si è giocata con lui già vice presidente di Lega, come dire responsabile prima delle deroghe illegali, e poi della copertura alla evidente irregolarità sopra indicata della vicenda. Già, ma Cellino è un suo grande elettore ...
- Scemo della settimana - II E' tornato a parlare il cinepanettonaro. Anche lui lamenta campionato falsato e condotta della Lega Serie A contraria agli interessi del Napoli. Tutto perchè il turno appena disputato di campionato, ha visto il suo Napoli giocare in posticipo serale di sabato, e non di lunedi, lamentando inoltre che queste scelte della Lega siano contrarie agli interessi del suo Napoli, per cui in avvenire occorrerà fare piazza pulita. Mi chiedo, ma con chi ce l'ha Delaurentiis? Questa Lega è la conseguenza pure del suo clamoroso voltafaccia, che dalla cordata Abodi lo portò invece a votare per la riconferma di Beretta, ma soprattutto per la nomina di Galliani a vice presidente di Lega (come dire vero capo, visto che il dirigente Unicredit Beretta è presidente solo di facciata), con lo stesso Delaurentiis eletto consigliere di Lega. Quindi quando il cinepanettonaro accusa la Lega Serie A, si sta scagliando contro sè stesso e le sue scelte di campo di qualche mese addietro. O forse si sta rendendo conto che, avere venduto il suo voto a Galliani, in cambio della salvezza di Cannavaro e Grava, i due punti di penalizzazione tolti, e il contratto non proprio vantaggioso con Infront Italy (società controllata da Galliani per interposta persona), non è stato un buon affare per lui ...
- Scemo della settimana - III Giampaolo Tosel, giudice sportivo, ormai non ci sorprende più. Nessuna sanzione per i cori razzisti del Meazza contro Asamoah, una sola giornata di squalifica per Cambiasso. Ogni commento credo sia superfluo!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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