 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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44 |
T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 08.03.2013
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Juventus - Celtic 2 - 0 - SETTE ANNI DOPO, TRA LE PRIME OTTO IN EUROPA
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di Antonio La Rosa
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Tutto come previsto, la Juventus conquista i quarti di finale, battendo il Celtic anche nella gara di ritorno, pur con una formazione largamente inedita. Gara che ha avuto l’andamento facilmente immaginabile alla vigilia, scozzesi che dovevano fare la partita nel tentativo almeno di andare in rete subito e alimentare qualche speranza di rimonta, bianconeri a controllare la gara e ripartire di rimessa, ed invero, a prima azione degna di nota, la Juventus ha trovato la rete del vantaggio; dopo è stata poco più che una amichevole, anche se a mio modo di vedere, va elogiato l’atteggiamento degli avversari, che comunque ci hanno provato fino alla fine quantomeno a realizzare il gol della bandiera. Elogio alla tifoseria scozzese, sostenere la propria squadra fino alla fine, pur eliminata, non è cosa comune, soprattutto dalle nostre parti; ed elogio (perché no), anche al pubblico juventino, ha applaudito i tifosi avversari, ha “fraternizzato” con i tanti tifosi del Celtic sparsi in tribuna (chissà se lo stesso accadrebbe altrove): mi rendo conto che è elogiare la normalità, ma purtroppo in Italia quella che dovrebbe essere la civiltà dello sport, è andata via da decenni.
La Tattica
Dicevo formazione inedita quella bianconera, a partire dalla linea difensiva, con Marrone centrale, Bonucci spostato a destra e Barzagli a sinistra, centrocampo con Padoin e Peluso esterni e Pogba al posto di Marchisio, e coppia offensiva di fatto inedita per questa stagione, Matri – Quagliarella, dall’altro lato Celtic con un 4 – 3 – 3 atipico, il solo Hooper di fatto punta centrale, il temutissimo Samaras sul lato sinistri ma quasi in posizione di trequartista, tra le linee, e Commons praticamente più ala che attaccante. Ed invero nei primi minuti è il Celtic a condurre il gioco, grazie a Ledley (giocatore molto interessante), regista offensivo magari non fantasioso ma lineare, diciamo pure “anglosassone”, e soprattutto alla posizione di Samaras, sicuramente il più insidioso tra gli scozzesi, e non a caso dai movimenti di questi due sono scaturiti i pericoli maggiori per la porta di Buffon. Juventus sorniona, in attesa di colpire al momento opportuno, solo un brivido su tiro da fuori di Ledley, e a prima azione vera, va in rete: anticipo straordinario di Barzagli sulla trequarti avversaria, palla a Quagliarella, girata di prima intenzione del nostro attaccante, e portiere ospite che para ma non trattiene, per Matri è un gioco da ragazzi riprendere e insaccare. Celtic ancora in attacco dopo il gol, altro tiro di Commons, casualmente deviato da un difensore bianconero, e prodigiosa parata di Buffon; successivamente ottimo spunto di Samaras e cross teso rasoterra in area che supera Buffon, ma per fortuna l’accorrente Hooper non ci arriva in tempo. Sul rovesciamento di fronte, è Vidal a tirare di pochissimo alto sulla traversa, su assist di Quagliarella. Nella ripresa la Juventus stringe ulteriormente le fila, anche per non sprecare energie, e Celtic che attacca ma con minore convinzione rispetto ai primi 45 minuti. Inevitabile l’arrivo del raddoppio bianconero, lancio pennellato di Pirlo per Vidal in area, quest’ultimo evita l’uscita del portiere ospite e serve al centro per il liberissimo Quagliarella che non fallisce la facile occasione. I minuti finali sono senza storia, in attesa del triplice fischio di chiusura, sono le tifoserie a dare spettacolo.
La squadra reparto per reparto
Difesa
La nota saliente a mio giudizio è la acquisita sicurezza di Marrone come centrale difensivo: mi si dirà che avendo due come Bonucci e Barzagli ai lati il compito viene agevolato, ed è vero, ma adesso sappiamo bene che è possibile ovviare alle eventuali assenze di gente come Chiellini o Caceres, anche con il rimescolamento dei ruoli nella linea a tre difensiva.
Centrocampo
Anche qui credo sia da evidenziare l’ennesima prova di maturità di Pogba, anche in campo internazionale, sia giocando da mezzala, sia nel finale quale vice Pirlo. Bene Vidal, Pirlo qualche pallone di troppo giocato al cardiopalmo, lavoro oscuro ma efficace degli esterni, con Peluso ormai acquisito definitivamente alla causa.
Attacco
La coppia Matri – Quagliarella si è rivelata molto più che una coppia in alternativa o di rincalzo, i due si assortiscono bene, più attaccante centrale il primo, più attaccante di manovra il secondo. Come dire, aumentano i dubbi di Conte, ma avercene di questi dubbi sui giocatori da schierare in attacco.
Le certezze
Nonostante i timori della vigilia, era chiaro che la qualificazione era ormai in cassaforte fin dall’andata; ma appunto questa convinzione poteva creare qualche abbassamento di tensione della squadra. Che non c’è stato, e forse avere puntato molto sui cosiddetti rincalzi è stata mossa intelligente del nostro tecnico, si è notato che i giocatori hanno colto l’importanza di mettersi comunque in evidenza in campo internazionale, e non a caso, a mio giudizio, quelli che hanno convinto di più sono stati i cosiddetti rincalzi. Non che gli altri abbiano giocato male o al di sotto, ancora una volta si è assistito alla monumentale prestazione di Barzagli, Vidal decisamente uomo a tutto campo, efficace sul piano della quantità e della qualità; però è un dato oggettivamente incoraggiante notare che Marrone non ha timore riverenziale da quasi esordiente in CL, e che Matri e Quagliarella giocano bene e segnano quando schierati.
Gli interrogativi
Superare gli ottavi di finale con una doppia vittoria contro la squadra che nel suo girone eliminò il Benfica, facendo soffrire pure il Barcellona (quello di inizio stagione, che vinceva tutte le gare, non quello in calo che perde due volte di fila contro il Real Madrid, o al Meazza contro il Milan), è un risultato che non può definirsi impresa, ma non per questo va ridimensionato, come vorrebbero fare media e tifoserie di altre squadre. Ma da perfezionisti, alcuni elementi di riflessione dobbiamo comunque tirarli fuori. Il Celtic non è squadra di prima grandezza, ha molto buoni giocatori, alcuni sopra la media, ma non ha certo fuoriclasse, eppure sia all’andata, sia al ritorno, è riuscito a toglierci il controllo del gioco e l’iniziativa a centrocampo, cosa che era successa pure contro lo Shakhtar nella gara di andata. Può aver pesato l’assenza di Marchisio e lo schieramento inedito di centrocampo, almeno nel primo tempo; ma d’ora in avanti si pescheranno formazioni sicuramente più forti degli scozzesi, a cui non si potrà concedere di fare la partita e pressarci nella nostra trequarti di campo. Su questo dato, a mio giudizio, dovrà riflettere Conte, chiunque sarà il nostro avversario nei quarti.
Le prospettive
L’obiettivo minimo in campo europeo è stato raggiunto, cosa che non accadeva dal 2006, quando però una Juventus molto più forte e accreditata, non andava oltre contro Liverpool prima e Arsenal poi. Ed appunto le ultime esperienze non proprio encomiabili, con un organico di primissimo livello, mi fanno dire che, a questo punto della competizione, tutto è possibile per i colori bianconeri. Anche per questa formula che, lo scrivo per l’ennesima volta non mi piace (per chi non lo sapesse, io sostengo che i gironi vadano disputati alla fine e non all’inizio del torneo), potendo favorire più esiti casuali che vittorie di chi davvero è più forte: lo si è visto lo scorso anno con il Chelsea, ma anche in annate precedenti, ritengo che solo le finali tra Barcellona e Manchester Utd, siano state, nel recente passato, le uniche giocate dalle squadre realmente più forti del torneo. La cosa importante, per i colori bianconeri, era acquisire una certezza, ossia che questa Juve ha già una sua dimensione europea importante, è nella peggiore delle ipotesi tra le prime otto, risultato affatto scontato ad inizio stagione, e risultato conseguito in maniera convincente direi. Ma adesso molto dipende dal sorteggio e soprattutto da come si arriverà a queste gare. Intanto c’è da evidenziare che le gare di andata e ritorno, saranno di fatto vicine a due gare delicate di campionato, contro Inter e Lazio, come dire, l’elaboratore elettronico che ha predisposto il calendario di serie A 2012 – 13, ha elaborato fin troppo bene, gare in Europa sempre coincidenti con scontri di vertice in campionato. E sicuramente come noi potremo avere timore di incontrare una big, che so, il Bayern, il Real Madrid, il PSG, o una di quelle che si qualificherà nella prossima settimana, così anche le avversarie non dormiranno certamente tranquille di doverci incontrare. Detto ciò, la mia sensazione è che avremo a che fare con il nostro caro amico Special One: vediamo se ci azzecco …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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