 Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
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N |
45 |
78 |
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18 |
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44 |
T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 24.12.2012
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Cagliari - Juventus 1 - 3 - IL RITORNO DI MATRI
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di Antonio La Rosa
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Neppure al Cagliari caricato a dovere dal suo presidente, l'ineffabile Cellino, è riuscita l'impresa di fermare i bianconeri, nonostante una direzione di gara a dir poco disastrosa e palesemente ostile alla Juventus. Appunto è stata la prestazione dell'arbitro Damato il vero ostacolo per i bianconeri, e ritengo la cosa una diretta conseguenza di certe "pressioni" ambientali, che ormai producono direzioni di gara caratterizzate dal timore di sbagliare a favore della Juventus, mentre si può sbagliare a favore delle concorrenti: intanto è stato tollerato il gioco duro, intimidatorio, dei sardi; quindi un rigore generoso che ha dato il vantaggio al Cagliari, ed uno nettissimo negato alla Juventus, che avrebbe però prodotto pure l'espulsione anticipata di Astori; un secondo cartellino giallo risparmiato a Murru, poi sostituito, ed un altro netto rigore negato per una vistosa spinta su Asamoah, ed anche in questo caso una espulsione risparmiata a Nainggolan, trattandosi di fallo su chiara occasione da rete; errori questi, davvero marchiani, poi compensati (si fa per dire), dalla espulsione per l'ennesimo fallo di Astori, forse uno dei meno duri rispetto ad altri commessi prima, e dal rigore (peraltro fallito) concesso ai bianconeri nell'unico episodio che non produceva l'espulsione dell'avversario, e sul quale si poteva sorvolare. Nonostante tutto, la Juventus è riuscita a far sua l'intera posta, sia pure nei minuti di recupero, e grazie ai risultati delle concorrenti, allunga ulteriormente sulla seconda in classifica, che adesso è la Lazio.
Le certezze
Per esigenze di spazio, questa volta non mi dilungo molto sulla gara, dovendo dare spazio, come leggerete, ad altre questioni in sede di postille. Sono partite come queste che mostrano la vera forza di una squadra. Ambiente preparato a dovere da Cellino, con la polemica artatamente costruita (ed amplificata come solito, da certi media), per lo spostamento di sede a Parma, stante il mancato visto di agibilità dello stadio Is Arenas di Quartu Sant'Elena, polemica che a fine gara ha fatto sbottare pure una persona mite come Marotta. Il gruppo non ne ha risentito, nè ha subito l'ostilità ambientale, derivante dal gioco duro dei sardi e dalla direzione di gara; nè si è smarrito a seguito del rigore fallito, ha continuato a giocare ed insistere per trovare la via della rete, non accontentandosi del pareggio. Altra certezza è che, per quello strano "turn over" di rendimento dei nostri attaccanti, fermo restando che Vucinic e Giovinco si confermano al loro livello, con il primo determinante per scardinare la retroguardia avversaria, ed il secondo che da solo ha prodotto parecchie ammonizioni dei difensori avversari, per non dire autore effettivo del terzo gol, al periodo di annebbiamento di Quagliarella, è corrisposto il ritorno al gol di Matri, cosa che va vista come un ottimo segnale per il prosieguo, a conferma che per lui c'è ancora molto spazio e può ben recitare un ruolo importante.
Gli interrogativi
Non hanno spiccato, come in passato, giocatori come Caceres e Vidal, il primo probabilmente poco adatto a fare l'esterno di una difesa a 3, essendo un esterno difensivo naturale; il secondo perchè dopo un primo tempo anonimo, nella ripresa, pur cresciuto, ha fallito malamente l'occasione che poteva consentirci di pareggiare, sparando alle stelle il rigore concessoci da Damato.
Le prospettive
Come detto, la Juventus allunga ulteriormente, ed ora il suo vantaggio sulla seconda è di otto punti. E' un vantaggio confortante ma sul quale non occorre cullarsi troppo, pensando soprattutto al periodo febbraio - marzo, che vedrà nuovamente i bianconeri impegnati in un durissimo tour de force, con il ritorno della CL, incontreremo il Celtic, formazione sulla carta abbordabile, ma pur sempre insidiosa, basti ricordare che fra le sue mura ha sconfitto il Barcellona, e al ritorno ha tenuto bene fino a pochissimi minuti dal termine. L'impegno di CL arriverà praticamente in concomitanza con partite di campionato impegnative, Fiorentina, Roma, Napoli, e probabilmente con le eventuali gare di semifinale di Coppa Italia. Come dire, occorrerà approfittare del calendario sulla carta più agevole per i prossimi turni, con tre gare interne e una sola fuori (Samp Udinese e Genoa in casa, solo il Parma fuori, la prima di ritorno), per mantenere almeno questo vantaggio di classifica, o magari per allungare ulteriormente. E non disperdere a Gennaio l'occasione per sistemare l'organico, alla luce degli infortuni di Bendtener, e soprattutto di quello di Chiellini, che probabilmente mancherà fino a metà marzo; si unisca pure l'assenza di Asamoah per la coppa d'Africa, e mi pare evidente che occorrerà prendere necessariamente un difensore, possibilmente esterno sinistro: Peluso potrebbe essere una scelta molto valida, ma se arrivasse anche qualche altro non sarebbe male, in difesa.
La giornata di campionato
Nella lotteria per la ricerca dell'antijuve, adesso spunta la Lazio, squadra forse meno attenzionata dalla critica rispetto alle concorrenti, ma abbastanza regolare come cammino, rimasta imbattuta come ricorderete allo Juventus Stadium, guidata da un allenatore di poche parole, pochissime polemiche e molti fatti concreti sul campo. L'Inter è riuscita nell'impresa di non battere il Genoa, rischiando anzi la sconfitta, e retrocedendo al terzo posto, piazzamento che come sapete, è molto pericoloso, specie se a fine anno il distacco dovesse essere di almeno 15 punti; il Milan ha rimediato una figuraccia a Roma contro i giallorossi, e dunque la sua rincorsa verso le piazze alte subisce una delle tante battute d'arresto stagionali; tengono il passo solo la Fiorentina, vittoriosa a Palermo, e il Napoli, che dopo la striscia negativa, torna alla vittoria a Siena. E alla ripresa post natalizia, ci sarà un Napoli - Roma che promette scintille.
Le mie postille
1 – Zemanate natalizie Da anni, direi da oltre un decennio, io sostengo che il boemo sia un idiota con la fortuna di essere antijuventino, e pertanto amato ed adulato dal giornalismo sportivo imperante, avente con lui in comune l'idiozia e l'antijuventinismo. E siccome l'idiozia mette sempre d'accordo chi ne sia portatore, succede che ogni volta il boemo apra bocca, lo faccia per dire idiozie, avanti ad una platea che non osa mai farglielo notare, anzi le propaganda come verità assolute. L'ultima del nostro "perdente di successo mediatico", dopo la sonante vittoria contro i rossoneri, è stata quella di erigersi come solito suo, a vittima di complotti di non meglio precisati poteri forti, per cui, dopo la fregnaccia pre-partita, secondo la quale alla sua Roma mancherebbero 15 punti per colpa degli arbitri (e non della sua inettitudine tattica), nel dopo partita ha attaccato il vento del nord che condizionerebbe il nostro calcio, sull'asse Torino - Milano. Certo, a Torino, sponda bianconera, quel vento lo si è avvertito molto in questi anni di processi burla, scudetti revocati, serie B a tavolino, squalifiche di campo e chiusura di curve per qualche coro stupido ma meno incivile che altrove, presidenti federali che si dichiarano incompetenti a pronunciarsi su esposti juventini, procuratori federali a triple velocità verso tesserati bianconeri e così lenti da far maturare prescrizioni verso società responsabili di illeciti sportivi. Ma la cosa che nessuno ha fatto notare al boscemo, è che proprio l'esistenza e la presenza in serie A della sua Roma, è conseguenza di quel "vento del nord", iniziato con Carraro, dirigente di ramo bancario dipendente di Capitalia, salvatore degli ingenti crediti vantati dalla banca verso la Roma, nel 2003, e proseguito per anni con il consentire alla società giallorossa, tecnicamente fallita, di poter continuare nonostante i buchi di bilancio, il tutto per che Unicredit SpA, subentrata a Capitalia, potesse recuperare i crediti vantati, fino alla operazione attuale, non ancora completata, di acquisizione da parte di un gruppo americano della società giallorossa, operazione che, ripeto, NON E' ANCORA COMPLETATA, POTENDO GLI ACQUIRENTE RECEDERE OVE IL VALORE DI VENDITA DICHIARATO NON CORRISPONDA AL VALORE EFFETTIVO (TRADOTTO, SE LA ROMA NON SI CONFERMA SOCIETA' DI VERTICE NEL CALCIO, POTREBBE SALTARE TUTTO!). Per completezza, il "dimissionario" ma ancora in carica presidente di Lega Serie A, Maurizio Beretta, come premio alla sue gestione negativa della Lega, andrà a rivestire un importante ruolo dirigenziale proprio nel gruppo Unicredit SpA, gruppo che come ricorderete è stato il vero protagonista del triplete interista. Eccolo il vento del nord "denunciato" da Zeman: un vento che gli consente di poter allenare in A una squadra che, se il calcio italiano fosse stato gestito seriamente, a quest'ora dovrebbe militare in Lega Pro. Dimenticavo: a proposito di Beretta, vi ricordate quale fosse il suo ruolo prima di entrare in Lega Calcio, da presidente, scavalcando ogni trafila, e soprattutto di chi era uomo di fiducia? Se non lo ricordate, fatemelo sapere e magari ne parleremo in una prossima postilla.
2 - Scemo natalizio Questo angolo non posso non dedicarlo al presidente cagliaritano Cellino, ma stavolta dovrò fare una piccola eccezione, dato che alle genialate del presidente sardo, se ne è unita un'altra di un tizio di cui ho appena finito di parlare sopra. Non è il caso di ripetere la storia, avete ascoltato o letto tutti quanti i deliri del presidente sardo a libro paga Infront (dunque Milan), circa le colpe presunte della Juventus, rifiutatasi a suo dire di avere consentito la disputa della gara contro il Cagliari in uno stadio dichiarato inagibile da sindaco e prefetto competenti, e possibilmente saprete pure che lo stadio ufficiale dei sardi per questo campionato è il ... Nereo Rocco di Trieste! Le risposte corrette stavolta la società bianconera le ha date nell'immediato dopopartita, per bocca di Marotta, e la cosa sembrava finita lì. Ma siccome spesso gli scemi vanno in coppia, o la presenza di uno attira necessariamente qualche altro, non poteva non esibirsi un personaggio che in altri tempi avrebbe ispirato fini umoristi, e torno nuovamente a citare il dimissionario presidente di Lega, Beretta. Il quale, sulla vicenda, non potendo ammettere l'inettitudine della Lega, che mai ha affrontato seriamente il problema (una squadra di serie A è tenuta ad avere uno stadio agibile fin da inizio stagione, e non a cercarne uno a settimana), ha testualmente sostenuto che sulla vicenda hanno ragione entrambe le società, ossia il Cagliari a lamentarsi di non avere potuto giocare ad Is Arenas, e la Juventus ad avere semplicemente fatto notare, il giorno prima della gara, di avere già organizzato tutto per andare a Parma. Neppure Salomone sarebbe arrivato a tanto, ci mancherebbe soltanto che il presidente di Lega proponesse la divisione a metà dei punti della vittoria ad entrambe le squadre, ed il tragicomico sarebbe stato completo!
3 - Infront e l'antijuventinismo televisivo. Una delle domande che mi sono sentito porre da diversi lettori, sul tema di quello che io definisco "uno scandalo di cui nessuno vuole parlare", ossia il ruolo di Infront Italy (società di fatto satellite del gruppo Mediaset, vicinissima al Milan ed al suo A.D., Galliani), è quale sarebbe la ragione per cui Infront Italy potesse influire sull'ostilità mediatica a danno della Juventus. Una ragione mi pare evidente, e mi riporto ad una nota (ma non troppo propagandata) intercettazione telefonica tra Meani e De Santis, nella quale l'addetto agli arbitri rossonero, minacciava di fatto una pesante ritorsione dei "propri giornalisti" verso il direttore di gara, in caso di decisioni contraria, in occasione di Fiorentina - Milan, stagione 2004 - 05: che poi sarebbe la scoperta dell'acqua calda, essere a conoscenza che la società rossonera ha pesanti controlli ed interferenze sul piano mediatico. Ma ve ne è oggi un'altra non meno significativa, direi nascosta tra le righe, ma economicamente più importante, e ve ne spiego la ragione. Vedete, da quando mi sono avvicinato a questo filone, sto scoprendo, giorno dopo giorno, cose molto ma molto interessanti, e soprattutto che la nostra informazione non è, nè sarà mai obiettiva, fino a quando non sarà davvero autonoma da certi potentati e interessi di bottega. Ad esempio, non avevo ben chiaro come venissero gestiti i diritti televisivi, e soprattutto CHI fosse il proprietario delle immagini televisive. Che è, cosa scontata la Lega Serie A, non le emittenti che acquistano solo il diritto a trasmetterle, e la distinzione non è solo formale. Per intenderci, la Lega, quale soggetto organizzatore del campionato di Calcio, composta dunque dalle società partecipanti, è l'Ente che di fatto ha la titolarità del prodotto calcio, le televisioni acquistano solo il diritto a trasmettere questo prodotto: ma la cosa non significa che quando una emittente acquista il diritto, acquista anche la produzione delle immagini, e qui entro nell'aspetto tecnico della questione. Se andate sul sito di Infront Italy (http://www.infrontsports.it/chi-siamo/chi-e-infront-italy/) potrete leggere che:
"Infront Italy è in grado di offrire alle aziende clienti servizi tecnici di altissima tecnologia: ha creato uno dei più importanti centri italiani indipendenti per la produzione televisiva, con strutture di produzione e postproduzione TV, per la trasmissione dei segnali e i collegamenti satellitari da tutto il mondo."
Questo passaggio mi era sfuggito originariamente: in sostanza, Infront Italy opera in questo modo, tratta la vendita alle emittenti televisive dei diritti a trasmettere le partite di campionato, gli highlights, le conferenze stampa dopopartita, le interviste e via di seguito; ma al contempo, offre alle società acquirenti le cosiddette "infrastrutture per realizzare il prodotto televisivo, ossia i cosiddetti centri di produzione e post produzione TV (ossia la distribuzione delle immagini realizzate), quindi attrezzature, impianti, regie televisive, e così via. Questo perchè le emittenti televisive, potendo ben ritenere costoso mantenere strutture proprie per l'intera annata, e dunque anche nei periodi "morti" della stagione, da anni ritengono economicamente più conveniente affidarsi ad aziende esterne che producano questi servizi: di conseguenza, ad esempio, le immagini che trasmette Sky, sono sì commentate da giornalisti della redazione Sky, ma prodotte da regie televisive e personale gestito da società esterne, e non a caso credo avrete più volte sentito Caressa e colleghi parlare di "telecamere ed immagini esclusive Sky" in aggiunta a quelle ufficiali dell'evento calcistico. Ne consegue dunque, che Infront Italy, dalla gestione dei diritti televisivi, ci guadagna due volte, la prima nel suo ruolo di "advisor", ossia soggetto mediatore per la vendita, la seconda nel ruolo di produttore, per conto delle emittenti televisive, delle immagini, e dunque di vero soggetto organizzatore delle strutture e delle attrezzature necessarie. Un affare enorme, come vi renderete conto. Che c'entra la Juventus? C'entra, per la semplice ragione che, essendo proprietaria dello stadio in cui gioca, ha pure realizzato un suo autonomo centro di produzione e post produzione TV, che gestisce in proprio e sul quale Infront Italy non può mettere le mani, anche se, da quanto mi risulta, ci ha provato: del resto avere tra le proprie strutture controllate anche il centro produzione e post produzione TV della squadra con il maggior numero di tifosi in Italia, è un affarone sul piano economico, per cui non poter "entrare" nello Juventus Stadium come azienda che cura questa attività, è un evidente "danno economico" per Infront Italy. Questo vi spiega ulteriormente la ragione per cui molte emittenti private, hanno propri talk show televisivi popolati da giornalisti d'area, quale prezzo da pagare ad Infront Italy per trasmettere immagini, highlights, avere le immagini tempestivamente, ed averle in maniera completa; vi spiega pure come mai certe regie televisive non trasmettano immagini di episodi discussi in maniera esaustiva, mentre a Torino sono sempre trasmesse in maniera completa. E vi spiega pure perchè una società come la Juventus, che ha tracciato una prospettiva importante, togliendo ad altre aziende il controllo di questo affare (la produzione e post produzione TV), sia invisa a chi di questo affare fa la ragione della sua esistenza e della sua potenza economica.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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