 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 17.12.2012
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Juventus - Atalanta 3 - 0 - ANDREA PIRLO: IL CALCIO!
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di Antonio La Rosa
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Una Juventus micidiale e spettacolare chiude la pratica Atalanta in meno di mezzora. Non ci poteva essere ritorno migliore per Conte allo Juventus Stadium, in campionato, ritorno onorato intanto da una coreografia splendida quanto significativa, dedicata sia al nostro tecnico, sia al ricordo della tragedia di Vinovo, di sei anni addietro, nella quale persero la vita due ragazzi del settore giovanile bianconero, Alessio Ferramosca e Riccardo Neri: e la squadra sul campo ha fatto il resto, nonostante l’Atalanta non avesse poi demeritato, nei minuti iniziali. Poi l’espulsione di Manfredini ha praticamente chiuso la gara anzitempo.
La Tattica
Formazione praticamente “tipo” e solito modulo 3 – 5 – 2, unica novità, Marrone al posto dello squalificato Bonucci, e Atalanta schieratasi in maniera quasi speculare, con Bonaventura a “schermare” Pirlo, e di fatto Denis unica punta. Gara durata praticamente mezzora circa, nonostante una Atalanta che aveva bene impressionato: ed invero dopo il gol lampo nato da una azione in linea iniziata da Chiellini, con assist smarcante di Giovinco per Vucinic, e tiro di precisione di quest’ultimo a fil di palo, erano stati gli ospiti ad avere subito avuto la palla del pareggio, su una indecisione di Marrone, ed avere costruito alcune situazioni d’attacco che avevano trovato la retroguardia bianconera un po’ in affanno. La punizione capolavoro di Pirlo, intorno al quarto d’ora, praticamente ha tolto ogni velleità agli avversari, ed invero un’altra decina di minuti e terza rete di Marchisio, nuovamente imbeccato da Chiellini; quindi espulsione di Manfredini per somma di ammonizioni, come dire gara senza alcuna storia ormai. Ed invero la ripresa è stata soprattutto accademia, prova di schemi, bergamaschi a tenere dignitosamente il campo, insomma poco più di un allenamento.
La squadra reparto per reparto
Difesa
Una sola incertezza, dovuta probabilmente a qualche insidia sul terreno, commessa da Marrone (davvero innaturale il suo movimento a prendere palla, quasi gli si fosse bloccato lo scarpino sul prato), e una grande uscita di Buffon. Poi tutto a perfezione o quasi, con un Chiellini sempre più a suo agio nella veste di incursore in avanti.
Centrocampo
La prestazione di Pirlo è stata di quelle che andrebbero incorniciate quali autentiche lezioni di calcio; ma naturalmente è stato il complesso che ha funzionato a dovere, nonostante un Vidal non proprio al meglio, almeno nei primi minuti di gioco. Forse il solo Asamoah, costretto a stare “basso” dalla posizione di Schelotto, è stato quello meno appariscente, ma comunque diligente.
Attacco
La coppia Giovinco – Vucinic, si affiata sempre di più, specie quando giocano ravvicinati e giocano sullo stretto. Diciamo che è solo mancato il gol a Giovinco, qualche volta per imprecisione, ma le altre per le parate di Consigli, sicuramente il migliore degli avversari. Non male neppure Quagliarella al suo rientro, buoni movimenti e alcune conclusioni che avrebbero meritato miglior sorte.
Le certezze
Se una squadra che gioca bene e che in fondo non aveva demeritato, come l’Atalanta, si trova sotto di tre reti dopo mezzora, significa a mio giudizio solo una cosa: la squadra ha acquisito maturità e consapevolezza della propria forza, gioca a memoria e soprattutto non ha momenti di smarrimento, di pausa, sembra che tutti sappiano cosa fare e come farlo. E quando un collettivo sa di essere forte e compatto, poi può accadere che, oltre alle maestrie di Pirlo, si evidenzino pure le giocate di gente come Chiellini, divenuto da alcune gare centrocampista aggiunto, proprio perché sa che c’è chi lo copre e al meglio.
Gli interrogativi
C’è il rischio che la squadra possa però tirare il fiato avendo raggiunto il titolo, platonico ma sempre significativo, di campione d’Inverno con due giornate d’anticipo. Le prossime gare contro squadre invischiate nella lotta per la salvezza, Cagliari e Sampdoria, possono rivelarsi delle trappole, se non affrontate con la giusta concentrazione.
Le prospettive
La classifica si è allungata, adesso c’è un bel divario anche in termini di punti tra i bianconeri e le inseguitrici. E’ questo forse il momento in cui, caldo il ferro, occorre batterlo con ulteriore forza e possibilmente accentuare la fuga. La CL ritornerà a febbraio, e fino a quel momento ci sarà un calendario diciamo “abbordabile”, sempre con i limiti che questo termine deve mantenere trattandosi di un campionato, il nostro, con le sorprese sempre possibili; però avremo a che fare con Cagliari, Sampdoria, inizio del girone di ritorno a Parma, poi due gare interne contro Udinese e Genoa, e gara interna con il Chievo. Completare questa sequenza di partite con il massimo dei punti possibile, sarebbe davvero mettere una serissima ipoteca per la riconferma dello scudetto, dato che il ritorno della CL, vedrà nuovamente la Juventus impegnata in scontri diretti molto delicati, Fiorentina in casa, ma in successione Roma, Napoli e Inter fuori.
La giornata di campionato.
Turno decisamente favorevole per i colori bianconeri, le immediate inseguitrici hanno perduto, l’Inter all’Olimpico contro la Lazio, e ci poteva anche stare, il Napoli addirittura in casa contro il “pericolante” Bologna, nonostante qualche errore arbitrale avesse pesantemente penalizzato i rossoblu. Anche la Roma, data in crescita e rimonta, ha avuto la sua battuta d’arresto a Verona contro il Chievo, e dunque le uniche che se sono avvantaggiate, sono state appunto la Lazio e la Fiorentina. A conferma che dietro i bianconeri c’è grande equilibrio, nessuna delle dirette concorrenti riesce a mantenere un passo regolare, ma soprattutto a mantenere un rendimento costante. Piuttosto, quando perdono Inter e Roma, tornano prepotenti i lamenti societari, che, a differenza degli anni “pre farsopoli”, adesso sono più sussurrati quasi a bassa voce, lato romano, o enfatizzati ma con i distinguo, lato milanese. Del resto è difficile per costoro, sostenere che oggi le cose siano cambiate, che nuovamente sono tornati gli affari loschi di palazzo, i complotti etc, quando fin dal 2007 chi guida il calcio sono Abete in FIGC, Beretta in Lega, Tosel Giudice Sportivo, Palazzi procuratore Federale, Nicchi capo degli arbitri. Ossia i personaggi che hanno avuto ruolo fondamentale nel processo farsopoli, nella prescrizione verso l’Inter, nella “incompetenza” a trattare la richiesta di Agnelli di revoca dello scudetto 2006 assegnato ai nerazzurri, e da ultimo nell’impostura che ha tenuto lontano Conte dalla panchina.
Le mie postille
1 – Il ritorno dei garantisti Finalmente si è celebrato il processo sul cosiddetto “filone napoletano” della vicenda calcio scommesse, ossia la presunta combine, confessata da Gianello, ex portiere di riserva del Napoli, in occasione di Napoli – Sampdoria, stagione 2009 – 10. Intanto noterete agevolmente che un processo per un fatto avvenuto in quella stagione, si sta celebrando sei mesi circa dopo quello nei confronti di Conte, incolpato di omessa denuncia, per vicende avvenute l’anno successivo, a conferma che dentro la procura federale calcistica, esistono le doppie velocità. Ma la cosa sconcertante è vedere come i forcaioli di mesi addietro, o i tutori del rispetto delle regole, stiano facendo a gara per sostenere adesso che le regole vanno cambiate, che la responsabilità oggettiva è un elemento che danneggia le società e comunque va riformata, e via di seguito. Ancora la sentenza non è stata depositata, ma ha iniziato Palazzi, napoletano di origine, a chiedere un solo punto di penalità per il Napoli (invero dovrebbero essere due, per regolamento calcistico), e una squalifica per Cannavaro inferiore rispetto a quella a suo tempo richiesta per Pepe, per una telefonata supposta e mai fatta; poi hanno proseguito alcuni quotidiani sportivi (i soliti) a porre la questione sulla riforma del processo sportivo, che invece era ineccepibile questa estate, a dire di lor signori; immancabilmente lo stesso Abete, comincia ad avere dubbi sull’attuale diritto sportivo. Insomma, i messaggi alla Disciplinare che dovrà giudicare, stanno arrivando molto forti, come dire, un sentimento popolare diffuso alla rovescia, quasi a preparare almeno una sentenza benevola quantomeno in secondo grado. E sarà tanto che non verrà pure accolta la tesi difensiva del cinepanettonaro, Napoli parte lesa: magari anziché una penalizzazione, daranno qualche punto premio ai partenopei …
2 – Scemo della settimana Varriale Enrico, un nome un perché. Un personaggio che invero fa sempre parte di questa rubrica, settimanalmente, a prescindere, per il solo fatto che esiste e che, purtroppo per noi, è dipendente RAI, dunque stipendiato con il canone, come dire, stipendiato da tutti, per fare l’antijuventino e il filo napoletano. E fu così che, dopo avere a suo tempo detto che, con Conte, Palazzi aveva lavorato bene, adesso invece pubblicamente ha detto che se il Napoli viene penalizzato, rischiando di non entrare in CL, ci potrebbe essere pure una reazione della tifoseria. Come dire, se penalizzate il Napoli, ci saranno incidenti e sommosse. Questa di solito viene chiamata istigazione a delinquere, e se la RAI fosse una azienda seria, avrebbe dovuto prendere provvedimenti. Ma seria non è, per questo ci lavora uno come Varriale!
3 – Qualcosa di nuovo sull’Infront occidentale. Nel mentre SKY si trasforma sempre di più in SKYSET PREMIUM, o Milan-Arcore Channel, nel quadro di una ritrovata santa alleanza politica ed economica tra i due gruppi televisivi, continuo nelle mie ricerche sulla piovra milanese, vicina alla casa madre rossonera, che condiziona l’informazione calcistica e sportiva nazionale. Mi mancano alcuni dettagli, e dunque preferisco pazientare qualche settimana ancora, prima di spiegarvi dettagliatamente la ragione per cui ce l’hanno particolarmente con la Juventus. Il calcio giocato non c’entra, questo posso dirvelo.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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