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 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 26.11.2012
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Milan - Juventus 1 - 0 - LA SCAPOLA DI ISLA!
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di Antonio La Rosa
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Seconda sconfitta stagionale della Juventus, in questo difficile mese di novembre, contro un Milan appena giudizioso ma per nulla trascendentale. Premetto che nel mio commento sarò quasi certamente poco attendibile, non avendo potuto seguire per problemi tecnici il secondo tempo della partita, e dunque debbo fidarmi di immagini da servizi televisivi e commenti di amici; tuttavia credo che nello svolgimento del primo tempo ci sia tutta la spiegazione di una sconfitta evitabilissima. Sempre ammesso che Rizzoli non avesse trovato prima o poi altro coniglio dal cilindro, del resto era stato mandato a dirigere la gara proprio per questo risultato, che ci vogliate credere o no. Ma noi siamo la Juve, e come dice Buffon, abbiamo perso perché abbiamo giocato male, dunque meglio non speculare su questi episodi … se anche nella ipotesi opposta si facesse lo stesso: e vorrò vedere se la scapola (non ascella come dettosi in giro) di Isla avrà la stessa fortuna del gol di Muntari o addirittura del mitico gol di Turone.
La Tattica
Juventus sempre con il modulo 3 – 5 – 2, Caceres a sinistra al posto di Chiellini, Isla a centrocampo sulla destra, e coppia Quagliarella – Vucinic in avanti, a fronteggiare un 4 – 3 – 3 avversario, che invece sul campo si è spesso sistemato con centrocampo a 5. Che non fosse la serata ideale, lo si è visto dai primi minuti, Vidal a sprecare palloni e Isla a crossare puntualmente addosso a Constant, oltre ad una coppia d’attacco che non dialogava, anzi Quagliarella più volte ha ignorato Vucinic. Sull’episodio del rigore credo ci sia poco da aggiungere, se non il fatto che, rivedendo più volte la dinamica, più che dall’arbitro di porta, credo che il rigore sia stato decretato dalle proteste di Nocerino, e dunque dal terrore per Rizzoli di farsi coinvolgere in qualche polemica a danno suo: invero né l’assistente di linea, né il giudice di porta, né lo stesso Rizzoli erano posizionati in modo tale da poter vedere il tocco di scapola di Isla. Insomma, un tempo in maglia rossonera c’era un tizio che chiamava i fuorigioco anche con gli avversari in posizione regolare di diversi metri, oggi abbiamo chi chiama i rigori, e trattandosi del Milan, i rigori si danno. Della ripresa posso dire poco, se non che, a naso, i cambi mi sono sembrati tutti sbagliati e non adeguati: se è vero che Padoin nonè andato male (ma visto l’Isla del primo tempo, non ci voleva granchè), non mi spiego la sostituzione di una punta mentre si deve rimontare, e soprattutto il tardivo inserimento di Pogba, in una serata con Vidal e Marchisio palesemente insufficienti.
La squadra reparto per reparto
Difesa
Il Milan non ha praticamente tirato in porta, il temutissimo El Shaarawy ha badato soprattutto a fare il terzino, o quasi, Boateng finta punta invero era mediano aggiunto. Come dire, non si è certamente perduto per il comportamento della retroguardia.
Centrocampo
Quando il reparto funziona, la Juventus è inarrestabile e devastante contro chiunque; ma quando gli esterni girano a vuoto, Pirlo non trova sbocchi per i suoi lanci, e al contempo Vidal sbaglia di tutto e Marchisio si smarrisce, è chiaro che la squadra produce azioni stucchevoli, scontate, gioca più in orizzontale che in verticale, non libera gli attaccanti.
Attacco
Le cronache dicono che nella ripresa si sia vista qualcosa di più rispetto ad un primo tempo irritante, con Quagliarella a fare “the one man show”, e Vucinic a muoversi in infradito, come gli succede nelle giornate di scarsa voglia. Certo è che in campionato da due gare di fila non si segna, e non può essere una cosa casuale, dipendente solo dagli attaccanti.
Le certezze
Lasciamo perdere … O meglio, una certezza c’è: nonostante due sconfitte e soli quattro punti in quattro gare novembrine, comunque vada la Juventus mantiene la vetta della classifica.
Gli interrogativi
Fermo restando che la valutazione dei singoli che potrei dare, risentirebbe del fatto di non avere seguito un tempo della gara, mi pare chiaro che la squadra sia stata parecchio sotto tono, neppure nella ripresa si sono viste azioni da rete degne di nota, eccettuata una conclusione di Vucinic respinta da un difensore, e un tentativo di Giovinco, alquanto avventuroso in rovesciata. Io sostengo ancora una volta che si tratti più di modulo che di giocatori. Ci può anche stare la giornata altamente negativa di Isla (da non bocciare a priori, al contrario) e di Vidal, ma la verità è che il nostro gioco con questo modulo appare altamente prevedibile. Fateci caso, tre gare sostanzialmente fotocopia nell’atteggiamento delle rivali, Inter, Lazio e Milan, tutte tese ad una difesa quasi ad oltranza, e puntare tutto su ripartenze veloci; ad onor del vero pure il Napoli aveva giocato allo stesso modo, e solo nel finale la gara si sbloccò. Come dire, lo scorso anno la Juventus era “la sorpresa”, quest’anno sono nate le contromisure al gioco bianconero, quasi con un ritorno ad calcio “italiano”, zona mista con vere e proprie marcature ad uomo (le chiamano “schermature”, ma il succo è identico), e contropiede. E contro squadre che giocano molto sulla difensiva, occorre privilegiare soprattutto schemi che agevolino i giocatori in organico adatti a tener palla e saltare gli avversari per creare superiorità numerica. La mia modestissima soluzione l’ho data la volta scorsa e la ripeto, o ritorno al 4 – 3 – 3, o meglio ancora, per dare quanto più spazio ai nostri centrocampisti di qualità e quantità, un modulo 3 – 4 – 2 – 1, con i due centrocampisti avanzati molto defilati, da ali pure
Le prospettive
Novembre calcisticamente volge alla fine, la fase a gironi della CL vede i bianconeri con un piede negli ottavi, ma senza abbassare la guardia a Donetsk, e con un calendario che, sulla carta, è meno impegnativo, dato che le grandi o presunte tali sono state già tutte incontrate. Soprattutto sarà dicembre il mese del ritorno di Conte in panchina, con tutto quello che comporterà. Vedete, sarà un caso, ma mentre con la presenza in panchina di Carrera, la squadra sembrava non avere molto risentito della assenza del nostro tecnico, lo stesso non può dirsi con Alessio, che sicuramente è persona capace e competente, ma se in panchina si mostra come di fronte ai microfoni, presumo che non riesca a trasmettere la giusta carica alla squadra. Non è stato certamente casuale avere fatto coincidere la fine della squalifica tragicomica di Conte, con le gare contro le milanesi, a conferma che l’operazione Carobbio è partita dalle parti di Via Turati, anche se propagatasi nella solita catena di Sant’Antonio che fa disperdere, agli occhi dei gonzi, l’origine di tutto, e dei mandanti in particolare. Ecco, il vero tema del prossimo scorcio di campionato sarà appunto come la Juve riprenderà il suo cammino con il mister in panchina, la mia sensazione è che non potrà che beneficiarne, alcune pause a cali di tensione manifestatisi in diverse gare, non dovremmo vederli più.
La giornata di campionato
Grazie alla “intelligente” spalmatura della giornata in quattro turni, solo martedì sera si avrà la classifica definitiva, ed in particolare solo stasera si saprà quali contraccolpi produrrà il secondo passo falso stagionale dei bianconeri. Nell’attesa, da citare ancora una volta la straordinaria impresa della Roma del maestro Zeman, tornata prepotentemente nel ruolo di candidata allo scudetto, dopo la vittoria di misura sul difficilissimo campo di Pescara.
Le mie postille
1 – Astinenza da bunga - bunga! E’ proprio tornato in auge il presidente del Milan, uomo che ha vinto tutto con pulizia, trasparenza, senza mai corrompere (vedasi federazione rumena 1989), o condizionare federazioni calcistiche (vedasi patto Matarrese – Sacchi 1991, o accordi con Blatter, tramite la società di comodo Infront Italy), o pagare in nero (caso Lentini), o altre imprese degne di nota, puntualmente celebrate dai “suoi” media, e non ostacolate dai media apparentemente contrari ma sostanzialmente associati. E così, dopo una settimana nella quale l’abbiamo visto celebrato ad ogni occasione dal nuovo polo televisivo satellitare “Skyset Premium”, quale grande motivatore della rinascita rossonera (capirai …), nel giro di due giorni ha sciorinato il meglio della sua notoria lucidità psichica. Intanto il giorno prima della partita, ha di fatto “esonerato” l’allenatore ossimoro, dicendogli di fatto che non sarà più nella panchina rossonera nel 2013; ha pure messo definitivamente in panchina il futuro genero, salvo poi tornare sui suoi passi, evidentemente richiamato all’ordine dalla figlioletta; infine il meglio di sé l’ha dato commentando l’esito della gara tra la sua “onorata” squadra del cuore e la Juventus, pronunciando testualmente le seguenti parole “Vincere con rigore dubbio è la cosa che mi da maggiore soddisfazione”. Frase che è stata molto criticata, ma io francamente non mi sento di infierire più di tanto. Almeno una volta in vita sua è stato “onesto”, ha detto la verità, a lui piace vincere così. Noi lo sapevamo già, semmai il dramma sta in quelli che non l’hanno ancora compreso!
2 – Esonerare Montezemolo! Anche quest’anno la “Rossa” ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore con Alonso, miglior pilota in circolazione della F1. Come solito, si cercano gli alibi, i due incidenti subiti dal pilota, qualcosa di non propriamente conforme al 100% al regolamento sulle Red Bull, il troppo caldo, il troppo freddo, il complotto del potere della FIA, a sostegno della Red Bull, e per fortuna sui circuiti di F1 non girano i vari Rizzoli, Tagliavento etc. altrimenti ce ne sarebbe pure per loro. Due però sono immuni da critiche, il presidente della Ferrari, Montezemolo, e il direttore corse Domenicali, autentiche sciagure della casa di Maranello: il primo, troppo impegnato a far guadagnare bene il suo compagno di merende, Tronchetti Provera, al punto da averlo fatto diventare dapprima sponsor unico della Ferrari, poi fornitore con la Pirelli di pneumatici da corsa, in esclusiva da due anni, troppo impegnato a fare il fighetto in giro, al punto da non potersi dedicare seriamente alle vere esigenze del team corse, lasciato nelle mani dell’altro fighettino, già responsabile di quella strategia suicida che consegnò due anni addietro, all’ultima gara, il titolo a Vettel, e quest’anno autore di scelte davvero sconsiderate, compresa quella dei cambi gomme ieri in corsa. Con Vettel in difficoltà, sul bagnato, bastava un cambio gomme in meno, e probabilmente Alonso poteva far sua la gara e il titolo, ma siccome il duo fighettini deve stupire con effetti speciali, anche per quest’anno risultato scontato, ennesima figuraccia, e siamo alla quinta di fila. Di norma, dopo cinque anni di figuracce più o meno assortite, con grandi investimenti economici, con il migliore pilota in scuderia, chi non ha saputo portare risultati dovrebbe fare le valigie e dedicarsi ad hobbies più appropriati; speriamo che sia arrivato il turno del nostro fighettino e del suo fido scudiero. E che magari si dia alla politica: tanto, a riprendere le parole di una persona delle mie parti, che soleva dire “il ragazzo non sa fare nulla, mettiamolo in politica, almeno si arrangia”.
3 - Scemo della settimana Vi confesso che sto trattenendo a fatica di dedicare questo angolo ad un mio mito degli anni passati, uno che mi ha fatto gioire alla grande negli anni della Juventus vincente, e proprio per questo gli perdono tutto, compreso il fatto di avere detto ieri sera, nel dopo partita di Milan – Juventus, che con la concessione del rigore ai rossoneri “Rizzoli probabilmente ha punito l’intenzione”, come dire rigore per fallo di mano tentato … Do l’attenuante al nostro grandissimo Gianluca, di essersi trovato in un contesto nel quale l’antijuventinismo era così potente da annebbiare le idee a chiunque, per cui possiamo perdonare una frase infelice a chi ci ha fatto per anni esultare e gioire. Di conseguenza l’ambita menzione settimanale non posso che dedicarla al signor Nocerino Antonio, uomo che già si era messo in evidenza nell’avere descritto giorni addietro la visita del suo presidente a Milanello quasi come l’apparizione della Madonna. Il nostro mediano, mandato in confezione regalo dal dipendente Infront Italy, Zamparini Maurizio, al padrone Infront Italy, dalla pelata testa e dalla gialla cravatta, alla domanda sul rigore concesso da Rizzoli, ha risposto, quasi alla Boskov: “Se l’arbitro l’ha concesso, vuol dire che c’era, e noi ce lo prendiamo”. Peccato che abbia detto l’esatto contrario a parti invertite in occasione del famoso gol di Muntari, a conferma che la coerenza di questi personaggi ha sempre una spiegazione, il proprio opportunismo. Ma almeno cercate di avere memoria!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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