Tutte le partite ufficiali della stagione |
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N |
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29 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.558 |
Giocate |
3.072 |
2.498 (54,80%) |
Vittorie |
1.692 (55,08%) |
1.162 (25,49%) |
Pareggi |
827 (26,92%) |
898 (19,70%) |
Sconfitte |
553 (18,00%) |
8.158 |
Fatti |
5.350 |
4.442 |
Subiti |
2.898 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
508 |
Giocate |
1.536 |
279 (54,92%) |
Vittorie |
917 (59,70%) |
112 (22,05%) |
Pareggi |
359 (23,37%) |
117 (23,03%) |
Sconfitte |
260 (16,93%) |
864 |
Fatti |
2.701 |
467 |
Subiti |
1.361 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 19.11.2012
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Juventus - Lazio 0 - 0 - NO COMMENT!
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di Antonio La Rosa
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Primo pareggio casalingo a reti bianche, per la Juventus, contro una Lazio decisamente rinunciataria e propensa solo ad un gioco difensivo. Partita che ha avuto dal primo all’ultimo minuto uno svolgimento direi monotono, Juventus ad attaccare e provare a scardinare un assetto difensivo laziale che definire catenacciaro farebbe torto a certi canoni tattici del passato; ma attacchi spesso a vuoto, o quando efficaci, sbattuti contro la giornata si di Marchetti, un altro che si esalta a quanto pare allo Juventus Stadium. Ma un problema credo che debba essere affrontato da Conte, ormai le squadre a Torino vengono a fare un po’ tutte lo stesso tipo di gara, e i bianconeri faticano sempre di più a sbloccare il risultato, come dire, forse occorre qualche correzione tattica. Per cronaca (personale): questa è la prima volta che dal vivo non vedo la Juve segnare, e la prima volta che, da quando indossa il bianconero, dal vivo non vedo Simone Pepe andare a rete …
La Tattica
Solito modulo 3 – 5 – 2, per i bianconeri, e formazione praticamente identica a quella scesa in campo a Pescara, con la riconferma di Isla quale esterno di centrocampo, e la sola variante di Pogba al posto dello squalificato Pirlo. Come detto, gara a senso unico, con sporadiche sortite dei laziali, più per disimpegno che per vera convinzione e volontà di attaccare e scoprirsi: pensate, in fase di non possesso palla, ospiti con centrocampo di fatto a 5, e puntualmente due o tre giocatori a presidiare le fasce, con Hernanes praticamente a schermare Pogba. In questo contesto pochi spazi, dunque o cambi di gioco continui per aprire la retroguardia laziale, o percussioni per vie centrali, diverse occasioni costruite, qualcuna (leggasi Quagliarella prima e Giovinco poi), conclusa con troppa fretta o con timidezza, tiri entrambi fuori di poco. Nella ripresa Pogba più avanzato, Vidal regista basso, quindi ingresso di Pepe, per avere un esterno ancor più offensivo, e nel finale pure tridente offensivo con Bendtner, Matri e Giovinco, ma tra i miracoli di Marchetti e qualche incertezza di troppo in fase di conclusione a rete, il risultato rimane invariato.
La squadra reparto per reparto
Difesa
Serata di tutto riposo per Buffon, e anche per i tre difensori, Klose non ha visto palla, anche se ad onor del vero non che sia stato poi tanto cercato; Hernanes si è visto solo in una progressione insidiosa nel primo tempo, finita però in nulla di fatto.
Centrocampo
Contrariamente a quello che si dice in giro, l’assenza di Pirlo non si è molto notata, se non nel fatto che la squadra, mancando del suo direttore d’orchestra, ha provato altre soluzioni di gioco; non ho visto male Pogba centrale, ha pure provato in più occasioni la verticalizzazione, ma la differenza si nota, il francese deve crescere, pur avendo a mio giudizio grandi numeri. Bene le manovre per vie centrali, meno bene sulle fasce, ma va dato atto che la Lazio ha neutralizzato al meglio quei canali di gioco bianconero.
Attacco
Dolenti note, ma fino ad un certo punto. Le occasioni ci sono state, soprattutto Giovinco (e ci tornerò oltre), ha più volte provato la via della conclusione a rete. Semmai va evidenziato che con gli avversari tutti concentrati in non più di venti metri e tutti dietro la linea del pallone, non era facile trovare spazi, forse qualcosa poteva arrivare se la Juventus avesse un vero centravanti d’area di rigore, diciamo un Vieri degli anni migliori.
Le certezze
Stavolta le certezze derivano da una constatazione: anche quando non gioca al massimo, la Juventus rischia pochissimo o nulla, e bene o male costruisce gioco e occasioni da rete, che poi non le concretizzi è un altro discorso. In altri termini, ho visto meno bene la squadra in altre gare poi finite con i tre punti.
Gli interrogativi
Dall’inizio della stagione, sono uno tra i più convinti sostenitori di Giovinco, e del fatto che deve giocare per inserirsi sempre di più, e che deve essere incoraggiato anche quando sbaglia. Si capisce che il giocatore sente il peso della maglia e delle attese su di lui, e probabilmente se qualche volta cerca, inutilmente o magari noi riuscendovi, l’effetto speciale con le sue giocate, è perché vuole dimostrare di essere giocatore da Juve, e che può diventare tra i leaders della squadra. Quello che infastidisce invero, non è che non provi la giocata di classe (e detto tra noi, alcune giocate, specie nel primo tempo, sono state da campione, anche se gli esiti non all’altezza della giocata iniziale), ma che nel pubblico (curve escluse), ci sia una sorta di ostilità preconcetta verso di lui: capisco pure (e non giustifico) il fischiarlo a fine gare, ma che senso ha beccarlo già al secondo minuto di gioco, per avere provato il tiro a rete anziché passare palla, o per non avere trovato il corridoio giusto, qualche minuto dopo, in quanto circondato da tre avversari? Mettiamoci un po’ nei suoi panni, giocatore andato via perché aveva deluso, a Parma si riscatta alla grande, torna a Torino per confermarsi degno della Juventus: io credo che qualche applauso di incoraggiamento, anche quando sbaglia la giocata non gli farebbe male, e soprattutto farebbe bene anche a quei supercritici da tribune, bravi a contestare, meno ad incitare la squadra: verrebbero isolati e non credo sia un male.
Le prospettive
A mio giudizio, la squadra in questa fase deve fare i conti, come lo scorso anno, con la necessità di dovere ripensare modulo e assetto tattico specie nelle gare interne. L’attuale modulo, ad onor del vero, soprattutto con Isla esterno, ed ora con il rientro di Pepe, è quello che più si avvicina alle idee di Conte, con gli esterni alti si crea una linea offensiva a 4 valida per meglio aprire le difese avversarie, ma probabilmente neutralizzata da soluzioni quali quella adottata dalla Lazio, con due finti esterni di centrocampo, di fatto molto arretrati, quasi da terzini aggiunti; se poi per vie centrali i vari Vidal e Marchisio, anche perché ben controllati, non trovano i tempi di inserimento, il risultato è di avere due attaccanti che spesso debbono cercare l’azione personale per arrivare in area o andare al tiro. D’altro canto, un sistema di gioco del genere, sguarnisce un po’ la retroguardia, venendo di fatto a mancare un giocatore in copertura a centrocampo, non è un caso che sia stata questa la chiave tattica che ha poi prodotto la sconfitta interna contro i nerazzurri. Ne consegue che, probabilmente, la soluzione potrebbe essere quella di rinunciare ad una punta centrale, e creare una sorta di tridente offensivo (3 – 4 – 3, 3 – 4 – 1 – 2, o ritorno al 4 – 3 – 3 della scorsa stagione), o meglio un 3 – 4 – 2 – 1, ove i due centrocampisti avanzati anziché da mezze ali, dovrebbero manovrare più per vie esterne, quasi da ali pure.
La giornata di campionato
Quando l’Inter è in lizza per posizioni di vertice e non vince, puntuale si scatenano le polemiche a senso unico, dato che i nerazzurri, come sapete, vincono per bravura e contro i poteri forti, ma perdono sempre per complotti altrui. E così una giornata che poteva essere archiviata come quella delle occasioni perdute dalle inseguitrici per avvicinarsi alla Juventus, esclusa la Fiorentina, non più considerabile quale rivelazione (è davvero una certezza stagionale), è diventata quella degli sproloqui di Moratti e delle risposte via internet della Juventus, ma di questo parlerò oltre. E così si dimentica di commentare una partita, quella del Meazza, il cui risultato sta stretto agli ospiti, per quanto vistosi in campo. Il Napoli continua a perdere occasioni per riavvicinarsi alla vetta, probabilmente la mancanza di Lavezzi è più pesante di quanto si potesse pensare questa estate, la squadra per la seconda volta viene rimontata in casa, da un Milan che, fatta la dovuta tara all’enfasi mediatica cui abbiamo assistito, ha confermato ancora una volta di essere formazione in fase di assemblaggio e non da posizioni per l’Europa, almeno rimanendo tale l’organico. Della Fiorentina ho già detto, merito a Montella, allenatore che parla poco, polemizza ancor meno, ma ottiene molto, fa giocare bene le sue squadre e conferma di essere uno dei migliori allenatori italiani. Ed ora tutte le attenzioni per il turno decisivo di CL, per entrambe le squadre italiane, che peraltro saranno di fronte alla prossima giornata di campionato.
Le mie postille
1 – No comment. Questa settimana ci sarebbe l’imbarazzo della scelta per gli argomenti da trattare in sede di postille. Anche perché sono stati in molti a rendersi protagonisti di imprese epiche degne di menzione, e del resto non mancano affatto grandi “attori” di quel circo Barnum che sta diventando il calcio con annessi media (conseguenza immediata e diretta di una impostura confezionata nel 2006). E direi che a ben vedere l’unica nota stonata di questo circo, è l’atteggiamento della società Juventus, la quale abbandonata la stagione della “simpatia” e tornata a linee sicuramente più in linea con la storia societaria, sta decisamente sparigliando il gioco. Solo che uno dei limiti ancora presenti nell’azione di Andrea Agnelli, e della nuova dirigenza, è (o forse è il caso di dire “era”), la scarsa rilevanza mediatica delle tesi e ragioni della società bianconera, per cui, come nel passato, il clichè tradizionale, abilmente cavalcato dai media è sempre quello monocorde, avente la seguente equazione: “vince la Juventus = calcio marcio, poteri occulti, arbitri in malafede, vecchie o nuove Triadi etc.; vince l’Inter, il Milan o chiunque altra = calcio pulito, sconfitto il Palazzo, errori se ci sono in buonafede etc.”. Ne abbiamo avuto un recentissimo esempio con il processo scommessopoli, diventato il processo a Conte e alla Juventus, pur mai coinvolta, mentre si rimane in attesa (e nessuno ne parla) di processi contro altre società ed altri tesserati, alcuni dei quali anche finiti in carcere: e se qualcuno si ricorderà, ho denunciato questo limite, confidando che prima o poi cambi l’atteggiamento della società nel rapporto con i media. Ed invero proprio in questa settimana, si sono visti i primi consistenti segnali di un cambio di rotta, cambi peraltro fatti in maniera che ha preso di sprovvista un po’ tutti, compresi noi tifosi bianconeri. Ossia, “bypassando” i media ufficiali e utilizzando la rete internet. Scelta direi efficace, a vedere come stanno reagendo i media ufficiali, dato che se redazioni sportive di tv e giornali sono costruite nel nome della guerra santa contro la Juventus, non è che ci sia molto da sperare in racconti di fatti e commenti davvero “super partes”, basti vedere come hanno raccontato, proprio questa settimana, le polemiche con Cassano, e come hanno enfatizzato lo sfogo delirante di Moratti di ieri. E così nel primo caso, dopo una intervista dell’ex giornalista Sky Pardo Pierluigi, oggi a Mediaset a Cassano, mirata proprio ad accendere il fuoco contro Conte, colpevole di avere solo difeso la professionalità dei giocatori juventini, ma non di avere criticato Cassano, la risposta ufficiale è arrivata sul sito ufficiale della Juventus, con poche righe che ricordano a tutti la moralità di Conte e quella di Cassano, peraltro dallo stessa raccontata, a mò di vanto, sul suo libro. Ma il meglio è arrivato ieri. Dei deliri di Moratti sapete tutto, come saprete anche l’atteggiamento passivo, remissivo, ad angolo retto di Sky (sempre più Skynter Channel o Skyset, visto come hanno celebrato la visita di Berlusconi ai giocatori rossoneri), Rai, talk show spazzatura di emittenti private filo milanesi. Bene, quando tutti o quasi erano certi che il filone della nuova “calciopoli” potesse essere al solito costruito, enfatizzato, raccontato al fine di ricostruire il famoso “sentimento popolare diffuso”, è arrivata la seconda risposta via sito ufficiale, della Juventus. Una risposta che è decisamente uno schiaffo pesantissimo dato soprattutto al giornalistume sportivo imperante, e poi alla società nerazzurra, autoproclamatasi, con il silenzio complice e compiacente del giornalistume sportivo, società onesta e perseguitata dai biechi bianconeri. Perché in quel “NO COMMENT”, accompagnato dal link con la relazione del procuratore federale Palazzi, uno che tutto è, tranne che amico dei bianconeri, c’è soprattutto l’atto di accusa ad una forma servile di fare informazione nel calcio, da parte di tifosi che si travestono da giornalisti, e raccontano non i fatti ma le loro congetture. Nessuno che abbia chiesto a Moratti, mentre delirava, che se è vero che la Juventus ha subito un processo sportivo per una serie di fatti considerati di “slealtà sportiva”, diventati, sommati un “illecito strutturato” (tradotto, come se io, se ingiuriassi cinque o sei volte una persona, sommando le ingiurie possa essere accusato e condannato per tentato omicidlio), l’Inter è stata chiaramente accusata di più fatti costituenti ciascuno ILLECITO SPORTIVO, e se non ha subito processi, condanne, retrocessioni e privazione di titoli, lo deve solo perché Palazzi si prese cura di presentare la relazione con quattordici mesi di ritardo, il primo giorno utile perché maturasse la prescrizione dei fatti contestati all’Inter! Come pure, nessuno che abbia chiesto a Moratti, o abbia rilevato che il calcio dal 2006 ha sempre gli stessi dirigenti, Abete, Beretta, Nicchi, designatore prima Kollina, poi Braschi, tutta gente “garante” del calcio pulito post calciopoli, ma improvvisamente diventata complottista e asservita alla Juventus. Per questo ieri sera nelle trasmissioni sportive c’era una sorta di disappunto e sorpresa, da un lato non potevano ancora raccontarci la favola dell’Inter ingenua nel paese dei mostri bianconeri, dall’altro non si vedevano presi in considerazione dalla società bianconera quale luogo per esternare certe repliche. Io dico che era ora, perché la storia ci ha insegnato che, a furia di non rispondere alle false vittime (ma veri carnefici), e ai falsi imparziali, finisce che ci credono veramente alla favola delle false vittime nerazzurre e agli imparziali cronisti tinti di nerazzurro, o comunque di colori ostili a quelli in bianco e nero! Mi auguro che continuino su questa via di repliche punto su punto, quando si cerca di speculare a danno della Juventus, continuando ad aggirare i media tradizionali, del resto la rete si sta rivelando molto ma molto più potente, come avrò modo di dire sotto.
2 – Scemi della settimana Questa postilla in fondo è conseguenza diretta di quanto appena detto appena sopra.
A – io non guardo più le trasmissioni sportive domenicali, eccetto quelle che vanno in onda su SportItalia, l’unica davvero ascoltabile, con ospiti più o meno condivisibili nelle loro opinioni, ma che le espongono sempre in un clima disteso, discorsivo, e di rispetto anche delle opinioni diverse. Ma delle imprese della trasmissione più morattiana che ci sia in circolazione, ossia la Domenica Sportiva, ne ho avuto conoscenza stamattina, sempre in rete. Ad esempio il presidente dell’Inter FC RAI, Civoli Marco, conduttore della trasmissione, ha testualmente detto: "Sinceramente il comunicato della società bianconera non l'ho capito. Il nome Juventus non è mai citato dal presidente Moratti nelle sue dichiarazioni di fine partita. Non siamo nati ieri, ma questo comunicato non l'ho capito ed è senza precedenti, bisogna intervenire in questa situazione altrimenti questa storia non finisce più". Caro Civoli, io capisco bene che per essere giornalisti sportivi alla RAI, occorre essere antijuventini e basta, e dunque non occorre avere logica o conoscere l’Italiano, ma ogni tanto una sfogliatina alla grammatica e alla sintassi italiana ti consiglio di farla (sperando la capisca), dato che tra chi ti ascolta o chi ti legge può esserci pure gente che non si fida di quello che racconti, e poi fai figuracce. Perché non occorre essere maghi o esegeti, ma basta una semplice conoscenza della lingua corrente, per sapere che esistono pure, nella costruzione delle frasi, i soggetti e i complementi sottintesi: e quando si parla di rivivere tempi passati o che ci si augura non esistano disegni occulti, che ti piaccia o no, esimio Civoli, il soggetto, o complemento sottinteso ha un solo modo per essere identificato. Juventus, ossia il disturbo delirante monotematico del signor Moratti!
B – il meglio però pare l’abbia espresso il ballerino di professione, giornalista per modo di dire, Zazzarivan. Il quale si è letteralmente lanciato in una filippica contro la rete, che di fatto aggira il ruolo dei giornalisti, che fa informazione senza passare dalle redazioni e dai professionisti dell’informazione (alterata: n.d.a.), che è intollerabile come i vari blogger ed opinionisti di fede bianconera facciano quel lavoro di informazione e che quindi adesso hanno tolto alle redazioni giornalistiche e alle tv la gestione dell’informazione sportiva, auspicando in sostanza una sorta di bavaglio a chi informa e commenta in reta, in maniera alternativa alle veline ufficiali. Io lo capisco a Zazzarivan: era bello nel 2006 raccontare a tutti la storia dei “crimini bianconeri”, senza contraddittorio alcuno in giornali e tv, disegnare un marcio a strisce bianconere ed una pulizia calcistica in nerazzurro, senza avere la possibilità, chi lo negava, di avere un minimo spazio per sostenere tesi diverse. E’ stata appunto quella impostura costruita ad arte e propinata con un massiccio bombardamento mediatico al cui cospetto impallidirebbero pure gli insegnamenti goebbelsiani, che ha fatto sorgere nell’ambito della tifoseria bianconera, la necessità di una controinformazione con canali diversi e alternativi rispetto a quelli ufficiali. Sono nati opininisti, siti appositi di controinformazione, blogger, gente che ha seguito veramente i fatti, letto carte, informato la gente, su cosa davvero era accaduto e come veniva deformato dai Zazzarivan di turno. E’ lezione della Storia, ogni dittatura produce movimenti di resistenza, che sono tanto più agguerriti, quanto più feroce e repressiva è la dittatura. Oggi la tifoseria juventina ha gli strumenti di autodifesa, che mettono in discussione e in crisi le imposture dei Zazzarivan, delle Ilarie giulive, dei mediasettari e fogliettari rosa: ed è questo che non tollerate, che ci sia gente che con dati di fatto dimostri le vostre falsità. Pazienza, esimio Zazzarivan, vi verrà difficile imbavagliarci tutti e imbavagliare la rete!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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