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Serie A |
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Vittorie |
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112 (22,05%) |
Pareggi |
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117 (23,03%) |
Sconfitte |
260 (16,93%) |
864 |
Fatti |
2.701 |
467 |
Subiti |
1.361 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 02.11.2012
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Juventus - Bologna 2 - 1 - VITTORIA ALLA ... FRANCESE!
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di Antonio La Rosa
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Vittoria sofferta più nel modo come maturata che per quanto vistosi in campo, quella della Juventus contro il Bologna. Come al solito è stato un monologo bianconero, anche se meno intenso per una parte della gara, con gli ospiti ben attenti in fase difensiva, e predisposti alle ripartenze veloci, diventato questo ormai il clichè comune di tutte le squadre quando giocano contro i bianconeri; gara complicatasi proprio quando sembrava messasi bene, per un avventato lancio di De Ceglie, diventato assist prezioso per il bolognese Taider. Per fortuna ci ha pensato nei minuti di recupero Pogba, decisamente man of the match, più che mai.
La Tattica
Formazione praticamente rivoluzionata rispetto a Catania, stesso modulo ma con Caceres al posto di Chiellini, centrocampo praticamente stravolto, con Isla e De Ceglie esterni, Pogba e Giaccherini a fungere da mezze ali, coppia d'attacco Quagliarella - Bendtner. L'inizio è decisamente confortante, gioco arioso, manovre avvolgenti, anche grazie alla libertà a centrocampo di Pirlo, e bianconeri che arrivano più volte al tiro, ma quasi sempre da fuori area, in uno dei quali, Pogba colpisce il palo. Poi la squadra rallenta e pur mantenendo l'iniziativa, la Juventus non trova modo di impensierire la retroguardia bolognese; tuttavia il gol arriva con una manovra tutta di prima, lancio in area di Pogba, assist di Giaccherini per l'accorrente Quagliarella, che non fallisce la marcatura. Proprio quando la gara sembrava saldamente in mano dei bianconeri, da un improvvido passaggio di De Ceglie, Taider trova il tiraccio utile, palo interno e palla che si insacca per un insperato pareggio degli ospiti. Alesso corre ai ripari, entrano di seguito Asamoah, Giovinco e Vucinic, squadra che si sistema praticamente in 3 - 4 - 3, e proprio quando la gara sembrava doversi chiudere sul risultato di parità, a trovare la via della rete ancora Pogba, su cross pennellato di Giovinco.
La squadra reparto per reparto
Difesa
Il Bologna praticamente ha tirato in porta una sola volta per tempo, nel primo Gabbiadini conclusione fuori, nella ripresa il gol del pareggio, che non può essere ritenuto errore difensivo, come dinamica. Dato per assodato dunque, il rendimento ormai sicuro di Barzagli e di Bonucci, positiva impressione ha dato Caceres, da difensore puro.
Centrocampo
Reparto rivoluzionato, come detto, ma qualità di gioco direi immutata, anche se per vie esterne non si sono viste proprio cose egregie, mentre le manovre per vie centrali e con i movimenti di Pogba e Giaccherini, sono state più efficaci.
Attacco
Anche se Quagliarella ha segnato, si è visto un reparto capace di creare spazi e dare profondità al gioco, ma poco propenso alla finalizzazione. In sostanza Bendtner utilissimo nel dialogare con i compagni, ma un solo tiro in porta e da fuori area; non molto diversa la prova di Quagliarella, anche se ha avuto qualche altra opportunità di concludere a rete; con Vucinic e Giovinco si è visto un tridente più pungente, e la cosa va tenuta in considerazione.
Le certezze
Mi pare superfluo evidenziare che è stata la giornata di Pogba, che non ci ha dato solo il gol vittoria a tempo quasi scaduto, ma per l'ennesima volta ha confermato il suo straordinario potenziale, e la tradizione splendida dei giocatori francesi in bianconero, da Platini, a Deschamps, Zidane, Trezeguet. Giustamente Alessio nel dopopartita ha frenato gli entusiasmi, evidenziando qualche limite del giocatore, derivante dalla inesperienza, ma la stoffa del campione c'è tutta. Degli altri, non fa notizia la prova dei difensori e di Pirlo, sottolineerei la buona prova di Giaccherini e di Caceres da difensore puro.
Gli interrogativi
A mio giudizio Isla non ha giocato male, ma non è ancora il giocatore devastante di Udine, quello che partendo in progressione scardinava gli assetti difensivi avversari: diciamo che dopo il grave infortunio subito, ha bisogno di tempo per rientrare al suo livello. Altro problema è sempre una sorta di evanescenza in fase offensiva, ossia il costruire molto e concretizzare poco, insomma come la Juve del girone d'andata dello scorso anno; Bendtner non mi è dispiaciuto, ma si capisce ormai che è più un "centroboa" eccellente per triangolare e aprire spazi, ma non lo sfondareti che ci sarebbe servito. Infine è preoccupante l'involuzione di De Ceglie, e non mi riferisco all'errore grave sul pareggio bolognese, il vero problema è che anche quando attacca non riesce quasi mai a crossare decentemente.
Le prospettive
Se nella mente di chi ha organizzato la trappola contro il nostro allenatore, c'era la speranza che con l'allontanamento di Conte dalla panchina, la squadra ne risentisse, detta speranza si è rivelata decisamente vana: la squadra, sia con Carrera, sia con Alessio, che giochi con i "titolarissimi", o faccia ampio turn over come mercoledì, sembra ormai avere acquisito una padronanza di gioco, di schemi e di sicurezza dei propri mezzi, che non si vedevano dai tempi di Capello, e non a caso è stato pure battuto il record della stagione 2005 - 06 (quella, per intenderci che ha visto il trionfale ritorno dello scudetto in maglia nerazzurra, con 15 punti di distacco dai bianconeri ...), ventotto punti su trenta, nove vittorie e un pareggio, mentre in quella stagione, la striscia record di nove vittorie di fila, venne interrotta alla decima, al Meazza, contro il Milan, nell'unica gara quell'anno giocata da Chimenti in porta. Intendiamoci, non sono tutte rose e fiori, il rovescio della medaglia è dato dalle difficoltà emerse in CL, dalla scarsa incisività offensiva, dato che avere realizzato il maggior numero di reti in campionato, non significa automaticamente avere il migliore attacco, ma semplicemente avere molti giocatori che possano realizzare, abbiamo diversi giocatori a quota 3, come dire ben lontani da chi guida la classifica cannonieri, già a quota 7 o 6. Semmai, l'esplosione del francese, potrebbe avere, nel prosieguo della stagione, gli stessi effetti che ebbe Vidal lo scorso anno, ossia di stravolgere l'impostazione tattica della squadra, come costruita da Conte. Ricorderete che le ottime prestazioni iniziali del cileno costrinsero Conte dapprima ad un modulo 4 - 1 - 4 - 1, poi evolutosi in 4 - 3 - 3 e infine in 3 - 5 - 2, ma erano adeguamenti, diciamo così, logici tatticamente; questa volta la vera difficoltà sta nel trovare un possibile equilibrio con ben quattro centrocampisti centrali che potrebbero anche collocarsi a rombo, a patto di mantenere sempre due giocatori esterni. Come dire, o si torna alla difesa a 4 con due esterni che siano in grado di spingere, o, viceversa, rinunciare ad una punta e schierarsi con una sorta di 3 - 4 - 2 - 1. Ed in entrambi i casi dovrebbero esserci sacrificati eccellenti.
La giornata di campionato
Adesso è l'Inter la squadra accreditata come vera antagonista della Juventus, dopo la seconda sconfitta esterna di fila del Napoli, che ora è a sei punti dalla vetta. I nerazzurri sono alla settima vittoria di fila, tutto sembra andare per il verso giusto, soprattutto dal punto di vista arbitrale, nei momenti topici delle loro gare c'è sempre l'episodio favorevole, naturalmente in buona fede, dato che, come saprete bene, per 19 squadre in Italia gli arbitri sbagliano sempre in buona fede, mentre per la ventesima si tratta sempre di sudditanza, complotti, metodi poco chiari e via di seguito. Delle altre, continua il buon momento della Fiorentina, il Milan trova un punticino d'oro con l'altra squadra della scuderia Infront Italy, ossia il Palermo, come dire, Bogarelli (presidente della famigerata società in questione), è venuto in soccorso di Allegri, con quattro punti in due giornate, ed un fuorigioco netto non visto contro il Genoa. E sabato lo scontro diretto contro i nerazzurri ...
Le mie postille
1 – Ancora zemanate. Nel vasto repertorio di giustificazioni zemaniane, a spiegazione delle sue sconfitte inopinate e illogiche (in quanto contravvenenti il dogma della bravura assoluta del boemo come allenatore di calcio) mi mancava quella relativa alle condizioni climatiche, per cui anche la meteorologia, da ultimo, ha aderito al gruppo di complottisti intento a rovinare la carriera al più grande maestro di calcio di tutti i tempi. Infatti il nostro eroe, ha attribuito la sconfitta di Parma alle condizioni del terreno, reso quasi impraticabile per la pioggia incessante, che evidentemente cadeva quando aveva palla la sua squadra, non invece quando ad esserne in possesso erano gli emiliani. Non contento di ciò, ha anche aggiunto che la squadra ancora non lo segue nei suoi dettami, ma lui continuerà ancora per la sua strada. Che, auguriamoci, sia ancora lunga e costellata da prestazioni del genere ...
2 - Scemo della settimana. Per ragioni misteriose a molti, chi difende strenuamente l'operato del boemo è Mediaset. Qualcuno potrebbe sospettare che sia una sorta di riconoscenza all'ex datore di lavoro e "padrino" del tecnico romanista; o forse è anche conseguenza del fatto che Zeman a Roma glielo hanno mandato proprio Galliani e soci, in funzione antijuventina, e quale elemento per ristabilire una alleanza tra i due club, poi realizzatasi anche in ottica mercato. Sta di fatto che, da quanto mi risulta, il principale sostenitore della "correttezza" delle lamentele di Zeman, sul campo impraticabile a Parma, è stato proprio l'ex arbitro, novello moviolaro pistocchiano, al secolo Paparesta Gianluca: questi ha sostenuto che effettivamente a Parma non si poteva giocare, e che quel terreno ha danneggiato la Roma, ma non il Parma. Sarà. Qualcosa però mi fa ritenere che il 14 maggio del 2000, Paparesta fosse stato già chiuso da Moggi negli spogliatoi di Reggio Calabria, o forse era a colloquio preventivo con Gianni Letta, per raccomandarsi a lui per via di certi affari che aveva a cuore: solo così si può spiegare come abbia ignorato lo storico precedente di Perugia ...
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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