 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.608 |
Giocate |
3.108 |
2.520 (54,69%) |
Vittorie |
1.708 (54,95%) |
1.183 (25,67%) |
Pareggi |
844 (27,16%) |
905 (19,64%) |
Sconfitte |
556 (17,89%) |
8.233 |
Fatti |
5.406 |
4.491 |
Subiti |
2.933 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.586 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
939 (59,21%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,96%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,83%) |
876 |
Fatti |
2.776 |
478 |
Subiti |
1.410 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 22.10.2012
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Juventus - Napoli 2 - 0 - 'O TIFOSO 'NNAMMURATO!
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di Antonio La Rosa
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La Juventus si aggiudica il primo vero scontro diretto in chiave scudetto, avendo ragione del Napoli, al termine di una gara davvero ostica e difficile, come tradizione quando si incontrano le squadre di Mazzarri. Gara vinta soprattutto sul piano psicologico, la squadra ha mostrato sul campo di non avere risentito di settimane di polemiche e di punzecchiamenti provenienti dal fronte partenopeo, né di avere risentito di una direzione di gara che, specie nella ripresa, ha lasciato alquanto a desiderare, tollerando il gioco fin troppo fisico del Napoli. E vinta, come nella tradizione, con i cambi in corsa, non a caso le due marcature sono state realizzate da Caceres e Pogba.
La Tattica
Formazioni con moduli sostanzialmente speculari, Juventus sempre con il 3 – 5 – 2, ma con due assenze di rilievo, Buffon e Vucinic, sostituiti da Storari e Quagliarella in coppia con Giovinco. Gara sviluppasi nei canoni prevedibili, almeno nella prima fase, ossia bianconeri a fare la partita e curare il possesso palla, Napoli molto guardingo e compatto in fase difensiva, Hamsik sacrificato in fase di non possesso palla, a fare da marcatore su Pirlo: ed in questa sorta di partita a scacchi, con la Juventus attenta a non lasciare spazi alle ripartenze partenopee, il miglior possesso palla della Juventus però non produceva occasioni di rilievo, esclusa una azione personale di Giovinco ad inizio gara e una conclusione di Marchisio, nel finale di tempo, con grande risposta di De Sanctis; né dall’altro lato i partenopei creavano pericoli, solo nel finale di tempo da una punizione da posizione molto defilata, Cavani colpiva la traversa. Temi che nella ripresa non mutavano, semmai Napoli che provava di più a manovrare, mostrando però i limiti di un centrocampo quasi esclusivamente votato alla interdizione, per cui era proprio la Juventus ad avere qualche buona occasione in fase di ripartenza, anche grazie all’inserimento di Matri, al posto di un opaco Quagliarella. La svolta come detto, grazie all’inserimento di Pogba, più fresco di Vidal, e di Caceres, per l’acciaccato Asamoah: cambi che hanno anche modificato l’assetto della squadra, di fatto il francese si è collocato in posizione più avanzata rispetto a Vidal, quasi da trequartista, godendo così di maggiore libertà di azione, come vistosi in occasione del raddoppio.
La squadra reparto per reparto
Difesa
Se Cavani si è notato solo per un calcio piazzato ed un tiraccio da fuori area, se Pandev di fatto non ha visto palla, e se Hamsik, in quelle rare proiezioni offensive, non ha avuto modo di potersi inserire negli spazi, lo si deve alla prestazione impeccabile del reparto, in particolare di Barzagli. Come dire, prestazione di reparto praticamente impeccabile, forse qualche limite si è appalesato in fase di disimpegno, qualche errore di impostazione di troppo.
Centrocampo
Serata complicata per i nostri centrocampisti, anche se Pirlo, alla distanza, è emerso con tutta la sua classe. Sulle fasce poco spazio per Lichtsteiner, meglio Asamoah, tuttavia più discontinuo e anche menomato da certe entrate sulle caviglie; come pure Marchisio e Vidal si sono dovuti logorare in questa forma di contrapposizione speculare con Behrami e Inler.
Attacco
Evidentemente Quagliarella soffre molto a giocare contro la squadra della sua città, e non a caso con lui in campo la Juventus ha mostrato scarsa profondità di gioco, mentre con l’innesto di Matri si è visto qualcosa di più. Sicuramente meglio Giovinco, anche se dovrebbe ridurre le giocate personali e ogni tanto dare palla di prima, con una notazione a suo attenuante: D’Amato non ha quasi mai punito il fallo sistematico dei difensori napoletani su di lui.
Le certezze
Davano Pirlo per stanco e in flessione, ma sul campo è sembrato l’esatto contrario; lo stesso dicasi di Barzagli. Per il resto, dato atto che, tenuto conto della forza degli avversari, non ci sono stati giocatori decisamente insufficienti, credo vadano spese due parole per Pogba. Tutte le volte in cui è stato schierato, ha sempre mostrato intelligenza tattica e abilità a giocare tra le linee, testa alta, cosa non comune specie per i longilinei; ora di dimostra pure abile nelle conclusioni a rete, e segnare in quella maniera, proprio in occasione di una gara di cartello, è segno di grande personalità. Come dire, se non si guasta (e penso che con Conte non dovrebbero esserci di questi pericoli), è un predestinato, con buona pace per quelli che storcevano il muso al suo arrivo in bianconero. Gli interrogativi
Di Quagliarella, unico veramente insufficiente, ho già detto; l’altro interrogativo è che se da un lato aumenta il numero di giocatori andati a rete, in gare del genere si nota l’assenza del vero finalizzatore. Per intenderci, il Cavani di sabato sera, vistosi poco peraltro grazie ai nostri difensori, sarebbe quello che renderebbe la Juventus squadra forse inarrestabile.
Le prospettive
Dopo otto giornate la Juventus si trova in testa con tre punti sulla seconda e quattro sulle terze: risultato che sicuramente non era tanto prevedibile ad inizio campionato, considerata la squalifica di Conte e i ripetuti impegni dei giocatori tra CL e gare delle varie nazionali. E questa era la gara più difficile di questa fase iniziale, sia per la consistenza dell’avversaria, sia per il modo come era stata preparata e non solo dall’ambiente partenopeo. Abbiamo sentito il rispolvero dei soliti temi antijuventini, il ricordo della finale di Pechino, nella quale due espulsioni sacrosante sono state ritenute aiuto arbitrale ai bianconeri, la polemica sui giocatori bianconeri in Nazionale, “risparmiati”, secondo il cinepanettonaro, da Prandelli, le iniziative di certo avvocato Grassani, in merito alla espulsione di Vidal in occasione della partita della sua Nazionale, fino alla grottesca richiesta alla Procura federale di accertare la supposta esistenza di un tunnel che consentisse a Conte, nelle gare allo Juventus Stadium, di violare i regolamenti e andare negli spogliatoi. Per non dire delle ataviche polemiche nord – sud, e dunque della Napoli che ha la missione di vendicare il sud derelitto contro lo strapotere del nord impersonificato dalla Juventus, ossia (guarda caso), la squadra che più di ogni altra rappresenta l’unità d’Italia avendo tifosi ovunque e in grande numero. Insomma anche stavolta l’ennesima “ordalia” si è rivelata un boomerang, verso chi l’ha voluta, dimenticando che si sta parlando solo di calcio, di una partita importante per la classifica e per il campionato, e nulla di più. Ed alla fine ha vinto chi l’ha interpretata solo come partita di calcio. Certo, le polemiche create ad arte hanno prodotto una maggiore carica anche al pubblico, la riconciliazione tra gli ultras e la società ha riportato lo Juventus Stadium ad essere una autentica bolgia, più di altre volte nel passato. Tornando agli aspetti tecnici, si dice in giro che la Juventus di questa stagione è meno bella sul piano del gioco rispetto alla scorsa stagione, cosa che non mi pare sia vera. Certamente è più consapevole della propria forza, non ha la frenesia di cercare ad ogni costo il risultato, come nella scorsa stagione, quando spesso si assisteva a primi tempi travolgenti, ma se non arrivava la segnatura, la squadra tendeva quasi a farsi prendere da “ansia da prestazione”; viceversa, quest’anno, è la terza volta su quattro gare casalinghe, che i bianconeri chiudono a reti bianche nel primo tempo, e che vincono alla distanza, nei primi minuti della ripresa contro il Parma, a metà ripresa contro il Chievo, ed ora nel finale. Come dire, la squadra è matura, consapevole della propria forza, non si scompone se il gol tarda ad arrivare, continua nel suo gioco consapevole che comunque è sempre in condizione di potere sbloccare il risultato. E non è cosa da poco, questa era la dote principale, per chi lo ricorda, della Juve di Lippi.
La giornata di campionato
Dopo la caduta del Napoli, si cercano altre antagoniste della Juventus in chiave scudetto, e le vittorie di Inter e Roma hanno ridato fiato ai ricercatori di un antijuve ad ogni costo; che poi l’Inter sia alla seconda vittoria di fila grazie a sviste arbitrali in buona fede, o che la Roma abbia semplicemente approfittato della ormai nota lacuna del Genoa (squadra che parte forte e si sgonfia con il passare dei minuti), sono cose di secondaria importanza. Semmai è davvero sconcertante il modo come vengono trattati questi episodi, come al solito minimizzati dai media: qualche battuta di facciata, ma mentre il gol di Muntari viene ricordato ancora oggi, quello di Montolivo già caduto nel dimenticatoio, figuriamoci il clamoroso e gigantesco rigore negato a Gomez al Meazza. Ci siamo abituati ormai, e forse la cosa peggiore di sabato sera è che non sono riusciti a trovare un appiglio per poter speculare sulla vittoria dei bianconeri. O no?
Le mie postille
1 – D’Amato, interista barlettano … La designazione di D’Amato, arbitro noto per essere un interista dichiarato anche iscritto al club nerazzurro della sua città, era stata salutata da tutti come una designazione a garanzia di imparzialità, che come sapete tutti, viene sempre intesa nel modo come a suo tempo manifestava Carraro, ossia che non si sbagli a favore della Juventus . Invero, contrariamente a quanto si è detto, anche se nessuno se ne è accorto, D’Amato ci ha spudoratamente aiutati. Invero, l'angolo da cui è scaturito il primo gol, e' stato un evidente grave errore arbitrale. Doveva essere data punizione alla Juve per fallo su Marchisio di Berhami, e giallo per quest'ultimo. Ma D'Amato, sapendo che noi siamo più pericolosi dai calci d'angolo e non dalle punizioni dal limite, e sapendo che, come detto da Mazzarri, in 10 si gioca meglio, pur di danneggiare il Napoli ha risparmiato il secondo giallo a Berhami, e per aiutarci, ci ha concesso l'angolo anziché il calcio piazzato dal limite ...
2 – Scemo della settimana Era un po’ di tempo che il dominatore assoluto ed incontrastato di questa rubrica, non si faceva vivo e non si meritava menzione speciale. Parlo, se non si è capito, del signore del nostro calcio, Moratti Massimo. Il nostro mito, intervistato al tg1, in merito alla auspicata riforma della giustizia sportiva, ha dichiarato che per lui la giustizia sportiva va bene per come è adesso, e si lamenta ingiustamente solo chi la subisce! Certo, per lui il sistema funziona alla perfezione, questa giustizia sportiva riformata dal suo socio Giuda Rossi, gli ha consentito di avere uno scudetto pur essendo la sua squadra arrivata terza a 15 punti di distanza, di poter ritenere la sua Inter squadra forte e seria, vincente contro una concorrenza di fatto debellata, e soprattutto di poter beneficiare di un ritardo di ben 14 mesi da parte del Procuratore Federale Palazzi sulla inchiesta calciopoli bis, con consequenziale richiesta di archiviazione per prescrizione nei confronti dell’Inter, per non tacere delle passate vicende su passaporti e bilanci falsi, o su vendite fittizie di marchi. Si è dato il caso che, il giorno dopo, è emersa la notizia della “combine” organizzata per Inter – Atalanta 4 – 3, stagione 2008 – 09, che naturalmente non ha turbato più di tanto Palazzi. Anche perché c’è tempo per fare scattare l’ennesima prescrizione in favore del signore Moratti.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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