Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
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N |
23 |
42 |
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39 |
17 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.586 |
Giocate |
3.092 |
2.510 (54,73%) |
Vittorie |
1.699 (54,95%) |
1.177 (25,67%) |
Pareggi |
840 (27,17%) |
899 (19,60%) |
Sconfitte |
553 (17,88%) |
8.205 |
Fatti |
5.383 |
4.464 |
Subiti |
2.915 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
514 |
Giocate |
1.564 |
282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 11.08.2012
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TUTTI GLI UOMINI DEL DELINQUENTE - III
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di Antonio La Rosa
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(III parte)
A - il quadro mi sembra inquietante, ma in qualche mio articolo credo di averlo tracciato per sommi capi.
G - in un certo senso hai intravisto le linee di quello che stava accadendo, ma appunto hai avuto una visione parziale, ridotta di tutto: hai parlato di calcio come obiettivo della vicenda, mentre in realtà il calcio è stato un pretesto e, in un certo senso, il banco di prova per operazioni di altro genere. Ma non divaghiamo, torniamo al discorso che ti interessa.
A - quindi se ben capisco, si è trattata di una pianificazione ben studiata a tavolino.
G - mi sembra evidente, pensi davvero che sia un caso che contemporaneamente vengano ad unirsi fattori diversi, economici, politici, mediatici e giudiziari, in modo del tutto casuale, per realizzare lo stesso obiettivo?
A - effettivamente no, ammetto di intravedere un quadro fosco ma non il vero disegno.
G - ti guido io allora, facendoti riflettere. Per il momento lasciamo perdere Galliani e soci, che come ti ho detto, non sapendo cosa bollisse in pentola, hanno in parte costretto i "calciopolisti" a modificare il piano originario. Ti ricordi chi ha presentato la denuncia iniziale?
A - si, Franco Dal Cin, proprietario del Venezia, dopo un Messina - Venezia molto caldo, finito a rissa generale, sul campo neutro di Bari, mi pare.
G - vero. Ma ricordi se presentò subito la denuncia?
A - non so.
G - ti aiuto: Messina - Venezia si giocò a fine aprile a Bari, Dal Cin se presentò ai P.M. di Napoli ai primi di giugno, denunciando specificamente degli arbitri, appartenenti a suo dire, alla "combriccola romana", controllata da Moggi, e di cui beneficiava la società siciliana, ritenuta satellite di Moggi. Più di un mese insomma.
A - cosa strana effettivamente. Ancor più strano il fatto che un dirigente del Venezia, denunci una combriccola arbitrale che opera a Roma, accusa il Messina per una partita giocata in campo neutro a Bari, e si presenta per denunciare il tutto a Napoli.
G - ecco, cominci a vedere un pò di luce. Come mai Dal Cin va proprio a Napoli? E come mai la Procura di Napoli, anzichè trasmettere correttamente gli atti a quella di Roma, o a quella di Bari, o a anche a quella di Venezia, ove avrebbe sede la presunta parte lesa della denuncia, trattiene gli atti e avvia una indagine su tutto il territorio nazionale, per fatti accaduti un pò ovunque tranne che a Napoli?
A - aggiungerei che contemporaneamente qualcosa si muove a Torino, dunque si tratta di indagini condotte l'una all'oscuro dell'altra.
G - ma soprattutto una conclusa con l'archiviazione, mentre l'altra, per fatti praticamente simili o coincidenti, ritiene di non dovere archiviare, anzi.
A - insomma, Napoli era, se ben comprendo, un posto "sicuro" per arrivarsi all'obiettivo finale. Anche grazie alla collaborazione, da quanto si dice, dei vari Franco Baldini, già dirigente della Roma, e qualche giornalista sportivo milanese.
G - pesci piccolissimi quelli cui ti riferisci, servivano solo a far leggere in un certo modo certi atti, che gli inquirenti non avrebbero ben compreso. Ma non noti altro?
A - si, le attività di indagine si fermano praticamente a maggio 2005, nessuna intercettazione è successiva, e non si indaga in alcun modo sulla stagione 2005 - 06.
G - bravo. Evidentemente qualcuno supponeva che la stagione 2005 - 06 dovesse avere un esito diverso, che non interessava l'obiettivo principale; ma evidentemente questo qualcuno fece male i propri calcoli. Ma parliamo delle indagini: sbaglio o sei avvocato e curi il settore penale?
A - si.
G - quanto debbono durare le indagini preliminari secondo il vostro codice di procedura penale?
A - non oltre ventiquattro mesi dall'iscrizione della notizia di reato, ma solo nei casi diciamo più gravi.
G - quindi, potremmo dire, dodici o diciotto mesi massimo, giusto?
A - si, e quando si chiede la proroga delle indagini, si deve anche notificare l'informazione di garanzia all'indagato.
G - come dire, indagini che di fatto cessano a maggio 2005, dopo non vi è alcuna attività istruttoria, secondo il diritto vigente, dovevano essere chiuse, dette indagini, con le eventuali richieste a giugno o, al limite, a dicembre 2005, o nella peggiore ipotesi, a giugno 2006. Invece, vengono invece rivelate pomposamente in conferenza stampa nel maggio 2006, senza alcuna informazione di garanzia verso gli indagati, e, ad oggi non risultano ancora ufficialmente chiuse, ma con atti già mandati alla Procura Sportiva, prima ancora di essere ufficialmente pubblici e conoscibili dagli indagati, o addirittura pubblicati in un opuscolo, da un settimanale, L'Espresso.
A - Uno scempio del diritto, consumato nel silenzio degli organi di informazione. Quindi, se ben capisco, l'indagine è stata compiuta, tenuta in "caldo" per un anno, e quindi esplosa prematuramente, a causa della fuoriuscita delle notizie sull'indagine archiviata a Torino.
G - bravo. Indagine pronta ma da utilizzare dopo, diciamo quando chi ne aveva l'interesse, avesse dato il via libera, e questo via libera doveva necessariamente essere il maturare di determinate condizioni per compiere il colpo di mano generale.
A - pertanto, se ho compreso bene, tutto il periodo successivo al maggio 2005 e fino all'esplosione di Calciopoli come scandalo che conosciamo, è stato necessario per perfezionare il piano o per far maturare i tempi giusti, o sbaglio.
G - no, non sbagli. Diciamo che lo scandalo poteva anche non servire, se la Triade si fosse messa da parte volontariamente o in caso di altri fatti che potevano evitarlo, e che invero non si verificarono. Diciamo ancora che lo scandalo doveva scoppiare, possibilmente tra giugno e luglio 2006, nuovi equilibri politici, maturati anche grazie all'evidente sostegno di coloro che, tra le altre cose, avevano programmato anche Calciopoli, e dunque quasi certezza che i bersagli non potessero avere scampo o protezioni di qualsiasi genere.
A - ne consegue che hanno dovuto anticipare le notizie, nonchè l'utilizzazione del materiale raccolto, di un mese abbondante, per l'imprevista mossa di Carraro.
G - esatto. E questo mese abbondante di anticipo vi ha salvato. Vediamo se comprendi il perchè.
A - no. Mi sfugge qualcosa, lo confesso.
G - torniamo allora alla proposta fatta a Moggi nel settembre 2005 a Palazzo Grazioli, ed al sostanziale rifiuto ricevuto da Berlusconi ...
A - ora che ci penso: poco fa mi hai detto che da maggio 2004, la Juventus praticamente era di Giraudo, Moggi e Bettega, collegata al gruppo di famiglia ma in fase di progressivo allontanamento.
G - come dire, la Triade pensava ben altro, non dipendere da altri, ma avere essa il controllo di una società di calcio.
A - c'entra la scalata alle azioni della Juventus, con prezzi aumentati a dismisura nell'aprile scorso?
G - ora ci siamo, vedo che finalmente segui seriamente il denaro.
A - agli inizi di aprile, Giraudo, in una intervista mi pare a La Repubblica, tracciò quello che era il progetto della nuova Juventus, una sorta di holding ramificata in diversi settori, il progetto Stadio, centro sportivo, centri commerciali, tante idee e proposte innovative che mettevano la società bianconera all'avanguardia, e le davano una dimensione europea, a livello dei grandi clubs spagnoli, inglesi e tedeschi.
G - si disse altro ...
A - certo, che la scalata era opera proprio di Giraudo, Moggi, con il sostegno dei libici, che in tal modo sarebbero divenuti azionisti di riferimento, non più semplici dirigenti al servizio della proprietà.
G - tradotto, i vedi padroni della Juventus, con la IFI azionista di minoranza e dunque non più in grado di determinare gli assetti futuri della società.
A - dici dunque anche una sorta di vendetta "interna" del gruppo, per questo tentativo di scalata?
G - vedo che tendi sempre a perdere il filo del discorso, e concentrarti su minuzie e non su questioni più generali. Due anni prima non si conoscevano certo i progetti della Triade e di Giraudo, ma le indagini erano partite già.
A - mah ... potrei però considerare un altro aspetto: non c'è stata la reazione del gruppo IFI al "tentativo di scalata", quasi non interessasse più di tanto controllare ancora la squadra bianconera. Del resto la Triade l'aveva affrancata di fatto, l'IFI non elargiva più denaro alla Juventus, mentre ne elargiva eccome alla Ferrari.
G - questo dovrebbe farti capire certi livori tra alcuni protagonisti della storia, qualcuno che vince senza spendere, utilizzando solo le risorse che la squadra forniva, risultati sul campo, sponsor, coppe europee, diritti televisivi, spettatori etc.; qualche altro che per vincere doveva spendere e tanto, per avere i migliori, e solo con i migliori e più costosi vinceva.
A - chiaro il riferimento, a qualcuno che peraltro con la Juventus era riuscito a fare una figuraccia che rimane ancora impressa nella memoria dei tifosi.
G - solo che qui lo sport c'entra di riflesso, siamo in pieno mondo degli affari. Hai detto una cosa importante, alla proprietà non interessava fermare la scalata alla Juventus, magari perchè non sarebbe servito fermarla in quel momento, ma vanificarla successivamente. Non credi?
A - adesso comincio a comprendere meglio. Se Calciopoli fosse esplosa tra giugno e luglio, dunque con la Triade già in pieno controllo della Juventus ...
G - continua ...
A - il disastro avrebbe colpito soltanto la Triade, in particolare Giraudo: sarebbe stato distrutto un bene di proprietà altrui, e magari l'azionista di minoranza poteva erigersi a salvatore della Patria, rilevando a poco prezzo la quota di maggioranza, di fatto divenuta carta straccia ...
G - finalmente ci sei arrivato. Ma ti ripeto, era questa una conseguenza di un disegno molto più ampio, e tracciato molto prima: disegno che parte dagli assetti di Confindustria, ribaltati nel 2004, e, se non te ne sei accorto, da quell'anno Confindustria, come pure il sistema bancario, entrano prepotentemente in politica e non solo.
(continua)
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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