Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
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Fat |
Sub |
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13 |
24 |
6 |
6 |
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C |
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N |
23 |
42 |
10 |
12 |
1 |
39 |
17 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.586 |
Giocate |
3.092 |
2.510 (54,73%) |
Vittorie |
1.699 (54,95%) |
1.177 (25,67%) |
Pareggi |
840 (27,17%) |
899 (19,60%) |
Sconfitte |
553 (17,88%) |
8.205 |
Fatti |
5.383 |
4.464 |
Subiti |
2.915 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
514 |
Giocate |
1.564 |
282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 16.06.2012
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(Europei e dintorni) - IL BISCOTTO LOGORA CHI SE LO CERCA ...
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di Antonio La Rosa
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Vi siete mai chiesti la ragione per cui, dal dopoguerra in poi, l'Italia è stata vincente nelle competizioni internazionali solo due volte? E se si, vi siete mai chiesti come mai sia stata vincente SOLO in queste due circostanze? Le risposte credo siano ovvie, almeno la prima, ma di riflesso anche la seconda: entrambe le volte c'è stato uno "zoccolo duro" bianconero in Nazionale, composto da non meno di 5 - 6 giocatori. Nel 1982 erano Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Rossi, con Bettega che non ne potè far parte per via di un infortunio qualche mese prima; nel 2006 erano Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi, Del Piero. In entrambi i casi, C.T. della Nazionale furono personaggi che non solo costruirono una squadra forte e credibile partendo da una intelaiatura già collaudata nella Juventus, ma soprattutto costruirono quella squadra INFISCHIANDOSENE ALTAMENTE DEGLI UMORI DI STAMPA E TIFOSERIE VARIE. Qualcuno adesso mi potrebbe rimproverare che invero anche Valcareggi vinse un Europeo, nel 1968, e conquistò una finale mondiale due anni dopo, e a tale rimprovero potrei obiettare che all'epoca gli Europei di calcio non avevano la formula attuale, si concludevano con una sorta di finale a 4, e l'Italia arrivò alla conquista del trofeo dopo una semifinale vinta, all'epoca, per sorteggio, e una ripetizione di finale, quando nella prima gara contro la Jugoslavia avrebbe meritato di perdere, e forse avrebbe perso se non si fosse giocata quella finale a Roma. Ma appunto il discorso su Valcareggi mi permette di arrivare al nocciolo della questione. Valcareggi era un uomo formatosi in Federazione, dunque molto attento agli interessi del "Palazzo" nella composizione delle convocazioni e di chi dovesse giocare, basti pensare che all'epoca il miglior difensore centrale, o "libero" come si diceva all'epoca, era lo Juventino Sandro Salvadore, che non venne portato in Messico dato che occorreva fare spazio al cagliaritano Cera; che il titolare della Nazionale era già Zoff, campione d'Europa in carica, all'epoca al Napoli, ma in Messico gli fu preferito Albertosi; che per dare spazio a Mazzola, non in grande condizione, venne sacrificato Rivera, pallone d'oro 1969, e via discorrendo. Bene, queste vicende di "equilibrio" dettate dal Palazzo, furono il presupposto del disastro degli anni successivi, 1972 Italia eliminata nei quarti dal Belgio, 1974 il naufragio in Germania, anche per i clan che si formarono nello spogliatoio, a causa della convocazione a furor di popolo di Giorgio Chinaglia, centravanti titolare imposto in quella Nazionale, anche prima del suo esordio (e parlo degli anni migliori di Anastasi e Boninsegna). Bearzot, anche lui uomo cresciuto in Federazione, non si curò affatto di questi condizionamenti, e neppure dei condizionamenti della stampa sportiva nazionale, quella che, per chi ha memoria, accompagnò la spedizione in Argentina con titoli quali "preparate i pomodori, torniamo subito", salvo poi dover dare atto che in quella edizione dei mondiali si è vista la Nazionale più bella del dopoguerra, quella con 9 juventini per intenderci; potrei ricordare che nel 1982 si invocavano i vari Pruzzo, Beccalossi e via di seguito, si derise il gruppo con notizie messe artatamente in giro (la presunta vicenda della storia omosessuale tra Cabrini e Rossi, che vide come protagonista quel Zilianipaolo, che si sarebbe nuovamente distinto nel 2006 contro Buffon, Cannavaro e Del Piero), tanto da costringersi il gruppo al primo silenzio stampa della storia. Ancor di più Marcello Lippi, che dovette affrontare un mondiale in pieno ciclone farsopoli, con petizioni che avrebbero voluto i giocatori juventini fuori dalla Nazionale solo perchè giocavano con la maglia bianconera, o lui cacciato solo perchè allenatore degli anni migliori della Juve di Moggi e Giraudo: ed alla fine salirono sul carro dei vincitori anche quelli che l'avevano denigrato, comprese ministre e commissari fantocci della federcalcio. Arriviamo ad oggi. L'Italia come sapete rischia dopo due gare di dover fare le valigie anzitempo, nonostante non abbia demeritato, due pareggi deludenti sul piano del risultato ma non sul piano del gioco, quantomeno per lunghi tratti delle partite disputate, una delle quali contro i campioni in carica, e campioni del mondo, la Spagna. Tutto perchè, a fronte di un gioco anche piacevole, sono mancati i gol, e la cosa a mio giudizio è diretta conseguenza di quella sorta di "equilibrismo" che Prandelli ha voluto seguire nelle convocazioni, ossia fare in modo che certe presenze fossero assicurate e che qualche posto di titolare potesse accontentare chi di dovere. Solo così si spiega la ragione per cui non solo sono stati convocati, ma giocano ancora titolari Cassano e Balotelli, il primo rientrato da poco dopo seri problemi di salute, il secondo messo addirittura ai margini della sua squadra, per le solite "follie" incontrollabili in campo e fuori, e probabilmente se il "City" ha vinto il suo campionato lo deve al reintegro di Tevez e al posto in panchina riservato in via quasi definitiva all'ex interista. Ci deve per forza essere un milanista titolare, ma invece di prendersi in considerazione i meno reclamizzati Abate o Nocerino (protagonisti di un campionato eccellente in rossonero), Cassano fa maggiore "audience mediatica"; la presenza di uno del Napoli pare debba essere questione fondamentale, e dunque si schiera Maggio che è stato tra i peggiori in due gare su due, come pure presumo che la presenza di Thiago Motta tra i titolari, serva a non far dimenticare che nel campionato italiano gioca pure l'Inter. Se la Nazionale doveva essere "figlia" del campionato, giustamente doveva essere formata da un blocco solido della squadra che ha vinto lo scudetto, ma lo ha vinto con una ossatura prettamente italiana, dunque la Juventus, ed effettivamente sette convocati su 23 sembrerebbero confermare questa esigenza di blocco di squadra per costruire una Nazionale forte. Il problema sta nel fatto che a quel blocco non si sono aggiunti dei giocatori che potevano essere funzionali ad un tipo di gioco che si doveva praticare. Mi spiego. Giaccherini non sta dispiacendo, anche se in questo modulo 3 - 5 - 2 risulta un pò sacrificato in compiti di copertura, nei quali non è adattissimo; mentre si sono rivelati molto più utili De Ceglie e Pepe, per cui, se proprio si doveva convocare qualcuno, meglio uno di questi due, e se non De Ceglie, reduce da un piccolo infortunio, meglio Pepe. Stesso discorso in attacco. Con un centrocampo il cui fulcro è Pirlo e l'incursore è Marchisio, probabilmente uno tra Matri e Quagliarella si sarebbe trovato meglio di quelli convocati. In altri termini, Prandelli non ha avuto il coraggio di impostare veramente la sua Nazionale su un blocco juventino, sacrificando proprio quelle pedine che, in base al modulo scelto, sarebbero certamente stati più utili. Ma questo potrà sembrare il classico ragionamento da tifoso, e ammetto che la mia juventinità può effettivamente farmi vedere le cose da un punto di vista non proprio imparziale. Si volevano rispettare meglio gli andamenti stagionali? Bene, da due stagioni il migliore attaccante italiano è Totò Di Natale, dunque giusto puntare su di lui come prima scelta; inoltre il campionato ha consacrato definitivamente Giovinco, ha fatto emergere attaccanti interessanti quali Destro e Borini; in competizioni brevi spesso è fondamentale la presenza di giocatori in attacco che abbiano anche esperienza internazionale, o, se si punta a giocatori esordienti, ci vorrebbe il coraggio di Bearzot a schierarli subito nella mischia. Ecco, finora Prandelli questo coraggio non l'ha mostrato, ma ha ancora l'ultima occasione, contro l'Irlanda del Trap, ormai eliminata, occorre una vittoria larga, che la squadra così come schierata, non potrebbe mai assicurare, a prescindere da come finirà Spagna - Croazia. Lo avrà questo coraggio? Io temo di no, le prime indiscrezioni dicono che probabilmente ci saranno 4 cambi in formazione, ed i sacrificati dovrebbero essere ... Maggio (e ci può stare), Thiago Motta (idem come sopra), Giaccherini (e pure questa ci può stare, tatticamente) e (udite, udite) Bonucci, ossia quello che finora dei tre difensori è l'unico esente totalmente da errori o battute a vuoto! Il che dovrebbe significare la conferma del duo d'attacco Cassano - Balotelli, cioè l'unica cosa che finora non ha completamente funzionato in squadra. Speriamo bene, però, nel caso, non ci si venga poi a lamentare di eventuali "biscotti" altrove, perchè molto spesso i "biscotti" la nostra Nazionale se li va a cercare, e, detto tra noi, per quale ragione dovrebbero scannarsi Spagna e Croazia, quando comodamente potrebbero rifiatare per arrivare al meglio all'incontro dei quarti di finale? Aspettiamo lunedi e ne riparleremo.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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