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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
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Giocate |
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C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
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Giocate |
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282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 19.03.2012
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Fiorentina - Juventus 0 - 5 - LASSU' QUALCUNO AVRA' SORRISO ...
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di Antonio La Rosa
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Una gara che si commenta da sola, ed un risultato che va al di là di ogni più rosea aspettativa: e così la sfida forse più difficile e delicata, almeno nelle premesse, che la Juventus doveva affrontare in questo scorcio di campionato, finisce in trionfo, proprio al cospetto di quella tifoseria che da decenni si distingue per odio verso la squadra bianconera. Partita iniziata alla grande dai bianconeri, un palo e subito dopo il vantaggio con un gol di ottima fattura, sia come azione, sia come realizzazione da parte di Vucinic, autentico trascinatore della serata; poi l'espulsione di Cerci ha certamente aiutato il compito dei bianconeri, ma fino ad un certo punto, dato che l'assetto difensivo e di centrocampo dei viola sostanzialmente non veniva alterato: come dire, l'esito finale probabilmente sarebbe stato lo stesso anche in parità numerica.
La partita alla lavagna
Formazioni scese in campo in maniera "speculare", Juventus con il 4 - 3 - 3, unica variante rispetto alla formazione diciamo "tipo", Caceres centrale in coppia con Bonucci, centrocampo solito Vidal - Pirlo - Marchisio, e tridente offensivo con Matri centrale e Pepe e Vucinic punte esterne; Fiorentina con analoga disposizione, difesa a 4, a centrocampo Montolivo centrale, con Olivera e Lazzari a sostegno, e in avanti Amauri punta centrale, Cerci e Vargas esterni. Pochi minuti e la Juventus subito pericolosa, combinazione Matri - Vucinic, tiro di quest'ultimo che colpisce il palo, e sulla ribattuta Matri spara alto di poco; è il preludio al gol, sempre azione lineare e sullo stretto, Pirlo - Matri - Vucinic al limite dell'area viola, e stavolta il montenegrino batte di precisione a mezza altezza, nulla da fare per Boruc. Già prima dell'espulsione di Cerci, si evidenzia una sostanziale inadeguatezza del centrocampo viola nella fase di interdizione (Olivera e Lazzari sono più centrocampisti offensivi), ulteriormente accentuata poi dalla follia dell'esterno viola, e da quel momento sulla fascia De Ceglie di fatto non ha veri avversari a fronteggiarlo; nè Delio Rossi pensa a variare l'assetto, per cui la gara di fatto diventa un monologo, come a fine partita dimostrerà anche il dato sul possesso palla (72% per i bianconeri). Inevitabilmente arriva pure la seconda realizzazione, sugli sviluppi di azione d'angolo, Vucinic per l'accorrente Vidal, primo tiro del cileno respinto da Boruc, ma è lo stesso Vidal a riprendere e a non fallire. Poco da dire sulla ripresa, il risultato assume dimensioni mortificanti per i padroni di casa, che solo dopo la terza marcatura (Marchisio di testa, su perfetto cross di Vucinic), costruiscono l'unica occasione degna di nota, tiro da fuori di Lazzari, e Buffon devia quanto basta per mandare la palla sul palo. Il resto è pura accademia bianconera, dapprima la ciliegina, azione in verticale Vucinic per Pirlo e pallonetto delizioso di quest'ultimo a scavalcare il portiere viola; quindi anche il subentrato Padoin a trovare la soddisfazione personale del gol, su pennellata di Pirlo in area. E gara che finisce con la tifoseria di casa che abbandona lo stadio o che contesta pesantemente la dirigenza viola.
Juventus “in” Troppo bella per essere vera la Juve vista al Franchi, anche se, a ben vedere, aveva giocato in maniera simile a Genova: solo che pali, traverse e Rizzoli, avevano impedito che la partita potesse avere altro risultato finale. Indubbiamente questo è il modulo che funziona meglio, e sottolineo anche i compiti tattici di Matri, punta centrale, che magari non ha realizzato, ma i suoi movimenti sono stati fondamentali per gli inserimenti da dietro dei centrocampisti, come pure il suo affiatamento con Vucinic. Bene pure la difesa, anche se la superiorità numerica ha certamente agevolato i compiti: però siamo alla seconda gara di fila giocata da centrale, da parte di Caceres, con effetti positivi. Infine, cosa non da poco, cinque reti tutte su azioni in linea, di cui tre con percussioni centrali, ma su questo aspetto, forse chi dovrebbe rivedere certe proprie convinzioni tecniche è l'allenatore viola.
Juventus “out” Nulla da dire stavolta, ed allora proviamo a cercare il pelo nell'uovo. Diciamo qualche disimpegno impreciso ha consentito agli avversari un paio di ripartenze insidiose, non concretizzatesi per fortuna; e diciamo pure, la leziosità offensiva in qualche frangente è nuovamente emersa.
Le pagelle
I Promossi
Vucinic: 8 Un gol, un palo, tre assist, una prestazione che ha letteralmente ridicolizzato Cassani, e la conferma che quando è in giornata non ha eguali nel nostro campionato. Gli è mancata la continuità, vero, ma già contro il Genoa si era visto un giocatore diverso, cattivo, per cui si spera che prosegua in questo stato di forma e in questo rendimento elevato.
Vidal: 7,5 A parte il gol, fortemente voluto, una sequela impressionante di palloni recuperati, e ben distribuiti, insomma è ritornato il giocatore indomabile visto nel girone d'andata.
Per il resto, difficile trovare giocatori diciamo al di sotto del "7": oltre all'immenso Pirlo, e a Marchisio nuovamente a livelli elevati, un plauso comunque va dato alla coppia centrale difensiva, nessuna sbavatura, neppure prima dell'espulsione di Cerci. Infine una doverosa citazione di "merito", per il nostro ex con il dente avvelenato, che, in un certo senso, è stato tra i migliori in campo contro la sua squadra attuale, zero tiri totali, zero assist, zero palle recuperate, zero in tutto in sostanza. A conferma che se non indossa più il bianconero le ragioni ci sono, eccome!
Sotto processo.
I soliti coristi dello stadio Franchi. Vorrei ancora una volta parlare di questa inciviltà tanto congenita in occasione di queste gare, quanto occultata dai media: eppure nel prepartita abbiamo ascoltato TUTTI E BENE , i soliti cori beceri sull'Heysel e pro Liverpool (non la squadra, ma proprio quegli hooligans di infausta memoria). Ma questa volta preferisco limitarmi ad una sola constatazione: loro si tengano pure quei cori e quegli striscioni inqualificabili (piuttosto, aspetto dichiarazioni di Renzi Matteo sull'argomento, dopo i proclami enfatici pre-partita), rimasta unica loro soddisfazione contro di noi; noi teniamoci il gusto di serate come quella vissuta sabato, e, chissà, magari da lassù ci sarà stato chi avrà sorriso ...
La sentenza
Vittoria che vale doppio, quella dei bianconeri al Franchi, sia per i tre punti, sia per il momento in cui è arrivata. La striscia di pareggi consecutivi, e di polemiche per come alcuni di questi risultati erano maturati, aveva in un certo senso creato qualche allarme, che può riassumersi nel seguente quesito: fino a che punto questi risultati insoddisfacenti erano frutto di episodi chiamiamo "sfavorevoli" (leggasi errori arbitrali), o di annebbiamento fisico e di gioco della squadra? Probabilmente l'unica gara nella quale il pareggio ci stava tutto, per quanto vistosi in campo, era quello con il Chievo, oltre a quello del Meazza, risultato quest'ultimo a mio giudizio molto condizionato dall'errata disposizione in campo della squadra nel primo tempo, più che da vera superiorità degli avversari. Certo, le prospettive non erano affatto rosee stavolta nell'andare a Firenze, campo difficile più per il livore della tifoseria, che per la forza della squadra di casa (che contro di noi non vince al Franchi, dal dicembre 1998, quando era allenata, guarda un pò, da Trapattoni), dopo il pareggio di Genova, maturato nel modo come tutti abbiamo visto, con conseguente silenzio stampa societario e, per tutta risposta, designazione proprio di Bergonzi, il quarto uomo di Bologna responsabile dell'espulsione di Conte, e, per completare l'opera, designazione del livornese Banti per dirigere il Milan del suo concittadino Allegri (ossimoro in una sola parola ...). Ma vedete, quest'anno la Juventus di Conte non ha mai tradito quando la tensione si è elevata, vuoi per la difficoltà del momento, vuoi per la forza dell'avversario, e da questo punto di vista ritengo che Firenze sia il momento di chiusura di una fase non brillantissima, almeno sul piano dei risultati. Intendiamoci, si apre adesso un ciclo estremamente impegnativo per i bianconeri, che hanno un calendario più difficile del Milan, doppio impegno casalingo contro l'Inter e Napoli, quindi trasferta a Palermo e turno infrasettimanale con la Lazio, quattro gare estremamente impegnative: l'Inter non va mai sottovalutata, perchè spesso le nobili decadute cercano lo scatto d'orgoglio di una prestazione importante contro le rivali storiche, per salvare la stagione; il Napoli ha il vento "arbitrale" in poppa, e mi sa tanto che DEVE arrivare almeno terzo; Zamparini è amico storico di Galliani, al punto di fare con il dirigente mafionero il giro di campo trionfale al "Barbera"; la Lazio è sempre in corsa per il piazzamento CL, nonostante le due sconfitte di fila con Bologna e Catania. In questi confronti si deciderà molto del campionato bianconero; nel frattempo, martedì sera, l'ennesimo duello con il Milan, il ritorno della semifinale di Coppa Italia, competizione che, come ho più volte detto, ha perso molto del suo fascino, ma viste le ruggini di campionato, non sarà certo gara da prendere sottogamba, pur avendo la Juventus vinto all'andata.
Le mie postille
1 - Cucù, il mito non c'è più! Mi riferisco al "mito" imposto in questi anni dal predominio nerazzurro, ossia il defunto (e compianto, lo scrivo seriamente) Giacinto Facchetti, personaggio a cui è stato dedicato il campionato Primavera, e divenuto "intoccabile" (pena querele del figlio o linciaggi mediatici), quando si è scoperto e sostenuto che da dirigente nerazzurro si comportava come gli altri, o forse con maggiore pressione rispetto ad altri. Come avrete letto, l'ex arbitro Massimo De Santis, ha citato in giudizio la società nerazzurra, per la storia dei pedinamenti arbitrari e dell'opera di dossieraggio (che peraltro non produsse nulla), fatta nei suoi confronti, su richiesta dell'Inter; e come certamente avrete letto, l'Inter si è difesa in modo articolato, ma, sullo specifico, sostenendo che l'eventuale opera di pedinamento e dossieraggio era ascrivibile solo alle decisioni di Facchetti, ad insaputa o comunque non avallate dalla società nerazzurra. Insomma un'altra storia di pedinamenti ad insaputa del committente ... Vediamo adesso quanti interisti mi verranno a sostenere che siamo noi juventini a calpestare la memoria del grande giocatore e dirigente nerazzurro, e quanti invece si renderanno conto che affermazioni del genere sono la prova del peggiore cinismo di personaggi che, pur di salvarsi, preferiscono scaricare le loro colpe verso chi non può più difendersi.
2 - Sky "zerbini" Italia SpA Facciamo un passo indietro. Domenica scorsa il signor Ibrahimovic Zlatan ha dapprima "maltrattato" nelle interviste post partite una giornalista di Sky, Vera Spadini (peraltro ex giornalista di Milan Channel), e successivamente, mentre rispondeva ad altro giornalista, rivolto alla sunnominata, l'ha ulteriormente apostrofata con "che c... guardi?"; mercoledi sera il cinepanettonaro ha dato di fatto dell'incompetente (per non dire dello stupido) a chi (nella specie l'opinionista Mauro Minimo), gli aveva posto la domanda se l'eliminazione della sua squadra poteva dipendere dall'inesperienza dei suoi giocatori in campo internazionale. E così l'emittente che quotidianamente "celebra ed osanna" queste squadre, viene presa a pesci in faccia in maniera indecorosa, e peraltro non ribatte. In fondo sta loro bene, visto quanto sono bravi a processare e condannare chiunque tesserato o dirigente juventino si permetta solo di esprimere qualche dissenso pubblico, o decida di adottare il silenzio stampa dopo direzioni di gara quantomeno discutibili, mentre, al contrario, il cinepanettonaro viene sempre giustificato quando sbrocca, o lo svedese viene sempre compreso quando si esibisce in gesti poco edificanti, o al limite tollerato quando maltratta una loro giornalista, che probabilmente lo disturba in quanto bella donna, e dunque non adatta ai suoi gusti ... Piuttosto, sempre a proposito di zerbinaggio Sky, sono riusciti a costruire l'immagine di gol "capolavoro" ad un gol palesemente irregolare, il raddoppio di Emanuelson, con fuorigioco attivo di Ibrahimovic, ad occultare decisioni arbitrali a danno del Parma, e a non mostrare chiaramente il "non fallo" che ha ridotto in dieci l'Udinese ieri sera, rimettendo in gioco i partenopei contro i padroni di casa. Come dire, il sentimento popolare diffuso si può anche creare alla rovescia ...
3 - Scemo della settimana. Era mia intenzione di non infierire, o meglio visto che parliamo di Firenze, di non "maramaldeggiare" su alcuni protagonisti delle migliori perle della settimana, a cominciare dal nostro ex giocatore reduce dalle crociere, a proseguire all'A.D. Mencucci, ed a finire nel fighettino inamidato tutto turgido ed impettito sindaco di Firenze Renzi Matteo. Purtroppo, non posso occultare una straordinaria "perla" proveniente da quelle parti, pronunciata dal loro allenatore Rossi Delio. Il quale ci ha ricordato che, ai tempi di Moggi, lui "percepiva" cose strane e che i campionati non erano regolari. Per carità, c'è libertà di pensiero e di parola in Italia, e dunque anche libertà di dire scemenze: ma è davvero tragicomico parlare di campionati falsati, da allenatore di una delle squadre che, a credere alle teorie di farsopoli, era totalmente impelagata in quelle vicende, al punto da essere stata "salvata" da retrocessione, almeno a sentire l'accusa, nonchè ex allenatore di un'altra squadra (la Lazio) fortemente penalizzata sempre per quella indagine burla. Caro Rossi Delio, la prossima volta, prima di azionare la tua bocca, assicurati il corretto collegamento con il cervello!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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Juve news - Tuttosport
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