La Juventus ancora una volta dimostra di avere problemi a battere le piccole, chiudendo a reti bianche la gara contro il Siena, e perdendo così l'occasione di poter allungare nei confronti dei rivali del Milan, a loro volta bloccati sul pari dal Napoli in casa. Va detto subito che non è stata la Juventus solita, nonostante abbia mantenuto costante l'iniziativa e di fatto occupata per quasi tutti i 90' la metacampo senese: poca lucidità, pochissima imprevedibilità nella manovra, quasi sempre per vie orizzontali, e alcuni giocatori decisamente sotto tono. Ma nonostante tutto le occasioni sono state create, e c'è voluto un Pegolo in giornata per vanificarne un paio. Al resto ci ha pensato l'arbitro Peruzzo, ma di questo parlerò più avanti.
La partita alla lavagna
Juventus con il 4 - 3 - 3, Chiellini centrale e De Ceglie sulla fascia, solito centrocampo a tre e Vucinic rientrante in attacco, con Matri al centro e Pepe sulla destra; Siena con un teorico 4 - 4 - 2, Giorgi e Brienza esterni di centrocampo, e in attacco la coppia Destro - Calajò. In realtà, come si vedrà nel corso dei minuti, Destro di fatto giocherà in marcatura su Pirlo, anche abbastanza decisa (otto falli di fila, nemmeno un richiamo), e i due centrali di centrocampo praticamente davanti alla difesa, e dunque il solo Brienza a fungere da guastatore nelle rarissime azioni offensive avversarie. Primo tempo giocato a ritmi blandi, bianconeri di casa che non trovano le giuste misure per aprire varchi nella muraglia avversaria, e dunque poche azioni degne di nota, un tiro da fuori di Vidal, respinto alla meglio da Pegolo, e soprattutto la grossa occasione sui piedi di Lichtsteiner, imbeccato con una pennellata di Pirlo, ma la sua conclusione a volo viene alzata sopra la traversa da Pegolo. Nella ripresa, Juventus più determinata, ma sempre con poca lucidità, azioni vanificate da eccesso di foga dei giocatori, e nonostante tutto i pericolo per la porta di Pegolo fioccano lo stesso, ed in particolare due conclusioni di testa, di Chiellini la prima e di Matri la seconda, impegnano seriamente il portiere ospite; quindi una velenosa punizione di Pirlo, ed ancora una volta Pegolo si supera. Conte prova a cambiare le cose in avanti, entrano sia Borriello, sia Quagliarella, e formazione ridisegnata con un 4 - 4 - 2, con Marchisio a destra e Giaccherini a sinistra: mosse che consentono alla squadra di alzare ulteriormente il baricentro costringendo il Siena ad autentiche barricate nel finale di gara. Gli equilibri potrebbero essere rotti se il modesto arbitro Peruzzo avesse rilevato gli estremi del rigore su un netto fallo di mani di Vergassola, ma non solo la massima punizione non è stata sanzionata, addirittura sul rovesciamento di fronte è il Siena a sfiorare clamorosamente il gol beffa. Ultimo sussulto, una conclusione di Giaccherini che finisce di poco alta.
Juventus “in” L'unica cosa positiva della gara è che comunque la squadra ha mostrato buona condizione atletica, finendo in crescendo, oltre alla solita cattiveria agonistica mostrata per tutti i 90'. Ma solo con la condizione atletica e con la cattiveria agonistica, non si vincono le partite.
Juventus “out” Praticamente si è sprecato un tempo, la squadra ha faticato a trovare le giuste misure, e soprattutto non ha trovato le giusti contromisure alla difesa praticamente a 6, con un attaccante avente compiti di mediano, Destro; cosa accentuata dalla giornata poco felice di alcuni giocatori che avrebbero dovuto o creare superiorità numerica nelle iniziative, o inserirsi a tempo tra le linee per ricevere palla. C'è poi il limite ormai cronico del gioco di Conte quest'anno, nel senso che la squadra non ha vere soluzioni offensive contro le difese chiuse, come gioco aereo, o con gente che sappia anche trovare il gol di rapina, e non faccio cenno alcuno ai calci piazzati visto che ormai c'è il divieto di assegnazione di calci di punizione dal limite dell'area di rigore, in favore della Juventus.
Le pagelle
I Promossi
Pirlo: 6,5 Lui il suo l'ha fatto fino in fondo, solita palla al bacio per Lichtsteiner, e punizione da posizione defilata, che ha costretto ad una grande parate Pegolo. Stretto nel primo tempo da una marcatura asfissiante quanto fallosa, nella ripresa si è meglio defilato, riprendendo la sua abituale capacità di regia, purtroppo è stato quasi un solista nel deserto.
Per il resto, stavolta non si sono viste molte luci brillare, anche se, come solito ormai, c'è da registrare la prova impeccabile di Barzagli, la solita prova generosa di Lichtsteiner, la conferma di De Ceglie, sicuramente più convinto dei suoi mezzi, e, tra gli attaccanti, certamente Matri ha fatto quello che poteva, con i pochissimi palloni giocabili ricevuti.
Da rivedere
Marchisio: 5,5 Mi pare sia quello che risente di più del calo di condizione di Vidal, e a causa di ciò non riesca a ritrovare la corretta collocazione in campo, con il risultato che non si inserisce come prima, e non trova la giusta collocazione in fase di non possesso palla.
Vidal: 5 E' il giocatore che più sta faticando a rientrare in condizione, e la cosa si comprende, non essendosi di fatto fermato da quasi due anni. Certo è che da diverse giornate non stiamo vedendo quel rubapalloni micidiale, capace anche di fare il guastatore in fase d'attacco.
Vucinic: 5 Era al rientro, ma già a secondo tocco di palla si capiva che non era la sua giornata. E così diventa irritante.
Infine, anche stavolta non è esente da qualche critica il nostro tecnico. Indubbiamente l'infortunio di Pepe, nel primo tempo, gli avrà scombussolato i piani, e dunque i cambi, nella ripresa, sono sembrati più tentativi un pò velleitari per trovare chi potesse sbloccare il risultato, che scelte ponderate. Probabilmente l'errore è stato anche nella scelta della panchina, l'avere mandato in tribuna giocatori che potessero dare velocità sulle fasce, e saltare l'uomo per creare superiorità numerica, è stato un errore, e così, oltre alla menomazione di Pepe, la giornata abulica di Vucinic, ha aggravato la situazione: Giaccherini tutto sommato non ha sfigurato, ma si è capito fin dall'inizio della ripresa, che mancava chi potesse bucare per vie esterne il pacchetto difensivo senese, dato che per vie centrali avere di fatto, gli avversari, ben quattro giocatori con compiti difensivi ha reso la vita quasi impossibile ai nostri attaccanti, e non a caso i pericoli sono stati creati o da difensori (Lichtsteiner, Chiellini), o da centrocampisti (Pirlo, Giaccherini). Come dire, forse è questo il momento di insistere su Estigarribia, di provare finalmente Elia, e di non accantonare del tutto Krasic.
Sotto processo.
L'arbitro Peruzzo: 2 Sul rigore clamorosamente negato, si è detto di tutto, e avrò modo di riparlarne più avanti. Vediamo invece COME questo signore ha diretto la gara. Destro ha commesso ben otto falli di fila, sui 18 di squadra del Siena, non è stato neppure richiamato; al contrario Barzagli e Chiellini sono stati ammoniti rispettivamente a primo e a secondo fallo commesso (alla fine la Juve ha compiuto 10 falli di squadra), quando ad esempio una entrata a piedi uniti e praticamente a martello su Giaccherini, da rosso diretto, non è stata considerate neppure di richiamo verbale, per l'autore. Sempre con riferimento alle ammonizioni, il Siena ha avuto un ammonito per perdita di tempo, il portiere Pegolo, ed un difensore per proteste, eppure hanno picchiato eccome, e come sapete bene, quando si consente il gioco duro agli avversari, e come consentir loro di spezzare comunque le azioni d'attacco di chi ha il possesso di palla. Ed infine, ormai è tradizione che i nostri attaccanti commettano sempre fallo quando ricevono palla entro i venti metri dalla porta, solo così si spiega che ancora non abbiamo battuto una punizione dal limite in 21 giornate di campionato, e poi qualcuno si chiede come mai Pirlo al Milan i suoi gol, su calcio piazzato, li faceva sempre ...
La sentenza
Come detto, è stata una occasione in parte sprecata, visto il contemporaneo pareggio interno del Milan, cosa che poteva consentire un ulteriore allungo, e sempre con una gara da recuperare. Anche se, va detto, che il calendario di quest'anno riserva la fase più impegnativa per i rossoneri ad inizio girone, mentre la Juventus certi confronti diretti li avrà nella seconda parte del girone, per cui, vista la notoria "facilità" con la quale i rossoneri vincono con le piccole, mentre stentano con le grandi, cosa che si rovescia nel caso della Juventus, allungare adesso, potrebbe essere del tutto inutile se i bianconeri continueranno a faticare con le medio - piccole. Intendiamoci, non è che il Milan riesca davvero a fare un sol boccone delle provinciali, eccettuate quelle notoriamente servili da anni: anche loro contro il Siena faticarono, aggiudicandosi la gara grazie ad un autogol su tiro di Nocerino e sul solito puntuale rigorino generoso (eufemismo, per non dire "inesistente"), e come al solito, per la legge di compensazione, il rigore fasullo dato contro il Siena, è stato compensato da quello netto negato ieri alla Juventus sempre contro i toscani. Perchè, vedete, la vera differenza di rendimento tra le due contendenti è tutta qui: non è vero che il Milan sia superiore alla Juventus, e del resto il rendimento negli scontri diretti di vertice parla chiaro; la vera differenza sta nel modo come il Milan è riuscito a sbloccare certe gare difficili, e soprattutto nel modo come i media coprono abitualmente i rossoneri. Ad esempio, ieri nel dopopartita, su Sky, la "fascinosa narcisista" nerovestita, a fronte di un Antonio Conte che non polemizzava affatto sulle decisioni di Peruzzo, ha subito voluto precisare che nella precedente gara contro il Cagliari vi erano stati episodi a danno dei sardi; lo stesso hanno fatto a Milanset premium, dopo le pacate ma ferme parole di Marotta sulla "inesperienza" (chiamiamola così) dell'arbitro Peruzzo. VI RISULTA CHE MAI LA FASCINOSA NARCISISTA D'AMICO ILARIA ABBIA FATTO QUESTE PRECISAZIONI QUANDO EPISODI DEL GENERE SONO ACCADUTI CON IL MILAN O ALTRE SQUADRE INTERESSATE? Mai una volta al neopiangente in servizio permanente effettivo, Allegri Massimiliano, quando si è lamentato con modi e toni ben diversi, qualcuno di questi eroi, ben pagati anche grazie ai nostri abbonamenti, abbia mai fatto notare i sei rigori di cui almeno quattro inesistenti, concessi al Milan, o certi episodi contrari a squadre avversarie dei rossoneri. Come dire, hanno già iniziato Milan - Juventus: Galliani che si sostituisce al Giudice Sportivo con riferimento allo schiaffo proditorio di Ibrahimovic ad Aronica (state certi, lo svedese ci sarà contro di noi, cosa che personalmente non mi turba, ricordando le sue gesta in gare precedenti), i giornalisti zerbini, a ricordare l'unica gara dove probabilmente la Juventus ha beneficiato di errori a favore (peraltro con i bianconeri già in vantaggio, in una gara poi finita in parità), e a dimenticare quelle in cui si sono verificati errori a danno dei bianconeri. Insomma, occorre predisporre nuovamente quel "sentimento popolare diffuso", posto a base delle sentenze sportive, e messo in ridicolo invece dalla sentenza di Napoli, della quale avrò modo di parlare in sede di postille. Quello che ritengo sia importante, d'ora in avanti, è che la società bianconera una volta per tutte reagisca come si deve a queste mistificazioni: Marotta ieri, con garbo, ha iniziato, ma quando si ha a che fare con banditi dell'informazione sportiva nostrana, il garbo viene scambiato per stupidità, dunque meglio usare ben altre armi.
Le mie postille:
1 - (sentenza del processo di Napoli) - Condannato per ... non avere commesso il fatto.
Oggi sono state depositate le motivazioni della sentenza di condanna a Moggi e altri, nel famoso processo di Napoli, e come era ampiamente prevedibile, a fronte di una condanna di alcuni imputati, le motivazioni sono in gran parte assolutorie sui fatti loro contestati, e di inoppugnabile condanna del modo come è stata condotta l'indagine. Credo che in tanti avrete letto alcune delle parti più interessanti di dette motivazioni, che, pur di condannare, configurano il delitto di "frode sportiva" come un "reato di pericolo", cosa che sconvolge (e parlo con chi ha dimestichezza in materia giuridica) la fattispecie del reato, che invero non può mai essere di pericolo, nè prevedere a mio giudizio il tentativo. Fuor di metafora, una frode sportiva o viene commessa o non esiste, nè si possono condannare persone perchè, astrattamente, potrebbero commettere in futuro frodi sportive. Ma la sostanza della sentenza di condanna a Moggi è questa, ossia che "avrebbe potuto" lui e i suoi presunti sodali (peraltro non meglio precisati, leggendosi le motivazioni), commettere o tentare di commettere delle frodi sportive. Insomma, siccome debbo condannarti, mi invento una fattispecie di reato che non esiste, pur di condannarti: che poi sarebbe niente altro che la versione "penalistica" di quel famoso sentimento popolare diffuso, che ha prodotto l'ipotesi di illecito strutturato, a base della retrocessione con penalizzazione della Juventus, oltre ai due scudetti tolti, ossia, nessun illecito sportivo accertato, ma una serie di atti ritenuti di slealtà sportiva, senza effetti pratici sulle gare e sui risultati, ritenuti idonei per distruggere una squadra ed una storia calcistica. Per chi volesse approfondirne il contenuto, in questo link troverete il testo integrale della sentenza:
http://www.uccellinodidelpiero.com/documents/moggi-sentenza-uccellino.pdf
2 - (sentenza del processo di Napoli) - RESTITUITECI DUE SCUDETTI!
Interessante, per quanto riguarda proprio la Juventus, è quanto scritto nella motivazione, pagg. 549 - 550:
"Sul versante passivo, il tribunale stima che non può essere accolta la domanda nei confronti del responsabile civile Juventus S.p.A., sotto il profilo della frattura del rapporto organico con il datore di lavoro, generata dall'esercizio da parte dell'imputato Moggi di un potere personale avente manifestazioni esteriori esorbitanti dall'appartenenza alla società, noto come tale ai competitori, messi infatti in allarme, così come ampiamente dimostrato dagli atti del processo, dalle caratteristiche del suo potere, da tutti indistintamente i competitori premieramente collegato all'universo dei calciatori rappresentati dalla GEA. NE' PUO' ESSERE TRASCURATO IL DATO DEL RIDIMENSIONAMENTO DELLA PORTATA DELL'ACCUSA CHE DERIVA DALLA PARZIALITA' CON LA QUALE SONO STATE VAGLIATE LE VICENDE DEL CAMPIONATO 2004-2005, PER CORRERE DIETRO SOLO AI MISFATTI DI MOGGI, DEI QUALI SONO STATE ACCERTATE MODALITA', QUANTO ALLE FRODI SPORTIVE, AL LIMITE DI SUSSISTENZA DEL REATO DI TENTATIVO, con conseguente ulteriore difficoltà dell'aggancio alla responsabilità del datore di lavoro, fornitore dell'occasione all'azione criminosa".
Avete letto bene: il Tribunale di Napoli accusa di inettitudine, di atteggiamento preconcetto e a senso unico, gli investigatori che, invece di accertare tutto quanto accadesse realmente, hanno pensato solo di perseguire ed incastrare Moggi, trascurando tutto il resto. Tralascio di commentare la parte ove si parla di tentata frode sportiva, quello che appare chiaro è un concetto: LA JUVENTUS HA VINTO E SUL CAMPO LO SCUDETTO 2004 - 05. E siccome nessuna indagine ha intaccato quello successivo, mi pare evidente che questa sentenza, in questo passo specifico, con il quale viene esclusa ogni responsabilità della società bianconera, e dunque di dovere risarcire danni a terzi, sia il presupposto per continuare la battaglia intrapresa da Andrea Agnelli per la restituzione degli scudetti conquistati in quegli anni. Purtroppo, si capisce ancor meglio, adesso, che a suo tempo QUALCUNO, diciamo uno "carino", approfittando della fiducia che aveva all'interno del gruppo e della famiglia Agnelli, e della debolezza del gruppo, dopo la morte dei fratelli Gianni ed Umberto, si sia venduta anzi SVENDUTA la dignità della Juventus, a propri fini, calpestando la passione di milioni di tifosi di quella squadra, che era quella che più stava a cuore a chi era stato benefattore del "carino" in questione.
3 - Scemo della settimana. Braschi Stefano, toscano, forse violaceo in cuor suo (e dunque antijuventino per educazione o diseducazione sportiva), come sapete è il designatore degli arbitri di Serie A, succeduto a Kollina. Io lo ricordo bene questo personaggio, quando calcava con il fischietto i campi di gioco, e lo ricordo come arbitro molto attento alle direzioni del vento: non a caso fu lui l'arbitro che il 4 gennaio 1998, Inter - Juventus, dapprima non vide un netto placcaggio in area nerazzurra di Inzaghi da parte di West, e poi annullò il gol dello stesso attaccante bianconero, che avrebbe significato il pareggio. Ma naturalmente di questo nessuno se ne ricorda, visto che a reti unificate da oltre dieci anni ci ricordano invece il meno significativo episodio della gara di ritorno, Iuliano - Ronaldo, e su questo hanno ricamato tanto e tanto livore antijuventino. Ma anche in un'altra gara, il nostro Braschi diede il "meglio" (si fa per dire) di sè: 15 novembre 1998, Roma - Juventus 2 - 0, punizione letteralmente inventata a favore dei giallorossi, che produce il gol del vantaggio romanista; espulsione di Montero ad inizio ripresa, per ragioni note solo a lui, e neppure viste dalla regia televisiva, e fu quella la gara che diede inizio alla crisi dei bianconeri in quella stagione (dato che fino a quel momento la Juventus era in testa alla classifica). Adesso questo tizio ce lo ritroviamo designatore, e da cuor di leone, avendo ben capito di essere un vaso di coccio dentro un vaso di ferro (Galliani), dopo la reprimenda subita lo scorso anno a Cesena, da parte del suo padrone, si sarà reso conto di quale vento tira nel palazzo calcistico nostrano, ossia, esaurita la fase "milanonerazzurra", adesso siamo in piena fase "milanorossonera". E si è ben adeguato, intanto lo scorso anno consentendo la rimonta dei rossoneri fino alla conquista dello scudetto, e quest'anno continuando sulla stessa falsariga. Ieri sera è stato chiamato in "aiuto" alla Domenica Sportiva, per rispondere alle dichiarazioni di Marotta, e lo ha fatto, come accade in questi casi, da perfetto servitore che ogni tanto può sentirsi padroncino, con disprezzo verso chi dissente. Tra le tante fregnacce profferite, credo che la migliore sia stata quando ha detto che in una occasione, il Milan aveva vinto lo scudetto senza avere ricevuto rigori a favore. Già ... lapsus freudiano, lo porta a citare la squadra del suo padrone, che effettivamente vinse, senza rigori a favore, ma anche senza rigori contro, però questo Braschi non lo sa. Forse perchè non glielo hanno detto, poverino ...
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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