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Vittorie |
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114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 23.01.2012
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Atalanta - Juventus 0 - 2 - RITORNO AL PASSATO: JUVENTUS CAMPIONE D'INVERNO!
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di Antonio La Rosa
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La Juventus si laurea campione d'inverno, superando in maniera brillante la difficile trasferta di Bergamo, contro l'Atalanta, che ha confermato di essere una delle squadre meglio organizzate del campionato. Gara che nell'andamento ha fugato i dubbi emersi la scorsa settimana, la squadra è apparsa nuovamente tonica, autorevole, ben messa in campo e lucida nel possesso palla e costruzione del gioco, al punto che può davvero sostenersi che alla fine il risultato è anche strettino per quanto vistosi in campo. E se si considera che i padroni di casa mai sono stati veramente pericolosi, diversamente dalle precedenti loro prestazioni casalinghe, si comprende il valore della vittoria dei bianconeri, in momento delicato della stagione.
La partita alla lavagna
Una sola novità nella formazione bianconera, il rientro di Chiellini, ma schierato da centrale, con la esclusione di Bonucci, e la conferma di De Ceglie sulla sinistra, e per il resto formazione confermata, a centrocampo e in attacco; Atalanta con centrocampo a 4, Schelotto e Raimondi esterni, Maxi Moralez punta arretrata a sostegno di Denis. Juventus subito aggressiva, prende il comando del gioco e già nel primo quarto d'ora costruisce almeno quattro nitide occasioni da rete, colpendo un palo con Barzagli: il possesso palla funziona perfettamente, soprattutto per la posizione molto arretrata di Pepe e Vucinic, di fatto veri registi offensivi, a seconda ove si sviluppava l'azione, ed in questo modi si vanificava il "blocco" a centrocampo organizzato da Colantuono su Pirlo. L'andamento della gara non muta granchè nel resto del primo tempo, anzi nel finale una traversa su tiro di Vidal, e l'unico vero sussulto dei nerazzurri padroni di casa, ottima ripartenza centrale di Schelotto, palla a Maxi Moralez e cross immediato per Denis che al volo spara lontano dalla porta. Nella ripresa Giaccherini al posto di Marchisio, e la Juventus accentua ulteriormente la pressione offensiva, sfruttando meglio le fasce laterali; il gol, già nell'aria, arriva intorno al decimo minuto, splendido traversone in area di Pirlo, per il liberissimo Lichtsteiner, e colpo di testa in tuffo del difensore, che batte Consigli. Colantuono è costretto a questo punto a variare l'assetto dell'Atalanta, e con i cambi a dare ulteriore assetto offensivo, mentre per la Juventus Marrone subentra all'infortunato Pepe: l'Atalanta di fatto non riesce a ripartire come suo solito, mentre la Juventus si mostra ancora di più padrona del campo, sfiorando più volte il raddoppio, che arriva con una azione, ancora una volta, da manuale del calcio, da Matri, defilato sulla destra, a Pirlo, passaggio immediato al limite dell'area verso Marrone, il quale pennella un assist per Giaccherini che al volo batte nuovamente Consigli. Gol questo che praticamente chiude la gara.
Juventus “in” L'appesantimento da carichi di lavoro, a seguito della preparazione a Dubai, sembra superato, squadra fisicamente a posto, e nuovamente lucida nella fase di cosiddetto "giro palla", per far correre a vuoto gli avversari ed evitare le marcature sui nostro portatori di palla. Tatticamente si sono nuovamente riviste le improvvise verticalizzazioni e tagli dei centrocampisti che si inseriscono in fase di tiro, anche grazie al lavoro efficace degli attaccanti; si è pure vista una maggiore propensione alla costruzione del gioco da parte dei centrocampisti, non a caso Vidal si è notato di più come play che come interditore. Infine, cosa da evidenziare a mio giudizio, gli attaccanti hanno provato a ripetizione la conclusione a rete, e a mio giudizio, la mancanza di segnature da parte di Matri e Vucinic stavolta è un pò casuale e frutto di sfortuna. Infine, la retroguardia è apparsa davvero impenetrabile, Buffon ha svolto solo compiti di ordinaria amministrazione.
Juventus “out” Trovare difetti in quella che forse è stata, assieme alla gara al Meazza contro l'Inter, la migliore Juventus versione esterna, è un pò difficile. Se proprio dobbiamo evidenziarne qualcuno, diciamo che ancora una volta la Juventus costruisce molto per raccogliere poco, anche se in questo caso le parate di Consigli (tra i migliori dei suoi), e i legni sono stati decisivi: però è chiaro che questa squadra segna quasi sempre su azioni manovrate, cosa che costituisce un pregio nel nostro campionato, ma è carente di soluzioni su palle inattive o sul gioco aereo, e la cosa pesa specie contro avversarie che fanno catenaccio a oltranza o, come domenica scorsa, riescono a controbattere al meglio le fonti di gioco bianconero.
Le pagelle
I Promossi
Stavolta c'è proprio l'imbarazzo della scelta, la squadra ha giocato decisamente a livelli molto elevati, e parecchi sono stati protagonisti di prestazioni considerevoli; e come mio solito, sarò un pò controcorrente, evidenziando tuttavia che il migliore in campo è stato, a mio giudizio, Pirlo, a conferma che quando gira a questi livelli, la Juventus diventa davvero incontenibile.
Giaccherini: 7,5 Ha giocato da mezzala inizialmente e poi da esterno offensivo, mostrando grande duttilità tattica e intraprendenza, non ha paura nell'uno contro uno, sa pure sacrificarsi in copertura, e l'inserimento sul gol è da standing ovation.
Marrone: 7 Mi aveva favorevolmente impressionato a Lecce, entrato in campo in un momento delicato, senza farsi prendere da tremarella o emozione; stavolta ha anche mostrato le sue qualità non certamente irrilevanti, che possono renderlo non solo "alter ego" rispetto a Marchisio, ma anche centrocampista eclettico, capace dunque di interdire, rifinire e inserirsi al tiro. Credo avremo modo di riparlare di questo giocatore.
Chiellini: 7 Come al solito, si esalta quando c'è da misurarsi con attaccanti "di peso", forti e "cattivi", come effettivamente è Denis. Risultato? Il bergamasco praticamente non ha toccato palla o quasi.
De Ceglie: 7 Probabilmente sta tornando l'esterno che avevamo ammirato lo scorso anno prima del grave infortunio al ginocchio. Sorprende peraltro l'evidente miglioramento in fase difensiva, suo tallone d'Achille, mentre in fase di inserimento offensivo, si sapeva già, sa arrivare e bene al cross da fondo campo.
Per il resto, solita menzione per Barzagli e per Lichtsteiner, che però dovrebbe contenersi un pò nelle proteste; bene pure Vidal, dopo un inizio incerto è cresciuto specie da quando ha centrato la traversa; e direi bene pure gli attaccanti, non inganni il fattoi che non abbiano segnato, per Vucinic è stato merito di Consigli, mentre Matri arrivato puntualmente al tiro (a conferma che sa dare profondità al gioco della squadra), in almeno quattro occasioni, è stata questione di sfortuna, specie sul pallonetto, nella ripresa, che ha sfiorato il palo sull'uscita di Consigli.
I rimandati
Non mi pare ci siano stati giocatori davvero insufficienti. A meno di voler considerare tale Marchisio, ma non perchè abbia giocato male, bensì perchè quest'anno è stato finora straordinario, e dunque vederlo rendere in maniera appena sufficiente, forse fa storcere la bocca.
La sentenza
Dopo sei anni la Juventus torna ad essere campione d'inverno, peraltro imbattuta finora. Quanti l'hanno pronosticato ad inizio stagione, o meglio, quanti l'avrebbero pronosticato, dopo una campagna acquisti che aveva lasciato molte perplessità? Nessuno, credo, e dunque a questo punto della stagione, un minimo di autocritica dobbiamo pur compierlo, comunque vada il campionato. Autocritica perchè si aspettava con interesse ed entusiasmo, da un lato, la Juventus dello "juventinissimo" Antonio Conte, uomo simbolo di questa maglia, quando la indossava da giocatore, allenatore fortemente voluto dalla tifoseria, e diciamolo pure, dal presidente Andrea Agnelli; ma dall'altro vi era un certo scetticismo sull'organico allestito, si riteneva che vi fosse carenza di giocatori di qualità, il "top player" si pensava non fosse arrivato, e così via. I fatti finora hanno dato ragione a società e tecnico, la squadra esprime forse il miglior calcio del nostro campionato, non è un caso che, come sopra evidenziato, la Juventus è una squadra che segna quasi sempre su azione manovrata, a mia memoria solo contro il Novara è arrivato un gol su palla inattiva, e la cosa significa molto, in questo calcio moderno, molto bloccato tatticamente; ha pure la migliore difesa del campionato, a conferma che spesso l'ermeticità di una squadra dipende più dalla filosofia di gioco che dalla abilità dei singoli difensori; segnano poco gli attaccanti, ma segnano moltissimo centrocampisti e difensori, a conferma di una coralità di gioco che in un certo senso arriva al superamento del ruolo fisso, privilegiando invece l'inserimento occasionale del giocatore nel compito di finalizzazione dell'azione. Come dire, la base per la costruzione di una grande squadra ormai si è manifestata, e questa era a mio giudizio il principale obiettivo immediato da raggiungere, dopo anni nei quali si era progressivamente dilapidato il patrimonio direi storicamente acquisito, di valore della Juventus intanto come mentalità di squadra, ed anche come livello tecnico. Adesso occorre l'altro elemento, rendere una squadra che è diventata davvero competitiva, in squadra vincente, e questo lo sapremo soltanto a fine stagione, e non sarà cosa semplice, d'ora in avanti le partite diventeranno sempre più difficili, non essendo più la Juventus una sorpresa, ma per adesso la squadra da battere. Cosa che come sapete, disturba molto i media nostrani, grandi discussioni sui "mani" in area bianconera domenica scorsa contro il Cagliari, silenzio o quasi sulle giocate volleystiche di Nocerino a Novara, o di Lucio nel posticipo serale (condito il tutto anche da un gol decisivo in fuorigioco), e mettiamoci pure il fuorigioco non rilevato di Totti, sul secondo gol contro il Cesena, che magari non avrebbe avuto riflesso alcuno, vista la pochezza del Cesena, ma ricordando a me stesso come si ingigantì un certo episodio in una gara poi stravinta dalla Juve (Bari - Juventus 0 - 5), il succo finale è che gli errori arbitrali se a beneficiarne è la Juventus, hanno altra rilevanza mediatica. Semmai, la cosa più sgradevole è che il primato della Juventus dia fastidio a certi sedicenti juventini, pochissimi per la verità, ma notevolmente rumorosi in rete, capitanati da qualche scarto da avanspettacolo, riscopertosi blogger pseudojuventino, che puntualmente lancia strali violenti contro società, allenatore e giocatori, per ragioni facilmente comprensibili, quasi che una Juventus nuovamente competitiva e vincente desse fastidio a chi vorrebbe dimostrare che non può più esistere una Juventus degna della sua storia, più o meno recente. E certamente costoro sabato sera avranno "rosicato" alla grande ...
Le mie postille
1 - Rizzoli, un arbitro, un perchè. Nel nuovo calcio pulito che impera dal 2006 in poi, la carriera di un arbitro non dipende più dalla sua bravura, ma dagli errori che commette, nel senso che non conta il fatto che sbagli pochissimo, ma che sbagli in modo mirato. Così Rocchi è stato messo in punizione dopo Inter - Napoli, e dopo le dichiarazioni di fuoco rilasciate da dirigenti interisti e allenatore subentrato (ne parlerò dopo di questo signore), ed il messaggio è chiaro, si può sbagliare, l'importante che non si sbagli a danno delle milanesi, meglio se si sbaglia a loro favore. E così stiamo assistendo alla irresistibile ascesa di Nicola Rizzoli, arbitro che sa sempre come gestire i propri "errori". Quest'anno, ad esempio, a prescindere dal clamoroso rigore non visto al Meazza su Marchisio, continua imperterrito ad arbitrare le milanesi, e così, dopo avere invertito il fallo di Pato su Manfredini, facendolo diventare rigore per i rossoneri, domenica sera si è ripetuto, "compensando" il rigore dubbio concesso ai rossoneri, negandone uno evidentissimo contro l'Inter per netto mani di Lucio, dopo avere convalidato un gol irregolare a Pazzini. Qualcuno, in rete, ha scritto che, se Rizzoli avesse commesso questi errori, a maglie invertite, a quest'ora sarebbe già oggetto di pedinamento da parte della società nerazzurra. Mi permetto di dissentire, perchè ormai si sbaglia per evitare i pedinamenti interisti, e in fondo un bel posto come a Nucini, a fine carriera, può sempre far bene ...
2 - Scemo della settimana. Più lo ascolto e più mi chiedo perchè sia stato a suo tempo allenatore della Juventus, e più mi ricordo di questo suo passato e più maledico quella pseudodirigenza che lo portò in panchina alla Juventus. Mi riferisco al "cantante", "camaleonte solido", "stratega del calciomercato per due stagioni", grazie alle sue intuizioni per l'arrivo in bianconero di gente come Thiago, Andrade, Poulsen, Amauri. Il quale, criticato perchè la sua Inter gioca un brutto calcio (del resto non occorre giocare bene per i nerazzurri, se in campo c'è Rizzoli ...), ha detto, più o meno, che il calcio moderno si basa sul cambiare modulo durante la gara e siccome lui questo lo faceva già nel 1988 con il suo Cagliari, la cosa significa che il calcio moderno si ispira a lui e dunque lui è il calcio del futuro (sic!). Pazienza ... sedersi su quella panchina neroazzurra evidentemente ha effetti "stupefacenti" che portano anche a sindrome da megalomania. E visti i grandi risultati dell'allenatore del calcio del futuro, conseguiti nel suo passato (i famosi "zeru tituli"), evidentemente il calcio del futuro è il calcio perdente. Per fortuna adesso lui è all'Inter ...
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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