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472 |
Subiti |
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Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 05.12.2011
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Juventus - Cesena 2 - 0 - ABBIAMO BATTUTO I GUFI!
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di Antonio La Rosa
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La Juventus mantiene il primato in classifica, riuscendo a regolare il Cesena al termine di una gara difficile, quasi stregata fino a metà ripresa. E' stato un autentico monologo bianconero (72% possesso palla, 20 conclusioni a rete contro una sola cesenate), vanificato in gran parte dalla giornata incolore del reparto offensivo, e ulteriormente complicato dagli infortuni di inizio ripresa, che hanno costretto Conte a reinventare letteralmente la linea d'attacco. Ma la caparbietà è una delle doti della Juventus di questa stagione, e così a togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato al solito Marchisio; poi il generoso (ma non inesistente) rigore ha chiuso la gara, sempre ammesso che gli avversari abbiamo mai provato a metterla in discussione.
La partita alla lavagna
Gara molto attesa in quanto prima stagionale in assenza di Pirlo, e dunque con equilibri tecnico - tattici da perfezionare: Conte non cambia molto a dire il vero, e dunque solo Pazienza al posto di Pirlo, e identico modulo collaudato, tridente Pepe - Matri - Vucinic, e rientro di Marchisio a centrocampo; Cesena con modulo 4 - 4 - 2, coppia offensiva Mutu - Bogdani, e linea a 4 di centrocampo, Ghezzal e Martinho esterni Parolo e Guana centrali. Juventus subito in avanti, cosa che farà per tutta la gara, ma fin dai primi minuti si percepisce che manca qualcosa per rendere davvero incisiva la manovra, e più che l'assenza di Pirlo, sembrano pesare la giornata non brillante degli attaccanti, oltre a qualche problema di assetto a centrocampo, diciamo che inizialmente Marchisio e Pazienza non trovano i giusti tempi, per cui tocca a Vidal provare a costruire qualcosa. Gli unici sussulti degni di nota arrivano nel finale di tempo, quando Vucinic finalmente si mette in mostra con due azioni delle sue, e conclusioni finali, fuori una e parata l'altra. L'inizio ripresa sembra più tonico, bianconeri che chiudono del tutto gli avversari a ridosso dei 16 metri, sfiorano in un paio di occasioni il gol, ed ancora una volta Pepe si mostra il più intraprendente dei bianconeri. Gara che però si complica con le sostituzioni: esce Matri ed entra Quagliarella, ma poco dopo si infortuna Vucinic, e dunque Del Piero in campo; il capitano parte bene ma dopo pochi minuti, rimedia un calcione (fortuito a dire il vero) da parte di Rossi, che gli provoca una profondo ferita alla testa, e dunque nuovo cambio, entra Giaccherini. Come dire, nella fase più delicata, la Juventus è costretta ad attaccare con un reparto offensivo improvvisato, Quagliarella punta centrale, Pepe e Giaccherini esterni. Dopo vari tentativi, la rete arriva finalmente grazie ad una intelligente verticalizzazione di Vidal per Marchisio, che al limite dell'area di rigore, si libera bene tirando rasoterra di sinistro, a fil di palo. Cesena che neppure prova a reagire, Juventus ancora in attacco, e sull'ennesima offensiva, una uscita un pò avventurosa di Antonioli che travolge Giaccherini: rigore diciamo generoso, ma a termini di regolamento (e vedendo altri concessi in questo turno), il danno procurato c'è tutto, dato che la palla era ancora giocabile e poteva essere raggiunta da Giaccherini. La realizzazione di Vidal, con un portiere improvvisato, chiude definitivamente la gara.
Juventus “in” Indubbiamente il risultato è la cosa migliore, come pure è importante avere verificato che la squadra può trovare altre soluzioni di gioco, quando manca Pirlo, anche se non della stessa qualità. E, come solito, il carattere del gruppo, emerso soprattutto dopo l'infortunio di Del Piero.
Juventus “out” Probabilmente l'assenza di Pirlo ha psicologicamente condizionato la squadra, qualcuno giocava più sui nervi che sulla razionalità, quasi a dimostrare che mancando il fulcro del gioco si teme di non essere all'altezza, e ciò nonostante Pazienza abbia svolto con notevole diligenza il suo ruolo di portatore di palla con qualche lancio intelligente a scavalcare gli avversari. Certamente ha pesato la giornata incolore degli attaccanti, in particolare di Matri, e Vucinic a mezzo servizio, per cui il primo tempo è stato alquanto sterile.
Le pagelle
I Promossi
Vidal: 7 A mio giudizio il migliore in campo. A parte il solito lavoro di interdizione, si è calato nei panni di inedito regista offensivo, sia nel primo tempo, sia nella ripresa, e non a caso il gol decisivo è scaturito da una sua intelligente verticalizzazione.
Marchisio: 7 Non era stato brillantissimo fino al momento del gol, diciamo che si è percepito lo scarso affiatamento con Pazienza e dunque la sua difficoltà a trovare la giusta posizione in campo. Però, appena avuta la palla giusta, l'ha messa nel sacco, ed è quello che contava in una gara che si stava dannatamente complicando.
Chiellini: 7 Bene in fase difensiva (anche se ha dovuto lavorare poco), si è spesso dedicato a dare una mano alle azioni offensive, arrivando più volte al cross da fondo campo. Sembra proprio che la fase d'appannamento si sia allontanata, per nostra fortuna.
Pazienza: 6,5 Non è, nè può essere, come Pirlo, ma sicuramente è un centrocampista che ha grande diligenza e spirito di sacrificio, ha fatto e bene quello che doveva, ossia recuperare palla, gestirla di prima, provando anche a verticalizzare rapidamente. Come dire, su di lui si può contare.
Per il resto direi bene Giaccherini, entrato subito nel vivo della gara; Quagliarella in costante crescita atletica e pure nei movimenti; senza voto i centrali difensivi, con Buffon più impegnato a giocare a scopone scientifico con i tifosi, per far passare il tempo (primo ed unico tiro, ad un quarto d'ora dal termine), che a badare agli attacchi avversari.
Da rivedere
Matri: 5,5 Una gara sotto tono, dopo tante disputate ad alto livello, può succedere, e che non fosse la sua giornata lo si è capito dal primo pallone toccato, e sprecato malamente.
La sentenza
Più che il Cesena, stavolta la Juventus ha battuti i ... gufi! Perchè di fatto non c'è stata partita sul campo, le statistiche in fondo dicono ancor meno di quello che si è visto per i '90 di gioco, ossia un catenaccio stile anni '50 fatto dai romagnoli, ed un assedio asfissiante e costante tenuto dai bianconeri padroni di casa. Ma appunto sono queste le partite più insidiose e difficili, quando si attacca, si sfiora magari la marcatura, non si segna, e possibilmente arrivano altre contrarietà, come il doppio infortunio, nel giro di pochi minuti, di Vucinic prima e Del Piero poi: segni questi di una giornata storta che non prometteva niente di buono, e che poteva finire magari con la giocata beffa a fine gara. Non è accaduto, e per certi aspetti anche questo, come il pareggio di Napoli, è segno che l'annata potrebbe riservarci delle soddisfazioni, a patto di non abbassarsi la guardia. Dicembre sarà un mese fondamentale per consolidare quanto fatto finora dalla squadra di Antonio Conte, si giocherà praticamente ogni tre giorni, tra coppa Italia e recupero della prima giornata, ci saranno due trasferte delicatissime, con un turno casalingo da non prendere sottogamba, contro il Novara. In particolare ritengo insidiosa più di quanto si possa pensare, la prossima trasferta all'Olimpico contro la Roma, dopo il turno di Coppa Italia contro il Bologna. L'ambiente giallorosso è decisamente in fermento, arrivano le prime contestazioni verso il nuovo allenatore Luis Enrique, la gara di Firenze ha mostrato crolli psicologici seri da parte di alcuni giocatori (tre espulsi ed Heinze a rischio prova TV, che non verrà presumibilmente applicata, non avendo strisce bianconere questo giocatore ...), come dire la squadra è chiamata ad un pronto riscatto e a dare prova di reattività ed attaccamento alla maglia; si aggiunga pure che le assenze non saranno così gravi come può supporsi, dato che rientrerà il "punito" Osvaldo, dunque desideroso di riscatto, e che c'è sempre la vecchia guardia pronta a scendere in campo (ossia Totti e Pizarro). Poi, dopo Roma e la gara casalinga con il Novara, ci aspetta Udine, e sarebbe importante arrivarci sempre in vetta alla classifica.
Le mie postille
1 - La "mediaset" del fango. Dunque, la notizia è che Berlusconi, uscendo da Palazzo Chigi, e forse pure dalla politica, tornerà nuovamente ad essere presidente del Milan, scelta che, alla luce della legislazione vigente, costituendo "conflitto di interesse" gli impedirebbe la candidatura alla presidenza del Consiglio, alle prossime elezioni. E così i metodi che ha utilizzato alla grande con "Il Giornale", li sta trasferendo nel calcio, sempre ammesso che il gruppo di cui è padrone, non li abbia mai utilizzato in passato. Solo che adesso si sono raffinati, e dunque anzichè gettare fango direttamente contro i nemici da battere, lo si getta "trasversalmente". Ossia contro giocatori, contro dirigenti, e comunque contro persone che possono in qualche modo essere ricollegati ai nemici da battere, che quest'anno sono gli odiati bianconeri della Juventus. Mi riferisco all'enfasi con la quale, unici in Italia, hanno dato la notizia dell'arresto del padre e di una zia di Arturo Vidal, per questioni attinenti al traffico di stupefacenti. Modo per mettere in cattiva luce il giocatore, che invero, come tutti sanno o dovrebbero sapere, ha al contrario avuto una infanzia difficile, abbandonato da questo padre da piccolo, e con il quale non ha più contatti umani da tanto tempo. Ma naturalmente ai milanmediasettari al servizio del capo, queste cose non interessano. Inutile dire che questa forma di "informazione libera" si aggiunge ai vari commenti e servizi che vengono sempre confezionati in chiave antijuventina (ma stranamente mai gli anni scorsi in danno dell'Inter ...). Come dire, Andrea Agnelli, dopo la battaglia contro la Federcalcio, deve pensare seriamente alla battaglia ancora più fondamentale contro le faziosità mediatiche: che poi sono quelle che creano il cosiddetto "sentimento diffuso popolare".
2 - Scemi della settimana. Sono costretto ad usare il plurale. Perchè Juve che vince e che è in testa alla classifica, fa aumentare in maniera esponenziale i soggetti che si esibiscono in deliri e rosicamenti vari, o in affermazioni "intelligenti" da citare a perenne memoria. Ad esempio un amico lettore (Federico B.), mi riporta questo interessante dialogo, ascoltato alla radio, tra il radiocronista giallorosso Cucchi Riccardo, e il moviolaro radiofonico Grassia Filippo, famoso perchè i rigori per la sua inter ci sono sempre mentre quelli contro o per le altre (leggi Juventus) non ci sono mai. L'amico Federico mi riferisce che Grassia ha subito voluto chiarire che la juve è sì prima ma "ha faticato oltre il previsto con il Cesena, dimostrando di avere sì carattere ma scarsa qualità di gioco" (sic!); "eh ma questo rigore" gli fa eco Cucchi ridacchiando "cosa doveva fare Antonioli? evaporizzare?" e ride ancora. "Curioso" risponde Grassia "che non se ne siano accorti né l'arbtrito né il guardalinee", e ridacchiano ancora. QUESTI SIGNORI LI PAGHIAMO NOI, CAPITE? Inutile dire che nessuno ha spiegato di come un lieve contatto abbia fatto crollare a terra come un sacco il giocatore svedese che gioca a strisce rossonere, o come un mani di Milito sia stato considerato rigore per l'Inter. Ma non è l'unica perla. La migliore l'ha scritta l'ex arbitro Casarin Paolo, sul Corriere della Sera, che ha parlato di inesistente rigore decisivo a favore della Juventus. In effetti il "Real Cesena" in dieci minuti sarebbe riuscito a fare quello che non aveva saputo fare in ottanta, ossia tirare a rete e segnare due volte, solo così può spiegarsi la "decisività" di quel rigore. E dire che questo ha anche arbitrato ed è stato pure designatore internazionale, quando nel calcio comandavano Carraro e Matarrese, guarda caso due amici della concorrente della Juventus ...
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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