Dopo due pareggi, che avevano lasciato qualche rammarico e parecchie perplessità, la Juventus ritorna alla vittoria contro la Fiorentina, al termine di una gara dall'andamento contraddittorio e per certi versi sconcertante. Primo tempo giocato ad una porta, ma misero bottino di un solo gol di vantaggio, poi un inizio di ripresa in affanno e bianconeri puniti al primo errore, clichè questo che ricordava sinistramente la Juventus degli ultimi anni, incapace di tenere il vantaggio e a rischio sgretolamento a primo intoppo. Tuttavia la squadra ha ancora dato prova di carattere e reattività, riportandosi nuovamente in vantaggio, anche se il finale, contro una avversaria a corto di fiato e di idee, non è stato precisamente di quelli da incorniciare come prova di grande squadra.
La partita alla lavagna
Conte cambia nuovamente modulo, schierando un 4 - 3 - 3 più classico, dunque rientro di Vidal a centrocampo, Matri punta unica, con due esterni, Pepe e Vucinic; Fiorentina con modulo praticamente speculare, anche se Jovetic non è prima punta tipica, con Cerci e Vargas a supposto, e un centrocampo a 3, con Kharjia finto trequartista ma in realtà marcatore di Pirlo. Il primo tempo è di fatto un monologo bianconero, si gioca solo in una metà campo, con la Juventus a costruire azioni su azioni, finalizzate solo da un gol, nato da palla inattiva, e Bonucci ad approfittare di una corta respinta di Boruc. E' un pò il festival delle occasioni sprecate, più per scarsa cattiveria degli avanti bianconeri (Vucinic in particolare, almeno tre conclusioni che potevano essere meglio effettuate), o per qualche provvidenziale uscita di Boruc, che per effettiva resistenza della retroguardia viola, perforata con facilità quasi imbarazzante. Nella ripresa Mihajlovic cambia assetto, con l'ingresso di Gilardino, ed un 4 - 4 - 2 reale, che riporta Jovetic nel suo ruolo più congeniale di punta a sostegno dell'attaccante centrale, e le cose un pò cambiano: viola più intraprendenti, e pareggio che si concretizza, anche se in maniera fortunosa, una scivolata di Lichtsteiner consente a Vargas di appoggiare al meglio verso Jovetic che con una conclusione di precisione a fil di palo batte Storari. La reazione bianconera è immediata, anche se un pò convulsa, come accade da ultimo, tuttavia la squadra torna in vantaggio grazie ad una insistita azione di Pepe, che da terra serve un perfetto assist a Matri, in area viola, e il nostro attaccante non si lascia sfuggire l'occasione. Fiorentina non più in grado di reagire, Juventus che non trova più modo di arrotondare il risultato e finale con i bianconeri un pò troppo preoccupati di pensare a difendere il risultato maturato.
Juventus “in” Sarò controcorrente, ma le cose migliori a mio giudizio derivano dalla pronta reazione emotiva al momentaneo pareggio degli ospiti, la squadra non si è persa d'animo, anzi ha ripreso il controllo della gara ed ha trovato quasi subito il nuovo vantaggio. Il modulo 4 - 3 - 3 e forse la soluzione tattica finale, visto l'organico, dato che, come ho espresso in precedenza, non potendosi rinunciare a Vidal a centrocampo, ma necessitando di un attaccante più concreto come Matri, in area di rigore, rinunciare ad un esterno è quasi necessario, e, se si osserva la prestazione di Vucinic sotto un certo profilo, in realtà il gioco sulle fasce si è visto, soprattutto nel primo tempo, e di grande qualità. Infine, questa squadra mostra di avere già trovato gli antidoti all'ormai prevedibile mossa avversaria di marcatura "ad uomo" di Pirlo, cosa che libera maggiormente Marchisio e Vidal, con quest'ultimo abile anche a fungere da regista offensivo.
Juventus “out” Il primo tempo è stato, invece, il paradigma di cosa non deve fare una squadra davvero grande, ossia innamorarsi di sè stessa e della propria bellezza di gioco. Sarà anche un bel vedere, una squadra che di fatto non consente agli avversari di ripartire o comunque di sviluppare gioco, ed al contempo capace di azioni armoniose ed incisive; ma a cosa serve questo "bel gioco", se viene puntualmente vanificato da una certa supponenza in fase di conclusione? Troppe volte la squadra è arrivata alla conclusione, in area di rigore o dal limite, e queste conclusioni sono state o tiri telefonati, o conclusioni imprecise, quando si poteva anche proseguire l'azione a favore di qualche compagno meglio piazzato A ciò si aggiunga il fatto che da ultimo la squadra sembra avere minore tranquillità quando in vantaggio, come se qualche spettro del passato fosse nuovamente tornato nelle menti del gruppo. Infine, la gestione del finale di gara non mi è parso convincente, atteggiamento un pò troppo rinunciatario e difensivista, che stride con la natura della squadra, più votata a giocare ed attaccare, che non a gestire (e non sempre al meglio), il possesso palla in chiave difensiva.
Le pagelle
I Promossi
Matri: 7 L'ennesima conferma che attualmente è indispensabile alla squadra, essendo l'unico che cerca in maniera efficace la via della rete, che sa farsi trovare dai compagni e finalizzare il gioco.
Pepe: 7 Anche da punta esterna di un tridente offensivo, si disimpegna al meglio, e forse rende di più, visto che più volte ha pure avuto occasione di concludere a rete (grande Boruc a togliergli la gioia della marcatura), per non dire che il gol decisivo in gran parte è merito suo, un assist da terra nel mezzo di quattro difensori avversari.
Chiellini: 7 E' tornato con i piedi per terra, ed è tornato il difensore che conoscevamo, non a caso Cerci, il più temibile degli attaccanti avversari, non ha avuto modo di mettersi in evidenza; lo stesso dicasi anche quando i viola hanno cambiato modulo, rimasto più a coprire, e dal suo lato nessun pericolo di rilievo.
Per il resto direi ancora una volta buona la prova di Vidal, soprattutto nel primo tempo, quando ha dovuto giostrare quasi come trequartista; nel complesso positiva la prova della retroguardia, Storari un paio di interventi degni di nota, Lichtsteiner sempre efficace anche quando si è proiettato in avanti (peccato l'unico errore, più che altro una scivolata sul gol viola), bene pure la coppia centrale difensiva, e Marchisio più intraprendente rispetto alla gara di sabato scorso.
Da rivedere Pirlo: 6- Il "meno" non è conseguenza del primo tempo di fatto impalpabile, giustificato da una asfissiante marcatura di Kharja, ma anche dal fatto che la squadra appoggiava più la manovra su Vidal e Marchisio; ma è conseguenza di un eccesso di confidenza quando è in possesso palla, e cincischia troppo, rischiando di perdere palla, cosa che contro i viola è successa più volte, se l'arbitro non ravvede fallo su di lui, o non ce ne è, praticamente si aprono voragini alle ripartenze avversarie. Maggiore attenzione non guasta, e soprattutto, deve giocare come sa, sempre di prima e facendosi trovare sempre libero per gli appoggi dei compagni portatori di palla.
Vucinic: 5,5 Se vediamo la sua prestazione al netto delle conclusioni a rete, potremmo dire che è stato tra i migliori in campo, per come si è mosso, per come ha anche saputo ripiegare, e per come ha saputo proporsi e dialogare con i compagni. Ma se il primo tempo si è chiuso con un solo gol di vantaggio, il problema è stato appunto che lui ha decisamente giochicchiato nel concludere a rete, tiri telefonati o quasi ciabattati, almeno due occasionissime sprecate per supponenza. Cosa avremmo detto se Matri non avesse trovato il gol decisivo?
Conte: 5,5 Per la prima volta in questa stagione mi vedo costretto a "criticare" il nostro allenatore. Non certo per come ha schierato la squadra, ed invero il primo tempo, ma anche la reazione successiva al momentaneo pareggio viola, sono effetto di una disposizione tattica intelligente, e di capacità reattiva del gruppo. La critica è per la gestione del finale di gara e per quei cambi più da allenatore di provinciale di bassa classifica, che vuole portare a casa il risultato a tutti i costi: difendere a 5, con un centrocampo rafforzato dall'ingresso di un mediano ed una sola punta isolata in avanti, non credo sia cosa da Juve, specie se si gioca in casa e contro una Fiorentina che, tolta la fiammata di inizio ripresa, si è rivelato avversario modesto. Ho la sensazione che, dopo gli inizi confortanti di stagione, stia subentrando una sorta di "ansia da prestazione" nella mente del nostro tecnico, ossia una preoccupazione ingiustificata di non riuscire a chiudere al meglio le gare, che produce una titubanza ed una paura che, come è accaduto con il Genoa, poi si pagano anche per giocate estemporanee.
La sentenza
Probabilmente stavolta sto eccedendo in critiche verso squadra e verso Conte, in occasione di una gara che comunque è stata vinta, anche con momenti di grande calcio. Ma vedete, sono convinto che i veri limiti di una squadra spesso emergono in gare come quella di ieri sera, contro la Fiorentina, più che da gare che magari finiscono in pareggio, o peggio con una sconfitta, possibilmente per situazioni casuali o sfortunate. A mio giudizio il primo tempo contro i viola non è stato affatto prova da grande squadra, perchè il bel gioco, non finalizzato al risultato, nel calcio diventa solo manifestazione di sterilità e di scarsa concretezza: in altri termini, una squadra che gioca 45' ad una porta, arriva anche agevolmente al tiro, e non segna, o segna solo grazie ad una palla non trattenuta dal portiere ospite, non ha affatto giocato bene, ha solo mostrato del narcisismo e dell'autocompiacimento, dato che il fine del gioco è quello di segnare agli avversari, non certo di mostrare come si tratta bene la palla, come si sviluppano armoniosamente ed esteticamente le manovre, come si riparte grazie ad un pressing alto e asfissiante, e così via. Non a caso, è bastato un momento di abbassamento di tensione dei bianconeri, o di maggiore intraprendenza degli avversari, e si è pagato a caro prezzo lo sciupio di occasioni del primo tempo, e se Pepe non avesse trovato quell'assist miracoloso a Matri, oggi si parlerebbe di occasione perduta, di ridimensionamento degli obiettivi, di rischio di stagione ancora una volta anonima. Come dire, il giocar bene, se non si concretizza e non si vince, non è caratteristica di grande squadra, mentre è caratteristica della grande squadra quella invece di saper essere cinica, di sfruttare al meglio ciò che costruisce, e dunque se costruisce molto, l'avversario deve essere nettamente sconfitto: mi è tornata in mente, ieri sera, a questo proposito, una partita della Juve di Capello a Siena, tre gol in meno di venti minuti, gara chiusa già a metà primo tempo, e dopo 70 minuti di accademia, anche per fare tirare fiato ai giocatori in vista degli impegni successivi, questo è l'esempio di grande squadra che gioca bene e chiude la pratica in poco tempo, dedicandosi per il resto alla coreografia e basta. Detto questo, neppure l'atteggiamento del finale di gara, conseguenza in fondo dello spreco del primo tempo, mi ha convinto. E su questo aspetto, ritengo utile fare chiarezza, perchè temo che la squadra, dopo un inizio positivo e pieno di lodi, si stia facendo un pò prendere dalla tremarella, e dalla psicosi degli anni scorsi. Per carità, mi rendo conto che i primi a volere reagire al meglio a due stagioni anonime o quasi, siano giocatori e allenatori, ma il modo migliore per reagire non è certo quello di farsi prendere dalla frenesia, o dal timore di non sapere accontentare la tifoseria, che da anni aspetta di vedere una Juve vincente. Forse è arrivato il momento che il gruppo, a cominciare da Conte, allenatore intelligente, vero leader quando era in campo, e direi pure dalla panchina, ma probabilmente non ancora "freddo" mentalmente come un allenatore esperto e già vincente, si renda conto che il modo migliore per raggiungere i risultati migliori è quello di scrollarsi di dosso timori e dubbi, e dunque di giocare ogni gara pensando di non avere nulla da perdere e tutto da guadagnare, finisca come finisca. Vedete, per uno come me, diventato tifosi della Juventus in annate di vacche magre (all'epoca, dopo il dominio delle milanesi, vincevano anche Fiorentina e Cagliari, e i bianconeri al massimo dovevano accontentarsi delle posizioni di rincalzo), e avendo pure vissuto i nove anni senza scudetto dal 1986 al 1995, il fatto che possibilmente non si vinca neppure quest'anno, non è che mi preoccupi più di tanto, se la "non vittoria" finale, sia compensata dal fatto di vedere finalmente una squadra diversa, più motivata e più in linea con la storia e la tradizione bianconera. Perchè quest'anno, più che l'obiettivo finale dello scudetto, o del piazzamento nelle prime tre, conta non vedere più certi scempi recenti, di squadra che si afflosciava a prima battuta d'arresto, che non sapeva reagire ai momenti difficili, che non combatteva più con l'umiltà e la grinta che chi indossa la maglia della Juventus dovrebbe manifestare. Del resto, per chi ha memoria, la Juventus tornò a vincere nel 1972, in una stagione nella quale non si chiedeva alla squadra lo scudetto, ma solo di continuare a crescere dopo i risultati incoraggianti della annata precedente, o nel 1995, in una stagione nella quale si sperava di mettere le basi ad un nuovo ciclo, ma senza troppa enfasi iniziale: ebbene, entrambe le volte, la componente principale fu, oltre a quella tecnica, il fatto di poter giocare con la mente libera, senza alcuna "ansia da prestazione", giornata dopo giornata, ed è quello che deve essere chiesto dalla tifoseria a Conte e ai giocatori. Poi a fine stagione si tireranno le somme.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|