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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
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Giocate |
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C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
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282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 23.10.2011
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Juventus - Genoa 2 - 2 - SI RIENTRA NEI RANGHI
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di Antonio La Rosa
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Secondo pareggio di fila per la Juventus, rimontata due volte sul proprio campo da un Genoa volitivo ma non trascendentale. Un pareggio che ci poteva anche stare, almeno per quanto vistosi in campo, ma che costituisce una significativa battuta d’arresto per i bianconeri, che in tal modo perdono la testa della classifica, a favore dell’Udinese, capolista solitaria. Ma se l’essere in testa in questa fase della stagione è una cosa che conta fino ad un certo punto, penso sia più da attenzionare il fatto che, per la prima volta nella stagione, la squadra è sembrata sgretolarsi, non riuscendo a controllare la gara fino alla fine, ed anzi denotando scricchiolii inquietanti nelle battute conclusive. Speriamo sia cosa passeggera, o peccato di presunzione del gruppo, e dunque che Conte strigli a dovere i giocatori.
La partita alla lavagna
Juventus che torna al modulo più congeniale a Conte, anche se in versione inedita, con la coppia Matri – Vucinic in avanti, Pepe e l’esordiente Estigarribia sulle fasce, eper il resto schieramento invariato con la riconferma di Chiellini sulla sinistra; Genoa con un centrocampo di fatto a 5 Palacio unica punta, con Merkel a supporto, e Jankovic esterno sinistro di un centrocampo a 4, con Veloso a fungere da play. Bianconeri che partono forte e pervengono dopo pochi minuti al vantaggio, grazie a Matri che corregge in rete un traversone rasoterra di Marchisio, servito su angolo di Pirlo. Tuttavia non sembra la Juventus solita, c’è minore pressione sui portatori di palla avversari, e soprattutto nessuna pressione su Merkel e Veloso, ed invero da una iniziativa del primo scaturisce il gol del pareggio, grave indecisione della difesa bianconera, e Rossi, unico genoano in area, batte agevolmente di testa Storari in ritardata uscita. La ripresa si apre come nel primo tempo, Juventus in attacco e nuovamente in vantaggio, ancora con Matri, liberato intelligentemente da un velo di Pirlo. E’ questa la fase migliore della Juventus, che tuttavia costruisce molto ma si perde in leziosità, risultando poco pungente; al contrario gli ospiti si fanno più intraprendenti, costruiscono un paio di occasioni, una traversa colpita dal solito Merkel, e nei minuti finali secondo pareggio, con Caracciolo, che beffa Chiellini e Storari in uscita. Minuti finali convulsi, ma il risultato non cambia.
Juventus “in” Poche cose degne di rilievo, nel gioco dei bianconeri, in una gara che è stata una sorta di involuzione rispetto alle precedenti. Diciamo che quello che avevo evidenziato come elemento negativo del gioco bianconero, stavolta è stato forse l’aspetto migliore, ossia una ritrovata efficacia ed incisività dei nostri attaccanti, o meglio di Matri, autore di una doppietta, ma anche di altre conclusioni a rete. Juventus “out” La fase difensiva ha avuto una evidente involuzione, soprattutto sulle fasce, e dalle fasce sono partite sia le azioni gol dei genoani, sia i maggiori pericoli. Ma, più in generale, è mancata la cattiveria vistasi altre volte, in certi momenti, specie nella trequarti avversaria, la squadra è sembrata troppo narcisista in fase di possesso palla, e poco propensa al pressing alto.
Pagelle:
I Promossi Pochissimi i giocatori che hanno decisamente superato la sufficienza piena, e purtroppo è stata vanificata l’ottima serata di alcuni.
Matri: 7,5 Ecco un altro di cui la squadra non può fare a meno. Doppietta, la prima stagionale, da vero attaccante d’area di rigore, ma diciamo pure che per tutta la gara è stato l’unico ad avere cercato la via della rete con convinzione.
Pirlo: 7 Come al solito ha diretto il gioco bianconero al meglio, e su entrambe le reti c’è stato il suo zampino.
Per il resto direi sufficiente come al solito Barzagli, mentre gli altri, chi più, chi meno, hanno avuto una serata non precisamente da incorniciare, sufficienza insomma stiracchiata per i vari Licthsteiner, Bonucci e Pepe, quest’ultimo più che altro per l’impegno.
Da rivedere
Metto il cosiddetto “punto interrogativo” sulla prestazione degli esordienti Estigarribia e Pazienza, per la semplice ragione che, in quanto esordienti, qualche battuta a vuoto era prevedibile, ed invero il primo, inizialmente impacciato, sembrava essersi meglio inserito nella ripresa, mentre il secondo ha fatto il diligente lavoro di copertura, ma non certo come Vidal.
Storari: 5,5 La panchina arrugginisce, vero. Ma in entrambe le reti mi è sembrato incerto, quando doveva uscire è rimasto fermo, mentre quando sarebbe stato utile rimanere fermo, è uscito facendosi scavalcare. In parte riscattatosi nel finale con una ottima parata.
Marchisio: 5,5 Dopo tanto correre e bene, in lungo e in largo, doveva pur arrivare una serata incolore.
Vucinic: 5 Classe sopraffina, ma eccesso di presunzione, e quando comincia a sbagliare a ripetizione, diventa davvero inutile e irritante.
Per la prima volta debbo pure criticare le decisioni del nostro allenatore. La formazione iniziale era un po’ obbligata, e per certi aspetti sperimentale, Matri – Vucinic dall’inizio, con Estigarribia a sinistra e Pepe a destra, ma questa “sperimentazione”, non è stato il problema principale della serata: bene o male si era andati in vantaggio per due volte, e dunque almeno sul secondo vantaggio si poteva costruire meglio; invece Conte per la prima volta ha mostrato un po’ di paura dell’avversario, probabilmente notando che il loro centrocampo non veniva ben tamponato, ed ecco la sostituzione di Estigarribia proprio nel momento in cui sembrava entrato in partita, quando probabilmente doveva uscire Pepe, meno brillante di altre volte e un po’ a corto di fiato. Sbagliate pure, nei tempi, le altre sostituzioni, Del Piero doveva entrare molto prima al posto di Vucinic, e il Krasic di questi tempi è come dare un giocatore agli avversari, non a caso, due palloni perduti, dal secondo è scaturito il gol del pareggio.
Sotto Processo
Chiellini: 4 Di Krasic ho già detto, e non voglio continuare a “sparare sulla Croce Rossa”. Ma l’involuzione del nostro difensore è inquietante, la Juventus ha incassato 5 reti, ed in quattro “decisiva” in negativo è stata la sua presenza, non contrasta Portanova contro il Bologna, si fa beffare da Bergessio a Catania, lascia liberissimo Marco Rossi sul primo gol, taglia malissimo su Caracciolo nel pareggio. Aggiungasi a ciò la sequela di errori nei disimpegni, e si ha la prestazione peggiore che abbia mai sciorinato in maglia bianconera.
La sentenza
Si rientra nei ranghi, ossia in quello che è il contesto prevedibile di inizio stagione: è una Juventus sicuramente migliore rispetto a quelle degli ultimi anni, ma non è ancora la Juventus che vorremmo noi tifosi, e sicuramente neppure la Juventus che vorrebbe la dirigenza e soprattutto Antonio Conte. Dunque parliamo di una squadra che se da un lato è imbattuta, e ancora avanti a molte altre avversarie più accreditate ad inizio stagione, dall’altro continua ad avere momenti di sbandamento, battute d’arresto, magari non fragorose ma da non sottovalutare affatto. Questo è il secondo pareggio tra le mura amiche, e se contro il Bologna c’era stata l’attenuante del secondo tempo giocato in inferiorità numerica, stavolta attenuanti non ne vedo, anzi, ad onor del vero, chi ha prodotto maggiori pericoli è stato proprio il Genoa, e vista da quest’ottica più che di due punti persi, si può parlare di punto guadagnato. In un certo senso la gara contro i genoani conferma quando detto dopo il pareggio di Verona, e alle considerazioni finali (questa squadra non può fare a meno di Vidal a centrocampo), ne emerge un’altra, che questa squadra non può neppure fare a meno di Matri, unico, in questo momento, abile a sfruttare in area di rigore ogni pallone decente, e del resto tre reti fatte, più una quarta regolare annullata contro il Parma, sono un bottino non trascurabile, tenuto conto del fatto che fino alla settimana scorsa il cannoniere era Marchisio. Rimane il problema difensivo, che sembrava risolto, ma che è tornato prepotentemente alla ribalta. Dicevo dei gol subiti sempre con Chiellini protagonista in negativo; se aggiungiamo che anche il rigore della prima di campionato, fu procurato da De Ceglie, mi pare ovvio ritenere che rimane ancora irrisolto il problema dell’esterno sinistro, anche se a mio giudizio la questione è più psicologica che altro. Ho il sospetto che Chiellini, a furia di sentirsi ripetere da più parti di essere uno tra i migliori difensori al mondo, ci abbia creduto fin troppo, e cominci ad essere fin troppo sicuro dei propri mezzi, e dunque sottovaluti in maniera eccessiva gli attaccanti avversari: vedete, io di Caracciolo non ricordo imprese del genere, nel senso che sappiamo tutti essere lui un attaccante poco prolifico, abile più che altro di testa, ma non certo di rapina, ed invece è riuscito a beffare con un tocco peraltro neppure tanto imprevedibile, sia il nostro difensore, sia pure il nostro portiere in uscita intempestiva. Ma non solo: più in generale, credo che la vittoria contro il Milan abbia caricato un po’ troppo di giri l’ambiente, per cui ritengo fondamentale tornare immediatamente con i piedi per terra, le prossime tre gare (Fiorentina in casa, Inter e Napoli in trasferta), non potranno essere giocate con la sufficienza mostrata da parecchi contro i genoani, e se si vuole spiccare il volo, quello vero, in questo trittico di fuoco occorrerà conquistare quanti più punti possibile.
Le mie postille
1 – E’ tornato il terrorismo mediatico: a) Del Piero, sedotto e abbandonato.
E’ stata la notizia della settimana, almeno nel modo come presentata dal giornalistume farsopolaro nostrano, ossia il “benservito” che l’ingrato presidente bianconero, Andrea Agnelli, avrebbe dato al nostro capitano. Avrei voluto scrivere molte cose sul punto, ma, girando in rete, ho trovato qualcosa che penso spieghi come siano andate le cose in maniera certamente superiore a come chi vi scrive avrebbe potuto spiegare. Mi riferisco al resoconto che l’amico Antonio Corsa (per i pochissimi che ancora non lo conoscessero, è il titolare del seguitissimo blog juventino “l’uccellino di Del Piero”), ha fatto sul suo blog:
http://www.uccellinodidelpiero.com/caso-del-piero-tributo-o-calcio-nel-sedere-le-parole-tutte-di-agnelli-e-il-parere-dei-presenti/
A questo articolo non ho nulla da aggiungere, se non l’amara constatazione che molti juventini, in questa volgare ennesima speculazione antijuventina, ci sono caduti. Dimenticando che i signori che hanno inzuppato il pane su una “non notizia”, sono gli stessi del massacro di calciopoli, o peggio, che accusavano a suo tempo Del Piero di ogni nefandezza, dall’essere dopato, ad essere raccomandato, ad essere inutile, brocco e quant’altro.
b) lo Stadio crolla … anzi no!
L’altra “non notizia” sulla quale si è costruito (o meglio ci hanno provato, ma il maldestro tentativo è già rientrato in gran parte), è la vicenda dell’acciaio “non conforme” che sarebbe stato utilizzato nella costruzione dello Juventus Stadium. Vicenda invero alquanto banale, dato che il problema sarebbe esclusivamente su una minima parte dell’acciaio utilizzato, diciamo avente caratteristiche diverse da quelle richieste (cosa che non significa inadeguatezza dell’acciaio), utilizzato per alcune parti marginali (da quanto mi risulta gli enormi pennoni posti ), e che successivamente avrebbe imposto delle varianti e modifiche al progetto iniziale, per avere comunque una efficienza strutturale e mantenere dunque la sicurezza statica. Come dire, non è successo nulla, se non delle variazioni in corso d’opera alla realizzazione del progetto. Eppure hanno presentato la notizia come una vicenda così seria, che il pericolo di crollo dello stadio era cosa non dico imminente, ma inevitabile con il passare del tempo, e addirittura che poteva essere necessaria anche la chiusura dello stadio per ragioni di pubblica incolumità. Insomma, stiamo tornando nuovamente a fare paura, e dunque occorre preparare il “sentimento popolare diffuso”.
2 – Un minuto di raccoglimento. Non sono un appassionato di motociclismo, ma credo sia doverosa una citazione alla memoria di Marco Simoncelli, tragicamente scomparso in occasione del gran premio di Malesia della Moto GP. E di fronte alle tragedie non ci sono mai parole sufficienti a commentarle, meglio il silenzio.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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Juve news - Tuttosport
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