Pareggio a reti bianche tra Chievo e Juventus, al termine di una gara che ha visto i bianconeri fare la partita, come dimostra il possesso palla complessivo (praticamente due terzi dell'intera gara), ma creare poco, soprattutto nel primo tempo. Gara che si è vivacizzata nella ripresa, quando è uscito ancora una volta Krasic, giocatore che rischia di diventare il problema di questa squadra, mentre lo scorso anno spesso ne era stato il trascinatore: e questo, come avrò modo di dire più avanti, è forse il vero unico problema che rimane a Conte per consentire alla squadra quel salto definitivo di qualità, dato che, per il resto, la squadra ancora una volta ha mostrato compattezza e padronanza di gioco. Elementi essenziali su cui costruire, ma non sufficienti per essere immediatamente competitivi.
La partita alla lavagna
Conte ripropone la stessa formazione di due settimane addietro, che aveva battuto il Milan, dunque Pirlo avanti alla difesa, linea di centrocampo a 4, con la riconferma di Vidal, e Vucinic unica punta; Chievo con il trequartista, Sammarco, ma vero marcatore ad uomo di Pirlo, linea di centrocampo molto muscolare, Rigoni, Bradley ed Hetemaj, con Pellissier e Thereu coppia d'attacco. Fin dalle prime battute emerge il tema della gara, Juventus a tener palla, provare a perforare il folto pacchetto difensivo dei padroni di casa (praticamente undici giocatori sempre dietro la linea del pallone), Chievo a provare a giocare di rimessa, con scarsi risultati peraltro, e dunque un primo tempo avaro di emozioni, anche se Buffon ci pensa a dare un pò di brivido, non trattenendo al meglio un tiro da fuori, su punizione, di Pellissier. La ripresa continua nella stessa falsariga, ma con una Juventus più incisiva rispetto al primo tempo, soprattutto con l'ingresso di Giaccherini prima e Del Piero poi, e per una quarantina di minuti la gara è un monologo bianconero, con alcune occasioni ghiotte, culminate nel palo colpito da Del Piero di testa. L'ultimo brivido invece è in area juventina, su angolo, Buffon che non esce, pallone sporco che viene rinviato quasi sulla linea da Del Piero.
Juventus “in” Il reparto difensivo, e più in generale, la fase difensiva, sembrano essere finalmente a posto, per la seconda volta di fila non solo la squadra non ha subito reti, ma di fatto non ha lasciato agli avversari possibilità di concludere a rete, se non su calci piazzati o qualche mischia. Direi pure bene il centrocampo, magari meno fantasioso e creativo del solito, ma eccellente nella riconquista della palla e nella copertura difensiva. Infine, cosa non da poco, la squadra sembra avere assimilato una mentalità corretta nell'impatto con gli avversari, siano essi di blasone, siano essi squadre provinciali.
Juventus “out” Giocare praticamente ad una porta per tutto il tempo e costruire di fatto solo tre occasioni da gol, in area avversaria (mi riferisco al tiro alto di Giaccherini, al palo di Del Piero e successivo tiro alto in corsa sempre di Del Piero), denota una evidente difficoltà ad entrare in area di rigore, o comunque a trovarci dentro qualcuno che possa finalizzare a dovere, ed è un pò il limite che, in misura maggiore o minore, è emerso in questo inizio di stagione. Come pure, se Pirlo non gira a dovere (probabilmente gli impegni della Nazionale hanno pesato), e sulle fasce non si riesce a far gioco come si deve, la punta unica diventa davvero facile preda delle difese avversarie.
Le pagelle
I Promossi
Faccio una premessa: tranne qualcuno, il resto della squadra ha giocato in maniera direi "omogenea", per cui è difficile evidenziare gente che si sia distinta maggiormente: dunque citerò quelli che, più che altro per ragioni tattiche, hanno compiuto il loro lavoro con maggiore efficacia.
Barzagli: 7 Su di lui ormai si può contare ad occhi chiusi, guida ottimamente la difesa, sempre puntuale nelle chiusure e negli anticipi, raramente ricorre al fallo per contrastare gli avversari, e il reparto offensivo clivense non è che fosse di quelli di secondo piano nel nostro campionato.
Vidal: 6,5 Un pò più confusionario, specie nel primo tempo, ma infaticabile "rubapalloni" a centrocampo, gestiti anche con discreta tecnica. Qualcuno in cronaca l'ha paragonato a Furino, e forse non sbaglia, anche se il grande Furia per adesso è a mio giudizio inarrivabile.
Del Piero: 6,5 Pochi minuti in campo, più che sufficienti però per dare un ulteriore impulso positivo al gioco offensivo della squadra, e non a caso è stato quello che è andato più vicino alla marcatura.
Per il resto, direi abbondamentente sufficienti Bonucci, certamente rinfrancato e più motivato dopo l'accantonamento iniziale; Lichtsteiner, anche se meno preciso del solito; Marchisio, però a corto di fiato con il passare dei minuti; come pure va segnalata la buona prova di Giaccherini, e qualche spunto interessante dell'esordiente Estigarribia.
I rimandati
Anche stavolta non mi pare ci siano stati giocatori davvero insufficienti. Diciamo che lo stesso Pirlo, prestazione sufficiente la sua, forse ci ha abituato a prestazioni più elevate, per cui quando gioca benino, lascia un pò l'amaro in bocca alla tifoseria; Buffon, inoperoso, non mi è parso proprio impeccabile, soprattutto nel finale di gara, visto che ormai non esce più sui calci d'angolo neppure se preso a cannonate; infine Vucinic, sembrato un pò abulico, ma effettivamente troppo isolato nel primo tempo, mentre nella ripresa è sembrato più vivace.
Sotto processo
Krasic: 5 L'ho detto all'inizio, minaccia di diventare il problema della squadra, quando lo scorso anno era spesso il giocatore che trovava la soluzione individuale, o che scompaginava le difese avversarie con le sue incursioni. Io non so se c'entri il fatto che non si stia adattando agli schemi di Conte, o se incida il fatto che lo scorso anno arrivò già in perfetta forma, provenendo da un campionato in corso quale quello russo: certo è che spesso dare palla a lui significa quasi consegnarla agli avversari. E comunque, i fischi non lo aiutano di certo.
La sentenza
Dopo sei gare disputate, un sesto dunque del campionato, possiamo provare a stilare un primo bilancio e, in un certo senso, a fare le "proiezioni" per il prosieguo della stagione. Il fatto che la squadra sia ancora in vetta alla classifica, con un cammino che un tempo sarebbe stato definito di perfetta "media inglese", vittoria in casa e pareggio fuori, e che questa, a sentire gli amanti di statistica, sia la quota più bassa di punti da quando ci sono i tre punti a vittoria, denota probabilmente un maggiore equilibrio, dovuto ad un livellamento dei valori, un pò più in basso delle grandi tradizionali, un pò più in alto delle provinciali. E sul punto, a costo di sembrare controcorrente, vorrei evidenziare due cose. La prima è che, tolta la Juventus, la classifica attuale vede l'Udinese in testa, seguita da Cagliari e Lazio, quindi Napoli e Palermo, e poco sotto Parma, Catania e Chievo; dunque le recenti protagoniste del nostro campionato, ossia le milanesi, la Roma, la Fiorentina stessa, non sono sul lato sinistro della classifica. La seconda, conseguenza della prima, è che il calendario dei bianconeri non è stato poi così agevole, come si vorrebbe sostenere, visto che tre delle squadre contro cui ha giocato, ottenendo con Catania e Chievo, pareggi fuori casa, sono immediatamente a ridosso delle prime ed avanti a diverse grandi o ritenute tali; si aggiunga che il Napoli ha perduto in casa contro quel Parma strapazzato alla prima di campionato dai bianconeri, che sempre il Napoli a Verona ci ha perso, che il punto ottenuto a Catania acquista un valore diverso, alla luce della sconfitta di sabato dell'Inter, battuta in maniera più netta di quanto non dica il solo gol di scarto finale. Detto ciò, mi pare evidente pure che per adesso si distingue una Juve versione casalinga, da una Juve versione esterna, e non credo sia solo una questione di fattore campo o di effetto "Juventus Stadium", che comunque dà una carica non indifferente ai giocatori. Apparentemente la squadra scende in campo sempre con la stessa mentalità, manifesta generalmente stessa intensità di gioco e compattezza tra i reparti; ma i dati sono che in casa la squadra ha segnato sette volte, subendo due reti, di cui una praticamente ininfluente; fuori casa due sole reti fatte ed una subita; aggiungerei pure che si nota una sorta di mutazione di rendimento, primi tempi di norma meno incisivi, e la cosa può anche significare buona condizione fisica, dato che la squadra non finisce mai a corto di fiato, semmai in crescendo. In realtà abbiamo finora visto un filo costante legare sei prestazioni molto diverse fra di esse, il filo costante è stato la ritrovata personalità di squadra che la Juventus mostra, ma indubbiamente è stato più convincente il rendimento casalingo, compresa la gara contro il Bologna (si poteva vincere anche in inferiorità numerica), perchè in tutte e tre le gare la squadra ha saputo meglio operare sulle fasce, cosa che non sempre è riuscita fuori casa; ma, al contempo, altro filo costante è stato lo scarso apporto realizzativo degli attaccanti schierati. E torniamo al problema Krasic, perchè a mio giudizio dalla soluzione di questo problema, deriverà il salto di qualità della squadra. Mi pare chiaro che Conte, a poco a poco, sta costruendo la formazione base, credo che la difesa sia ormai quella definitiva, con Chiellini esterno; mentre la "quadratura del cerchio", è un problema che alla base ha questi dati: - questa squadra non può fare a meno di giocare con due punte effettive; - questa squadra non può fare a meno di giocare con due esterni alti, che però sappiano quantomeno rientrare all'occorrenza; - questa squadra non può rinunciare al trio di centrocampo Pirlo - Marchisio - Vidal; - ormai quasi tutte le nostre avversarie proveranno a marcare Pirlo, e dunque dovremo avere altre fonti di gioco offensivo. Su quest'ultimo aspetto, ad onor del vero, la crescita di Marchisio, anche sul piano della impostazione del gioco, e la presenza di un interditore dai piedi buoni come Vidal, consente già adesso delle alternative. Ma sulle altre, siccome si scende in campo in 11, e non in 12, la soluzione non può che essere quella di giocare con un esterno che di fatto sia una punta: tradotto, o si pensa ad una soluzione che escluda il serbo, e si giochi quindi con Vucinic esterno alto (come con Spalletti), o Quagliarella, e Matri punta centrale; o si libera Krasic, lasciandolo giocare come il suo istinto gli consente, un pò come fece nel 2001 Lippi con Nedved, che inizialmente in difficoltà da esterno puro di centrocampo, quando venne "liberato" da rigidi compiti tattici, e dunque potè svariare liberamente tra le linee, anche partendo da sinistra, divenne quel trascinatore che ricordiamo tutti. Come dire, un modulo "elastico", che di fatto sarebbe un 4 - 3 - 3 in fase offensiva, ma 4 - 4 - 2 in fase di non possesso palla, ed un solo esterno di centrocampo con compiti di copertura; oppure una sorta di tridente con due vere ali di ruolo, Krasic e Pepe, e solo quest'ultimo con il compito di ripiegare. Altre soluzioni, per adesso non ne vedo.
Le mie postille
1 - Gigi, pensa a parare! Sono stato tentato, e fortemente, di rompere la tradizione, e pescare il personaggio da "premiare" come scemo della settimana, in casa nostra: ciò perchè ancora una volta le esternazioni di Gigi Buffon mi sono sembrate fuori luogo, con riferimento alla necessità, a suo giudizio, di chiudere una volta per tutte la vicenda "Calciopoli", e sulle sue parole di "apprezzamento" nei confronti di Moratti, che sarebbe stato un "signore" a non avere creato polemiche dopo la sconfitta della sua Inter contro il Napoli, per un dubbio rigore (anche se la "signorilità" del personaggio è già finita, visto che oggi le prime pagine dei quotidiani sportivi sono dedicate all'ennesima sceneggiata piangente del "signore" di Via Durini). Io credo invece che una pietra sopra dovremmo metterla alle sue esternazioni non sempre rispettose di quei tifosi che l'adorano: quei tifosi che, a seguito di "farsopoli" si sono sentiti dire di tutto, hanno dovuto subire l'onta della serie B, dello smantellamento di una grande squadra, il dileggio a mezzo stampa in maniera martellante. Certo, il nostro Gigi non ne avrà risentito, avendo comunque un "discreto" contratto che poteva anche tappargli occhi e orecchi, quando negli stadi ci gridavano di tutto. Ma noi tifosi si, eccome se ne abbiamo risentito. Quindi, caro Gigi, pensa a giocare bene e a parare, magari evitando di sproloquiare e, in tal modo, di ferirne la sensibilità di chi ti applaude ogni domenica, con sortite sconvenienti.
2 - Scemo della settimana. Mi piacciono, e tantissimo, questi dirigenti e tesserati che, quando vincono per errori arbitrali, non commentano l'operato del direttore di gara, mentre se perdono, la colpa è sempre dell'arbitro, e magari dietro ci può essere qualcosa di sospetto nel loro operato. L'esempio migliore (si fa per dire) di questa cultura, è il poco sopra citato presidente della squadra più eticamente cartonata d'Italia, ma da ultimo anche dalle parti del Vesuvio stanno emergendo discepoli di valore, di questa cultura, a cominciare dal cinepanettonaro presidente del Napoli, a finire nel suo allenatore, Walter Mazzarri. Il quale, dopo la sconfitta imprevista (ma meritata, per chi ha seguito la gara) contro il Parma, anzichè commentare la gara del suo Napoli, ed i suoi errori di formazione e nelle sostituzioni (squadra totalmente squilibrata in avanti, sacrificandosi un difensore ed un centrocampista), ha parlato per venti minuti circa contro la direzione di gara, rivendicando rigori per la solita caduta del tuffatore Lavezzi, o lamentandosi per i falli tattici e perditempo degli avversari. Dimenticando che lui è stato il Maestro assoluto delle strategie del perdere tempo in campo. Quindi, benvenuto anche a questo esempio di moderazione, nel mondo degli scemi settimanali di turno.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|