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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.586 |
Giocate |
3.092 |
2.510 (54,73%) |
Vittorie |
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1.177 (25,67%) |
Pareggi |
840 (27,17%) |
899 (19,60%) |
Sconfitte |
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Fatti |
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2.915 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
514 |
Giocate |
1.564 |
282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 19.09.2011
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Siena - Juventus 0 - 1 - A PUNTEGGIO PIENO
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di Antonio La Rosa
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La Juventus fa bottino pieno nella prima trasferta stagionale, proprio nella città riportata in serie A nel giro di un solo anno da Antonio Conte. Partita difficile, come saranno tante durante il campionato, soprattutto nei campi di provincia, laddove i bianconeri compromisero il loro cammino lo scorso anno, per cui è di buon auspicio questo risultato, e direi anche il modo come è arrivato, di misura, rischiando pochissimo o nulla. Ma ancora non credo sia il caso di esaltarsi troppo, siamo agli inizi, e tutto sommato le due gare affrontate non erano certo di quelle proibitive, la reale competitività di questa squadra la vedremo più avanti, quando ci saranno i confronti con le squadre più titolate.
La partita alla lavagna
Formazioni schieratesi con modulo praticamente speculare, Juventus con due cambi rispetto alla prima giornata, Grosso al posto dello squalificato De Ceglie, e Vucinic dal primo minuto, assieme a Matri; Siena con difesa a 4 e due esterni di centrocampo atipici, Brienza e Mannini, con D'Agostino centrale quasi a "schermare" i movimenti di Pirlo, e in avanti la coppia Gonzalez - Calaiò. In sostanza Sannino ha scelto di cercare di bloccare gli esterni juventini e le iniziative di Pirlo, non a caso nel primo tempo, a lungo, il 4 - 2 - 4 di Conte è stato molto teorico, con Pepe e Giaccherini di fatto costretti a giostrare sulla linea mediana: dunque gara molto tattica, Juventus in difficoltà all'inizio, ma con il passare dei minuti maggiormente padrona del campo. Cosa che si concretizzava ad inizio ripresa con il gol del vantaggio, prodotto dalla prima azione in velocità, con tutta la linea offensiva impegnata, lancio da metà campo di Pepe verso Giaccherini sul lato opposto, controllo e scatto con cross a rientrare basso, bella finta di Vucinic sul difensore e passaggio al liberissimo Matri, che così realizza il suo primo gol stagionale. Dopo il vantaggio, Conte ha tolto Vucinic per Vidal, assestando la squadra con tre centrocampisti e avanzando i due esterni, ed in questo modo ogni velleità senese è stata neutralizzata, qualche spunto, una traversa dei padroni di casa ma a gioco fermo (fuorigioco evidente di Calaiò), e Buffon sostanzialmente inoperoso, anche se ci ha riservato il brivido finale, con un azzardato dribbling fuori area di rigore.
Juventus “in” Si è vista una squadra molto diversa rispetto all'esordio, diciamo meno bella, più operaia, e dunque capace di stringere i denti nella fase iniziale, quando i padroni di casa hanno provato a sorprendere con azioni veloci e costanti cambi di campo; capace anche di non scomporsi nella fase centrale, e di provare soluzioni diverse, vista l'incapacità delle punte di arrivare al tiro; e capace infine di cambiare in corsa l'assetto tattico e la filosofia di gioco, provando anche a ripartire in contropiede nella fase finale della gara. Ancora una volta bene la fase difensiva, concesso ai padroni di casa solo un tiro a rete degno di questo nome, da fuori area, e bene la fase di possesso palla, soprattutto nella ripresa. E metterei pure il fatto che il reparto offensivo, anche in giornate difficili, quando trova l'occasione giusta, sa colpire con cinismo.
Juventus “out” La coppia d'attacco Matri - Vucinic è sembrata poco affiatata e probabilmente anche poco compatibile, anche se in occasione del gol il primo ha saputo farsi trovare liberissimo, ed il secondo ha fatto una giocata da fuoriclasse, mettendo fuori causa tre difensori senesi. E aggiugerei pure che, nonostante una maggiore padronanza di gioco, e capacità di gestire la partita, manca ancora una buona dose di cinismo per chiudere la gara al momento giusto, le occasioni ci sono state ma non sfruttate a dovere.
Le pagelle
I Promossi
Barzagli: 7 Se la retroguardia si sta rivelando, almeno per ora, nuovamente solida ed affidabile, molto merito va attribuito a lui, arrivato con scetticismo lo scorso anno, ma che sembra tornato a qualche anno addietro, quando veniva considerato l'erede naturale di Nesta. Ottimo tempismo nelle chiusure, elegante nei disimpegni, senza sprecare palloni.
Lichtsteiner: 7 Un altro che sta mantenendo fede alle promesse. Dal suo lato non c'è stato spazio alcuno alle giocate avversarie, e non ha fatto mancare il suo apporto alle azioni d'attacco
Pirlo: 7 Non ha "inventato" come domenica scorsa, ma ha ormai preso il comando del gioco bianconero, e provando anche il tiro a rete, specie nel primo tempo, quando la squadra faticava con gli attaccanti a finalizzare le azioni.
Giaccherini: 6,5 La timidezza si sta sciogliendo, e dopo un primo tempo non esaltante, ma sicuramente più convincente rispetto alla prima giornata, nella ripresa ha espresso le cose migliori, soprattutto in occasione del gol decisivo.
Per il resto direi nuovamente una conferma per Vidal, nonostante un tiraccio da dimenticare, su una azione che ci poteva portare al raddoppio; Matri non ha inciso granchè nel primo tempo, ma a suo merito ha il gol decisivo; direi pure bene gli altri difensori, Chiellini e Grosso.
I rimandati
Anche stavolta non mi pare ci siano stati giocatori davvero insufficienti. Certo è che Buffon dovrebbe ridere di meno e stare più attento, specie quando si esibisce in giocate da cardiopalmo fuori area di rigore; come pure Vucinic dovrebbe essere più partecipe al gioco, i numeri del campione ce li ha, ma tende qualche volta ad addormentarsi in camppo.
La sentenza
Juventus a punteggio pieno dopo due giornate, cosa che non accadeva dalla stagione 2009 - 2010, e con una squadra praticamente nuova, nella quale debbono ancora esordire giocatori come Quagliarella ed Elia (il primo già protagonista lo scorso anno, il secondo considerato un importante colpo di mercato), e lo stesso Krasic ancora deve esordire da titolare dal primo minuto. Come dire, siamo agli inizi, e il potenziale della squadra è ancora tutto da verificare, potendo essere la squadra schierata finora, quasi tutta italiana, o quella definitiva, o la base per altri innesti in questa stagione. Come detto prima, certamente non è stata vittoria roboante come contro il Parma, è mancata pure un pò di fantasia e creatività in campo (tradotto, questa squadra mostra di avere ancora bisogno di Del Piero), ma la concentrazione e lo spirito combattivo del gruppo credo siano cosa acquisita. Meglio tuttavia continuare a volare basso, non dimenticando gli anni scorsi, e soprattutto vedendo il valore delle concorrenti, tra le quali ritengo si sia prepotentemente fatto avanti il Napoli, squadra anche essa a punteggio pieno e dopo una prova davvero convincente contro i campioni d'Italia del Milan. E soprattutto aspettiamo la fase centrale, quando avremo la doppia trasferta contro Inter e Napoli, e successivamente la doppia trasferta romana, intervallate queste gare da confronto interno contro il Palermo, che per chi l'avesse dimenticato, ci batte da quattro gare di fila. A quel punto potremo saperne di più di questa Juve stagionale, per adesso però godiamoci questi sei punti iniziali.
Le mie postille
1 - Scemo della settimana Siamo alle battute finali del processo di Napoli sulla vicenda Calciopoli, stanno emergendo nuove conversazioni "inquietanti", ma non nel senso come auspicava l'accusa, e puntualmente chi a suo tempo ebbe autorevole voce in capitolo per la condanna "scritta" in anticipo della Juventus, non sa a cosa aggrapparsi più. E così il famigerato fogliaccio milanese in rosa, stampato su carta neppure buona per involtarci il pesce (non quello fresco, ma quello già stantio da giorni), ha pensato bene di riesumare il grande accusatore, ossia il pubblico ministero Giuseppe Narducci, neo assessore al Comune di Napoli, nella giunta De Magistris (altro ex P.M. dai flop investigativi), quale premio per la sua indagine anti Moggi. E il nostro ineffabile investigatore, non ha perso l'occasione ghiotta per mostrare la suq reale natura: intervistato da un giornalista del fogliaccio sopra elogiato, con riferimento alla notizia emersa circa conversazioni ancor più gravi, fatte da altri personaggi, non coinvolti nel processo, e debitamente segnalate dai carabinieri con i famosi baffi a colori (uno verde per dire irrilevante, due gialli per dire da meglio attenzionare, tre rossi per evidenziare quelle ritenute gravissime come contenuto), ha sostanzialmente messo in dubbio l'esistenza di queste presunte telefonate dal contenuto gravissimo non prese in considerazione, sostenendo che "avrebbe voluto vedere questi famosi baffi colorati, visto che i brogliacci non erano affatto a colori ma fogli stampati in bianco e nero". Sentendosi replicare il giorno dopo dal consulente di Luciano Moggi, Nicola Penta, che invero i brogliacci contenuti nei cd depositati dalla Procura della Repubblica di Napoli, erano invero a colori, a video, e dunque sarebbe bastato esaminare questi cd per notare i diversi colori delle diverse conversazioni intercettate dai carabinieri guidati dall'altro ineffabile investigatore, Attilio Auricchio. Tradotto: IL NOSTRO PUBBLICO MINISTERO, OGGI ASSESSORE, HA PUBBLICAMENTE CONFESSATO DI NON AVERE MAI ESAMINATO GLI ATTI IN SUO POSSESSO! Ecco come è stato costruito il processo che ha distrutto cinque anni di storia del calcio italiano ed in particolare cinque anni della storia bianconera!
2 - Italiane in Europa ... Ricapitolando: Palermo e Roma già fuori ai turni preliminari; Milan pareggio rocambolesco a Barcellona; Napoli pareggio importante a Manchester; Lazio sconfitta in casa da una formazione semisconosciuta; Udinese unica squadra vincente, solo nei minuti finali; ma soprattutto ... Inter sconfitta in casa dalla ripescata squadra turca della città impronunciabile, ma che tradotta in italiano risulta essere la città di ... Trebisonda! Come dire, il calcio italiano sempre più giù, e, a quanto pare, la principale perdita dei nerazzurri in Europa non si chiama Mourinho, nè Eto'o, ma ... Alessandro Profumo, il banchiere presidente di Unicredit. Insomma, non ci sono più i bonifici di una volta ...
3 - Knockin' on heaven's door. Qualche lettore mi ha benevolmente rimproverato di non avere speso due righe, la settimana scorsa, per parlare della manifestazione di inaugurazione del nuovo stadio bianconero, avvenuta lo scorso 8 settembre. Chiedo venia, effettivamente pensavo che non fosse il caso parlarne, non certo per essere irriverente o per snobbare detta manifestazione, ma perchè è stata talmente bella, toccante, maestosa ma sostanzialmente sobria, che pensavo non fosse necessario parlarne, anche perchè è stato uno spettacolo davvero straordinario averla vista in tv, ancor di più suppongo per chi era allo stadio (nota: avevo il biglietto ma non ho trovato posto in aereo per raggiungere Torino ...). Ma, dovendone parlare, penso che due siano le cose da evidenziare dalla manifestazione: - intanto che è stata fondamentale per recuperare all'ambiente l'orgoglio della propria storia passata, per dire a tutti chi è la Juventus e cosa significa essere alla Juventus (e penso che i giocatori attuali se ne stiano rendendo conto); - inoltre, nel contesto, ho trovato molto bella la rappresentazione dedicata ai fratelli Gianni ed Umberto Agnelli, ma soprattutto toccante il ricordo ai 39 caduti dell'Heysel. Forse il momento più elevato di tutta la manifestazione, ricordarci sempre di coloro che non sono più con noi per amore dei colori bianconeri, per essersi trovati in un posto al fine di poter vedere vittoriosi i loro beniamini, e non esserne più tornati, vittime della violenza e soprattutto della disorganizzazione e dell'inefficienza e pressappochismo di tanti. Vi confesso che ho trattenuto a fatica (anzi non ci sono proprio riuscito) la commozione per questa commemorazione, e da quanto ho letto in giro, non sono stato il solo.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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