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Vittorie |
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114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 13.09.2011
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Juventus - Parma 4 - 1 - SPLENDIDO STADIO E GRANDE DIRETTORE D'ORCHESTRA!
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di Antonio La Rosa
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Non poteva esserci miglior battesimo per il nuovo stadio bianconero: vittoria fragorosa contro quel Parma da ultimo diventato bestia nera dei bianconeri, prestazione convincente con momenti di bel gioco. E, permettetemi di dirlo, con uno stadio intero andato in visibilio a vedere la prestazione sontuosa di Andrea Pirlo, supportato comunque da un gruppo che mostra di avere idee chiare su come muoversi in campo, su come giocare. Tuttavia è meglio non esaltarsi troppo, si è cominciato nel migliore dei modi, ma ancora siamo alla prima partita, ne dovremo giocare altre 37, e soprattutto non dobbiamo mai dimenticare che veniamo da due stagioni orrende.
La partita alla lavagna
La prima dei bianconeri in casa e nel nuovo stadio vede una formazione praticamente tutta italiana, eccettuato Lichtsteiner: Pepe e Giaccherini esterni di centrocampo molto avanzati, come predilige Conte, Pirlo e Marchisio centrali, e la coppia Matri – del Piero in avanti; Parma con il 4 – 4 – 2, più teorico a dire il vero, con due esterni non proprio di ruoli e Giovinco più arretrato rispetto a Pellè. Gara che di fatto è un monologo bianconero, al punto che per vedersi una azione parmense, dopo un brivido ad inizio ripresa provocato da una incertezza di Buffon, occorrerà attendere fino al 71’ di gioco: gli ospiti non riescono ad aggirare il pressing alto della Juventus, né a togliere loro l’iniziativa, tanto che il risultato del primo tempo non rispecchia affatto quanto vistosi in campo, un solo gol di vantaggio ma almeno altre due nitide occasioni da rete costruite, un gol buono annullato dal mediocre arbitro Celi, un rigore diciamo “non visto” su Matri, zero parate di Buffon. I frutti di quanto seminato nel primo tempo, la Juventus li raccoglie nella ripresa, e dopo un clamoroso palo di Matri, liberato splendidamente da Del Piero, arrivano i gol dapprima con Pepe, ancora una volta su assist di Del Piero, quindi con Vidal, tiro a volo di prima intenzione da fuori area, infine con Marchisio, gol da cineteca sul solito assist gioiello di Pirlo. Peccato l’ingenuità finale che regala il gol della bandiera agli ospiti, oltre alla espulsione di De Ceglie.
Juventus “in” Intanto l'avere un "bianconero dentro" come Antonio Conte in panchina, ossia uno che va in bestia a fine gara per l'unica sbavatura commessa (rigore con espulsione di De Ceglie), per ricordare sempre e a tutti che non si deve mai mollare fino al triplice fischio finale, e neppure sul 4 - 0. Poi, le cose migliori la squadra le ha espresse, dimostrando concentrazione e sicurezza dei propri mezzi, evidenziando pure una filosofia di gioco chiara, possesso palla, gioco a terra ma con improvvise accelerazioni e repentini cambi di gioco, pressing alto e cattiveria anche a risultato acquisito. Infine, quattro reti segnate, ma nessuna degli attaccanti, come dire che questa squadra Conte l’ha costruita con diverse varianti di gioco offensivo, sfruttando dunque gli inserimenti improvvisi di centrocampisti e difensori in fase di conclusione a rete: che poi, per chi ha memoria, erano il "piatto forte" del suo modo di giocare.
Juventus “out” Forse l’unico difetto (se così si può dire), è la sistematica ricerca di Pirlo nella costruzione della azione offensiva, schema che alla distanza potrebbe essere neutralizzato dagli avversari, se non si hanno alternative di gioco valide. Diciamo che in alcune fasi è stato proprio Del Piero a calarsi nel ruolo di assist – man, che nel finale si pure visto gioco più efficace sulle fasce, mentre nel primo tempo gli esterni offensivi erano sembrati giocare un po’ con il freno a mano tirato.
Le pagelle
I Promossi
Pirlo: 8 Incommentabile, nel senso che non basterebbero gli elogi per descriverne la prestazione, ma occorre rivederla e rivederla ancora, e continuare a rivederla, rimanendone estasiati ed in silenzio. Che dire ancora? Non perde mai la calma, ha sempre le idee chiare su cosa fare, si defila con sagacia per ricevere palla nella zona di campo libera ed ottimale per far partire l’azione, non si smarrisce neppure quando rischia di perdere palla nei contrasti. Basterebbe che per il prosieguo giocasse almeno al 70 – 80% di come ha giocato conto gli emiliani, per assicurarci una stagione piena di grandi soddisfazioni.
Lichtsteiner: 7 Un gol (il primo assoluto in gara ufficiale allo Juventus Stadium) da attaccante di razza, una prestazione convincente sia in fase difensiva, sia pure quando si è sganciato in avanti, come dire finalmente un esterno destro degno di questo nome.
Marchisio: 7 La vicinanza di Pirlo gli giova a quanto pare: si mostra più concreto, direi pure meno frenetico della scorsa stagione, e dunque meglio calato nel gioco di squadra. Perla finale il gol, che ha definitivamente trasformato in bolgia lo stadio.
Pepe: 7 Sottovalutato, poco considerato, dato sempre per riserva o per partente, poi scende in campo e la sua brava pagnotta se la guadagna nel migliore dei modi.
Per il resto direi più che sufficienti i centrali difensivi, Del Piero eccellente quando ha smesso di cercare l’iniziativa personale, e bene pure Matri, almeno nei movimenti, non ha segnato ma ha fatto spesso da sponda per i compagni. Notazione a parte per Vidal: sono bastati pochi minuti per conquistare la tifoseria bianconera, soprattutto per la grinta che mette in ogni occasione, per come cerca sempre di rubare palla agli avversari, e naturalmente per il gol.
I rimandati
Quando si vince in maniera fragorosa, non è che si possa dir male di qualcuno. Ma qualche limite c’è stato almeno in qualche prestazione dei singoli: non dico da insufficienze, ma da sufficienza di stima. Ad esempio, Giaccherini nel primo tempo ha sentito troppo il peso del bianconero Juventus, che non è il bianconero Cesena; Vucinic è apparso abulico in qualche occasione; e Buffon, inoperoso nel primo tempo, ha pensato bene di far correre un brivido su un pallone rasoterra innocuo. Unico insufficiente, ma solo per l’episodio finale del rigore, De Ceglie, anche se il vero errore è stato cincischiare a centrocampo favorendo il recupero parmense e il rovesciamento di fronte: ma francamente commettere fallo da ultimo uomo, quando non era detto che Giovinco potesse davvero superare Buffon, mi pare una grave ingenuità, e non a caso Conte era furioso nel dopopartita.
Sotto processo.
L'arbitro Celi Ci ha provato a rendere complicata la vita ai bianconeri, con un paio di "perle" nel primo tempo, rigore netto non visto su Matri, e gol regolare annullato sempre a Matri. Giocatore che evidentemente o gli avrà rigato l'auto o gli avrà lasciato qualche sgradito omaggio a casa, visto che oltre agli episodi menzionati, non gli ha mai concesso un calcio di punizione a favore, come dire attaccante che commette sempre fallo ma su di lui intervengono sempre in maniera pulita ...
La sentenza
Della partita praticamente ho detto tutto, quindi credo sia il caso di parlare adesso del "contorno" e soprattutto della "location" (fa più "chic" usare questo termine al giorno d'oggi ...), ossia il nuovo stadio bianconero. Stadio finalmente a misura di calcio e dei tifosi di calcio, impianto bello a vedersi da fuori, ancor più bello dall'interno e a viverlo durante la partita, visuale eccellente anche dai posti più alti dell'anello superiore, la copertura che amplifica anche i cori della tifoseria, rendendolo di fatto una bolgia che certamente avrà un effetto benefico per i giocatori. Peccato quei tiranti ai vertici, che non sono proprio un bel vedere, e francamente mi chiedo se non fosse possibile al momento opportuno trovare soluzioni tecniche diverse. Ma è indubbio che lo "Juventus Stadium" è decisamente l'inizio di un nuovo modo di concepire il rapporto tra il calcio e chi lo segue, la via da seguire anche per altre società. Detto ciò, se lo stadio c'è, l'organizzazione lascia molto a desiderare ancora. Capisco che è la prima gara di campionato, ma appunto perchè era la prima in assoluto, sarebbe stato più utile adottare dei semplici accorgimenti, quali ad esempio aprire i posteggi e i cancelli con maggiore anticipo, cosa che avrebbe evitato il caos della circolazione nelle vie antistanti, e un ingresso più ordinato nei vari settori: infatti la cosa singolare è che i problemi non sono stati per entrare dentro lo stadio, bensì per raggiungere i vari settori, pochi tornelli, pochi accessi e code interminabili dunque per raggiungere il proprio posto. Mi auguro che sia solo conseguenza dell'inizio e che dopo una fase di rodaggio le cose si sistemino, dato che l'efficienza di una società calcistica comincia proprio dal rispetto di chi viene a vedere la squadra, pagando il biglietto, affrontando anche lunghe trasferte, per poter stare vicino alla propria squadra del cuore. Del resto, aumentare gli accessi e i tornelli non credo sia una impresa impossibile.
Le mie postille
1 - Scemo della settimana Riprendo nuovamente (a richiesta di molti lettori), questa rubrica dedicata a chi abbia avuto modo di manifestare il proprio talento (si fa per dire), parlando di Juventus o di calcio in genere. E non potevo che esordire prendendo a pretesto ... un interista, anzi "il solito interista" che, già sgradevole al vederlo, quando apre bocca, riesce pure nella ardua impresa di peggiorare il giudizio che ciascuno di noi può darne al solo vederlo. Mi riferisco al ministro della Difesa in carica, Ignazio La Russa, noto offenditore telefonico di interlocutori aventi idee e passioni calcistiche diverse, ma ben attento ad avere questi "comportamenti" solo per via telefono o quando debitamente scortato. Il nostro eroe dal cuore azzurronero, si è lasciato andare a una sequela di rumori pancreatici a mezzo stampa, rilasciando una intervista nella quale in sostanza accusa Andrea Agnelli di essere un bugiardo, di avere invidia per l'Inter (sic!), di ricorrere al vizio delle amicizie importanti per ottenere qualcosa a danno della squadra nerazzurra, e amenità del genere. Orbene, che queste cose le dica l'avventore da bar sport, ci può anche stare, fa parte del gioco, inopportuno quanto si voglia, ma è coreografia, almeno se non degenera. Che lo faccia un ministro della Repubblica (uno dunque che rappresenta l'Italia, e i suoi cittadini, ivi compresi quelli che hanno fede bianconera nel calcio), è decisamente grave e sconveniente; ma del resto noi juventini siamo abituati alle demagogie e speculazioni politiche a nostro danno, si ci sono esercitati in tanti in questi anni, a cominciare dall'estate 1998 (chi si ricorda le interpellanze "bipartisan" in Parlamento?), a proseguire a turno o nei leader del centrodestra (avete dimenticato il famoso "ridateci due scudetti" di Silvio Berlusconi?), o in quelli del centrosinistra (avete dimenticato la ministra del banale, Giovanna Melandri?), o in qualche fighettino inamidato tutto turgido ed impettito, che fa il sindaco a Firenze, e così via. E probabilmente questo sciacallaggio terminerà quando la tifoseria bianconera "selezionerà a dovere", qualunque siano le intenzioni di voto, i personaggi da non votare per manifesto quanto fazioso antijuventinismo. Anche perchè arrivare a sentire lezioni morali da questo ministro della Repubblica, dai tanti scheletri nell'armadio, ivi compresa la responsabilità morale per la morte di un agente di polizia nel lontano 1973, lascia davvero sgomenti.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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