Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.586 |
Giocate |
3.092 |
2.510 (54,73%) |
Vittorie |
1.699 (54,95%) |
1.177 (25,67%) |
Pareggi |
840 (27,17%) |
899 (19,60%) |
Sconfitte |
553 (17,88%) |
8.205 |
Fatti |
5.383 |
4.464 |
Subiti |
2.915 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
514 |
Giocate |
1.564 |
282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 05.05.2011
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POSTILLE DEL CINQUE MAGGIO ...
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di Antonio La Rosa
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1 – Quando il calcio era “truccato”. Il 5 maggio 2002, fu in un certo senso il rovescio della medaglia, per noi juventini di quanto accaduto due anni prima, a Perugia. E voglio ricordare ciò, alla luce dei deliri di Lotito e soci, dopo la sconfitta di lunedì sera, quando nel turno precedente, dopo la sconfitta (guarda un pò) contro i gemellati nerazzurri, nulla ebbero a dire contro gli orrori di Morganti. Dato che le cose strane e il tintinnio di manette, doveva essere denunciato proprio quella volta, quando nella settimana precedente, si assistette a dichiarazioni di fuoco, a reti unificate, per il famoso gol annullato a Cannavaro in Juve – Parma; si assistette (cosa mai accaduta prima e dopo) alle scuse ufficiali del pavido presidente di Lega, Luciano Nizzola, nei confronti di Cragnotti; si assistette a veri e propri atti di vandalismo dei laziali di fronte la sede della Lega Calcio; i laziali celebrarono la domenica successiva, prima dell’ultima gara di campionato, il funerale del calcio, e così via. E, cosa che hanno dimenticato tanti opinionisti juventini in giro per emittenti locali, in digitale o sul satellite, ricordo bene gli strali di Franco Melli contro la Juve, per l’intera stagione 1999 – 2000, al punto da essere citato da Cragnotti, nella festa scudetto, come uno degli artefici più importanti, con le sue “battaglie antijuventine”, alla conquista dello scudetto da parte della società biancazzurra. Quanto accadde a Perugia lo ricordiamo bene, intervallo durato 75’, Kollina al telefono con non si sa chi; Kollina che per ben tre volte prova sul campo se il pallone rimbalza, quando l’attesa deve durare massimo 30’ e la prova va fatta una sola volta. E molto probabilmente, oggi non parleremmo di 5 maggio, nel senso come tutti conosciamo, se fosse andato in porto il “biscottone” all’Olimpico di Roma, con tifoserie gemellate (ma non è una novità tra laziali e interisti), pubblico laziale che beccava i propri giocatori, suscitando le ire proprio di quelli che comunque volevano onorare il calcio. Per questo credo che il video che più di ogni altro vada ricordato, in questo giorno non può che essere questo:
http://www.youtube.com/watch?v=B5plmmTt55I
Ed è anche questa una delle ragioni per cui lo vorrei alla guida della Juventus. Per completezza, e tornando alla attualità, come nessuno, in relazione a quel gol di Cannavaro, segnalò che l’angolo da cui scaturì non c’era, così nessuno ha rilevato che il gol decisivo di Bari della Roma, è scaturito da un angolo non concesso ai baresi, ma si sa, oggi il calcio è pulito, e se la Lazio non arriverà quarta, superata dalla Roma, magari la colpa sarà attribuita alla Juventus ...
2 – Lodo Al … Totti! Secondo voi chi può ritenersi l’uomo più potente d’Italia? Indubbiamente colui che può fare ciò che vuole e rimanere impunito, oltre ad avere naturalmente un consistente conto in banca. Tuttavia, almeno fino a quando non cambieranno le leggi in Italia, anche coloro che hanno consistenti conti in banca, ove commettano azioni, diciamo così, illecite, sono sempre a rischio di doverne pagare le conseguenze. Tutti tranne uno, però, e quell’uno non è un politico, né un imprenditore, né un re della finanza, ma più semplicemente un calciatore che indossa una maglia giallorossa con il numero 10: FRANCESCO TOTTI. Si, perché a differenza di altri, il nostro eroe in campo (ma anche fuori a dire il vero, visto come viene coccolato da tutta la stampa, sportiva e non), può permettersi di tutto tanto sa che rimarrà impunito, e proprio quando non ne possono fare a meno, la punizione viene proprio ridotta al minimo indispensabile, e comunque sempre in misura minore rispetto ad altri. L’ultima sua bravata, dopo i “vaffa…” ripetuti in faccia a Rizzoli, e la sequela di insulti e aggressioni a tutti gli arbitri (o quasi) in attività e a riposo, l’ha compiuta a Bari, dove ha palesemente apostrofato l’arbitro Russo (che peraltro ha assegnato due rigori ai giallorossi, ed ora siamo a 13 stagionali), con i seguenti complimenti: “A fracicò … pezzo di M…” dove “M” non sta certo per “meraviglioso”. Risultato? Niente espulsione, niente prova televisiva, per un fatto che tutti hanno visto e che le televisioni hanno cercato di occultare. E così, dove non è arrivato neppure il capo del governo (che più volte ci ha provato), è arrivato Franceschino, ad avere il suo “lodo personale” a garantirgli impunità.
3 – Mancini reprise. Come sospettavo e temevo, la mia precedente postilla ha scatenato ulteriori critiche nei miei confronti; ma anche imprevisti consensi, soprattutto da parte di chi ha meglio interpretato quella che in fondo era una provocazione. Ritengo dunque di dovere pubblicare, tra le tante mail ricevute, quelle dell’amico Aldo:
“ … a prescindere dal fatto che un allenatore come Mancini dovrebbe essere un matto per lasciare il Manchester City proprio adesso che sotto l'egida dello sceicco Mansour può permettersi di chiedere non dico la luna ma gran parte del gotha del parco giocatori che ci sono in Europa e nel Sud America, e trasferirsi in una squadra come la Juve attuale, nella quale regna la confusione più assoluta, devo dire che in questa occasione sono completamente dalla sua parte quando si scaglia o almeno respinge al mittente tutte le accuse che le sono state rivolte … soltanto perchè aveva appoggiato un'eventuale approdo di Mancini in bianconero. Ma come si fa, chiedo, a sostenere delle tesi portate avanti da questi personaggi … secondo i quali tutti coloro che in passato si sono dimostrati artefici di antijuventinismo, non sono degni di farne parte. Come lei sa, in Italia chi non è juventino è antijuventino per cui il discorso dovrebbe essere esteso in maniera clamorosa nei confronti di tutti o quasi. A partire da Moggi per proseguire con Vialli e poi Baggio che da bianconero si legava la sciarpa viola al collo, per proseguire con Nedved, Cannavaro e compagnia bella, la lista sarebbe interminabile o quasi …”
Il succo del mio discorso precedente credo sia ben racchiuso in queste considerazioni. Da un lato, ho sostenuto che l’eventuale arrivo di Mancini (dunque uno che lascia una squadra con notevoli potenzialità economiche), avrebbe certamente comportato un progetto in grande nell’immediato, e non il solito mercato dei Tiago, Poulsen e così via; dall’altro, ho voluto reagire a quella che si sta manifestando come una idea perversa del tifo bianconero: ossia quella che alcuni tifosi, che si auto qualificano “veri juventini”, ritengano di essere depositari della verità, e dunque chi non la pensa come loro, non sarebbe vero juventino. E’ una cosa che mi infastidisce di brutto, dato che, nel panorama del tifo bianconero, ci deve essere spazio anche a concezioni diverse, e dunque come io rispetto chi, ad esempio, ritiene che non debba mai vestire il bianconero chi ne ha parlato male in passato, così ritengo che vada rispettato pure chi auspichi l’arrivo di Mancini alla Juve (o di Stankovic a suo tempo).
4 – Scemo della settimana. Questa settimana non posso non citare una perla di primissima grandezza, ed in un certo senso è da ricollegare alla prima postilla che avete letto. A domanda di un giornalista, che evidenziava come la Roma abbia avuto ben 13 rigori quest’anno, ed una serie di errori arbitrali a favore, il presidente della Federcalcio pulita, Giancarlo Abete, ha testualmente risposto (tenetevi forte prima di leggere …)
"Roma favorita? È una valutazione che si può fare: c'è sbilanciamento, ma è un dato positivo che dimostra come non esista la logica della compensazione"
AVETE CAPITO BENE? Quindi il presidente della massima istituzione calcistica nazionale, ritiene che non ci sia nulla di strano se una squadra viene favorita rispetto alle altre, ed anzi difende questo fatto, per sostenere alla fine che nel nostro calcio non c’è compensazione di errori a favori o contro. Come dire, si legittima il favoritismo verso una squadra, magari se dietro ci sono forti interessi bancari. Anche questo dimostra che il processo farsa del 2006 è stata una autentica impostura, e che si voleva creare un calcio davvero pilotato, ad uso e consumo di due – tre squadre. E forse sta proprio qui la ragione per cui un soggetto (universalmente ritenuto poco valido di cervello), è oggi presidente FIGC!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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