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Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 21.03.2011
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Juventus - Brescia 2 - 1 - MENO MALE CHE ALEX C'E'!
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di Antonio La Rosa
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Finalmente si ritorna alla vittoria, contro il Brescia penultimo della classe, grazie ad una prestazione appena appena sufficiente. O meglio, resa complessivamente sufficiente dalla prodezza di Del Piero nella ripresa, dato che fino a quel momento i bianconeri avevano fatto davvero poco per meritarsi i tre punti. Come dire, stessi problemi, stessi limiti, gioco approssimativo, ma almeno un lampo di classe che ha fatto pendere la bilancia dal lato della Juve, e a ben vedere, visto che si giocava contro una squadra candidata alla retrocessione, non c’è molto da stare allegri.
La partita alla lavagna
Juventus sempre con il solito stucchevole, 4 – 4 – 2, con Sorensen e Traore esterni difensivi, Marchisio centrale di centrocampo in coppia con Aquilani, Pepe esterno sinistra e coppia d’attacco Matri – Del Piero; Brescia con difesa a 3, folto centrocampo a 5 e coppia d’attacco Eder – Diamanti. Bianconeri più volitivi ad inizio gara, ma eccettuato un colpo di testa di Matri ed un tiro da fuori di Aquilani, poca incisività offensiva, tanto che il vantaggio scaturiva da una azione casuale, errato disimpegno di un difensore bresciano, pronto assist di Matri in area di rigore bresciana per l’accorrente Krasic che, al volo, batteva il portiere ospite. Unico lampo di una gara che successivamente riprendeva il solito copione che la Juventus ci propina da tempo, ed invero a primo affondo, gli ospiti agguantano il pareggio, con Eder, di testa, abile a raccogliere un cross sul quale Chiellini si mostra in ritardo e Buffon esce malissimo. Nella ripresa bianconeri inizialmente più aggressivi, ma di fatto ancora scarsa incisività, qualche mischia in area, qualche pallone non sfruttato al meglio da Krasic, fino al gol decisivo, azione personale di Del Piero che, presa palla sul cerchio di centrocampo, avanza fino al limite dell’area avversaria, dribblando a ripetizione i difensori bresciani, e con un preciso tiro di sinistro batte Arcari sul suo palo lungo. La gara di fatto si esaurisce qui, poco dopo Mareco ingenuamente si fa ammonire per la seconda volta, trattenendo vistosamente Matri che lo aveva saltato in velocità, e Brescia in inferiorità numerica, che non riesce più ad impensierire la porta di Buffon.
Pagelle:
I Promossi
Del Piero: 8 L’azione personale che ha fruttato il gol decisivo è da sola sufficiente per valere il prezzo del biglietto, e dunque gli altri 89’ possono pure passare in secondo piano. Anche perché ci sarebbe davvero poco da salvare. E torniamo al discorso solito, è mai possibile che ancora questa squadra deve avere bisogno del suo giocatore più anziano per risolvere i propri problemi? E’ mai possibile che debba essere sempre lui quello che si carica il peso della squadra intera, con altri che girovagano inutilmente in campo? Come dire, se non ci fosse stata la sua invenzione, parleremmo ancora dell’ennesimo passo falso stagionale.
Aquilani: 6,5 Un altro che spesso si trova a predicare nel deserto. Bene nelle verticalizzazioni e nei cambi di campo, oltre che nella gestione della palla, specie nel primo tempo; poi, visto l’andazzo, si adegua pure lui al compitino semplice.
Krasic: 6 Sufficienza per il gol di prima intenzione, e per qualche spunto dei suoi nel primo tempo. Nella ripresa invece ha avuto almeno due palloni buoni in area, che poteva sfruttare meglio.
Altre sufficienze piene francamente non ne vedo. Diciamo Matri per l’impegno e la partecipazione alla manovra, anche se in questo modo è stato spesso fuori dalla zona di pertinenza, ed invero solo una conclusione a rete; diciamo pure Sorensen, qualche battuta a vuoto compensata però da anticipi e chiusure tempestive; mettiamoci infine anche Bonucci, ma solo perché il Brescia in fase d’attacco è stato davvero poca cosa, anche prima di rimanere in inferiorità numerica.
I rimandati
Marchisio: 5,5 Tornare centrale con compiti prevalenti di copertura non gli sta certo giovando, lui che è soprattutto una mezzala pura, più adatta a compiti tattici ma meglio se può inserirsi in chiave offensiva. Come dire, sembra un po’ in fase di confusione.
Pepe: 5 Si sta un po’ smarrendo in questo scorcio di stagione, sembra davvero lontano dal giocatore del periodo novembre – dicembre. Corre, si impegna, non c’è che dire, ma sembra girare a vuoto; inoltre, che fine hanno fatto i cross in area di rigore?
Traore: 5 Se lo si deve giudicare fino alla trequarti avversaria, tutto sommato non sarebbe male, il problema, serio, è quando avanza ancora, puntualmente i palloni o finiscono agli avversari o fuori per traversoni davvero improbabili.
Sotto processo
Di Del Neri parlerò a parte, essendo ormai un “abituè” di questa parte del commento, quindi spazio ad altri.
Buffon: 4 Già prima del gol bresciano si era “esibito” in una uscita da paura, per fortuna senza conseguenze; sul gol davvero infelice come scelta di tempo, a quel punto se rimaneva tra i pali poteva parare agevolmente. Negli anni d’oro, le sue parate significavano almeno 5 – 6 punti in più in classifica, adesso invece le sue incertezze comportano lo stesso numero di punti, all’incirca, ma in meno.
Chiellini: 4 Se le vaccate difensive vengono compiute in sinergia dai due giocatori ritenuti migliori della squadra, ed anzi tra i migliori al mondo, significa che questa Juve non ha proprio speranze di futuro roseo. Sul gol ha lasciato letteralmente indisturbato Eder, ma già in precedenza alcune volte si era trovato fuori posizione, senza danni. Mi viene il dubbio che voglia andare via, e giochi così male per far abbassare il sul valore e trovare maggiori offerte a giugno.
La sentenza
Vedere la mia Juventus, nei minuti finali e nel recupero, cercare di far trascorrere il tempo giochicchiando vicino alla bandierina del calcio d’angolo, nella metà campo avversaria, in una gara interna contro una squadra quasi retrocessa, in inferiorità numerica, credo sia stato uno degli spettacoli meno edificanti a cui si sia assistito, e che non fa certamente onore alla maglia bianconera. Perché significa che QUESTA JUVE deve anche temere una formazione di bassa classifica ed in inferiorità numerica, sul suo campo. Ossia il punto più basso del degrado di questa squadra, e la prova dell’ennesimo fallimento che si deve registrare a partire da quella maledetta estate 2006, quando si decise di “suicidare” la Juventus. Io posso pure comprendere che, a causa di situazioni varie, più o meno sfortunate, la stagione possa non evolvere per il meglio, anzi; ma quello che da tifoso PRETENDO, è di vedere una squadra che almeno abbia l’autorevolezza in campo di far capire agli avversari che si chiama Juventus, che abbia tutto il blasone proveniente da 110 anni di grande storia, anzi leggenda, calcistica, e dunque che metta paura solo entrando in campo, agli avversari. Al contrario, ormai a Torino chiunque può venire a giocare come se andasse in un campo di squadra modesta di provincia, e magari sperare nel colpaccio, se si trova l’episodio fortunato, per cui anche il Brescia, se non ci fosse stata la grande giocata di Del Piero, fino a metà ripresa era tranquillamente in parità, senza avere rischiato nulla o quasi. Orbene, la dirigenza può essere criticata e criticabile quanto si vuole, ma in campo ci vanno i giocatori, e chi deve motivarli sta in panchina. Insomma è chi sta alla guida tecnica che deve dare una personalità ed un gioco alla squadra, che deve ricordare a chi scende in campo quale maglia stanno indossando e chi l’ha indossata prima di loro: che poi si perda o magari non si ottengano i risultati prefissati può anche diventare secondario se ci si imbatte in avversari più forti o in partite sfortunate. Qui invece siamo arrivati anche a dover quasi arrossire per una vittoria di misura in superiorità numerica, vista la qualità (si fa per dire) del gioco espresso in campo, culminato in una melina finale in superiorità numerica. E siccome io non sono affatto convinto che questa squadra sia davvero mediocre nel modo come il campo sta manifestando, ritengo che venga schierata male e fatta giocare peggio. Un allenatore che si rispetti, dopo una serie negativa di risultati e di gioco, avrebbe letteralmente stravolto l’impianto di gioco: lo scorso anno Zaccheroni, con tutti i limiti di una stagione che andava letteralmente a rotoli, ebbe il coraggio di provare soluzioni tattiche nuove, con risultati alterni, ma almeno ci provò. Quest’anno Del Neri neppure ci prova a modificare l’assetto, pur essendo emerso che la squadra non è schierabile con il 4 – 4 – 2, e che peraltro ormai questo modulo è di fatto abbandonato da quasi tutte le squadre della massima serie. Abbiamo giocatori molto tecnici in attacco, che possono anche giocare con azioni a terra e triangolazioni sullo stretto; abbiamo qualche attaccante esterno con grandissima capacità di saltare gli avversari in progressione; non abbiamo gli esterni adatti ad un gioco insistito sulle fasce: chiunque avrebbe già cambiato definitivamente modulo tattico, e con il parco giocatori che abbiamo, soluzioni ce ne sarebbero a iosa, tenuto conto che un centrocampo “muscolare” potremmo ben schierarlo, e che potremmo anche permetterci un solo esterno difensivo in grado di proiezioni offensive. Invece dobbiamo utilizzare un modulo nel quale Krasic rientra poco (e se rientra perde molto del suo potenziale), e l’esterno basso, sia Grygera, sia Sorensen (adattato), non è proprio il meglio negli inserimenti in avanti; o a sinistra un esterno destro naturale quale Pepe, che da ultimo non ha più il supporto almeno di un esterno basso più adatto, sia esso Grosso, sia esso De Ceglie, visto che Traore non si è ancora ben inserito nei meccanismi di squadra e comunque non sembra l’esterno adatto per questo tipo di gioco; si sta letteralmente distruggendo il nostro migliore centrocampista, Marchisio, che credo ormai si possa dire è forse nella sua stagione meno convincente, visti i frequenti cambi di compiti tattici. Il tutto per non costruire un vero gioco armonioso, non dico piacevole ma almeno concreto. E, a questo punto, per non lasciare neppure basi solide su cui poter ricostruire, stante che ancora bisogna sperare in Del Piero (che non può essere il futuro), nel mentre si assiste al degrado di rendimento di giocatori come Chiellini e Buffon. Come dire, il presente è negativo, ma il futuro sembra ancora più buio.
Le mie postille:
– Scemo della settimana. Questa volta non c’è proprio da scervellarsi nella scelta della perla da premiare. E si tratta di una perla di casa nostra, alla quale va fatta una premessa. Come saprete, la Juventus qualche mese addietro aveva bloccato il talento brasiliano, capitano della nazionale brasiliana Under 17 e astro nascente del San Paolo, Lucas Piazon. Visita del giocatore a Torino, foto di routine nella città, nella sede bianconera, nella redazione di Tuttosport, allo Stadio Olimpico, come dire, tutto fatto, tutto a posto, il campione del domani era già stato preso. Si è dato il caso che, con il passare del tempo, dei “rumors” segnalavano che forse l’operazione si stava complicando, e che non era così scontato l’arrivo del giocatore alla Juventus, fino alla notizia ufficiale di qualche giorno addietro, con la quale il presidente della società brasiliana, proprietaria del cartellino del giocatore, annunciava la cessione del giocatore al … Chelsea! Interpellato sull’argomento, il nostro D.G., Beppe Marotta, ha testualmente detto “a quelle cifre mi sento onorato a non averlo preso”. Cifre che sarebbero le seguenti: sette milioni di euro per la società San Paolo, per il cartellino, e un milione di euro annui per il giocatore. Quindi, in pratica, si rinuncia ad investire sostanzialmente meno di dieci milioni di euro su un ragazzo più che promettente, che se esplodesse in avvenire, potrebbe anche decuplicare quel capitale investito, ma anche se avesse solo mantenuto alcune delle promesse iniziali, non sarebbe stata mai una operazione in perdita, e di questa figuraccia rimediata in mondovisione, il nostro D.G. si vanta pure! E la cosa la dice lunga sulle ragioni della attuale crisi bianconera, anzi, è in linea con quando combinato dalla dirigenza dal 2007 in poi. Non posso esimermi dal commentare questa vicenda, allo stesso modo del principe De Curtis, più noto come Totò: MAROTTA, MA MI FACCIA IL PIACERE, ANZI … IL PIAZON!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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