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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.586 |
Giocate |
3.092 |
2.510 (54,73%) |
Vittorie |
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1.177 (25,67%) |
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Sconfitte |
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C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
514 |
Giocate |
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282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 14.03.2011
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Cesena - Juventus 2 - 2 - RIDERE PER NON PIANGERE ...
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di Antonio La Rosa
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Un pareggio che ha il sapore di una sconfitta, quello conseguito dalla Juventus a Cesena, al termine di una gara che in fondo riassume la stagione intera. Ossia qualche buona giocata dei bianconeri (intendo quelli nostri), specie nella parte iniziale della gara, due reti realizzate con azioni di pregevole fattura, letteralmente sprecati da una fase difensiva inguardabile: prima del rigore cesenate, per due volte i padroni di casa si erano presentati a tu per tu con Buffon, e se in una prima occasiona non era accaduto nulla di rilevante, nella seconda Giaccherini aveva fallito l’infallibile. E nel calderone mettiamoci pure, ma non fa più notizia, la direzione di gara di Bergonzi, come al solito ostile nei nostri confronti, ma che non sia questo l’alibi, dato che una squadra in doppio vantaggio esterno, a Cesena, non può farsi rimontare.
La partita alla lavagna
Juventus con il 4 – 4 – 2 diciamo più ortodosso, con Pepe esterno sinistro e in avanti la coppia diciamo inedita Del Piero – Matri, oltre al rispolvero in difesa di Motta a destra e il ritorno di Traore a sinistra; Cesena con modulo 4 – 3 – 2 – 1, Parolo centrale di centrocampo, coppia Giaccherini – Jimenez a sostegno dell’unica punta, l’inconcludente (per fortuna nostra) Bogdani. Come accennato, buona Juve ad inizio gara, buona la gestione del possesso palla da parte di Aquilani, ma poca incisività sulle fasce, tanto che le cose migliori si sono viste per vie centrali, ed invero i due gol sono nati da azioni quasi simili, nella prima azione insistita di Del Piero e perfetto assist sull’incrocio di Matri, che con diagonale sul palo opposto a quello di tiro batte Antonioli, nella seconda, è Matri invece a sfondare centralmente, assist a Del Piero che di prima intenzione tira colpendo il palo, pallone ripreso di testa ancora da Matri e palla in rete. La Juve si ferma qui praticamente, dopo c’è una galleria di orrori, dall’azione del rigore con Chiellini che incredibilmente si sposta, lasciando spazio a Parolo (commettendo fallo non avrebbe rischiato il rosso), all’uscita un po’ avventata di Buffon, che con il piede aggancia il giocatore cesenate, fallo da “arancione” e rigore sacrosanto. Inutile dire che Bergonzi si è fatto prendere dalla crisi di non avere cacciato Buffon, e a prima occasione, un minuto dopo, ha trovato il pretesto per farsi perdonare, rifilando il secondo giallo a Motta, per una gamba tesa che tutto sommato non era certamente da punire con una ammonizione, specie in riferimento alla prima ammonizione, ricevuta per avere anticipato nettamente il giocatore avversario. Ripresa a senso unico con il Cesena a cercare il pareggio con tutte le proprie forze e Juventus raramente in grado di ripartire; almeno tre grandi parate di Buffon prima della capitolazione definitiva a pochi minuti dal termine. E così anche la prima delle “dieci finali” (a tanto ridottesi dopo essere state prima dodici e poi undici), si è chiusa con una clamorosa stecca di Del Neri e soci.
Pagelle
I promossi
Matri: 7,5 E’ l’unica certezza che emerge da questo disgraziatissimo scorcio di stagione, cinque reti segnate in sette gare, e, per dirla tutta, se non segna lui la squadra rimane a secco. Segna di precisione, di potenza, di rapina, partecipa al gioco, sa essere pure assist – man, insomma un acquisto pienamente azzeccato, un giocatore sul quale si potrà contare per la prossima stagione, visto che questa ormai va archiviata alla meno peggio e in tutta fretta.
Del Piero: 7 La sua prestazione è l’ennesimo schiaffo al resto della squadra (non tutta naturalmente), dato che è deprimente constatare che il più anziano in campo è quello che ancora ci mette maggiore determinazione e voglia per onorare la maglia che indossa. Da meglio capire la sua sostituzione, non solo come tempistica, ma soprattutto sul piano tattico.
Buffon: 7 Un po’ avventato in occasione dell’uscita su Parolo che ha causato il rigore (e non sarebbe stata scandalosa l’eventuale espulsione), ma successivamente protagonista di almeno tre parate degne del suo nome. Riscatta così la prova deludente contro il Milan.
Per il resto, direi più che sufficiente la prova di Aquilani, specie nel primo tempo, e dello stesso Marchisio, nonostante qualche pausa; e, cosa che non sembri una eresia, non mi era dispiaciuto neppure Motta, punito per “compensazione”.
Da rivedere
Traore: 5,5 Non lo vedo complessivamente male, ha buona progressione, direi pure discreta capacità anche in fase difensiva; semmai non pare ben inserito nei meccanismi di gioco, e poco affiatato con il reparto, anche se stavolta credo che a lui non si possano attribuire colpe specifiche.
Sotto processo. Direi il resto dei giocatori scesi in campo. Ancora una volta Martinez costretto a fare il difensore, e se deve fare il difensore aggiunto meglio sarebbe stato schierare qualche altro (Sorensen ad esempio, schierandosi Pepe sul lato destro); ancora una volta Iaquinta incolore, anzi l’unica volta in cui si è distinto, l’assist a Parolo per il pareggio cesenate; ma la vera sciagura questa volta sono stati i difensori centrali.
Bonucci: 4 Di norma coloro che giocano a testa alta sono i veri fuoriclasse, ma nel suo caso siamo alla eccezione che conferma la regola, dato che quel suo stile non gli consente di essere ben posizionato sulla linea difensiva, di essere sempre distante da Chiellini, in modo da produrre sempre buchi per vie centrali, e dunque di essere sempre in ritardo per le diagonali in chiusura, e sia l’azione nella quale Giaccherini ha sprecato il pareggio, sia l’azione del rigore cesenate, ne sono una testimonianza.
Chiellini: 3 La peggiore prestazione in bianconero. Disimpegni sempre sballati, errori di chiusura da principiante, comico inoltre il movimento con il quale ha lasciato scappare Parolo verso l’area di rigore. Che stia facendo la fronda?
Del Neri: 2 E’ evidente che gli è sfuggito il controllo della squadra. Vero che all’inizio aveva schierato un modulo diciamo logicamente comprensibile, anche se ormai è rimasto uno dei pochissimi a giocare con il 4 – 4 – 2, in un campionato nel quale domina ormai il centrocampo a 3 o quantomeno a 3 + 2 nelle varie modulazioni (4 – 2 – 3 – 1; 4 – 3 – 2 – 1; 3 – 5 – 2), e con un organico, quello bianconero, a mio giudizio più adatto al 4 – 3 – 3, con due punte esterne tipo “ali” del passato. Detto ciò, è gravissimo ed incomprensibile come la squadra possa essere facilmente perforata per vie centrali, le azioni dei cesenati sono praticamente fotocopia di quelle utilizzate dal Lecce e successivamente dal Bologna: la sola assenza di Felipe Melo non credo sia sufficiente a spiegarla, dato che le azioni sono sempre partite da palloni a scavalcare il centrocampo e sui quali la difesa si è fatta trovare “aperta” e impreparata. Assurdi i cambi, a conferma che ormai si fa prendere dal panico: poteva provare a lasciare la squadra con Pepe più arretrato a destra, scalando Marchisio avanti la difesa e creando una linea a tre con Krasic, Aquilani e Del Piero a sostegno di Matri; poteva anche schierare Sorensen, se proprio doveva sostituire Krasic, o, successivamente, al posto di Del Piero. Invece schierando Martinez ancora una volta in un ruolo non suo, e poi Iaquinta, ormai brutta controfigura del giocatore del passato, di fatto la squadra si è spenta e il pareggio avversario è stato inevitabile. La Sentenza
Ancora una volta voglio partire dalla mia personale difesa di un giocatore, Martinez, diventato, non per colpa sua, il bersaglio di opinionisti e tifosi, dovendo svolgere compiti tattici non suoi, e dunque beccandosi fischi a volontà, che invero dovrebbero essere riservati a CHI lo fa giocare in quel modo indecoroso. Vedete, con il debito rispetto e le dovute distanze, credo che con Martinez si stia ripetendo l’orrore tecnico a suo tempo compiuto da Ancelotti con Henry, che alla Juve doveva giocare sulla linea di centrocampo quasi con funzioni di copertura, quando invece era una punta che, appena schierata nel suo ruolo naturale all’Arsenal, è diventato tra i più forti al mondo. Quindi metterlo in campo con compiti di copertura, quando le soluzioni in panchina c’erano già, e soprattutto farlo entrare in sostituzione proprio di Del Piero, mi è sembrata una mossa di chi non ha più il timone sotto controllo. Lo stesso dicasi, per l’ingresso di Iaquinta. Insomma cambi sbagliati nei modi e nei tempi, squadra che non riesce a tenere il risultato, debolezza mentale divenuta ormai cronica e al cospetto di questi problemi, la direzione di gara di Bergonzi (ancora lui …) passa decisamente in secondo piano. Cosicchè appare grottesca la polemica odierna tra la società e il quotidiano Tuttosport. Per almeno due ragioni. La prima è che in questi anni è stato l’unico quotidiano, con Padovan prima e De Paola poi, ad avere rappresentato una voce dissonante rispetto al panorama mediatico ufficiale post calciopolaro, e dunque quotidiano che non può essere affatto ritenuto ostile ai colori bianconeri. La seconda è che i risultati sono quelli che sono, dopo una stagione deludente, quella passata, questa sembra ancora peggiore: siamo a – 20 dalla capolista, cosa che non ricordavo da anni e anni; pure nella infelice stagione 1998 – 99, bene o male fino a qualche giornata dalla fine eravamo in lizza per un posto in UEFA (all’epoca due soli posti in CL e tre in UEFA), salvo poi spareggiare con l’Udinese e finire in Intertoto, ma bene o male avevamo raggiunto la semifinale di CL, dalla quale uscimmo per una serataccia della coppia Peruzzi – Montero (ed ho detto tutto). Quest’anno, a differenza della scorsa stagione, nella quale non eravamo ancora usciti dalla Europa League, siamo già fuori da tutto fin dal mese di febbraio, difficilmente potremo raggiungere un piazzamento in Europa, impossibile la CL, quando siamo a – 11 dal quarto posto, con altre squadre avanti molto più motivate. Per dirla tutta: abbiamo sul campo conquistato GLI STESSI PUNTI DEL BOLOGNA, FORMAZIONE IN GRAVE CRISI SOCIETARIA, PARTITA SOLO PER CONQUISTARE LA SALVEZZA. Quindi si farebbe meglio ad evitare certe polemiche, e pensare a rimboccarsi le maniche, per onorare davvero il nome Juventus nella prossima stagione ed in quelle a venire. O, se proprio si vuole aprire uno scontro mediatico, dedicare migliori energie verso altri, dal fogliaccio rosa milanese, al gruppo Mediaset, a certi opinionisti Sky. Verso i quali c’è assoluto silenzio, per non dire accondiscendenza.
Le mie postille:
1 – Scemo della settimana Questa settimana spunti che meriterebbero il premio ce ne sono stati molti, e mi viene difficile la scelta. Ancora una volta si sono distinti il solito cinepanettonaro, De Laurentiis, che ha tuonato contro il Palazzo del calcio, in mano delle solite tre squadre del nord, comprendendoci anche la disastrata Juve di questi tempi (insomma parlare male di noi è sempre cosa che traina), dimenticando che fino a qualche mese fa elogiava il nuovo calcio pulito; come pure l’altro campione delle amenità, Moratti Massimo, che ha giudicato ridicola la convocazione fattagli dal procuratore federale Palazzi, in merito alla vicenda che potremmo definire “Calciopoli 2”, evidentemente è così abituato a organi federali suoi zerbini, che anche una semplice convocazione di facciata, e con notevole ritardo (se si pensa ai sessanta giorni nei quali si celebrò l’intera vicenda processuale nel 2006). Ma, tanto per inaugurare un nuovo protagonista, stavolta la palma della perla migliore della settimana non posso non assegnarla al presidente proprietario del Milan, che, al termine della partita contro il Bari, ha testualmente detto che “il risultato è conseguenza degli errori arbitrali a danno del Milan” (sic!). Come dire, il presidente della squadra che è in vetta alla classifica per una serie di errori a favore (si vedano i gol rossoneri contro Cagliari, Udinese e Chievo, per citare gli ultimi), si lamenta di errori arbitrali, che poi sarebbero un fuorigioco fischiato che era fuorigioco; un fallo di mani che era fallo di mani; una espulsione per gesto violento, che era gesto violento. Mi rendo conto, Berlusconi invoca in sostanza la par condicio calcistica: vuole insomma che il suo Milan sia equiparato, nel trattamento, all’Inter, tanto sono squadre milanesi, dunque espressioni del nuovo calcio pulito …
2 – Errori arbitrali a richiesta. Tornando al cinepanettonaro, è da due settimane che questo personaggio piange, piange, piange, e i risultati sono immediatamente arrivati: gol irregolare a Parma, che ha consentito il pareggio e poi la vittoria al Napoli, che così rientra in gioco almeno per la seconda piazza. Almeno questa settimana non lo sentiremo lamentare o parlare contro il potere della Juve … Sempre a proposito di errori, continuano a perseguitare Zamparini ed il suo Palermo, Lotito lancia strali per il derby perduto a causa, a suo dire, del laser puntato contro Muslera, e nel frattempo l’Unicredit Roma risale la classifica; il presidente del Parma rilascia dichiarazioni di fuoco, sostenendo che la sua squadra è perseguitata dagli arbitri. Che sia tornato Moggi e non ce ne siamo accorti?
3 – Dulcis in fundo L’attuale presidente di Lega Nazionale Calcio, Maurizio Beretta, lascerà l’incarico in quanto chiamato ad importanti incarichi (udite utite), nel gruppo bancario UNICREDIT GROUP SpA! Ma guarda un po’ che coincidenza, un dirigente del calcio, nel quale c’è forte interferenza di questa banca, adesso diventa dirigente della banca stessa, chissà perché ...
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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