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282 (54,86%) |
Vittorie |
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114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 07.03.2011
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Juventus - Milan 0 - 1 - QUANDO CI RIDARETE LA VERA JUVE?
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di Antonio La Rosa
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Qualche amico mi ha suggerito di saltare interamente il commento alla partita e dedicarmi solo alle “postille”; ma a costo di essere autolesionista (per me che scrivo e per chi mi dovrà leggere), voglio farmi e farvi del male, commentando anche questa ennesima impresa negativa della Juventus, alla terza sconfitta di fila, quinta in nove gare del girone di ritorno, come dire, media retrocessione. Sconfitta che direi lascia inorriditi non pensando contro CHI si è perduto, ma ancora una volta ponendo mente a COME si è perduto. Al Milan è stato sufficiente recitare il compitino facile facile di controllare la gara, provare qualche iniziativa offensiva, tirare di fatto solo due volte in porta, e trovare il gol vincente in uno dei due tiri dentro lo specchio della porta, complice Buffon, che mi pare ormai decisamente sul viale del tramonto, e di questo parlerò più avanti. E contro un Milan tra i più modesti della storia rossonera, a mio giudizio inferiore a quello della scorsa stagione, nonostante i nomi altisonanti schierati, la Juventus ha prodotto il nulla calcistico, al punto che ormai, parlandosi di gioco dei bianconeri, si può coniare l’orrendo ma pertinente neologismo di “orizzontalizzazione” della manovra, visto che la specialità è diventata i passaggi laterali e le ragnatele inutili di gioco, passaggi in sequenza tra giocatori che non sanno cosa fare, forse perché non gli viene spiegato bene cosa fare, o realisticamente, gli viene chiesto cosa invero non possono fare perché non sanno fare.
La partita alla lavagna
Juventus schierata ancora con il 4 – 4 – 2, praticamente la stessa formazione iniziale di sabato scorso e dunque Martinez esterno sinistro, coppia centrale Felipe Melo – Marchisio (ossia quella della scorsa stagione), ma con le novità Sorensen al posto di Grygera a destra delle difesa, Chiellini nuovamente centrale con Barzagli e Traore esterno sinistro; Milan con centrocampo a tre, tutti mediani peraltro, Van Bommel – Gattuso – Flamini, Boateng trequartista a ridosso della coppia d’attacco. Poco da raccontare sul primo tempo, qualche azione rossonera pericolosa, Cassano che divora un gol letteralmente fatto, e dall’altro lato neppure questo, qualche tiraccio da fuori area, qualche mischia, una percussione centrale di Krasic, con Matri che controlla male la palla appena entrato in area rossonera, e poi basta. Niente di più nella ripresa, diciamo che per metà tempo si è visto un solo tiro in porta su calcio piazzato, dei rossoneri, con Ibra, deviato in angolo da Buffon: preludio al gol decisivo, provocato da un buco centrale (dov’era Chiellini?), su una sponda di Ibrahimovic, pallone a Gattuso che ciabatta malamente, ma il tiro, senza tante pretese, non viene trattenuto da Buffon. Di fatto la partita finisce qui, bianconeri con encefalogramma piatto, zero reazione, zero tiri in porta, e Milan che poteva pensare pure a risparmiare le forze in vista dell’impegno di CL: come dire forse neppure loro pensavano che potesse essere così facile vincere a Torino. Credo sia questa la peggiore umiliazione per i colori bianconeri, a prescindere dal risultato di misura.
Pagelle:
Sotto processo Forse è meglio prendere immediatamente il bue per le corna, e parlare degli aspetti negativi nel rendimento dei singoli, dato che, a mio modo di vedere, solo in due hanno appena sfiorato la sufficienza, ossia Barzagli e Sorensen, con tutti gli altri, subentranti compresi, ben sotto le possibili aspettative, specie di reazione mentale allo svantaggio.
Allora vediamo i peggiori.
Martinez: 4 Stavolta lo metto sotto processo per difenderlo, dato che è diventato un po’ il bersaglio preferito di critiche spesso pretestuose, la prima delle quali che non sarebbe giocatore da Juve in quanto proveniente da una provinciale, il Catania. Fermo restando che mi chiedo chi fossero i vari Montero (Atalanta), Vieri (Atalanta), Inzaghi (Atalanta), Zambrotta (Bari), Camoranesi (Verona, peraltro retrocesso in B), e lo stesso Del Piero (che ricordo fu preso dal Padova in B …), prima di vestire il bianconero, qui a mio modo di vedere, le colpe non stanno solo nel rendimento deludente del “Malaka”, ma di cosa produce un rendimento così mediocre. Vi invito a vedere questo video che gira in rete:
http://www.youtube.com/watch?v=vupend5jQvw
Noterete che è ottimo colpitore di testa, abile a farsi trovare libero in area di rigore, giocatore che dà il meglio dalla trequarti in avanti, insomma classica seconda punta, o per meglio dire, punta esterna di un tridente offensivo, ossia RUOLO NEL QUALE MAI E’ STATO IMPIEGATO IN BIANCONERO. A Catania lui i cross li riceveva, non era chiamato a farli; a Catania faceva l’assist-man per Maxi Lopez, che invero senza di lui sta segnando di meno quest’anno; a Catania era lasciato libero di svariare, di scambiarsi di zona con Mascara, di non dare punti di riferimento agli avversari. Questo spiega meglio di ogni altra cosa il suo rendimento deludente alla Juve, dovendo giocare spesso spalle alla porta, distante dalla trequarti offensiva, direi pure distante dalla prima punta. Quindi non è solo colpa sua.
Buffon: 2 Un lettore stamattina mi ha fatto notare che, per l’ennesima stagione di fila, la Juventus che senza di lui in porta tutto sommato si comporta dignitosamente e si mostra pure competitiva o quantomeno in grado di tenere le posizioni di vertice, al suo rientro crolla misteriosamente. Invero, ponendosi mente alla partita di Palermo (perduta per lui e Morganti, ma non per demeriti di squadra), o a quella di sabato scorso, l’erroraccio compiuto sul gol di Gattuso (non segnava da tre anni …) non sembra affatto casuale, ma segno di un decadimento dovuto anche ad evidenti limiti mentali, nel senso di scarsa concentrazione, di impatto superficiale sul campo, di presunzione direi pure. Si è i migliori al mondo se gara dopo gara si conferma di essere il migliore nel proprio ruolo, non prendendo gol tutto sommato evitabilissimi, come quelli vistisi da ultimo. Si aggiunga pure la sua condotta davvero fuori luogo a fine gara, non credo abbia fatto bene ai tifosi, vederlo ridere e scherzare con quegli avversari che uscivano vittorioso grazie ad una sua papera: come dire, si è persa una partita fondamentale e definitivamente il treno per l’Europa che conta, e lui pensa a cazzeggiare con gli avversari a fine gara! Del Neri: 2 Stavolta invece sarò brevissimo nella spiegazione a questo giudizio negativo. NON E’ ALLENATORE DA JUVE, PUNTO!
La sentenza
In curva all’Olimpico, campeggiava uno striscione: “Alla Juve vincere non importa, è l’unica cosa che conta. Giampiero Boniperti”. Esattamente quello che sembra non abbiano capito tutti i protagonisti di questa stagione. Non entro ancora sulle scelte tecniche estive e sul mercato di gennaio, ci poteva pur stare che dopo una stagione come quella trascorsa, un anno di assemblaggio si potesse pure configurare, specie dovendosi passare da un ciclo esaurito ad un nuovo ciclo. La storia juventina li ha visti questi momenti, a mia memoria dal 1970 – 71, al 1979 – 80, al 1988 – 89, e lo stesso primo anno di Lippi sembrava una stagione di transizione o di partenza per un progetto vincente, salvo rivelarsi trionfale fin dall’inizio. Ho citato però le prime tre stagioni non casualmente, stagioni nelle quali l’andamento della Juventus in campionato fu altalenante, ma non mancarono le soddisfazioni, derivanti direi da quello che deve essere il vero spirito di chi indossa la maglia bianconera, ossia quello di chi non si arrende mai, non si sente mai secondo a nessuno e mai battuto in partenza dagli avversari. Nella prima delle tre, quinti in campionato, arrivammo in finale di Coppa Delle Fiere (la futura coppa UEFA), perdendola per un pareggio casalingo frutto di due papere del portiere; nella seconda vincemmo la coppa Italia; nella terza non vincemmo nulla ma, nella stagione della grande Inter di Trapattoni, non perdemmo contro i nerazzurri, e fummo protagonisti di scontri epici contro il Napoli di Maradona, anche in coppa UEFA, dal quale fummo eliminati per un gol all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare, in una gara con arbitraggio a senso unico contro di noi. Non a caso io ripeto e ripeterò che la Juve di Zoff è quella che ho amato e amo di più essendo quella che, pur modesta, meglio di altre incarnava quello spirito “da Juve”. Che oggi è letteralmente sparito. In campo si vedono giocatori che non lottano più, che non hanno più neppure quell’amor proprio, tipico di quelli che, nei momenti difficili e contro avversari un pochino presuntuosi, come il Milan di sabato sera, reagiscono con quell’atteggiamento da “ora vi facciamo vedere chi siamo realmente”, e le provano tutte pur di rimediare al risultato. A questo aggiungiamo i limiti anche sul piano tattico, ossia insistere sul 4 – 4 – 2 senza veri esterni di difesa adatti, o con esterni di centrocampo poco propensi alla copertura o, peggio adattati in un ruolo non loro; la riedizione della coppia centrale Melo – Marchisio, ampiamente deludente la scorsa stagione, dato che nessuno dei due è vero regista o organizzatore della manovra, o la scelta di Toni per una gara che mal si adattava alle sue caratteristiche, quando sarebbe stato più utile un attacco più rapido e tecnico; i cambi più frutto di improvvisazione che veramente ponderati. Il quadro che ne deriva è sconfortante per il nostro allenatore, e credo che a questo punto il giudizio vada tratto, anche se dovessimo vincere tutte le partite fino a fine stagione. Abbiamo visto due versioni della Juventus di Del Neri, direi contraddittorie fra di esse: quella delle prime quattro giornate di campionato e dalla gara con il Parma fino ad ora, dunque 15 gare, e quella della serie utile di 13 partite senza sconfitte. Mi pare evidente che la vera Juve di Del Neri sia la prima, quella che perdeva a Bari e rimediava una figuraccia interna con il Palermo, che ora rimedia cinque sconfitte su nove gare di ritorno, e complessivamente sette sconfitte nel 2011, insomma campionato da zona retrocessione, intervallato da uno squillo all’andata ad Udine, e al ritorno, dalla vittoria contro l’Inter. Mentre la Juve che almeno non perdeva, era la Juve dell’equilibrio trovato con l’ingresso di Aquilani, con il quale Melo rendeva al meglio, e con Quagliarella in attacco, dunque una Juve più frutto di situazioni tecnico – tattiche casuali che, appena non ripropostesi più, hanno prodotto il crollo della squadra. Squadra che di fatto non giocava il 4 – 4 – 2, ma un 4 – 3 – 3 diciamo “sporco”, Marchisio esterno tattico, Krasic più libero di attaccare, Quagliarella attaccante che spesso arretrava. Orbene, non ritiene il nostro allenatore di avere delle gravi responsabilità se la squadra tatticamente sul campo non rende come lui auspica, o se mentalmente non c’è, ed anzi qualche bandiera o presunta tale pensa più a ridere e scherzare a fine gare con gli avversari, che a rientrare con il volto scuro di rabbia e di vergogna, pensando a prendersi l’immediata rivincita nella prossima partita? Ed arrivo al punto dolente. Per la seconda stagione di fila, un progetto di rilancio della Juve è miseramente fallito, forse perché non ben congegnato fin dall’origine; ne consegue che non si deve perdere tempo per ripartire con un nuovo progetto, serio, ambizioso, anche a medio termine, ma che veda il ritorno della Juventus al ruolo che le compete. E’ evidente che cambiare l’allenatore adesso è inutile, soprattutto se chi dovesse arrivare adesso, come fu per Zaccheroni, a fine maggio ci dovesse salutare. Ma l’allenatore della prossima stagione deve essere scelto immediatamente, con lui stilarsi l’elenco di chi deve essere riconfermato e di chi deve andare via; stilarsi l’elenco di chi deve essere preso, per avere una rosa di giocatori su cui costruire non solo la prossima stagione ma anche un ciclo. E credo che a tutta la tifoseria starebbe bene, un anno di VERA transizione, che sia da base per gli anni a venire, dato che questa stagione ormai, se un senso deve avere, è quello di essere chiusa con dignità, e per far vedere chi merita ancora la riconferma. A cominciare dal nostro portiere che, probabilmente è meglio che vada a cercare fortuna altrove, con l’augurio di chiudere in bellezza laddove possa familiarizzare come vuole con gli avversari anche dopo una prestazione orrenda.
Le mie postille:
1 – Scemo della settimana. Settimana fiacca questa, nel senso che “perle” degne di nota non ce ne sono state poi tante, o meglio ce ne sono state tantissime, ma direi in sintonia con il nuovo corso, ossia banalità ripetute ed accettate dai media senza alcuna riflessione. Da citare certamente quella di Tronchetti Provera (l’organizzatore assieme al suo compagnetto di merende in forza alla Ferrari, di “Farsopoli 2006), che invitava la Juventus ad impegnarsi ed onorare il calcio nella partita con i rossoneri, lui che ha dimenticato la remissività laziale della scorsa stagione, o il 5 maggio accaduto nonostante il gemellaggio ufficiale tra tifoserie all’Olimpico di Roma; ma credo che questa settimana, menzione d’onore vada a Mazzarri, allenatore del Napoli. Che lunedi sera si è lamentato del rigore fasullo concesso al Milan, che ha spianato la strada ai rossoneri, e ieri si è lamentato per rigori non concessi al suo Napoli contro il Brescia, accusando gli arbitri di usare due pesi e due misure quando di mezzo c’è la sua squadra. Un altro che ritorna a calpestare l’umile terra del nostro calcio, e che di fatto smentisce il suo presidente, il cinepanettonaro De Laurentiis, che a pieni polmoni soleva ripetere, fino a qualche settimana addietro, che il suo Napoli poteva competere per lo scudetto solo grazie alla pulizia nel calcio susseguente a “calciopoli”, salvo rimangiarsi tutto quando il suo Napoli si è avvicinato alla vetta e dunque alla possibilità vera di lottare per lo scudetto. Già, il calcio è pulito adesso quando si vince, ma quando si perde …
2 – NARDUCCIOPOLI! Il nostro mitico Pubblico Ministero a stipendio del contribuente, Narducci, ha nuovamente ricusato il presidente del Tribunale di Napoli, nona Sezione Penale, dott.ssa Teresa Casoria, con la motivazione che “non sarebbe serena” (sic!). E’ questa l’ultima trovata grottesca di un magistrato inquirente che, con sprezzo del suo ruolo di pubblica accusa e dunque di organo dello Stato, pur di non uscire con le ossa rotte dal processo di Napoli, che sta volgendo al termine, dopo avere scoperchiato tante di quelle vicende sulle quali questo magistrato inquirente ha glissato (“piaccia o non piaccia” …), arriva ormai all’ostruzionismo processuale, essendo chiaro anche a chi non mastica diritto, che con una mossa del genere, di fatto il processo andrà ad arenarsi. Come sapete, questo processo è a rischio prescrizione, trattandosi di fatti avvenuti tra il 2004 e 2005; allo stato in cui si trova, è presumibile che la sentenza potrebbe arrivare, al più tardi, entro l’estate, quindi in termini. Ma, con una istanza di ricusazione in corso (non entro nel tecnicismo processuale per spiegare di che si tratta, in parole povere la richiesta di cambiare il giudice), il processo non può essere definito e, nel caso di accoglimento, il processo dovrà ripartire da capo. Insomma, mossa apposita per far dimenticare che questa indagine è stata curata leggendo il fogliaccio rosa milanese del lunedì, dandosi per verità inoppugnabili i tabellini sbagliati delle partite. In sostanza si vuole evitare una sentenza di assoluzione, che sarebbe nefasta per i nuovi assetti calcistico – finanziari dominanti, dato che sarebbe chiaro a tutti, a quel punto, che calciopoli è stato un autentico “colpo di Stato”, per prendere il controllo del calcio, distruggere chi potesse fare ombra ai nuovi padroni (emersi anche grazie a complicità interne del soggetto da distruggere). Mentre una prescrizione lascerebbe le cose nel dubbio, e magari Narducci potrebbe venire a prenderci ancora in giro, in spregio alla toga che indossa, venendoci a spiegare, che so, che l’indagine da lui fatta era impeccabile, ma i tempi processuali gli hanno impedito di ottenere il risultato prefissato di condanna dei colpevoli.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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Juve news - Tuttosport
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