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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
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C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
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Giocate |
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282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 03.02.2011
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Morganti - Juventus 2 - 1 - BACIAMO LE MANI A VOSSIA ...
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di Antonio La Rosa
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No, questi non sono errori, in buona o in mala fede: questi sono esempi di arroganza e strafottenza di una intera categoria, quella arbitrale, che intende farsi una verginità ed una credibilità ai poteri forti attuali del calcio, tartassando sistematicamente una squadra, per rendere onore a quelle che oggi comandano nel calcio. La direzione di Morganti al “Barbera” ha oltrepassato il limite di decenza, qui non siamo di fronte ad arbitraggi che, con malizia, canalizzano l’esito della gara, ma facendo in modo di non eccedere troppo, qui siamo proprio alla persecuzione, alla criminalità arbitrale in campo. Perché se un arbitro consente due placcaggi rugbystici plateali a danno di un giocatore juventino, una vistosa trattenuta di maglia su un attaccante juventino in ottima posizione in area di rigore per battere a rete, e un netto rinvio di mano ad un difensore palermitano, trovandosi in tutte e quattro le occasioni vicinissimo all’episodio che NON POTEVA NON VEDERE, e, a primo contrasto a centrocampo ammonisce il centrale juventino più abile in interdizione, non possiamo più parlare di buona fede, di errore più o meno scusabile, e a ben vedere neppure di errori in malafede si può parlare. SONO MANIFESTAZIONI DI ARROGANZA E STRAFOTTENZA, SONO UN MODO COME DIRE AD UNA SQUADRA “IO DECIDO COME DEVE FINIRE UNA PARTITA, QUALUNQUE COSA FACCIATE IN CAMPO”. Morganti non ha fatto altro che proseguire sulla stessa falsariga di Napoli, un gol regolare annullato e primo calcio di punizione a favore della Juventus, nella metacampo partenopea solo al 42’ del primo tempo, e questo atteggiamento non è semplice malafede o scarsità di forma, ma prevenzione, parzialità, volontà di danneggiare una squadra. E di fronte a questo tipo di direzioni di gara, i difetti (ancora emersi onestamente) dei bianconeri passano in secondo piano, dato che, nonostante i venti minuti orrendi iniziali, la Juventus la partita se l’è giocata eccome, anzi si è vista una sola squadra in campo, che però nulla ha potuto di fronte ad un arbitraggio del genere, che sicuramente è stato ben superiore, come elemento determinante della sconfitta, rispetto alla forza degli avversari.
La partita alla lavagna
Partita dai due volti, un inizio favorevole ai padroni di casa, e la restante parte della gara diventata uno scontro tra i bianconeri e la terna arbitrale, con i rosanero non dico a fare da spettatori, ma ad approfittare della benevolenza di un arbitro che a loro ha consentito di tutto, dentro e fuori area di rigore. Juventus con la formazione di domenica scorsa, con la variante Matri al posto di Martinez; Palermo con centrocampo a tre, Migliaccio – Bacinovic – Nocerino, e la coppia “spettacolo” Pastore – Ilicic a supporto dell’unica punta, che per decoro mi astengo dal nominare. Dicevo inizio disastroso dei bianconeri, a primo rovesciamento di fronte subito in svantaggio, su una azione nella quale Grygera è fuori posizione e Buffon si fa passare il pallone fra le gambe; poco dopo il raddoppio, e stavolta è Chiellini a farsi anticipare di testa da Migliaccio, con Buffon ancora immobile in porta quando doveva uscire dai pali. Da quel momento si è vista un’altra gara, purtoppo fortemente condizionata dalla direzione di gara, e non mi riferisco esclusivamente ai rigori negati, ma alla direzione complessiva, che ha ignorato sistematicamente falli a danno degli attaccanti bianconeri, o non applicato norma del vantaggio quando gli sviluppi potevano essere favorevoli alla Juventus, per non dire che, a fronte di entrate davvero dure dei vari Bovo, Migliaccio, Andelkovic e Dermian, l’unica ammonizione per i rosanero è arrivata quasi a fine gara. Nonostante tutto, i bianconeri le occasioni per raddrizzare il risultato le hanno prodotte, alcune clamorose, con Matri, che però ha tirato male nella prima, nella seconda è stato sbilanciato da una vistosa trattenuta, e nella terza il suo tiro è stato casualmente deviato di tacco da un difensore avversario; altra occasione con Krasic, che da posizione defilata ha colpito la traversa, e nel finale Martinez, in anticipo su un difensore rosanero, ma pallone miracolosamente parato da Sirigu.
Pagelle:
I Promossi
Marchisio: 7 Dopo un periodo di appannamento, sta tornando a prestazioni che in passato erano abituali per lui. Liberato da rigidi compiti tattici di esterno, e dunque potendo svariare, è stato utile sia in copertura sia soprattutto nell’inserirsi nelle manovre offensive, provando a costruire, o a dialogare con i compagni. Il gol è stato un vero gesto di rabbia e di reazione alla ammonizione ingiusta comminatagli da Morganti, ma in un certo senso tutta la sua prestazione è stata una risposta ad una ingiustizia che in campo si percepiva.
Krasic: 6,5 Meglio delle recenti prestazioni deludenti, anche se spesso è stato ignorato nella manovra. Peccato, perché sembrava in serata e non a caso, ogni volta che puntava gli avversari, li superava in scioltezza, eccettuato quando subiva fallo, naturalmente non sanzionati.
Barzagli: 6,5 In una serata nella quale i compagni di reparto hanno fatto a gara a chi sbagliava di più, è stato quello più affidabile e sicuro nelle chiusure e negli anticipi. Insomma, un buon esordio.
Per il resto, ho visto bene pure Matri, molto mobile ed abile a dare profondità al gioco, e a mio giudizio tradito un po’ dalla frenesia di bagnare l’esordio in bianconero con un gol; Del Piero è stato certamente molto generoso, anche se non è arrivato pulito al tiro; lo stesso Aquilani mi è sembrato in ripresa, ed invero, uscito lui, si è un po’ smarrita la lucidità nella manovra, come pure Felipe Melo, anche se certamente condizionato dall’ammonizione provocatoria comminatagli a primo contrasto .
I Rimandati
Del Neri: 5 Due le critiche che ho da muovergli: la prima sull’impatto della squadra con la gara, francamente non è la prima volta che entra troppo “molle” e poco concentrata. La seconda è sui cambi: dice che Matri aveva problemi di crampi, e può andare, anche se Martinez, adattato a punta, ha fatto il suo, poteva anche pareggiare, ma si è notata la differenza di incisività. Non si capisce la sostituzione di Aquilani, che pur non brillando stava dando comunque ordine al gioco, tanto che uscito lui la squadra ha perso in ordine e verticalizzazione. A sua discolpa, oltre a quanto scritto in precedenza sulla direzione di gara, il fatto che la squadra ha comunque reagito e che, nel dopopartita, stavolta è stato schietto e deciso nelle dichiarazioni, lasciando da parte diplomazie e falsi formalismi.
Sotto processo
Chiellini: 4,5 Non è in un buon periodo, il modo come si è fatto superare da Migliaccio grida vendetta, conoscendo le sue grandi doti difensive. Nel finale ha provato a dare il suo contributo, giocando praticamente in attacco, ma la frittata era fatta
Buffon: 4 Due sole conclusioni nello specchio della porta, due reti, una con pallone fra le gambe, l’altra su colpo di testa centrale e mancata uscita (eravamo praticamente al limite dell’area del portiere). Come dire, prestazione orrenda per il miglior portiere del mondo
Grygera: 4 Ma dove era in occasione del primo gol? E dove è stato per il resto della gara?
Infine, sotto processo, come si intuisce, il direttore di gara, ma ritengo di avergli dedicato troppa attenzione, che francamente non merita.
La sentenza
Al termine del commento a Napoli Juve, avevo scritto, ricordando la striscia di arbitraggi, come dire, infelici a danno dei bianconeri:
“ … la Roma fortissima in campo e fuori, avrebbe certamente pareggiato, ma ci sarebbe riuscita lo stesso se Rizzoli, tra le tante decisioni assurde, non avesse prolungato il recupero nel primo tempo, fischiando a senso unico nei convulsi minuti finali? Il Chievo, squadra ostica e compatta, avrebbe certamente pareggiato contro di noi, ma ci sarebbe riuscito lo stesso se i bianconeri non avessero dovuto giocare in inferiorità numerica quasi tutta la ripresa? Il Parma spettacolo avrebbe sicuramente dilagato giovedì pomeriggio all’Olimpico, ma ci sarebbe riuscito ugualmente se fossero stati giustamente espulsi Paci prima e Paletta poi? Il Napoli è da scudetto, avrebbe schiantato sicuramente i bianconeri fra le proprie mura, ma lo avrebbe fatto con la stessa facilità se il gol di Toni fosse stato convalidato e Morganti non ci avesse impiegato ben 42 minuti di gioco per fischiare una punizione a favore della Juventus? Sono domande che lascio cadere così, da tifoso fazioso e rosicante …”
Cosa debbo ancora aggiungere, se non ricordare che adesso abbiamo nuovamente avuto a che fare con Morganti, dopo Giannoccaro domenica sera? E dopo Valeri a Genova, anche se non ha fatto grossi danni? Ormai non siamo di fronte ad una isolata o a sporadiche direzioni di gara discutibili, con errori più o meno scusabili: siamo di fronte ad un preciso disegno, perché dopo le critiche a Giannoccaro per i falli vistosi su Krasic non fischiati (e non solo questi), vedere cosa ha combinato Morganti a Palermo non è più considerabile una situazione casuale, o frutto di serata infelice dell’arbitro. Vi confesso che ho cercato di acquistare il biglietto per andare a vedere la gara, ma quando ho saputo di questa designazione, ho lasciato perdere, consapevole come ero che la partita avrebbe avuto l’esito che avete visto tutti. Ed a questo punto credo che tante critiche a dirigenza, guida tecnica e giocatori, diventano per certi aspetti ingenerose, non che non siano meritate, ma perché oggi la Juventus può ben dire di avere una posizione di classifica e punti nettamente inferiore a quello che in realtà meriterebbe. Ossia 4 – 5 punti in più, che certamente non darebbero sicurezza per il piazzamento CL o traguardi più ambiziosi, ma farebbero vedere il campionato bianconero con occhi leggermente diversi, anche perché questi 4 – 5 punti sarebbero a danno, in parte di dirette concorrenti, Roma, Palermo, Udinese, per non dire pure del Napoli che certamente ci avrebbe schiantati, ma intanto si sarebbe trovato a ripartire da un risultato di parità a metà del primo tempo, e non da una situazione di “gol annullato – gol del raddoppio”, che di fatto ha chiuso la gara anzitempo. Certo, adesso si è superato il limite di decenza, e la reazione di Del Neri e Marotta, con conseguente silenzio stampa dei giocatori, è primo segnale forte e chiaro, anche se insufficiente. Perché io, da juventino sfegatato e appassionato, voglio vedere vincere o perdere la mia squadra del cuore sul campo, non a tavolino, e dunque in quel calcio inaugurato da Guido Rossi dove una squadra perdente storica adesso domina. Speriamo (ma ci credo poco) che comunque la reazione mostrata dalla squadra contro i rosanero, sia l’inizio di una piena riscossa, e che in questa riscossa non si debbano nuovamente incrociare i Morganti di turno.
Le mie postille
1 – Bettegaset! C’era una volta un grandissimo giocatore, numero 11, della Juventus, che per oltre dieci anni ebbe a scrivere pagine di storia bianconera negli anni ’70 e inizi anni ’80, e si chiamava Roberto Bettega. Questo giocatore, appese le scarpe al chiodo, anni dopo venne chiamato alla guida della società, come vice presidente esecutivo, caratterizzando, assieme ad altri dirigenti, un momento d’oro della storia bianconera. Adesso è diventato uno stipendiato Mediaset, e in ossequio della politica editoriale di chi lo paga, deve caratterizzarsi per antijuventinismo militante. Avevo infatti avuto notizie di performances davvero stomachevoli nella trasmissione pseudo sportiva della quale è ospite fisso, ma non l’avevo mai ascoltato. Ieri sera, per la curiosità, ho voluto ascoltarlo, ed ho potuto sentirgli dire che Del Neri ha sbagliato nelle sue dichiarazioni, che non è vero che la Juve stia ancora pagando per calciopoli, che la tifoseria juventina la deve smettere di sentirsi perseguitata dagli arbitri, e che Morganti ha sbagliato, ma erano errori in buona fede e non condizionanti la gara (insomma quattro rigori netti negati non sono condizionanti …) PATETICO! Non avrei mai pensato che il mio mito (e lo dico seriamente, dico ancora con orgoglio di avere assistito personalmente al suo esordio in A e primo gol in bianconero, e dico sempre che ho amato ed amo ancora la Juve di Bettega più di ogni altra Juve), potesse “prostituirsi” fino a questo punto, per dente avvelenato in quanto cacciato dalla società, o per mera piaggeria verso chi lo paga. Per questo ritengo ormai di doverlo considerare un ex juventino passato al soldo del nemico, contento lui …
2 – Le verità di … De Andrè. Sono certo che la conoscerete tutti la famosa canzone nella quale c’è la frase “un nano è una carogna di sicuro, perché …” etcetera, etcetera. Chissà perché ho pensato a questa canzone quando ho sentito le dichiarazioni di un giocatore rosanero, ex juventino, che come suo solito costume, straparla a nostro danno. Magari quella canzone era dedicata proprio a lui, ottimo giocatore ma come uomo, mi astengo dal commentarlo, non avrei aggettivi validi, in negativo.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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