Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
|
9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
7 |
15 |
4 |
3 |
0 |
16 |
7 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
|
Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
|
Pubblicato il 12.06.2010
|
Beniamino Vignola
|
di Bidescu
|
Nasce a Verona il 12 giugno 1959. Cresce nella squadra scaligera e dall’organico gialloblu, dopo aver debuttato in serie A, si separa nell’estate del 1980 per accasarsi all’Avellino. La Juventus, battuta una nutrita concorrenza, si assicura le prestazioni del biondo rifinitore per il campionato 1983-84. Dotato di una classe limpidissima e di un tiro preciso e potente che usa con una discreta disinvoltura, Vignola difetta di continuità essendo fisicamente molto fragile; abbastanza veloce e reattivo, con un discreto dinamismo ma poco solido nei contrasti, necessita spesso di pause (quasi fisiologiche), tanto è vero che Brera lo definisce il nuovo Rivera (intendendo, soprattutto, il nuovo “abatino”). «Credo che, nel calcio, questi paragoni lascino il tempo che trovano», precisa Vignola, «capisco la necessità di scrivere sempre qualcosa di nuovo, di stimolare la fantasia dei tifosi e, riconosco, di avere qualche punto di affinità con Rivera, ma vado avanti per la mia strada, senza lasciarmi suggestionare. Vorrei essere soltanto Vignola, con i suoi pregi e difetti». Beniamino dimostra, comunque, grande intelligenza riciclandosi come dodicesimo uomo, in modo da mettere a frutto le sue non trascurabili qualità e dando un valore aggiunto tutte le volte che viene chiamato in campo, mascherando, nel contempo, i propri difetti. «Ad Avellino», racconta, «sono maturato ed ho acquisito esperienze in quello che è il mio ruolo specifico e, cioè, di centrocampista che ordina ed inizia il gioco. Sono, in pratica, un regista in vecchio stile, se mi è concesso di usare ancora questo termine. Sono arrivato alla Juventus per giocare, questo è assodato, ma mi basterebbe lottare alla pari con gli altri per un posto da titolare». In bianconero vive il suo miglior momento nella seconda parte della stagione 1983-84 nella quale il fantasista, con i suoi goals, è decisivo nella favolosa accoppiata scudetto/Coppa delle Coppe. Da ricordare il goal su rigore all’ultimo minuto contro la Fiorentina o la doppietta al “Comunale” contro l’Udinese; soprattutto, resta nella memoria quel goal al Porto, nella finale di Coppa delle Coppe. A Torino si ferma anche per il successivo 1984-85 (caratterizzato dal successo nella Coppa dei Campioni). È ceduto al Verona nell’estate 1985, per poi tornare alla Juventus l’anno successivo, ma il fuoco è ormai spento per cui lentamente, ma inesorabilmente, si chiude il sipario. Alla fine totalizza 127 presenze con 18 goals. Vignola è 5 volte internazionale (2 goals) con l’Under 23 con la quale prende parte alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, 6 presenze (3 goals) con la rappresentativa giovanile.
http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
|
|
|
|