Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
7 |
15 |
4 |
3 |
0 |
16 |
7 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 18.05.2010
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Angelo Colombo
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di Bidescu
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Nato a Gattinara in provincia di Vercelli il 13 maggio 1935, inizia la sua carriera nella mitica Pro Vercelli, dove disputa tre campionati tra serie D e serie C. Un anno a Messina e poi il passaggio al Cagliari nel 1960, l’esperienza più significativa della sua carriera. Con lui in porta, la squadra sarda compie il grande salto, dalla serie C fino alla massima serie. Colombo, finalmente, riesce a guadagnarsi la serie A, a suon di grandi parate; un trionfo meritato per il bravo vercellese, giunto ormai sulla soglia dei trenta anni. E l’anno magico si doveva ripetere; sotto la guida di Silvestri, il Cagliari si piazza sesto, anche per merito del brizzolato portiere. Coordinato nelle movenze e perfetto in quanto a proporzioni morfologiche, essendo alto 1,73, eccelle nelle parate a mezza altezza ed a terra, in cui si appallottola come un gatto soriano. Ma il meglio di sé, Colombo, lo porta nel temperamento irriducibile, che fa di lui un portiere mai domo, A chi gli chiedeva, tempo fa, un episodio saliente della sua carriera, Colombo si rifece ad un lontano incontro Pro Vercelli-Ivrea del lontano 1956. «In quell’occasione», racconta Angelo, «sul campo del “Robbiano” incombeva una nebbia fittissima, tant’è che anch’io non potevo distinguere i miei compagni dagli avversari. Figurarsi poi il pallone !!! All’improvviso sentii un boato del pubblico e trasalii. Ero stato battuto da un pallone inviatomi alle spalle dal compagno Boglietti. Per fortuna che quell’autorete non ebbe conseguenze perché la gara fu poi sospesa !!!» Vladimiro Caminiti scrisse: «Un falco tra i pali, dotato di una presa di acciaio. Un portiere di altri tempi». Arrivato alla Juventus nell’estate del 1965, Colombo non riesce mai a sfondare; troppo forte è Anzolin per poter prendere il suo posto fra i pali della porta bianconera. Angelo, che come Bettega e Ravanelli, ha i capelli completamente bianchi, rimane a Torino fino al 1968, totalizzando solamente sei presenze, tutte nel campionato dell’addio. Colombo non fu particolarmente fortunato, durante la sua permanenza in bianconero; basti pensare che una delle sue rare presenze, corrispose al derby giocato pochi giorni dopo la tragica morte di Meroni. Una partita dominata dalla commozione ed il buon Colombo dovette raccogliere per ben quattro volte il pallone nella sua rete. Viene ceduto al Verona nel novembre del 1968 ed, in riva all’Adige, ricomincia a giocare con più continuità, alternandosi tra i pali con Giovanni De Min, il compianto Mario Giacomi e Pierluigi Pizzaballa. È tra i pochi portieri che possono vantare di aver parato un rigore a “Gigi” Riva. Al termine della stagione 1972-73, all’età di 38 anni, gioca altri due anni nell’Omegna, prima di appendere gli scarpini al chiodo.
http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
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